domenica 21 maggio 2017

Psicologia della personalità (1/10): Origini della psicologia della personalità

La personalità dal punto di vista dell'Individuo è l'insieme delle qualità ed inclinazioni che danno il senso della propria identità, integrità, unicità, mentre dal punto di vista di un altro osservatore è l'insieme della caratteristiche che distinguono gli individui l'uno dall'altro.
La personalità è la complessità dei sistemi psicologici che contribuiscono all'unità e la continuità della condotta e dell'esperienza del singolo individuo in interazione con il mondo esterno, nel corso del tempo.

La psicologia della personalità ha come oggetto di studio l'intera persona e mira a fornire una visione integrata del suo funzionamento psicologico, si interessa ai fattori biologici, interpersonali e socioculturali che contribuiscono allo sviluppo e al funzionamento dei vari sistemi cognitivi e affettivi, offrendo l'ambito in cui integrare le conoscenze sul funzionamento psicologico dell'individuo.


Le origini della psicologia della personalità


Il termine Personalità probabilmente deriva dalla parola latina persona: maschere indossate dagli attori nelle opere teatrali.
L'essenzialismo greco vede la personalità come insieme di caratteristiche intrinseche e stabili.
Teofrasto fornisce la definizione di carattere, come tratto dominante, ovvero forza direttiva e dinamica in cui risaltano componenti morali negative (es. avaro, bugiardo, adulatore).

Ippocrate ha una concezione unitaria dell'organismo e del corpo, per cui la malattia non è soltanto l'alterazione di una o più parti ma sempre l'alterazione complessiva dell'equilibrio generale, inoltre l'organismo è sempre in connessione con l'ambiente che in larga parte ne promuove e ne condiziona lo sviluppo.
Ippocrate ipotizza 4 umori che determinano 4 temperamenti principali:

  • La bile nera prodotta dalla milza genera umidità e malinconia
  • La bile gialla elaborata dal fegato crea secchezza e collera
  • Il flemma originato dal cervello cagiona freddo e apatia
  • Il sangue che sgorga dal cuore provoca caldo ed emotività
Degli studiosi Romani troviamo Cicerone e Seneca che parlano di conflitto tra ragione e passione e di ruolo dell'esperienza, dell'ambiente e dell'educazione nel disciplinare le passioni e nella costruzione delle abitudini e delle differenze individuali.
Durante l'illuminismo, Kant distingue in temperamento (l'insieme di caratteristiche fisiologiche) e carattere morale (ciò che l'uomo è capace di fare di se stesso).

Nascono poi nell'800 le scienze sociali (Comte, Durkheim, Tarde, Weber, Mill, Spencer, Marx) che affermano che lo sviluppo e il funzionamento della persona non possono essere disgiunti da quelli dell'organizzazione sociale.
La frenologia invece ha come massimi esponenti Gall che afferma che il carattere è un'espressione della fisiologia cerebrale ed il cervello è la sede da cui ha origine il temperamento e il comportamento dell'individuo, mentre Spurzheim invece opera una localizzazione cerebrale di 23 facoltà o poteri affettivi.

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