Visualizzazione post con etichetta psicologia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta psicologia. Mostra tutti i post

sabato 8 luglio 2017

Leggi il post

Psicodinamica dello sviluppo (4/11): Relazioni di attaccamento e transizioni di vita

Alcune ricerche hanno stabilito l'esistenza di un legame tra uno stile di attaccamento adulto sicuro e i ritorni sul piano del benessere.
Studi sul supporto sociale hanno rilevato l'importanza di una relazione intima nel fornire supporto e hanno suggerito un parallerismo tra la funzione di sicurezza svolta dalle relazioni d'attaccamento nel corso dell'infanzia e le funzioni di supporto svolte dalle relazioni intime successive.


Il convoy model della rete di relazioni sociali


Secondo questo modello, l'individuo fin dall'inizio della propria vita è circondato da una rete di relazioni sociali che si modifica nel tempo insieme all'individuo stesso.
Questa rete svolge un ruolo protettivo, consentendo uno scambio di supporto tra l'individuo ed i membri del convoglio, inteso come una struttura gerarchica dinamica, vista come una serie di cerchi concentrici che circondano l'individuo, che rappresentano livelli crescenti di intimità ed importanza (le relazioni più interne sono quelle più strette).
Si ipotizza anche che avvengano cambiamenti all'interno del convoglio, come risultato di processi di sviluppo, di transizioni normative di vita ed eventi critici non normativi.
Il supporto sociale deriva prevalentemente dalle relazioni del cerchio interno, inoltre questo modello mostra gli spostamenti nell'equilibrio tra famiglia estesa e relazioni amicali in concomitanza col passaggio dalla prima infanzia all'adolescenza.
Questo modello enfatizza la natura affettivo-emozionale della rete di relazioni, dove per capire il cambiamento delle relazioni bisogna studiare quei processi che conducono alla modificazione della qualità affettivo-emozionale delle relazioni diadiche all'interno del convoglio.



Processi di cambiamento relazionale


Il modello delle aspettative sociali di Levitt ipotizza che le relazioni abbiano inizio con le interazioni che consentono la familiarizzazione dei partner tra di loro e che promuovono le aspettative di questi in termini di sostegno dall'altro.
Le interazioni influenzano le aspettative, che sono anche influenzate dalle norme sociali.
Le aspettative svolgono il ruolo di stabilizzare la relazione e la mancata conferma delle aspettative contribuisce alla destabilizzazione, a modifiche della qualità stessa della relazione ed in casi estremi, alla sua rottura.


Sviluppo delle aspettative sociali
Si ipotizza che le relazioni abbiano inizio da processi di familiarizzazione e di mutua comprensione, che si instaurano a partire dalla prima infanzia e contribuiscono ad alimentare aspettative sui possibili incontri futuri con nuovi partner.
Le aspettative sociali si generano nell'infanzia tramite l'interazione con i caregiver, anche se i bambini possono legarsi pure ad altre persone presenti all'interno della vita sociale della loro famiglia, e nel corso della prima infanzia sono percepite come contingenti solo le risposte nell'immediato, mentre crescendo, con l'arrivo delle capacità mnemistiche, si possono percepire come contingenti anche gli eventi tra i quali intercorre un notevole intervallo di tempo.
Nei modelli tradizionali, lo scambio reciproco è considerato un fattore essenziale per il mantenimento della relazione, tuttavia le relazioni intime non sono caratterizzate da effettiva reciprocità osservabile ed immediata.
In generale, le aspettative che si generano all'interno delle prime relazioni vengono generalizzate alle relazioni che si instaureranno successivamente.

Il ruolo delle prime esperienze
Si pensa che gli incontri iniziali con una figura di attaccamento responsiva o non, nel corso dell'infanzia, generano aspettative particolari verso le relazioni future nella forma di un modello operativo degli altri in relazione al sé.
Il modello operativo interno è resistente al cambiamento, se ad esempio le interazioni col caregiver sono state negative, si innescano processi difensivi allo scopo di avvalorare l'idea che la relazione sia stata adeguata.
Seppure esistano relazioni di attaccamento multiple, il concetto di modello operativo è più monotropico, dove le relazioni con il caregiver primario costituiscono uno schema prototipico dominante (enfasi relazione madre-bambino).
La teoria dell'attaccamento monotropico sottolinea la formazione di una rappresentazione prototipica dello schema, inoltre, le esperienze che le madri hanno vissuto con le proprie figure d'attaccamento possono influenzare il loro attuale comportamento materno, tuttavia, la trasmissione intergenerazionale delle relazioni madre-bambino problematiche non influenza necessariamente le successive relazioni.
Diversi studi dimostrano che un buon rapporto con figure secondarie può compensare l'attaccamento insicuro instaurato con il proprio genitore.

Influenze normative sulle aspettative sociali
Le aspettative sociali sono in parte determinate dalle esperienze interattive presenti e passate, in parte dalle norme che regolano i ruoli assunti dai partner nella relazione.
Le norme sociali variano in base al tipo di relazione (coniugi, genitori, ecc...) e al tipo di cultura o ai pericoli storici, inoltre, le coppie individuano l'aspetto più importante della loro relazione nella sicurezza emotiva.

Continuità e cambiamento relazionale
Una volta che le aspettative sulle altre persone vengono consolidate, queste risultano resistenti al cambiamento, anche se possono venire messe in gioco in qualsiasi momento, ma è molto probabile che questo avvenga quando il soggetto si scontra con un evento di vita che fa insorgere un forte bisogno di sostegno da parte del proprio partner.
Le violazioni delle aspettative possono portare alla rottura della relazione e ciò può dipendere sia dalla natura della relazione che dall'entità della violazione.
Dal punto di vista della prospettiva della rete sociale, la nascita di un figlio comporta l'allargamento della struttura di rete preesistente e comporta la riorganizzazione delle relazioni all'interno di questa struttura.
Varie ricerche confermano che la nascita di un figlio è una delle principali transizioni che si verificano nel corso del ciclo di vita, con implicazioni importanti nelle relazioni interpersonali e sul benessere personale.


La transizione legata alla nascita di un figlio


La nascita di un figlio può essere un evento stressante per i genitori, può far venire la depressione alla donna, cosa spesso associata alla mancanza di un rapporto intimo confidenziale, all'assenza della vicinanza di familiari intimi, alla presenza di pochi confidenti e amici stretti che possano fornire il loro sostegno e anche alla presenza di conflitti con il coniuge o con i genitori.
Si ha quindi la ricerca di supporto sociale dopo la nascita del figlio, ed in generale, il benessere percepito nel periodo successivo alla nascita dipende dal sostegno tratto dalle relazioni di attaccamento più intime.


Aspettative e sviluppi successivi alla nascita
Belsky ha dimostrato che è più probabile che il rapporto di coppia subisca una svolta negativa nel periodo immediatamente successivo al parto, qualora risultino poco realistiche le aspettative relative al possibile impatto del bambino sulla vita matrimoniale, inoltre, le violazioni delle aspettative sulla divisione dei compiti dopo la nascita del figlio contribuiscono a ridurre la soddisfazione coniugale.

La mancata conferma delle aspettative e la modifica della relazione
Per verificare il modello dell'aspettativa sociale si sono creati diversi strumenti.
Ad esempio per misurare le aspettative inerenti al supporto è stata creata la support expectations index o anche la expectancy confirmation scale.
La scala relationship closeness scale serve per misurare la qualità della relazione tramite una misura di natura visuospaziale, dove si disegnano 2 cerchi separati, più o meno intersecati o solo toccanti, per indicare la profondità della relazione.
Studenti che hanno usato questa scala hanno disegnato cerchi sovrapposti per indicare il periodo dell'infanzia e cerchi distanti o separati per rappresentare le loro relazioni con i genitori durante l'adolescenza.
La expectancy confirmation scale è stata usata per stabilire la misura in cui le madri percepivano che le loro aspettative di supporto erano state soddisfatte o disattese nel periodo successivo al parto.
Questa ricerca ha portato alla luce che, la qualità della relazione media l'effetto che il sostegno fornito alla madre nel quadro delle sue relazioni più intime ha sul suo benessere, quindi uno scarso sostegno risulta collegato all'insoddisfazione relazionale, collegata a sua volta ad uno stato emotivo di natura depressiva (valutato con la affect balance scale).
Ancora una volta i risultati confermano che i cambiamenti sul piano relazionale che si verificano dopo il parto, sono collegati alla mancata conferma delle aspettative.
I predittori più significativi del cambiamento della relazione risultano la discrepanza tra supporto ricevuto e supporto atteso relativamente a: curare il bambino, giocarci, trascorrere del tempo a parlare con la madre e il supporto in generale.
Quindi c'è una chiara influenza delle violazioni inerenti alla divisione dei compiti tra i 2 coniugi dopo la nascita del bambino sulla soddisfazione sul piano relazionale, in particolar modo sono importanti le violazioni sulle aspettative relative al sostegno emozionale.
Questo modello dell'aspettativa ha ricevuto in parte conferma, da diverse ricerche, in riferimento ad almeno una delle principali transizioni della vita, ovvero quella relativa alla nascita di un figlio.

<< Lezione precedente - Prossima lezione >>


Torna all'elenco delle lezioni

 

domenica 2 luglio 2017

Leggi il post

Psicodinamica dello sviluppo (3/11): Relazioni di attaccamento all'interno di un sistema familiare

Si pensa che l'insicurezza all'interno di una relazione possa influenzare le aspettative e le interazioni inerenti altre relazioni.

Livelli di analisi
Esistono diversi livelli di analisi:
  1. Sistema famiglia delimitato dal mondo esterno tramite confini propri di natura dinamica, il ciclo di vita, gli script familiari che includono chi fa cosa, dove, quando e come.
  2. Sottosistemi interni al sistema famiglia che possiedono una propria integrità definita dai confini che delimitano ciascuno di essi, e le interazioni tra i sottosistemi sono regolate da ruoli e pattern impliciti.
  3. Relazioni diadiche, possono persistere anche in assenza di interazioni e coinvolgere aspetti soggettivi, come la memoria di interazioni passate e le aspettative sulle interazioni future.
  4. Interazioni, sono direttamente osservabili e dipendono dal contesto e dal tempo. 

Gli script possono far parte di ciascun livello (non solo del primo) e potrebbero essere inferiti sia a partire da interazioni direttamente osservate, sia sulla base di metodi rappresentazionali.

Pattern di attaccamento al momento del ricongiungimento
Per attaccamento si intende qualsiasi comportamento volto a ricercare, ottenere e mantenere la vicinanza, o a comunicare con alcuni individui privilegiati.
Questo comportamento si manifesta solo quando ce ne è la necessità, ovvero in condizioni di stress, ed in generale, un attaccamento non rimanda alla relazione madre-bambino nel suo complesso, ma solo ad un suo possibile aspetto.
Le varie tipologie di attaccamento vengono valutate e classificate tramite la strange situation, dove una figura di attaccamento lascia il bambino in una stanza mai vista prima, per poi farvi ritorno.
Sono stati individuati i seguenti tipi di attaccamento:
  • Sicuro: al ritorno del genitore si ha uno stato di calma quasi immediato, interazioni intime e ravvicinate con sguardi intensi ed uno stato emozionale positivo.
  • Evitante: comportamento del bambino interpretabile come un tentativo di mantenere una certa distanza emozionale (evitamento sia fisico che verbale) ed importare la relazione su un piano di neutralità.
  • Ambivalente: c'è un'enfatizzazione della dipendenza, c'è un comportamento infantilizzato dove si rivendica la vicinanza del genitore, ma al tempo stesso si può riscontrare resistenza, rabbia e risentimento.
  • Controllante: il bambino adotta diversi stili per gestire e controllare la situazione (accudente, punitivo e generale).
  • Disorganizzato: il bambino appare disorientato, non sa bene cosa aspettarsi e possono verificarsi comportamenti incompleti, mal direzionati e quasi stereotipati (confusione ed apprensione, stupore e stato d'animo depresso). 

I pattern di attaccamento insicuro potrebbero essere considerati l'esito di interazioni con una figura di attaccamento che non dimostra di possedere i requisiti di sensibilità e responsività, l'evitamento invece potrebbe riflettere un tentativo di raggiungere l'indipendenza da un genitore respingente, mentre l'ambivalente potrebbe riflettere la ricerca di vicinanza ed il bisogno di dipendenza nei confronti però di un genitore poco o per nulla prevedibile, infine, il controllante potrebbe rappresentare un tentativo di diminuire l'incertezza che connota la relazione con un genitore scarsamente disponibile sul piano emotivo, per problemi personali, come stati depressivi o mancata elaborazione di un lutto.

Conseguenze dell'insicurezza all'interno della famiglia
L'insicurezza nelle relazioni di attaccamento può influenzare le interazioni instaurate all'interno di un altro genere di relazione.
A questo proposito vengono spiegati 4 punti, i primi 2 riferiti agli effetti delle relazioni attuali, gli ultimi 2 a quelli delle passate:
  1. Conquistare una figura di attaccamento: quando i bisogni di attaccamento non sono soddisfatti, questi potrebbe ricercare la vicinanza di un membro specifico della famiglia, escludendo tutti gli altri.
  2. Rivolgersi a una figura di attaccamento inadeguata: nei casi non sia disponibile una figura di attaccamento o nei casi in cui questa figura non si dimostri responsiva, l'individuo potrebbe tentare di rivolgersi ad un altro membro della famiglia che tuttavia è inadeguato per lo svolgimento di questo compito.
  3. Rispondere in modo inappropriato al comportamento di attaccamento: si potrebbe ipotizzare che un genitore adotti degli script (appresi dalla propria famiglia d'origine) che influenzano chi fa che cosa, quando, dove e come, entro la famiglia attuale.
  4. Anticipazione delle perdite sulla base delle perdite subite in passato: traumi irrisolti nel passato dei genitori potrebbero indurre questi ultimi ad organizzare la vita familiare in modo tale da evitare dolorose conseguenze di una ripetizione anticipata o a comportarsi in modo da condurre ad una ripetizione del trauma stesso. 


Presentazione della famiglia


Una famiglia composta da mamma, papà e da una piccola di 2 anni e 9 mesi di nome Ann e di una di 7 mesi di nome Sue, va in terapia perchè la piccola Ann ha disturbi d'umore, si sta attaccando troppo al padre rifiutando la madre (la quale respingeva anche lei la figlia).
I matrimoni di entrambi i genitori di Ann erano finiti con un divorzio e per questo motivo, per paura di far la stessa fine dei genitori, la coppia non si era sposata, inoltre la madre di Ann aveva subito a 2 anni un processo di parentificazione (accade quando ad un bambino vengono assegnati dei ruoli di natura genitoriale per i quali il bambino non ha né l'età né i requisiti).


Le sedute della terapia
Nella prima seduta era emerso che Ann traeva conforto a dormire a turno con ciascun genitore come se volesse controllare che fossero sempre presenti insieme.
Venne fuori che la madre di Ann minacciava spesso di andarsene di casa, anche se notando che questo comportamento aveva infastidito la piccola, aveva ridotto il numero di volte in cui lo diceva.
Nella seconda seduta, la sorellina si era ammalata ed aveva attirato tutta l'attenzione dei genitori di Ann, che si era infastidita, ed era emerso che la madre stava sempre con la piccola, relegando Ann al padre, questo perchè il padre non si occupava molto della piccola.
Quando si fanno i primi tentativi per modificare una modalità comportamentale ormai consolidata in famiglia, ci sono sforzi per evitare il cambiamento, come nel caso di Ann che quando il padre voleva occuparsi della piccola e lasciarla alla madre, si opponeva con forza.
Nella terza seduta, venne fuori che la madre di Ann era stata molto in collera con la propria madre, dalla quale si era sentita respinta e rifiutata.
Sembra in generale che i genitori tendenzialmente ricordano le cure elargite e i sacrifici fatti per i figli e raramente ammettono di aver ricercato a loro volta sostegno ed aiuto dal bambino.
La nonna di Ann, mentre ricordava i sacrifici da lei sostenuti per la famiglia, reagiva come se fosse una bambina, la bambina di sua figlia.
Nella quarta seduta, qualche volta Ann rifiutava di nutrirsi, costringendo la madre ad imboccarla e a trattarla come una bambina, e spesso cmq Ann veniva trattata come se fosse più grande dell'età che aveva.
Nelle sedute successive, la nonna si rilevò una persona molto forte seppur fragile ed Ann continuava ad essere trattata come se fosse lei la mamma della sua stessa madre.
L'attenzione nella terapia fu focalizzata su madre/bambina/nonna, ma anche nella famiglia nel suo complesso e sul matrimonio.
Il padre era esasperato dalle pressioni della moglie che voleva abbandonare il tetto genitoriale e voleva che fosse lui a farla andare via di casa, ma quando lo fece lo accusò di averla separata dai genitori, facendo dispiacere a sua madre e decidendo di tornare indietro (relegava a suo marito il lato negativo di un'ambivalenza che era solo sua).
In una successiva seduta ancora, furono mostrati frammenti di videoregistrazioni delle precedenti sedute, in modo che si rendessero conto quanto le cose andassero male in passato e come fossero migliorate adesso.

Conseguenze dell'insicurezza
Sono state individuate 4 conseguenze dell'insicurezza in terapia:
  1. Diminuire il bisogno di coinvolgere l'altro e di essere coinvolti: quando i bisogni del padre hanno trovato risposta, questo non ha più avuto bisogno di coinvolgere Ann catturandone completamente l'attenzione, ciò è avvenuto inizialmente grazie alla relazione instaurata col terapeuta, poi a partire dalla migliorata relazione con la moglie (cosa che ha fatto diminuire anche il bisogno di Ann di catturare l'attenzione).
  2. Rivolgersi ad una adeguata figura di attaccamento: all'inizio della terapia nessuno di loro si sentiva sicuro e fu il terapeuta a fornire una prima e temporanea base sicura.
  3. Incoraggiare risposte adeguate al comportamento di attaccamento: Ann non doveva più apparire come un agente di disturbo, né costituire una minaccia per la madre, il turbamento doveva venir ricondotto alla fonte originaria, la nonna materna e non alla figlia.
    Inoltre la diminuzione delle minacce di abbandono della moglie ha consentito al marito di rispondere più adeguatamente all'ansia della moglie.
  4. Indagare sull'attualizzazione delle perdite passate: tramite l'analisi dell'albero genealogico, si discute anche dei timori sui divorzi, e del fatto che la nonna materna si aspettava che il genero se ne andasse, così da poter rimanere con la propria figlia. 


Pattern di comportamento nella prospettiva del bambino con problemi


L'intervento che coinvolge un bambino costituisce un elemento di stress che conduce a delle interazioni particolari con ciascun genitore, e quindi può essere in parte considerato analogo alla strange situation.
L'esaminare i pattern di comportamento all'interno di questo contesto ha delle implicazioni che riguardano le origini e il mantenimento di tali pattern all'interno del sistema familiare.


Interpretazioni nel quadro della seduta di terapia familiare
Nella prima sequenza, Ann strilla e fa i capricci perchè il padre si occupa della sorellina, e la madre invece di abbracciare Ann è lei a chiedere un abbraccio (sostenuta dal padre), ma la bambina si lamenta e la madre si protrae.
Nella seconda sequenza, Ann raggiunge il padre e chiede di essere presa in braccio, questi però invita la bambina ad abbracciare la madre, ma questi si rifiuta di farlo e la madre sembra sconsolata ed in cerca di aiuto.
Nella terza sequenza, la madre si fa da parte, il padre tiene Ann che diventa irrequieta quando il padre permette il contatto visivo di lei con la madre.

Applicazioni della struttura alle interazioni considerate
L'intervento del terapeuta è riuscito a mettere in luce le ripercussioni dovute all'insicurezza del legame d'attaccamento.
In generale, quando Ann è turbata, la madre non sembra in grado di occuparsi di lei, così il padre finisce per occuparsi di entrambe le figlie.
Ann sembra usare un pattern controllante per la madre ed un pattern ambivalente per il padre.
L'insicurezza può essere determinata da esperienze vissute all'interno della famiglia di origine di ciascuno dei genitori e può essere reinterata nelle interazioni attuali interne alla famiglia.
I pattern comportamentali della bambina sono:
  • Origini all'interno della relazione madre-padre: anticipazione della perdita sulla base delle perdite del passato, madre e padre non sono in grado di rappresentare una base sicura l'uno per l'altro.
  • Ann e madre, controllante: rivolgersi ad una figura di attaccamento inadeguata alla ricerca di conforto, la madre cerca conforto in Ann, mettendola in condizione di poter esercitare il controllo.
  • Rispondere in modo inadeguato all'angoscia: la madre fraintende l'ansia di Ann e si fa da parte.
  • Ann e padre, ambivalenza: conquistare una figura di attaccamento, Ann cattura il padre escludendo attivamente la madre e la sorellina. 

L'insicurezza nelle relazioni di attaccamento può quindi promuovere le interazioni che coinvolgono: la cattura di una figura di attaccamento, il rivolgersi ad una figura di attaccamento inadeguata, il rispondere in modo inappropriato al comportamento di attaccamento, e/o anticipare la perdita sulla base delle perdite passate.
La terapia ha mirato a ridurre il bisogno di catturare la figura di attaccamento, ed il terapeuta ha agito in modo da fornire una base sicura per ogni membro della famiglia, esplorando ed indagando anche le possibili riedizioni di perdite del passato.
L'obiettivo della terapia è stato quello di fare in modo che i genitori potessero diventare l'uno per l'altro e per i propri figli, una base sicura.

<< Lezione precedente - Prossima lezione >>


Torna all'elenco delle lezioni

 

sabato 1 luglio 2017

Leggi il post

Psicodinamica dello sviluppo (2/11): La cornice sistemico-familiare

Dopo il 1970, i lavori di Bowlby e tutte le ricerche che ne sono seguite, sono stati influenzati dalla teoria generale dei sistemi o dalle sue sotto teorie come la teoria della comunicazione, la cibernetica, la teoria dei sistemi di controllo.


La teoria generale dei sistemi


Ha origine per mano di von Bertalanffy (1968), il quale sostiene che per comprendere scientificamente un fenomeno è necessario studiare non solo gli elementi che lo costituiscono presi separatamente, ma anche e soprattutto le loro interrelazioni.
Egli parla di un sistema dotato di scopi, capace di autoregolazione, che si sviluppa naturalmente in condizioni di complessità (entropia negativa).
La struttura sistemico-generale serve anche a sostenere che la teoria dell'attaccamento e la teoria sistemico-familiare possono integrarsi con vantaggi reciproci.
Esistono una serie di principi sistemici generali all'interno di questa teoria:
  • Totalità e ordine: l'idea è che la totalità sia qualcosa di più della somma delle sue parti, in base all'osservazione che la totalità include la proprietà delle relazioni tra le parti, quindi nessun individuo può essere compreso al di fuori del contesto in cui vive.
    I ricercatori sistemici quindi studiano i pattern nelle strutture più ampie che costituiscono l'individuo o il sistema di cui l'individuo rappresenta una parte, ed un lavoro a riguardo è quello della Ainsworth sulle interrelazioni tra i sistemi di attaccamento, di paura-allarme e di esplorazione.
  • Relazioni causali circolari: si considera che gli effetti spesso hanno retroazione diventando quindi essi stessi cause, in questa cornice le relazioni causali vengono considerate come complesse, spesso con spirali di feedback circolari, inoltre è difficile ipotizzare che l'effetto di un singolo elemento sia la causa dell'intera struttura o del funzionamento degli altri.
  • Mantenimento di relazioni invarianti: questo principio afferma che per la sopravvivenza è necessario un ordine, un limite, all'interno di un sistema e della sua relazione con l'ambiente.
    In un sistema complesso non è necessario che tutte le relazioni con l'ambiente siano costanti, ma che la variabilità di tali relazioni sia mantenuta entro certi limiti.
    Ashby sostiene che solo la variabilità può distruggere o controllare la variabilità, se 2 sistemi sono connessi, solo quello con la variabilità più elevata può controllare la quota della variabilità della loro relazione (es. bambino-caregiver dove la madre contrasta la variabilità dell'ambiente per rendere stabile la loro relazione e non far turbare il bambino).
  • Autoregolazione adattiva: è la stabilità cibernetica che autoregola un sistema in modo da compensare i cambiamenti nelle condizioni ambientali attraverso variazioni coordinate di valori interni del sistema (Sameroff).
    Il sistema mantiene costanti le variabili fondamentali tramite feedback negativi attraverso i quali l'organismo agisce in modo da ridurre gli effetti dovuti alla deviazione rispetto ad uno standard (es. del bambino che si autoregola cambiando comportamento quando la madre va via e finché non torna, e questi processi sono solitamente adattivi).
  • Auto-organizzazione adattiva: riorganizzazione che modifica i parametri interni del sistema nel momento in cui viene esposto all'effetto di una nuova costante nell'ambiente interno o esterno.
    Questa differisce dalla autoregolazione adattiva in quanto quest'ultima consente al sistema di far fronte a problemi temporanei e di tornare poi al precedente stato di equilibrio senza che ci siano cambiamenti permanenti.
  • Sottoinsiemi e confini: ogni sistema costituisce un sottosistema di un sistema ancora più ampio o più inclusivo ed è a sua volta composto da sottosistemi differenziati l'uno dall'altro da regole diverse che ne consentono l'autoregolazione.
    Le differenze delle regole rappresentano quindi i confini dei sottosistemi, inoltre un individuo può appartenere a più sottosistemi (es. sistema coniugale, sistema genitoriale, sistema fraterno, sistema genitore-figlio).
    Le regole che definiscono i confini e l'appartenenza vengono stabilite dai pattern di interazione ricorrenti tra tutti i membri della famiglia. 


Il pensiero sistemico della teoria dell'attaccamento


La teoria dell'attaccamento di Bowlby afferma che gli esseri umani sviluppino un certo numero di sistemi comportamentali e che ogni sistema sia costituito da un insieme di comportamenti strutturalmente differenti, ma funzionalmente equivalenti, cioè che tendono tutti a produrre lo stesso risultato.
Il sistema comportamentale può essere studiato isolatamente, ma deve cmq essere rappresentato concettualmente all'interno di un sistema più ampio.
Il fenomeno della base sicura si ha quando il bambino piccolo usa l'accessibilità della madre come una base sicura da cui partire per esplorare l'ambiente e presumibilmente aumentare il proprio livello di competenza.
In ogni modo, sia la madre ed il bambino considerati come sistemi, possono essere compresi solo se vengono studiati nel contesto della diade madre-bambino intesa come sistema.
Il comportamento di attaccamento del bambino è attivato automaticamente da certe condizioni come la fatica, la fame, il dolore ed i cambiamenti improvvisi nelle condizioni-stimolo, ed in queste situazioni la madre attribuisce ansia e disagio al bambino ed aumenta il contatto fisico e la prossimità con esso, in modo da eliminare la fonte della difficoltà del figlio.
Se analizziamo solo il sistema bambino, siamo davanti ad un paradosso perchè il suo comportamento di attaccamento è attivato e concluso in modo prevedibile ed è al servizio della sopravvivenza, ma in sé non è organizzato secondo uno scopo, e questo paradosso viene spiegato solo dall'analisi del comportamento madre-bambino.
Anderson ha analizzato il comportamento dei bambini quando si allontanano al parco, scoprendo che questi tendono a rimanere ad una certa distanza di sicurezza dalla madre e che quando questa viene superata è la madre ad avvicinarsi al piccolo, quindi si ha una autoregolazione della distanza dei membri della diade operata da uno dei 2 membri (non è importante chi).
Secondo Bowlby, la famiglia è l'unità sociale di base per lo studio dell'attaccamento.



Un approccio sistemico-familiare all'attaccamento


Si ipotizza totalità ed ordine, nel senso che tutte le relazioni di attaccamento e di cura si sviluppino all'interno di una rete di relazioni ordinate e che possano essere pienamente comprese al di fuori di questo contesto.
Secondo alcuni studi, gli elementi significativi nella relazione tra i coniugi contribuiscono ampiamente allo stato d'animo della moglie, al suo senso di competenza come madre e quindi alla sicurezza dell'attaccamento del bambino nei suoi confronti.
I cambiamenti possono assumere forme diverse e possono anche presentarsi come forma di interruzione di un'interazione in corso nel sottosistema coniugale, come nel caso dell'attivazione del comportamento di attaccamento da parte di un bambino piccolo che spesso interrompe l'interazione tra la madre e i fratelli più grandi.
Si parla poi di piani condivisi o di modelli operativi, uno degli strumenti principali attraverso cui viene mantenuta la coesione familiare, che consistono nel modo in cui la famiglia regola la prossimità e il contatto fisico, inoltre, ogni membro della famiglia ha un modello operativo del proprio e dell'altrui contributo ai pattern di interazione ed il contributo di ciascun membro non è identico.
Parlando di relazioni causali circolari, si distingue in cause immediate del comportamento e l'effetto o la funzione di quel comportamento.
Bisogna non solo osservare le semplici relazioni specifiche di causa/effetto ma anche considerare le molteplici cause sistemiche e i molteplici effetti sistemici d'interazione, ad esempio si è scoperto che la quantità di interazioni tra 2 soggetti diminuisce considerevolmente quando entra una terza persona nel contesto interattivo.
Queste relazioni possono essere adattive o non adattive, come nel caso di una relazione troppo stretta tra madre e bambino (soglia d'attivazione d'attaccamento troppo bassa).
Gli psicologi evolutivi tradizionali probabilmente andrebbero a cercare la causa di questo attaccamento analizzando il comportamento della madre e le eventuali figure sue di attaccamento, mentre lo psicologo sistemico-familiare amplierebbe questo approccio attraverso l'osservazione e la descrizione anche dei pattern di interazione tra tutti i membri della famiglia (ad esempio è possibile che le interazioni tra i sottosistemi familiari contribuiscano a mantenere il problema, o che la relazione avviluppata tra madre e bambino contribuisca a mantenere equilibrato il sistema famiglia).
Parlando di mantenimento di relazioni invarianti, il bambino viene protetto sia tramite il proprio attaccamento, sia partecipando ad altri sistemi (es. sottosistema padre-bambino, fraterno, bambino-insegnante).
Sembra che le interazioni di attaccamento e di cura si verifichino ogni volta che il bambino è ferito o spaventato, inoltre sembra che tutti i membri della famiglia tendano a comportarsi in modo che venga mantenuta costante la prossimità tra bambino ed almeno una figura di attaccamento, cosa che spesso però interferisce con i cambiamenti evolutivi (es. resistenza al trattamento terapeutico).
Parlando di autoregolazione, la famiglia come sistema usa il feedback negativo fornito dai singoli individui per fare in modo che l'interazione in atto sia in accordo con i modelli familiari prefissati.
Il raggiungimento degli obiettivi può essere ottenuto tramite ruoli prefissati dei membri della famiglia, oppure con più ruoli occupati dai vari familiari, o tramite ruoli intercambiabili dove i membri possono agire assieme consentendo alla figura primaria d'attaccamento di partecipare ad altri sottosistemi.
Stewart nella strange situation ha scoperto che i padri interagiscono poco con i bambini quando nella stanza c'è la propria madre, ma che aumentano l'interazione quando questa va via, per poi ridiminuirla al suo ritorno (anche il sottosistema fraterno agisce così).
Nel caso dell'auto-organizzazione, esempi di cambiamenti duraturi sono la nascita del primogenito, l'ingresso a scuola, la morte, il divorzio, e per ciascuna di queste condizioni che comportano cambiamenti la famiglia deve adattarsi e stabilire un nuovo insieme di pattern stabili di interazione e di processi autoregolatori.
Ad esempio quando nasce un secondo figlio il primogenito tende a richiedere apposta più attenzioni e si ha una diminuzione dell'attenzione materna anche quando la madre non è occupata col nuovo nato (tuttavia i padri compensano).
La famiglia si stabilizza quando i pattern d'interazione familiare nuovi diventano sicuri ed usuali, così essa potrà tornare a realizzare aggiustamenti tramite autoregolazione, finchè non si dovrà nuovamente riorganizzare a seguito di una nuova crisi.
Parlando di sistemi e sottosistemi, esiste il sottosistema padre-figlio, quello fraterno, quello dei pari, ed i pattern di configurazione che stabiliscono i confini tra questi sottosistemi consentono al bambino di sviluppare le abilità di gioco, di apprendimento, di collaborazione e di risoluzione dei conflitti (abilità non acquisibili nel sistema madre-bambino).
C'è la tendenza all'interno della famiglia di mantenere confini chiari e di escludere membri inadeguati (es. figlio che insiste per dormire con i genitori che viene cacciato dall'alleanza padre-madre), e nel caso dell'attaccamento insicuro resistente c'è sia la loro relazione troppo stretta che nega al bambino di partecipare agli altri sottosistemi, sia la tendenza di questi ad escludere il bambino fornendogli feedback negativi che consolidano questo eccessivo attaccamento alla madre.



Differenze individuali: attaccamento non adattivo


Minuchin identifica i sottosistemi familiari come: adattivi (sensibili uno verso l'altro, apertamente comunicative, supportive), disimpegnati (evitanti o poco coinvolti, arrabbiati e insensibili) o avviluppati (eccessivamente coinvolti, intrusive, ambivalenti e non rispettose della giusta autonomia e dei confini).
Un bambino può non avere lo stesso tipo di attaccamento per la madre e per il padre ed anche i diversi figli della stessa famiglia possono sviluppare tipi di attaccamento diversi verso le stesse famiglie, e queste relazioni diversificate sono un problema per la teoria classica dell'attaccamento, mentre possono essere spiegate dalla teoria sistemico-familiare.
La teoria sistemico-familiare punta l'attenzione sui confini, sui ruoli, sui sottosistemi, sulle relazioni gerarchiche, sulla comunicazione, sulla risoluzione dei conflitti, sull'omeostasi e sul cambiamento.
Bisogna inoltre distinguere tra struttura familiare non adattiva e crisi di transizione, dove il non adattamento implica una struttura o un pattern inappropriato rispetto agli obiettivi della famiglia, distruttivo ed estremamente resistente al cambiamento (i membri della famiglia agiscono in modo da contrastare il cambiamento), mentre la crisi comporta disturbi di equilibrio familiare che accompagnano un cambiamento evolutivo o situazionale al quale la famiglia cerca di adattarsi attraverso il processo di auto-organizzazione, crisi che vengono solitamente superate grazie a modificazioni nella struttura e nei pattern di interazione della famiglia stessa (il periodo di crisi è spesso caratterizzato da disagio e da pattern interattivi diversi e non familiari).
Nelle famiglie normali questi periodi di crisi sono normali e alla fine di essi si tornerà all'attaccamento sicuro.
Il comportamento avviluppato si ha quando c'è troppa dipendenza ed unione tra madre e bambino, quando c'è ansia da separazione eccessiva ed isolamento dagli altri (comportamenti riscontrati negli insicuri resistenti e negli insicuri controllanti).
Questo super attaccamento potrebbe essere dovuto al fatto che la coppia coniugale non funziona e quindi la madre si rifugia nel figlio mentre il padre si concentra nel lavoro e viene allontanato sempre di più dalla coppia madre bambino, quindi l'esistenza di tutti questi ruoli inappropriati favorisce il risentimento e l'ambivalenza in tutte le relazioni familiari (si può cmq creare l'omeostasi con questo comportamento).
L'attaccamento insicuro sembra servire per deviare l'attenzione dal conflitto e dal risentimento coniugale o comunque dall'interazione tra coniugi ed il suo ruolo nel mantenere l'integrità della famiglia stabilizzando il sistema intorno alla diade madre-bambino.
I terapeuti cmq non cercano i motivi individuali alla base del comportamento, ma cercano il ruolo autoregolatorio che il sintomo svolge per il sistema familiare, ruolo che spesso diventa chiaro osservando l'effetto che il sintomo ha sugli altri membri della famiglia (spesso lo scopo è quello di mobilitare il comportamento di cura degli altri membri della famiglia, e spesso ancora queste famiglie sono caratterizzate da molti conflitti irrisolti, dove alcune di queste evitano i conflitti, altri invece si impegnano in molte liti).
La deviazione è dunque spesso una forma estrema di comportamento di attaccamento (sintomo) da parte del bambino, in quanto si attiva successivamente il sistema di cura dei genitori.
Il sintomo è quindi tanto resistente al cambiamento proprio perchè queste interazioni di attaccamento e cura stabilizzano la famiglia e diminuiscono la probabilità di perdita di un loro membro.


<< Lezione precedente - Prossima lezione >>


Torna all'elenco delle lezioni

 

domenica 25 giugno 2017

Leggi il post

Psicodinamica dello sviluppo (1/11): Teorie di base

Secondo la Ainsworth e Bowlby, l'attaccamento è un processo attivo di adattamento basato sulla messa a punto di strategie di soddisfazione di bisogni di sicurezza, formulate in relazione alle caratteristiche dell'ambiente e alle accresciute capacità d'elaborazione del pensiero e di organizzazione del comportamento.

Per studiare l'attaccamento si fanno disegni longitudinali, si studiano fattori di discontinuità, le determinanti individuali, familiari e socioculturali del cambiamento, che si attivano nell'arco di vita del singolo e tra generazioni.
Esiste il modello sistemico che assume la famiglia come unità d'analisi di base, inglobando i legami di un membro con un altro entro una entità più complessa, diversa dalla somma delle singole parti.
Esiste il modello multidiadico, che vede il legame tra 2 individui dentro la rete delle relazioni familiari ma mantiene la diade come unità d'analisi di base.

Quindi si è passati nella ricerca di oggi, all'estensione della dimensione temporale (studi longitudinali), alla centratura dei fattori di cambiamento, al passaggio dalla prospettiva diadica a una familiare/contestuale (proiezione delle caratteristiche del legame di attaccamento diadico all'interno di un quadro socioculturale).
Si pensa dunque che i cambiamenti che si verificano nei rapporti diadici nel corso del tempo vengono a interessare anche la rete di relazioni familiari e sociali, che si modificano insieme all'individuo stesso, inoltre, la dimensione temporale e del cambiamento non sono più soltanto considerati come attributi dello sviluppo del singolo, ma anche come proprietà dell'ambiente con cui l'individuo interagisce.


Linee di sviluppo nel modello evolutivo dell'attaccamento


Per ampliare la teoria dell'attaccamento di Bowlby si sono usate 2 linee d'analisi:
  • Life span developmental psychology: visualizza i legami d'attaccamento lungo l'arco di vita dell'individuo. L'aspetto cognitivo è studiato dal modello dinamico-maturativo di Crittenden, che descrive la progressiva riorganizzazione degli stili di attaccamento precoci in nuove e più complesse tipologie di attaccamento, dove ogni tipo di configurazione (sicura, o insicura) risulta più o meno adattiva nella misura in cui arriva a massimizzare le potenzialità evolutive dell'individuo, in relazione ai limiti imposti (predisposizione genetica per l'integrazione dei dati cognitivo-affettiva) o alle opportunità offerte dal contesto in cui vive.
    Ci sono poi ricerche sulla dimensione relazionale che descrivono la progressiva riorganizzazione e trasformazione del legame alle figure di riferimento infantili nell'arco di vita e in particolare nel corso della costruzione del legame di coppia.
    Il ciclo evolutivo dell'attaccamento può essere riassunto come una serie di relazioni diadiche asimmetriche (bambino che riceve e non fornisce cure) che diventano quasi simmetriche con l'età giovanile-adulta (il rapporto con il partner favorisce la simmetria e la reciprocità) per poi tornare ad essere asimmetriche (figlio che si prende cura dei genitori).
  • Family development: mette in relazione lo sviluppo del legame di attaccamento con quelli della rete familiare. In questo modello del ciclo di vita familiare elaborato nell'ambito della psicologia sociale della famiglia, questa è vista come un sistema emozionale trigenerazionale inserito in una sequenza di fasi dove il passaggio da una all'altra è innescato da crisi dello sviluppo (contrazione, espansione e riassetto del sistema di relazioni con entrata o uscita di membri della famiglia).
    In questo modello ciascun soggetto offre il contesto per il comportamento dell'altro in un'ottica plurigenerazionale, ed il superamento di ogni evento (crisi per la separazione da qualcuno o per una nuova entrata) costituisce un compito evolutivo congiunto. 


Ciclo evolutivo dell'attaccamento e ciclo di vita della famiglia in un modello integrato


Nel caso di un giovane adulto che sta lasciando la famiglia per farsene una sua, se c'è un legame sicuro, il giovane riesce più facilmente a calarsi nella realtà sociale e si crea una relazione più simmetrica con i propri genitori, mentre in caso di familiari insicuri, non sufficientemente supportivi verso la separazione, rendono questa fase più sofferta e possono costringere il giovane a separarsi bruscamente pur di non rinunciare alla propria individualità (rottura del rapporto) o a non far proprio avvenire la separazione, cmq sia, questo legame irrisolto si ripercuote poi sulle scelte future.
Pensando ad un attaccamento multiplo non è da sottovalutare l'apporto di altre figure di riferimento (es. fratelli maggiori), che possono rendere più flessibile il processo di separazione.
Nel caso della coppia appena sposata, questa deve affermare la propria identità di coppia, mantenendo un certo equilibrio tra lealtà alla famiglia d'origine e partner.
Quando c'è un legame d'attaccamento sicuro col partner si riesce a far accettare la separazione alla propria famiglia d'origine e si ha la base per l'inserimento di un terzo elemento nella coppia (il figlio).
Nel caso della famiglia con figli piccoli, si devono ridefinire i confini di coppia ed il sistema comportamentale di cura è considerato una matura trasformazione del sistema d'attaccamento dell'adulto al proprio genitore, dove la rappresentazione dell'attaccamento infantile dei genitori (primo stadio) influisce sullo sviluppo del comportamento nella cura dei bambini (secondo stadio) che costituisce il fattore determinante la qualità dell'attaccamento del bambino al genitore (terzo stadio), questo modello lineare è però messo in discussione perchè possono entrare in gioco anche altre variabili.
La triade comunque costituisce la garanzia che ognuno abbia un posto nelle diadi e nella cerchia familiare e che nessuno minacci le relazioni degli altri (condizione non raggiunta da tutte le coppie che possono limitarsi ad una interazione diadica con un terzo, e cmq quando i bisogni di sicurezza restano in primo piano è difficile dedicarsi ai bisogni di un terzo).
Nel caso della famiglia con adolescenti, ci sono i tentativi del figlio di differenziarsi dai genitori, i quali devono rinunciare gradualmente alla relazione asimmetrica e riconoscere l'emergente sessualità del figlio.
Possibili ostacoli per questo percorso sono un attaccamento insicuro, il doversi occupare dei genitori anziani ed il conflitto col proprio partner, mentre anche se c'è un attaccamento insicuro del ragazzo questo può superarlo grazie al gruppo di pari o alla relazione amorosa simmetrica.
Nel caso della famiglia nell'età di mezzo, c'è una progressiva uscita dei figli ed un'entrata di nuovi membri (nuore, nipoti, ecc...) resa possibile dall'esperienza triadica vissuta dalla diade genitoriale che trasmette senso di sicurezza al cambiamento, mentre attaccamenti insicuri possono far rimanere il figlio in casa troppo a lungo.
Infine, nel caso della famiglia nell'età anziana, ci sono diversi eventi critici, come il pensionamento, la morte del partner, la malattia, si torna all'asimmetria però inversa (per accudire i genitori che però possono cmq non perdere mai il loro status parentale) e se c'è un attaccamento insicuro la cura data ai genitori può ripercuotersi sulla propria coppia creando instabilità o nel caso di lutti non superati può esserci una distorsione della realtà.



La prospettiva di rete familiare


L'approccio dinamico-maturativo segue il percorso di progressivo adattamento del singolo modello lungo l'arco di vita in funzione di un contesto diadico implicitamente assunto come invariato nel tempo.
La life span evidenzia i cambiamenti strutturali del legame riferiti ad oscillazioni tra modalità relazionali asimmetriche e simmetriche rispondenti alle diverse necessità e richieste che provengono dai 2 membri della diade nel corso del tempo.
Invece il modello contestuale si focalizza sulle molteplici occasioni di revisione delle configurazioni di attaccamento, in corrispondenza delle varie crisi evolutive familiari offerte dalla compresenza di vari legami, che il soggetto costruisce a partire dagli attaccamenti multipli dell'infanzia.
Quindi i cambiamenti delle configurazioni di attaccamento tendono a definirsi all'incrocio di più esperienze relazionali di natura diversa, che nel contempo definiscono anche gli elementi costitutivi del nuovo modello.


Si pensa che il sistema di attaccamento adulto ricalchi in parte quello infantile, rivestendone le stesse funzioni.
Tuttavia, l'attaccamento adulto integra (a differenza dell'infantile) sistemi comportamentali sessuali e di cura.
I 3 sistemi comportamentali (di cura, sessuale e di attaccamento) contribuiscono a determinare nel loro insieme quelle caratteristiche di simmetria e reciprocità caratteristiche dell'attaccamento adulto, prevedendo una più articolata compresenza di legami multipli diversi e complementari tra loro.

Per questi studi si usano metodologie statistiche di natura multivariata in grado di rilevare la complessità della rete relazionale ed il peso dei fattori che moderano l'effetto studiato (tecniche di meta-analisi e path analysis).
La meta-analisi consente di sintetizzare i risultati di diversi studi sullo stesso argomento e di verificarne la stabilità in condizioni diverse, serve non solo ad individuare i fattori cui attribuire le discordanze, ma soprattutto a verificare l'esistenza di variabili che possono spiegare le differenze nell'entità dell'effetto.
La path analysis o analisi casuale rappresenta uno sviluppo delle tecniche di regressione multipla e consente di approfondire la natura di dipendenza, dove ipotizzando un modello di dipendenza è possibile distinguere gli effetti causali da quelli non causali e gli effetti diretti dagli indiretti, consente quindi di controllare il peso che certe variabili hanno sul fenomeno considerato e anche di scomporre i coefficienti di correlazione per individuare quali fattori determinano il loro valore.

 Prossima lezione >>


Torna all'elenco delle lezioni

 

sabato 24 giugno 2017

Leggi il post

Psicologia della personalità (10/10): Approccio social-cognitivo

Secondo l'interazionismo, la personalità è la risultante delle interazioni continue e reciproche tra l'organismo e l'ambiente.
Le espressioni della personalità sono sempre socialmente situate, cioè funzionali ad una vita di relazione con altri.
La personalità è una proprietà distintiva della specie umana, la capacità di agire trasformativamente sull'ambiente in accordo a scopi e standard personali.
Questi 3 punti sono condivisi da tutti gli autori delle teorie social-cognitive.

Secondo Mischel, la personalità è un sistema cognitivo-affettivo nel quale assumono particolare rilievo molteplici unità cognitivo-affettive in relazione tra loro, che ne mediano il rapporto con l'ambiente, come:
  • Categorie e costrutti
  • Affetti
  • Scopi, Valori
  • Competenze e Strategie di autoregolazione 


La teoria social-cognitiva di Albert Bandura


La persona è sia una costruzione che un sistema attivo che risulta dall'intreccio di:
  • Fattori biologici: stabiliscono le potenzialità e i vincoli dello sviluppo e del funzionamento
  • Proprietà psicologiche: permettono di svolgere un ruolo attivo nell'indirizzare il corso della propria vita
Il rappresenta all'interno della personalità il sistema psichico che: risulta dall'integrazione delle diverse funzioni cognitive e affettive, supervisiona i processi di autoregolazione, rende conto dell'identità e della continuità dell'esperienza personale.

Si ha un Reciproco Determinismo Triadico:
Ambiente <-> Sistema del Sé <-> Comportamento <-> Ambiente

Si parla inoltre di agenticità umana intesa come la capacità di far accadere gli eventi a seguito delle proprie azioni e come capacità di esercitare controllo sulla natura e sulla qualità della propria vita.
Le proprietà dell'agenticità umana sono:
  • Simbolizzazione: capacità di rappresentare simbolicamente la conoscenza
  • Apprendimento vicario: capacità di acquisire conoscenze, abilità e tendenze tramite l'osservazione e il modellamento
  • Previsione: capacità di anticipare gli eventi futuri e le loro probabili conseguenze
  • Autoriflessione: capacità di riflettere in modo cosciente su se stessi
  • Autoregolazione: capacità di stabilire obiettivi e valutare le proprie azioni in base a standard interni di prestazione
L'autoefficacia percettiva di Bandura afferma l’importanza di sapere di saper fare.
Le convinzioni d'efficacia riflettono l’effettiva capacità dell’individuo di autoregolarsi e operare con successo in particolari ambiti di attività.
Queste convinzioni di autoefficacia influenzano:
  • Processi cognitivi
  • Processi affettivi
  • Processi di selezione
  • Processi motivazionali
Le convinzioni di efficacia personale influenzano la motivazione determinando:
  • gli obiettivi perseguiti
  • gli sforzi profusi
  • la perseveranza di fronte alle difficoltà
  • le reazioni ai fallimenti
Le persone con alta autoefficacia percepita:
  • tendono a scegliere attività e compiti impegnativi come occasioni di crescita personale
  • hanno livelli di aspirazione ambiziosi e realistici
  • si impegnano a fondo e perseguono gli obiettivi con determinazione
  • reagiscono positivamente ai fallimenti
  • di fronte alle difficoltà impreviste non si fanno sopraffare dall’ansia
  • nelle avversità non cedono allo sconforto
Le persone con bassa autoefficacia percepita:
  • Tendono a rifuggire da compiti impegnativi
  • Hanno bassi livelli di aspirazione
  • Mostrano scarso impegno nelle difficoltà e tendono alla rinuncia precocemente
  • Sono vulnerabili alle frustrazioni e allo stress
L'autoefficacia si sviluppa per: persuasione, imitazione, pratica diretta, regolazione delle emozioni e delle reazioni corporee.

<< Lezione precedente


Torna all'elenco delle lezioni

 

domenica 18 giugno 2017

Leggi il post

Psicologia della personalità (9/10): Sesso e genere

Le differenze più frequenti tra i 2 sessi sono:
  • Superiorità dei maschi nelle abilità matematiche, spaziali
  • Superiorità delle femmine nelle abilità verbali
  • Maggiore inclinazione all'aggressività dei maschi
  • Più elevati livelli di empatia prosocialità e amicalità nelle femmine
  • Più elevati livelli di stabilità emotiva nei maschi
  • Maggiore frequenza di condotte delinquenziali nei maschi
  • Maggiore frequenza di sindromi depressive nelle femmine 

La psicologia evoluzionistica
Secondo questo approccio, il funzionamento umano è regolato da meccanismi psicologici che si sono evoluti come risultato del loro successo nel risolvere problemi adattivi ricorrenti nel corso della storia delle specie.
Inoltre, per massimizzare il successo riproduttivo, ovvero con la riproduzione dei propri geni attraverso le generazioni successive, le donne si sono abituate a conquistare uomini con buoni geni, ampie risorse economiche e adeguate abilità genitoriali, mentre gli uomini si sono abituati ad accoppiarsi con molte donne e a competere con altri uomini, esercitando uno stretto controllo sulla madre dei propri figli.

La rivoluzione cognitivista riporta al centro dell'indagine scientifica la mente e le sue operazioni.
Sotto questa visione, la personalità si configura come un sistema che:
  • elabora informazioni
  • attribuisce significati
  • persegue scopi in conformità di criteri personali di valore 

<< Lezione precedente - Prossima lezione >>


Torna all'elenco delle lezioni

 


sabato 17 giugno 2017

Leggi il post

Psicologia della personalità (8/10): Sistemi cerebrali e personalità

Eysenck vede l'estroversione/introversione come eccitabilità corticale dovuta all'attività del sistema di Attivazione Reticolare Ascendente.
Si parla di livello ottimale di eccitazione/stimolazione in quanto gli organismi mirano a realizzare livelli di eccitazione per loro ideali (cioè né troppo alti, né troppo bassi), ai quali corrispondono livelli ottimali di stimolazione ambientale.
Il nevroticismo è invece una eccitazione autonomica dovuta all'attivazione dell'attività del Sistema Limbico.

Sistemi cerebrali e differenze individuali nella teoria di Gray
Gray ha proposto una teoria della personalità centrata su due dimensioni primarie:
  • ansia
  • impulsività
Tali dimensioni possano essere concepite come una rotazione delle dimensioni eysenckiane di estroversione e nevroticismo.

Il sistema di inibizione:
  • regola la paura e l'ansia
  • impedisce il comportamento
  • è sensibile ai segnali di punizione e di assenza di premio
Inoltre questo sistema è connesso all'attività del sistema setto-ippocampale.

Il sistema di avvicinamento:
  • regola l'impulsività
  • attiva il comportamento
  • è sensibile ai segnali di premio e di assenza di punizione 

Il sistema di attacco-fuga:
  • regola l'aggressività o la fuga
  • è sensibile agli stimoli negativi incondizionati 

Sistemi cerebrali e differenze individuali nella teoria di Zuckerman
Secondo Zuckerman la ricerca di sensazioni esprime il bisogno di sensazioni ed esperienze varie, nuove e complesse, tramite enzimi neuroregolatori e neurotrasmettitori.

Sistemi cerebrali e differenze individuali nella teoria di Cloninger
Cloninger individua quattro dimensioni relative al temperamento (ricerca di novità, evitamento del pericolo/danno, dipendenza dal premio, persistenza) che rispecchiano le influenze genetiche e tre dimensioni relative al carattere (autodirezione, cooperatività, autotrascendenza) che principalmente rispecchiano le influenze sociali.

La regolazione del temperamento coinvolge tre sistemi cerebrali:
  • il sistema di attivazione comportamentale – dopamina (regolazione della ricerca di novità)
  • il sistema di inibizione comportamentale – serotonina (regolazione dell'evitamento del dolore)
  • il sistema di mantenimento comportamentale – noradrenalina (regolazione della dipendenza dal premio) 

<< Lezione precedente - Prossima lezione >>


Torna all'elenco delle lezioni