sabato 9 luglio 2016

Teoria e tecniche dei test (1/8): Strumenti di valutazione psicologica nel XXI secolo

L'uso dei test psicologici è riservato all'ordine degli psicologi, come dimostrato da diverse sentenze di tribunale che hanno condannato i non psicologi che hanno usato queste tecniche.
Questo perchè nè gli educatori, nè i sociologi, ricevono un'adeguata preparazione all'uso dei test, mentre l'esame di stato per il conseguimento del titolo di psicologo comprende sempre una prova scritta che suppone competenza in materia testologica.
I diversi ambiti applicativi dei test sono:

  • La diagnosi clinica e la terapia
  • L'orientamento e il counselling
  • La selezione del personale e la psicologia del lavoro
  • La prevenzione e lo screening psicopatologico
  • Le perizie forensi (di tribunale)
  • La pianificazione educativo-didattica
  • Il marketing e la psicologia del consumatore
  • La ricerca in scienze umane
  • Uso degli strumenti valutativi da parte di psicologi, tecnici psicologi e altri professionisti: dove i non psicologi possono chiedere agli psicologi una consulenza per la costruzione, la valutazione o la taratura di test che misurano variabili non psicologiche di loro competenza. 

Caratteristiche di un buon test
Le caratteristiche essenziali dei test sono:
  • si usano stimoli identici per tutti i soggetti
  • le risposte devono essere registrate senza alterare le caratteristiche individuali, con la massima fedeltà
  • le risposte devono poter esser confrontabili tra loro
  • i test seguono gli schemi classici degli esperimenti che richiedono la standardizzazione e la replicabilità
Deve anche essere fatta la definizione del costrutto, ovvero bisogna definire la caratteristica psicologica che il test si propone di misurare.
Le misure ottenute da un test vanno sottoposte poi a verifiche a posteriori che chiariscono in quale misura un test valuta caratteristiche misurate da altri test noti (validità concorrente), in quale misura consente di predire un futuro risultato (validità predittiva), e quali aspetti della teoria di riferimento riesce a confermare e quali no.
Tutti i vari dati tecnici del test sono contenuti nell'apposito manuale, che contiene informazioni fondamentali sul metodo seguito per la costruzione del test, dove se queste informazioni scarseggiano, è segno di superficialità del test, che può anche non esser considerato uno strumento professionale per questo motivo.

Test e altri strumenti
I test psicologici sono strumenti ideali per rendere più valida la conoscenza interpersonale spontanea.
Confrontando il test con l'osservazione diretta si può rilevare che l'osservazione è insostituibile quando il soggetto da valutare non è in grado di fornire personalmente informazioni utili (troppo giovane, troppo vecchio, malato, ecc...), inoltre l'osservazione cerca di osservare le persone in situazioni simili.
Tuttavia l'osservazione non dà le stesse garanzie di identità dello stimolo che dà un test, dove gli stimoli sono uguali per tutti e sono anche presentati nello stesso ordine.
Inoltre se non vengono usate apposite griglie, l'osservazione è soggetta alle interferenze interpersonali e non può essere considerata uno strumento valido ed affidabile per la progettazione ed il monitoraggio degli interventi clinici o educativi.
Confrontando il test con il colloquio si può rilevare che nel colloquio le domande vengono formulate al momento dall'operatore e il loro numero e le loro caratteristiche vengono adattate alle caratteristiche dell'interlocutore, nei test invece le domande vengono decise a tavolino, seguendo uno schema che tiene conto della definizione teorica delle caratteristiche da misurare.
Nei test è maggiore la validità di contenuto, ovvero c'è maggiore garanzia che non vengano tralasciate domande importanti.
Di solito il test consente di raccogliere i dati in minor tempo, anche se nel caso di alcuni soggetti con problemi, l'operatore potrebbe essere costretto a leggere le domande ad alta voce più volte, impiegando più tempo.
Nel colloquio lo psicologo può modificare (anche inconsciamente) gli stimoli da un'occasione ad un'altra, e alcune distorsioni dipendono da caratteristiche personali non modificabili, come il sesso e l'aspetto fisico.
Le risposte nel colloqui vengono di solito annotate velocemente manualmente (con rischio di errori ed incomprensioni), nei test vengono registrate, classificate, quantificate ed interpretate tramite procedimenti ben distinti, dove l'uso del computer è molto più attendibile e oggettivo della situazione di colloquio.
I test più economici sono quelli che si possono somministrare a molte persone contemporaneamente, dove le risposte sono leggibili automaticamente dal computer, e dove lo psicologo deve solo interpretare i risultati.
Il colloquio viene cmq usato con vantaggio assieme ai test, perchè consente di ottenere informazioni complementari rispetto ai test.

Caratteristiche di un test
Gli aspetti fondamentali di un test sono:
  • Descrizione delle caratteristiche misurate dal test: le caratteristiche misurate in un test devono essere descritte in modo molto accurato, con riferimento al modello teorico o al sistema nosologico considerato.
  • Regole per la quantificazione (scaling): la quantificazione consiste nella trasformazione di dati qualitativi in dati quantitativi, dato che i dati quantitativi sono più precisi e consentono distinzioni più sottili.
    I problemi di quantificazione vanno inoltre risolti in base all'elaborazione di modelli matematici appropriati ai dati, ed in base a verifiche empiriche compiute a posteriori.
    Lo strumento di misurazione deve essere unidimensionale (deve misurare una sola variabile), ed infatti, un quesito ideato ingenuamente può essere sensibile a 3 dimensioni, la caratteristica personale, le proprietà dello stimolo e le modalità di risposta.
    Per risolvere questi problemi si assume che il formato della risposta è identico per tutti gli item, quindi per avere una sola dimensione bisogna decidere se misurare le persone o gli stimoli, e poi bisogna affrontare i problemi dello scaling, dove bisogna decidere se la scala misura le persone o gli stimoli, come si distribuiscono le risposte a ciascuno stimolo, come si distribuisce l'intensità della caratteristica nella popolazione, quale punto di riferimento si vuole che abbia la scala numerica costituita dall'insieme di punteggi del test.
    Si distingue quindi in distribuzione dicotomica o a gradazione continua, dove Thurstone ha formulato la legge dei giudizi comparati, dove si trasformano le percentuali dei giudizi di tipo "maggiore di" in punti standard/zeta che fan riferimento alla distribuzione normale, legge che successivamente ha ispirato la distribuzione logistica che possiede proprietà matematiche che la rendono più conveniente per alcune operazioni.
    Queste distribuzioni si riferiscono alle risposte di molte persone ad un solo item, dove per item si intende la più piccola unità in cui si può scomporre un test, e solitamente ogni test si compone di molti item, perchè spesso la caratteristica da misurare è composta da molti aspetti.
    Per ogni item quindi si definisce una risposta alpha relativa alla presenza della caratteristica ed una risposta beta per la sua assenza, ed inoltre può esserci continuità tra alpha e beta, ovvero una serie di livelli di presenza dove si costruiscono modelli teorici di curve di risposta.
    Esiste il modello deterministico che prevede solo una risposta alpha e una beta, e poi esistono modelli di tipo probabilistico.
    Nel modello monotono, quanto più un individuo possiede la caratteristica misurata, tante più possibilità ha di dare la risposta alpha, dato che la corrispondenza tra probabilità e risposta alpha dipende da un unico fattore (i modelli probabilistici sono anche non monotoni, quando alpha dipende da più di un fattore).
  • Validità a priori di un test: gli stimoli scelti devono attivare solo risposte attinenti alla caratteristica da misurare, e tutti questi controlli vanno fatti a priori, prima che il test venga compilato dai soggetti.
  • Validità a posteriori del test: la validità esterna del test inizia con la raccolta delle risposte, dove bisogna scegliere su quale campione compiere i controlli, inoltre ci vogliono garanzie di attendibilità, ovvero che le misure fornite siano stabili anche se cambiano gli operatori o se passa un po' di tempo.
  • Rispondenza del test alle esigenze pratiche: il test deve essere appropriato ai soggetti destinatari, non deve porre problemi etici o deontologici, e bisogna inoltre valutare quanto costano gli stimoli, e quanto tempo richiede la somministrazione e l'attribuzione del punteggio. 

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