mercoledì 16 settembre 2015

Psicologia generale I (19/27): Il dolore

Il dolore è un senso distribuito su tutto il corpo, ed i suoi recettori (nocicettori) sono distribuiti su tutta la superficie dell'epidermide e in molti altri tessuti corporei.
Il dolore è una sensazione, ma anche una pulsione.

I recettori del dolore consistono in neuroni sensoriali che terminano con fibre recettive (terminazioni nervose libere), le quali inviano gli assoni al sistema nervoso centrale, attrverso un nervo spinale o un nervo cranico.

Nella sensazione sono coinvolti due diversi tipi di neuroni:
Il primo ha fibre molto sottili, a lenta conduzione degli impulsi nervosi, le fibre C.
Il secondo dalle fibre più grosse a conduzione veloce, dette fibre A-delta.
Le fibre A-delta rispondono solo ad alcuni tipi di stimoli e producono il senso di dolore in maniera veloce e breve, le fibre C invece reagiscono a tutti gli stimoli e sono responsabili del dolore lento e duraturo.

La corteccia somatosensoriale è l'area del lobo parietale responsabile della percezione del dolore, che ne descrive anche la quantità e la qualità.
La qualità immediata del dolore viene invece da certe aree del sistema limbico e dalla corteccia insulare.
Si ha l'asimbolia per il dolore quando a causa di una lesione nelle corteccia insulare si avverte lo stimolo del dolore, ma non si sente il bisogno di evitarlo (ovvero si avverte uno stimolo ma non lo si avverte come un male).
Il lobo prefrontale è indispensabile per la coscienza al dolore.
E' capitato che alcune persone dopo aver perso un arto, abbian provato ancora dolore proveniente dall'arto mancante, questo perchè i meccanismi cerebrali del dolore possono essere attivati anche in assenza della parte lesa, magari a causa della mancanza di qualche input del dolore inibitorio che dovrebbe partire dall'arto mancante.

La teoria del controllo del cancello d'ingresso (Ronald Melzack e Patrick Wall), dice che l'esperienza soggettiva del dolore dipende dal grado con cui gli input provenienti dai neuroni sensoriali del dolore riescono a passare attraverso un cancello neurale.
Le condizioni ambientali possono far aumentare la sensazione del dolore facendo aprire o chiudere il cancello.

Aumento del dolore
E' probabile che il dolore si intensifichi quando si tocca una ferita, per avvertirci di trattare con cautela le parti danneggiate.
In altri casi, quando si è malati, si prova più dolore quando ci si muove, forse come monito per avvertici che abbiamo bisogno di riposare.

Diminuzione del dolore
La sostanza grigia periacqueduttale (PAG) è uno dei principali centri neurali per l'inibizione del dolore.
La PAG può essere attivata tramite stimolazioni elettriche o anche con la morfina.
Una sostanza endogena inibitoria del dolore è l'endorfina.
Si parla di analgesia da stress quando in alcune situazioni di alta tensione o pericolo, il corpo secerne in automatico sostanze inbitorie del dolore, questo perchè in questi rari casi è un grosso rischio fermarsi per curarsi le ferite.
Anche tramite la fede o la meditazione si può inibire la sensazione del dolore.
Infine, anche il condizionamento può servire all'inibizione del dolore, come nel caso dell'effetto placebo.


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