mercoledì 27 maggio 2015

Genitorialità e figli adolescenti (1/5): I padri e le regole

Spesso alcuni problemi degli adolescenti possono esser dovuti ai padri pallidi, ovvero quei padri che disertano il proprio ruolo lasciando un vuoto nei figli, che possono essere indotti a comportamenti antisociali e narcisistici.
Invece una figura del passato dei padri era quella di padri autoritari ed intransigenti, troppo presenti nella vita del figlio con la speranza di farne dei propri cloni.

Padri in crisi
La crisi dei padri può essere legata alla difficoltà di essere veri uomini ai giorni nostri, dove non c'è l'esigenza di usare la forza bruta per difendere la prole.
Anche il ruolo della madre, sempre più presente nel mondo del lavoro, può mettere in discussione la figura autoritaria del padre.
La figura del padre incarna per il bambino la concezione di potere (Freud), è una figura legata alla società e per questo motivo, se la società (o autorità statale) viene meno ai suoi doveri verso i cittadini, questi mettono in discussione il suo ruolo di autorità, e di conseguenza anche quello del padre perde valore.
Per questo motivo, persa questa autorità, il padre compensa prendendo il ruolo della madre a livello affettivo.
Secondo Fornari, il padre viene visto come causa del dolore della madre nel parto, e per questo viene percepito come un Dio della morte, il cui scopo è quello di proteggere in tempi di guerra, ma con l'avvento delle armi nucleari anche questo ruolo è andato perduto.

La costruzione della paternità
La costruzione della paternità odierna è in piena trasformazione, ad esempio i genitori incitano meno i propri figli a dar loro dei nipotini, e oggi avere un figlio non viene più visto come un dono fatto ai propri genitori, ma un gesto d'amore verso il partner.
Un'altra diversità rispetto al passato sta nel fatto che oggi i padri entrano in contatto con i propri figli molto prima di un tempo, già durante la gravidanza con l'ecografia.
I padri ora assistono al parto e vengono subito in contatto con il proprio figlio, e ciò in alcuni casi può addirittura portare ad un innamoramento del proprio figlio (sindrome di engrossment).
Il bambino inizia quindi a sollecitare il padre per farsi accudire al meglio, e si può dire che il padre è figlio di suo figlio, dato che il bambino contribuisce attivamente a farlo diventare suo padre, inoltre, il bambino nasce quindi nella mente del padre a seguito di sollecitazioni che provengono dalla donna e dal bambino stesso.

Il nuovo padre
Il padre di oggi è meno normativo e più affettivo, si occupa di soddisfare i bisogni del figlio sostenendo la sua crescita affettiva e relazionale, piuttosto che quella etica come faceva un tempo.
Non è più un padre tiranno e severo, ma un difensore dei sogni e dei bisogni del bambino, e si fa obbedire per amore e non per la paura delle punizioni.
Il padre ha il compito di aiutare il figlio ad elaborare il distacco dalla figura materna e dal suo mondo infantile, e a trovare la propria identità sessuale adulta.
Secondo Jeammet, il padre garantisce la separazione e impedisce l'incesto, stacca il cordone ombelicale del figlio con la madre e ciò permette al figlio di cominciare a conoscere la società.
Il padre funge anche come norma, pone dei limiti ai bisogni immediati del figlio, preservandolo dal narcisismo ed abituandolo al confronto con gli altri.
La mancanza della figura paterna può far chiudere l'adolescente nel suo mondo d'infanzia per la paura di crescere, può renderlo fragile e soggiogabile da altri, può scatenare comportamenti antisociali al solo scopo di attirare l'attenzione.

Padri diversi e figli diversi
Anche i padri sono consapevoli del fatto che la propria figura è vista dai figli non più come un esempio da seguire (succedere al padre), ma come un supporto, e che quindi non sono più figure così appetibili.
Questo causa nei figli un prolungamento dell'adolescenza, con confini sempre più sottili e poco distinti, e soprattutto facendola diventare un periodo molto meno conflittuale.

Rispetto al passato il padre è più attento al mondo affettivo del figlio, non assiste più solo passivamente alla sua crescita, e da parte loro i figli hanno avanzato maggiori richieste d'intimità e di privacy, mostrando un desiderio d'autonomia.
Sembra che ci sia una sdrammatizzazione da parte del padre per quanto riguarda la sacralità delle tradizioni e dei valori, ed una drammatizzazione del fatto che i figli stiano più tempo fuori casa.

I padri rilevano che i propri figli han sempre più critiche ed insofferenza verso i loro interventi, e questo viene interpretato come un tentativo da parte dei figli di affermare il proprio punto di vista.
I padri sembrano evitare la sfida ed il conflitto e preferiscono contrattare con l'adolescente, e sono preoccupati quando questi non ascoltano i loro consigli per seguire quelli del gruppo, perchè li considerano ancora troppo piccoli ed inesperti per affrontare il mondo, ma d'altro canto, considerano questa cosa anche come un gesto di maturità ed autonomia.
In linea di massima, l'adolescenza non stimola nel padre l'esigenza di creare nuove regole, piuttosto li stimola ad aumentare il controllo sul tempo trascorso fuori casa ed il rendimento scolastico.

La gestione delle regole
La cucina è un luogo dove ci si riunisce per pochi minuti, dove però spesso si decidono le regole della convivenza familiare, e dove il padre condivide con la moglie il potere decisionale.
I figli vengono interpellati una volta stabiliti i punti base delle regole, in modo che possano venir al corrente delle cose che turbano la quiete della famiglia e che possano dire la loro, e alla fine si decide insieme.

Il padre sembra ricoprire il ruolo di mediatore tra la madre ed il figlio per quanto riguarda il far rispettare le norme decise assieme, ed il suo intento è quello di spiegare al figlio dove ha sbagliato, cercando di smorzare i toni, se necessario.
Il padre di oggi non vuole punire, e quando lo fa di solito è pentito e annulla la punizione, e percepisce che la madre è più severa di lui e che quindi i figli han più paura di lei.

I padri di oggi sono diversi dal passato, vogliono far rispettare le regole ma allo stesso tempo hanno paura di rompere la relazione con i propri figli, inoltre li vogliono mettere al riparo dalla prepotenza dei valori del passato, non li vogliono educare severamente come son stati educati loro, perchè si immedesimano in loro.
Oggi si ha un padre disposto ad ascoltare, che vuole discutere col proprio figlio, e così si spiegano le regole e si valorizza l'importanza del dialogo in famiglia, inoltre il padre permette al figlio di correggerlo se sbaglia, nel pieno rispetto dei valori della democrazia e dell'uguaglianza.

Alla prima violazione di una regola, si tende a lasciar correre, oppure a far ragionare il proprio figlio, senza però cercare il litigio per paura di perdere il feeling che si ha con lui.
Un altro metodo è quello dei premi e delle punizioni, dove si cerca di render felice il figlio per farlo star più tempo possibile in casa.
Questo metodo viene usato soprattutto per monitorare i 2 aspetti che i genitori reputano importanti: il rendimento scolastico e il rispetto degli orari (quest'ultimo fattore è strettamente legato alla competizione tra famiglia naturale e famiglia sociale).
Quando questi fattori vengono ripetutamente violati, il genitore decide di punire il figlio, ma non con punizioni corporali come si usava un tempo, ma privandolo di ciò che ama, ad esempio la televisione.

La funzione delle regole
Sembra che il padre non voglia trasmettere particolari messaggi valoriali con le regole, e nei loro discorsi i padri non parlano di principi immutabili ed universali.
Sembrano assenti i forti valori di una volta, come la religione, la politica, l'impegno sociale.
Quindi la norma ha solo un valore strumentale, serve per permettere la convivenza tra persone e a garantire la buona qualità della relazione, inoltre, la sessualità non è materia di legiferazione e manco il potere, dato che nessuno sembra volerlo.
Quindi lo scopo principale delle regole è quello del quieto vivere tra le mura domestiche, ed apprendere a stare bene in famiglia serve cmq a stare bene con gli altri, fuori, anche se questo aspetto viene considerato solo per il futuro (sempre per il fatto che i padri vorrebbero tenere i figli in casa il più a lungo possibile).
Dato il rapporto affettivo e non autoritario dei genitori odierni, il rispetto delle regole è più legato al non voler ferire i genitori piuttosto che per la paura di subire una punizione.
Quando però si arriva ad un litigio serio, alla rottura del rapporto, il padre rimane deluso ed il figlio prova un senso di inadeguatezza e di vergogna per aver tradito la fiducia del padre.

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