domenica 24 gennaio 2016

Psicologia sociale (20/28): Rappresentazioni sociali

La rappresentazione che un gruppo elabora a proposito di ciò che deve compiere, definisce ai suoi membri gli scopi e le procedure specifiche.

Secondo Moscovici (1963): Le rappresentazioni sociali sono l’elaborazione di un oggetto sociale da parte di una comunità che permette ai suoi membri di comportarsi e di comunicare in modo comprensibile.

Secondo Jodelet (1984): Il concetto di rappresentazione sociale designa una forma di conoscenza specifica, il sapere del senso comune i cui contenuti manifestano l'operazione di processi generativi e funzionali socialmente rilevanti. Le rappresentazioni sociali sono delle modalità di pensiero pratico orientate alla comunicazione, alla comprensione e al controllo dell’ambiente sociale, materiale e ideale.
Una maniera di interpretare e di pensare la nostra realtà quotidiana, una forma di conoscenza sociale.

A cosa servono le rappresentazioni sociali:

  1. Rendere familiare ciò che è inconsueto o ignoto
  2. Creare un universo i cui possiamo “sentirci a casa”
  3. Orientare i nostri comportamenti
La nozione di rappresentazione sociale si colloca al punto di contatto tra sociale e psicologico e concerne la maniera in cui i soggetti sociali apprendono gli avvenimenti della vita corrente, i dati dell'ambiente, le informazioni, le persone, ovvero la conoscenza del senso comune.
E' una conoscenza pratica, in quanto nasce dalle nostre esperienze.
Il concetto di rappresentazione sociale designa una forma di pensiero sociale.

La rappresentazione sociale viene definita da un lato in base a un contenuto (informazioni, immagini, opinioni...) che si riferisce ad un oggetto (un lavoro da fare, un avvenimento...), dall'altro lato è la rappresentazione sociale di un soggetto (individuo, famiglia, gruppo...) in rapporto con un altro soggetto.

Ogni rappresentazione sociale è rappresentazione di qualcosa e di qualcuno.
Non c'è rappresentazione sociale che non sia quella di un oggetto, sia pur immaginario.

L'atto di rappresentazione è un atto di pensiero mediante il quale il soggetto si mette in rapporto con un oggetto.

Le rappresentazioni sociali:
  1. sono rivolte ad oggetti sociali
  2. si strutturano nella comunicazione
  3. sono elaborate all’interno dei gruppi
  4. sono tramandate nella cultura
La rappresentazione sociale non è semplice riproduzione, ma costruzione e comporta nella comunicazione una parte di autonomia e di creazione individuale o collettiva, e ciò comporta che: l'aspetto immaginifico è inseparabile dal suo aspetto significate, la rappresentazione non è un puro riflesso del mondo esteriore, il concetto di rappresentazione sociale è stato introdotto in psicologia sociale per spiegare le nostre interazioni significative con il mondo.

I caratteri fondamentali della rappresentazione sono 5:
  1. è sempre la rappresentazione di un oggetto
  2. ha un carattere immaginifico
  3. ha un carattere simbolico e significante
  4. ha un carattere costruttivo
  5. ha un carattere autonomo e creativo
Il concetto di rappresentazione collettiva (RC) di Durkheim (1898): le rappresentazioni non derivano dagli individui ma dalla loro cooperazione; vivono di vita parzialmente autonoma.

Le correzioni di Moscovici:
Al posto della staticità e stabilità delle Rappresentazioni Collettive (RC), la plasticità e il carattere mobile e circolante delle Rappresentazioni Sociali (RS).
Al posto dell’ottica globalistica che rende le RC delle entità irriducibili ad ogni analisi ulteriore, la descrizione delle RS come forme specifiche di conoscenza, di cui si può seguire il percorso di formazione e cambiamento.

I due processi principali delle rappresentazioni sociali sono ancoraggio e oggettivazione:
  1. L’ancoraggio è un processo che ‘ancora’ le idee insolite, riducendole a categorie e immagini familiari. È una categorizzazione e denominazione connessa ad istanze di valore e ad un confronto valutativo di a/normalità con un prototipo.
  2. L'oggettivazione è una operazione che consente di rendere concreto l'astratto attraverso la creazione di immagini: oggettivare è riassorbire un eccesso di significati materializzandol.
L'oggettivazione di una teoria può comportare parecchie fasi: selezione e decontestualizzazione degli elementi della teoria, la formazione di un nucleo figurativo dove una struttura immaginifica riproduce in maniera visibile una struttura concettuale (esempio schema psicoanalisi inconscio, rimozione, conscio, complesso), naturalizzazione, quando il livello figurativo consente di concretizzare, coordinandoli, ciascuno degli elementi, le immagini da elementi del pensiero diventano elementi della realtà, punti di riferimento per il concetto.

La realtà sociale ha due universi:
  1. Reificato: le cose sono misura degli uomini. Società come sistema caratterizzato da costrizioni, comportamenti stabiliti dalle circostanze, disuguaglianze, contrapposizioni, identità burocratizzate. Scienze come strumento per comprenderlo.
  2. Consensuale: l’uomo è misura di tutte le cose. Società come gruppo di individui uguali e liberi, non vincolati a ruoli, curiosi osservatori. RS come strumento per comprenderlo e come suo specifico prodotto. 

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