martedì 1 settembre 2015

Psicologia generale I (11/27): L'apprendimento secondo la prospettiva cognitivista

La psicologia cognitivista ha l'obbiettivo di interpretare il comportamento dell'individuo, in termini di ipotetiche entità mentali, quali le conoscenze e le convinzioni, che possono essere infierite a partire dal comportamento osservabile.

E' stato dimostrato che le risposte condizionate, tendono a verificarsi anche in presenza di parole che richiamano il significato degli stimoli condizionati.
Alcuni giovani sottoposti ad esperimenti, iniziavano a salivare quando sentivano parole considerate da loro "buone".

Un esperimento molto importante fu condotto da Richard Herrnstein, che condizionò dei piccioni a beccare un tasto quando vedevano delle fotografie di alberi, dandogli come ricompensa del cibo.
Dopo un po' di addestramento i piccioni riuscivano a beccare solo quando le fotografie rappresentavano degli alberi, quindi fu dimostrato che i piccioni erano in grado di riconoscere gli oggetti rappresentati nelle foto.
Un concetto è una regola per raggruppare gli stimoli in categorie distinte.
I piccioni avevano dunque adoperato un concetto per riconoscere gli alberi nelle foto.
Questi concetti potevano essere appresi su qualsiasi argomento, anche non esistente nell'ambiente di vita dei piccioni.

Nel condizionamento classico, si parla della teoria dello stimolo-risposta S-R, ma esiste anche una visione differente per il condizionamento classico, la teoria dello stimolo-stimolo S-S.
La teoria S-S era appoggiata da Pavlov, che riteneva che l'animale apprendesse una connessione tra 2 stimoli (condizionato ed incondizionato), e non tra uno stimolo ed una risposta.
Un esempio è quello di un suono che potrebbe evocare la rappresentazione mentale del cibo/ricompensa.
Quindi:
teoria S-R = stimolo condizionato/incondizionato -> risposta
teoria S-S = stimolo condizionato -> rappresentazione mentale dello stimolo incondizionato -> risposta.

La teoria S-S è ovviamente più cognitivista della S-R, perchè sostiene che la relazione tra stimolo/risposta sia mediata interiormente dallo stimolo incondizionato originale, che crea un'aspettativa su ciò che ci si aspetta.
La teoria dell'aspettativa afferma che le risposte vengono effettuate, non perchè precedentemente evocate da uno stimolo incondizionato, ma perchè aspettative di una ricompensa.
Suono -> aspettativa del premio -> segno di felicità per ciò che ci si aspetta.

Rescola sostiene che il condizionamento classico è un'insieme di relazioni logiche e percettive tra eventi.
Alcune ricerche hanno dimostrato che: lo stimolo condizionato deve precedere quello  incondizionato (se non lo precede o lo precede di poco, il condizionamento è di solito inefficace), lo stimolo condizionato deve segnalare che quello incondizionato molto probabilmente sta per presentarsi (questi stimoli devono essere accoppiati il più possibile, o non si otterrà il condizionamento), se lo stimolo condizionato preavvisa in maniera scontata quello incondizionato, il condizionamento salta (effetto bloccante).
Ad esempio, se si associa una luce ad una scarica elettrica, e si apprende bene che quando c'è quella luce dopo arriva la scarica elettrica, se si prova ad associare la luce e un suono, quest'ultimo non verrà associato alla scarica, e verrà presa in considerazione sempre e solo la luce.

Edward Tolman ha definito il comportamento operante come l'apprendimento della relazione mezzo-fine.
In termini di mezzo-fine, gli individui apprendono il tipo di rinforzo ottenuto eseguendo un'azione.

Esistono poi gli effetti del divario della ricompensa, che implicano un cambiamento della frequenza di risposta in relazione al tipo di risposta ottenuta. (ovvero si effettua una preferenza sull'azione da compiere per ottenere una cerca ricompensa piuttosto che un'altra, più è bella la ricompensa e più si agisce per ottenerla).
Si parla di divario negativo quando si passa da una rinforzo(ricompensa) grande ad uno più piccolo, perdendo così in frequenza di risposta. Agendo al contrario si ha il divario positivo.
Questo è possibile perchè l'individuo apprende ad aspettarsi un certo rinforzo, e di conseguenza ha appreso anche a confrontare i vari rinforzi.
Gli effetti dei divari di ricompensa non sembrano verificarsi nei rettili e nei pesci (in loro si riscontra solo il classico S-R), probabilmente perchè non sono in grado di fare questi paragoni, ovvero sono meno evoluti cognitivamente di altri animali.

L'effetto della sovraggiustificazione si ha quando un individuo riceve una ricompensa per aver svolto un compito, e poi quando non la riceve più, inizia a calare di rendimento.
Questo perchè la ricompensa rende l'attività un lavoro e quindi quando non viene più retribuito, questa si riduce. Ne consegue che anche dare troppe ricompense a chi svolge un compito può essere controproducente a lungo termine.



Le mappe cognitive

 

Tolman dimostrò che alcuni animali quando esplorano degli ambienti nuovi, si creano delle sorte di mappe mentali, per poter muoversi più facilmente nell'ambiente.
Tolman dimostrò che un topo in un labirinto riusciva a ricordarsi la strada più veloce per raggiungere una ricompensa, e anche ad utilizzare le strade alternative, scegliendo sempre quella più conveniente, in caso che la strada ideale fosse bloccata.
Si tratta di intuizioni (insight) fondate su una conoscenza dell'ambiente formata una forma di mappa cognitiva.
Tolman dimostrò anche che le ricompense influenzano non ciò che gli individui apprendono, ma ciò che fanno, dimostrando che i ratti trovavano l'uscita del labirinto anche in assenza di ricompensa.
Parliamo di apprendimento latente quando si è in presenza di un'apprendimento che non ha un effetto immediato sul comportamento dell'individuo.
Fu infatti dimostrato che i ratti che avevano appreso una strada, se non necessario non la usavano, ma in caso di ricompensa sapevano utilizzare ciò che era stato appreso in precedenza, trovando più velocemente la meta.



L'apprendimento per osservazione


Molte cose possono essere apprese grazie all'osservazione del comportamento altrui, e non solo per tentativi ed errori.
In questi casi si è dinnanzi al comportamento per osservazione.

E' stato infierito che il rafforzamento dello stimolo equivale al rafforzamento dello scopo.
Come rafforzamento dello stimolo si intende un'aumento dell'interesse verso il l'operazione svolta dalla persona osservata.
Per rafforzamento dello scopo si intende un'aumento di pulsione a ricevere la stessa ricompensa che ha ricevuto l'osservato.
Ovvero una scimmia che vede come un'altra scimmia fa ad ottenere una banana è interessata dal suo comportamento e cerca di apprenderlo.
Si apprende quindi non solo il comportamento dell'altro, ma anche le sue motivazioni, gli stimoli rinforzanti.
Si parla invece di imitazione quando un individuo si limita ad imitare il comportamento di un altro individuo.
Spesso nelle specie animali si ha una sorta di imitazioni di comportamenti tipici, per corteggiare, per prepararsi alla lotta, ecc...

Bandura ha sottolineato che le persone non osservano gli altri solo per apprendere determinate capacità, ma anche per apprendere le modalità e gli stili di comportamento più generali, questo per essere maggiormenta accettati in un contesto.
Tra gli esperimenti di Bandura ce ne sono alcuni dove dei bambini dopo aver osservato il comportamento violento di un adulto, iniziano ad imitarlo.
Bandura ha quindi infierito che le persone cercano di apprendere che cosa di solito si fa in certe situazioni, per poi potere usare queste conoscenze nelle situazioni che lo necessitano.
Bandura ha anche sperimentato una terapia dove alcune persone cercano di superare le proprie paure osservando il comportamento di altre persone più coraggiose.

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