martedì 23 febbraio 2016

Statistica (4/19): Scale di misura

Esistono 4 tipi di scale di misura:

  1. Scala nominale: E' una scala di natura qualitativa e rispetta la relazione logica di uguaglianza / disuguaglianza.
    Le variabili rappresentate possono essere espresse in maniera nominale (rosso,giallo,verde) o numerica (1,2,3).
    In caso di numeri, questi verranno cmq trattati come delle etichette e non verranno utilizzati per fare i calcoli, nè saranno usati per fare un ordinamento dei risultati.
    Con questo tipo di scala, si può ad esempio raccogliere i dati relativi alla nazionalità di un determinato campione, contando i risultati ottenuti (es 40 spagnoli, 24 tedeschi, ecc...)

  2. Scala ordinale: E' una scala di natura qualitativa e rispetta la relazione logica di uguaglianza / disuguaglianza in termini di maggiore/minore.
    I dati rappresentati da questa scala possono essere ordinati, e questo ordine non è quantificato, ma qualificato.
    Ovvero si può infierire che avendo scale del tipo Primo classificato, Secondo e Terzo, il Primo classificato viene prima del Secondo e prima del Terzo, ma non che la differenza (in termini di posizioni) tra il Primo classificato ed il Secondo, equivalga alla differenza tra il Secondo ed il Terzo.
    Le categorie di variabili rappresentate da questa scala possono essere di tipo nominale o numerica, ed anche in questo caso non ha senso effettuare alcun tipo di calcolo con le etichette numeriche, ma si può effettuare un conteggio del numero dei valori assegnati ad ogni categoria.
    Questa tipologia ordinale è usata anche nella famosa scala Likert.

  3. Scala a intervalli: E' una scala di tipo quantitativo, dove i numeri esprimono quantità e le distanze tra valori vengono definiti in termini quantitativi.
    Tra due valori consecutivi vi è la stessa distanza che c'è tra altri 2 valori consecutivi (Es: la differenza tra 90° e 80° è la stessa di quella tra 40° e 30°), con una relazione logica di uguaglianza tra intervalli, dove le relazioni di uguaglianza / disuguaglianza e maggiore o minore, sono espressi in termini di quantità.
    In questa scala, il valore zero equivale a zero, e non è considerato un valore nullo.
    Inoltre possono esistere valori sia positivi che negativi, ma non è possibile fare rapporti diretti tra i vari valori, ovvero non ha senso dire che20° è una temperatura doppia rispetto a 10°, perchè basterebbe cambiare scala di misurazione (da Celsius a Fahrenheit) per avere valori differenti (es 68F e 50F).
    In questa scala possono essere fatti la somma e la sottrazione, ma non moltiplicazioni e rapporti.
    Una variabile dicotomica (es 0 e 1) può essere considerata su scala ad intervalli.

  4. Scala a rapporti: E' una scala con le stesse caratteristiche della scala ad intervalli, con l'aggiunta però dello zero assoluto, ovvero, i valori di tipo zero sono considerati nulli (zero=assenza di valore).
    Questa scala accetta solo valori assoluti, senza segno (nessun negativo), perchè comprende dati come l'età, il peso, il numero di errori in un test...
    Questa scala ci consente di fare tutte le operazioni di tipo aritmetico, e la relazione logica è quella di uguaglianza tra intervalli e rapporti, ovvero si ha la costanza di rapporto non solo tra ma anche tra valori.
    Con questa scala si possono sia contare quanti valori sono stati assegnati ad una determinata categoria, sia effettuare operazioni matematiche per test parametrici.  

Tabella riassuntiva delle principali caratteristiche delle scale:
 

Nominale Per categorie esaustive ed esclusive.
Ordinale Per categorie esaustive ed esclusive.
Ordine secondo criterio qualitativo, con intervalli non uguali.
Intervalli Per valori esaustivi ed esclusivi.
Ordine secondo criterio quantitativo fisso, con intervalli uguali (unità di misura)..
Rapporti Per valori esaustivi ed esclusivi.
Ordine secondo criterio quantitativo fisso, con intervalli uguali (unità di misura).
Zero assoluto = Assenza valore.

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