mercoledì 2 settembre 2015

Psicologia generale I (12/27): L'apprendimento secondo la prospettiva ecologica

La concezione comportamentalista dell'apprendimento e quella cognitivista vengono definite, approccio dei processi generali, in quanto operano in una situazione molto ampia dell'apprendimento.

La prospettiva ecologia ha un approccio chiamato approccio dei processi specifici.
Secondo questa prospettiva l'apprendimento deve essere analizzato in relazione all'ambiente in cui una specie si è evoluta.
Attraverso il processo della selezione naturale, gli animali hanno dei modelli comportamentali diversi e specie-specifici.
L'apprendimento secondo la prospettiva ecologica è l'insieme dei meccanismi atti a modificare ed affinare il comportamento ereditario.

Un esempio di apprendimento legato alla selezione naturale è l'apprendimento di cosa è possibile e cosa non è possibile mangiare.
Le scelte giuste vengono tramandate geneticamente in quanto favoriscono il proseguimento della specie.
Un esempio di questo comportamento innato, è quando assaggiamo un cibo cattivo, dopo averlo assaggiato, per un lungo periodo ne siamo istintivamente respinti, lo evitiamo.
John Garcia ha evidenziato che dei topi che erano stati male dopo aver mangiato un cibo, hanno iniziato ad evitare anche i cibi con sapore e odore simili al cibo "cattivo", mangiando però tranquillamente i cibi simili per aspetto.
Quindi un meccanismo per l'apprendimento all'avversione ad un determinato cibo deve essere sensibile anche a diverso tempo dall'indigestione e deve assomigliare al cibo cattivo per le sue specifiche chimiche che meglio vengono colte dall'individuo (può essere il sapore, o l'odore, ma anche la forma, dipende da soggetto a soggetto).

L'apprendimento alla preferenza di un cibo può essere necessario per compensare la carenza di alcune sostanze indispensabili all'organismo.
E' stato dimostrato che i topi sono in grado di riconoscere quali cibi fanno bene al loro organismo e sono in grado di sceglierli tra una serie di cibi, creandosi una vera e propria dieta equilibrata, questo probabilmente perchè sono in grado di percepire quale cibo li fa stare meglio.
Clara Davis fece un esperimento sulla scelta dei cibi da parte dei bambini che dimostrò che anche loro erano in grado di equilibrare la dieta migliore senza che nessuno gli dicesse niente.
Si notò che i bambini sceglievano il cibo assaggiandolo di volta in volta, per valutare quale era meglio per loro, continuando a mangiarlo fino a quando non ne avevano più bisogno.
A confutare questa ipotesi però, c'è la possibilità che i bambini scegliessero il cibo e poi continuassero a mangiarlo fino a che non erano stufi.
E' stato inoltre osservato che lo zucchero e i dolci rendono difficoltose queste scelte naturali, dato che probabilmente sono alimenti relativamente nuovi, non presenti nel patrimonio genetico trasmesso dall'evoluzione.

L'apprendimento a mangiare i cibi avviene per tentativi ed errori ma anche per osservazione di altri individui, ciò è stato dimostrato anche coi bambini, che mangiano più volentieri se un adulto gli mostra loro che il cibo è buono mangiandolo a sua volta.

Questi parametri tipici di apprendimento (osservazione, odore, ecc...) sono stati tramandati da individuo ad individuo con la selezione naturale.

C'è anche una predisposizione alla paura di certi animali, probabilmente ereditata dai nostri antenati, quando questi animali erano nocivi all'uomo, mentre ora in realtà non lo sono più.
E' stato dimostrato che le scimmie allevate in laboratorio non avevano paura dei serpenti, ma se vedevano un'altra scimmia averne paura, ne ereditavano la paura.
Questo comportamento ha fatto infierire sul fatto che il comportamento innato di un animale si risveglia solo se questi osserva un altro della sua specie che esercita tale comportamento.

Un altro caso di imprinting innato è quello dei pulcini che hanno imparato che devono stare sempre vicini alla madre per sopravvivere, e che devono considerare loro madre la prima cosa che vedono uscendo dal guscio, per questo motivo posson seguire anche l'uomo.
Tuttavia potendo scegliere tra la madre e l'uomo, i pulcini sono in grado di riconoscere la propria madre.
L'imprinting è un carattere istantaneo ed irreversibile del processo di apprendimento (Lorenz).
L'imprinting può avvernire solo in un periodo critico molto limitato.

Una cosa provata è che gli animali sembrano in grado di ricordare, sono quindi in grado di ritrovare del posizioni del cibo od altri fattori utili loro alla sopravvivenza (anche evitare il pericolo).
Ad esempio, alcuni animali possono imparare dove viene localizzata la ricompensa/cibo fornitagli in un esperimento, e ritrovarla facilmente.

La prospettiva ecologica dice che questo genere di apprendimento viene aiutato da dei punti di riferimento presenti nell'ambiente (rocce, alberi, ecc...), inoltre sottolinea che gli animali appaiono più intelligenti quanto affrontano problemi a loro noti, e che quindi l'intelligenza non scaturisce da una generica capacità di ragionamento, ma da una speciale capacità di apprendimento evolutasi in migliaia di anni.

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