giovedì 24 dicembre 2015

Psicologia sociale (10/28): Il problema della democrazia e il gruppo

L'autocrazia è una cosa che si può imporre, mentre la democrazia va appresa.
Gli individui non possono essere obbligati alla democrazia ma devono apprenderla tramite una partecipazione volontaria, proprio perchè il leader non è autoritario e non impone niente a nessuno.

Il leader democratico deve dirigere il gruppo, quello autocratico lo comanda imponendo le proprie decisioni.
E' stato dimostrato che il rilassamento delle regole introduce un periodo di anarchia e aggressività.
Quando si vuole insegnare la democrazia il leader deve proporsi in modo da essere poi sostituito da un altro leader comunemente accettato dal gruppo.

Passaggio da una leadership ad un'altra
La soddisfazione non basta per accettare la democrazia, non basta eliminare le cause del disagio.
La trasformazione inoltre deve coinvolgere l'atmosfera del gruppo nella sua totalità e non nei suoi singoli aspetti.
Il cambiamento dipende quindi dalla ristrutturazione del potere all'interno del gruppo, quindi cambiando il leader potrà esserci un riassestamento del gruppo.
Qualsiasi sia il leader in questione, questi non può governare senza l'accettazione da parte del gruppo, senza che il gruppo accetti il proprio ruolo.
La completa libertà individuale porta al caos, occorrono cmq delle regole ed una guida, un supervisore che responsabilizzi i vari membri del gruppo, occorre un leader fermo.
Le conferenze e la propaganda non sono sufficienti ad ottenere i mutamenti, sono efficaci solo se accompagnati da un cambiamento nei rapporti di potere e di dirigenza.
Un altro prerequisito per il mutamento è l'insoddisfazione della situazione precedente.

L'esperimento di Lippitt
Lippitt e la sue equipe fece un esperimento alla Iowa Child Welfare Research Station su dei bambini di 10 anni.
Fece due gruppi dove ciascuno era governato da un leader diverso, un leader autocratico ed uno democratico.
Nel modello democratico ogni decisione era presa dal gruppo, incoraggiato dal leader che spiegò l'attività da svolgere dando consigli a chi li chiedeva, i membri potevano scegliersi i propri compagni a piacimento e dividersi il lavoro come volevano, il leader cercava di far parte del gruppo e per questo partecipava alle discussioni ed elogiava chi era bravo.
Nel modello autoritario la linea di condotta era decisa dal leader, ogni lavoro veniva progettato solo dal leader, il leader stabiliva i vari compiti, il leader criticava o lodava senza dare spiegazioni e non partecipava attivamente al gruppo, non era nè amichevole nè ostile, ed inoltre faceva il doppio di interventi nei confronti dei membri rispetto a quello democratico.
La distinzione tra membro e leader era più marcata nel gruppo autocratico.
Difronte al gruppo democratico si aprono diverse strade, difronte a quello autocratico una sola, quella scelta dal leader.
Nell'autocrazia c'era un'atmosfera di meno libertà e di più aggressività da parte del leader.

Da questo esperimento risultò che nel gruppo democratico c'era molta più competività, c'era molto più egoismo ed ostilità e c'erano frasi incentrate sull'"io", a dispetto del gruppo democratico che usava molto di più il "noi".
Quelli del gruppo autocratico erano meno remissivi verso gli altri loro compagni, ma verso il leader si rivolgevano in maniera umile.
C'era maggiore tensione nell'autocrazia e c'è una netta divisione tra leader e inferiori, cosa che non accade nella democrazia.
Inoltre nella democrazia si può aumentare di rango e diventare leader, nell'autocrazia no.
Nella democrazia c'era la consapevolezza di far parte di un gruppo, e i membri cooperavano di loro spontanea volontà, a differenza dell'autocrazia dove il leader doveva fare i gruppi.
In caso di tensione nel gruppo autocratico, i vari membri si creavano un capro espiatorio, un altro membro del gruppo da trattare male, e in questo stato di tensione generale ogni bambino diventava un potenziale nemico.
Dopo diversi giorni di esperimenti, due bambine furono cambiate di gruppo, e dopo poco tempo iniziarono a cambiare i loro atteggiamenti, rispecchiando il comportamento medio del nuovo gruppo, anche se il passaggio tra l'autocrazia alla democrazia era più lento.

C'è stato anche un gruppo formato con un leader laissez faire, ma con questo controllo i bambini in poco tempo diventavano apatici e privi di iniziative.

Da questi esperimenti si è quindi dedotto che il clima sociale in cui un bambino vive è di vitale importanza per il suo sviluppo mentale, per la sua sicurezza o insicurezza.
Il gruppo in cui uno vive e la cultura a cui in cui uno vive ne determinano carattere e comportamento, il suo stile di vita.

Dai risultati dei vari esperimenti condotti, il miglior sistema di governo sembra essere la democrazia.

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