domenica 16 ottobre 2016

Psicologia dell'adolescenza (4/19): Famiglia

Nella famiglia di oggi i valori affettivi prevalgono sui valori normativi e gli elementi centrali del passaggio adolescenziale sono:

  • la revisione dei legami d'attaccamento (dalla famiglia al gruppo di pari)
  • la trasformazione dovuta all'ingresso dell'adolescente nell'area della sessualità
  • il conflitto dovuto al progressivo sviluppo dei nuovi livelli d'autonomia che porta ad una nuova definizione delle responsabilità
  • il riconoscimento del nuovo valore dell'adolescente, come soggetto sociale e non solo come figlio
Questi processi assumono declinazioni storiche specifiche nelle diverse culture, in relazione ai valori dominanti nell'ambito familiare e alle caratteristiche del contesto sociale in cui l'adolescente si sviluppa.

Società complesse e protezione familiare
Nel corso del 900 l'industrializzazione e la scolarizzazione obbligatoria hanno favorito la diffusione a tutte le classi sociali della figura di un adolescente che deve dedicarsi prevalentemente alla propria formazione personale, costruendo una identità originale.
Secondo Blos, attraverso la separazione e l'individuazione, il soggetto si separa dall'immagine di sé interiorizzata nel corso dell'infanzia, per costruire una nuova identità, e questa identità si costituisce prevalentemente attraverso la separazione dai genitori e dall'immagine infantile di sé.
I padri di questi ultimi anni non sanno più quali specifici insegnamenti trasmettere ai figli, perchè faticano a vederne il futuro (a causa dell'incertezza della società odierna).
In questo contesto incerto, la buona educazione non coincide più con la trasmissione di conoscenze e ruoli, ma si realizza nella capacità di insegnare i prerequisiti necessari per muoversi in una società complessa, non si insegnano più norme, ma trucchi per muoversi nel mondo.
L'adolescenza di oggi, comincia presto e finisce tardi, ed i 18 anni non segnano più l'ingresso nella società adulta, ma in una età di mezzo, dove si affrontano ancora i problemi dell'adolescenza.

Famiglia e supporto sociale
Una volta le tappe evolutive erano prefissate e più rigide, mentre nella situazione attuale, l'adolescente riesce ad evolvere positivamente e a costruire la sua identità se trova una strategia individualizzata di realizzazione.
In passato era premiata la capacità di adattarsi al proprio destino, ai valori della tradizione, oggi invece quello che assicura un buon futuro è la capacità del nucleo familiare di individuare un percorso di crescita personalizzato, esclusivo ed adatto per il proprio figlio.
Il ruolo della madre di oggi è cambiato, si muove anche all'esterno della famiglia (lavoro, impegno sociale, ecc...) e per far ciò deve anticipare al figlio il passaggio dei valori d'appartenenza ed autonomia, inoltre il sostegno al processo di separazione non è più prerogativa del padre, e la latitanza del padre dalla scena educativa è vista da tutti gli studiosi contemporanei come un elemento critico.
I problemi di comportamento sono dunque dovuti ad una carenza dei processi di riflessione e simbolizzazione e dell'incapacità dei bambini di costruire un'immagine di sé dotata di valore, e l'inserimento nella società deve essere guidato dai genitori con l'insegnamento dei giusti valori morali.
I genitori di oggi non sono più visti come modelli da emulare, devono resistere per molto più tempo nel loro ruolo (dato che i figli stanno a casa anche fino ai 30 anni), inoltre, le famiglie di oggi sono piccole, il clima affettivo prevale su quello normativo, ed uno dei compiti della cultura attuale è quello della risimbolizzazione dei valori paterni.
Oggi si parla di una generazione senza valori, dove sono gli stessi genitori a sbagliare non responsabilizzando i figli, lasciandoli in una indeterminatezza sociale, con la difficoltà a pensare a lungo termine.
Gli adolescenti non si assumono responsabilità perchè la famiglia li infantilizza e la società non chiede loro quasi nulla, oltre ad offrire loro poco (si chiede solo all'adolescente di fare lo studente e di inserirsi al meglio nel mondo dei consumi).
Crescono così adolescenti indeterminati, che non vedono al di là del loro naso, vittime di una realtà illusoria fatta di divertimento, consumi e felicità.

Figlio adolescente
La fase della vita più difficile e piena di inquietudini è quella dell'adolescenza, dove il ragazzo è impegnato nel processo di individuazione di sé, rinegozia la sua posizione all'interno della famiglia, per avere uno spazio d'azione più ampio con maggior libertà decisionale.
I genitori sanno che il bambino non c'è più e sta nascendo qualcosa di nuovo, e nel corso di questo processo l'adolescente entra in conflitto con la sua immagine infantile e con i genitori che ne sono i rappresentanti.
La famiglia deve sincronizzare due movimenti antagonistici: deve mantenere i legami, l'appartenenza ed il senso della storia familiare nella sua continuità e accettare la discontinuità sostenendo la spinta dell'adolescente all'autonomia e allo svincolo.
L'adolescente vuole meno controllo, meno interferenza, meno vicinanza e protezione, e si parla di protezione flessibile, riferendosi alla necessità di valorizzare gli spunti emancipativi dei figli, comprendendo allo stesso tempo il bisogno d'aiuto e di sostegno.
Ci sono poi genitori autorevoli, che discutono le decisioni con i figli ma prendono loro la decisione finale, sono severi ma calorosi, creano regole flessibili, spiegate e contrattate, danno autonomia in maniera progressiva (poco alla volta), hanno quindi un modello educativo ideale, di controllo e fermezza, che impone limiti ma promuove l'autonomia.
I genitori autoritari invece, ostacolano il processo di individuazione del figlio imponendogli regole predefinite, i genitori indulgenti sono benevoli e poco esigenti sulla disciplina, ma non fanno da guida e non insegnano il valore del limite, infine, i genitori indifferenti dedicano poco tempo ai figli, non interessandosi della loro vita sociale e scolastica, non coinvolgendoli nelle decisioni, facendo così mancare al figlio il sostegno e l'affetto di cui ha bisogno.

Coppia di mezza età
I genitori dell'adolescente in questa età si muovono sull'orlo di un presente troppo pieno che prefigura un futuro troppo vuoto, in una fase dove lo stress aumenta sensibilmente, ed il consiglio migliore che si dà alle coppie di mezza età in crisi, è di rivitalizzare il legame coniugale e rivalutare la dimensione intima della vita.
Se i genitori non riescono ad attribuire un significato positivo ai processi di separazione in corso, si trovano nella condizione di interpretare il proprio ruolo solo in termini sacrificali, di accettazione passiva, oppure di cercare di conservare un passato che comunque non c'è già più.
Le ricerche mostrano che c'è maggiore conflittualità tra madre e figli, perchè sono queste che solitamente passano più tempo con loro e hanno più disagio nella separazione, e si parla di angoscia genetica, dove la madre nel periodo della preadolescenza è preoccupata che il processo di trasformazione del figlio possa concludersi con la nascita di un mostro sessuale e sociale.
La madre nel periodo dell'adolescenza teme che l'influenza dei compagni del figlio possa essere negativa, e quindi vorrebbe limitare la libertà di movimento del figlio, invadendo i suoi spazi (e questo è male).

Conflitti in famiglia
La conflittualità familiare è un fenomeno fisiologico che durante l'adolescenza si accentua.
Nella famiglia di tipo affettiva c'è meno conflitto, perchè questo stile relazionale tende a difendere i propri figli e a non esasperarli.
Nelle famiglie di oggi i conflitti accesi sono ridotti, ce ne sono un po' in pubertà, ma diminuiscono con l'arrivo dell'adolescenza.
Un ambito di conflitto riguarda il corpo, che l'adolescente vuole avere tutto per se, raggiungendo un senso di indipendenza, soprattutto dalle resistenze della madre (liti per modi di vestirsi, tatuaggi, orecchini, ecc...).
Un altro ambito di conflitto per eccellenza riguarda i permessi per le uscite (ore di uscita, di rientro, luoghi ecc...), e si hanno anche conflitti riguardanti il gruppo o l'amico del cuore (considerato spesso non adatto dai genitori).
I maschi vengono sgridati maggiormente per le carenze a scuola, forse a causa della maggior desiderabilità sociale riposta in loro o a causa della loro meno voglia di studiare, le femmine vengono invece spinte ad uscire meno e a far visita ai parenti o commissioni.
Le femmine percepiscono le confidenze della madre come una violazione della privacy e le ricerche suggeriscono che nelle famiglie con maggior conflitti è probabile che i genitori non stiano usando uno stile educativo adeguato.
Gli adolescenti di oggi cmq, preferiscono risolvere i conflitti tramite il compromesso, la contrattazione e la mediazione.

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