domenica 7 febbraio 2016

Psicologia sociale (24/28): Muzafer Sherif

Muzafer Sherif indirizzò i suoi studi principalmente verso le norme sociali e i gruppi sociali.

L'esperimento sull'effetto autocinetico (1935)
In questo studio Sherif dimostrò che la sola interazione spontanea tra membri di un gruppo, avvicina sempre di più le loro opinioni, emozioni, azioni.
Sherif prese come punto di riferimento alcuni concetti espressi da Floyd Allport: in situazioni nelle quali non sono applicabili criteri di valutazione preesistenti, un avvicinamento tra i giudizi espressi tra diversi membri si verifica automaticamente.
Sherif però era convinto che questo processo spontaneo fosse legato al processo spontaneo di creazione delle norme sociali.

Sherif per il suo esperimento fece diversi modi:
Nella prima situazione il soggetto era solo con lo sperimentatore e doveva dire se una piccola luce in una stanza buia si muoveva e di quanto, nella seconda il soggetto prima svolgeva il compito da solo e poi lo svolgeva in compagnia, infine in un altra situazione il soggetto prima svolgeva il compito in gruppo e poi da solo.

L'esperimento dimostrò che chi svolgeva il compito da solo era abbastanza preciso e cmq si formava una sua norma individuale.
Chi invece svolgeva l'esperimento da solo e poi in gruppo, tendeva a modificare le proprie opinioni senza accorgersene, in favore di quelle del gruppo.
Infine chi lo svolgeva col gruppo e poi da solo era portato a mantenere l'opinione del gruppo anche da solo.

Secondo Sherif l'individuo cambiava le sue idee in favore di quelle del gruppo per non sentirsi escluso, perchè si sentiva come membro deviante del gruppo.
Nel secondo caso invece, il mantenimento dell'opinione comune è spesso inconscia dato che l'individuo si è uniformato allo schema di riferimento del gruppo.

L'esperimento autocinetico dimostra che le norme sociali del gruppo di appartenenza possono determinare le caratteristiche stesse del mondo fisico e sociale su come esso viene percepito dai nostri sensi.

Esperimenti nei campi estivi per ragazzi
Sherif teorizzo:
Quando degli individui che non si conoscono si trovano ad interagire in una situazione che richiede coordinazione fra le loro azioni individuali, viene a formarsi un gruppo.
Quando due gruppi competono per il raggiungimento di un obiettivo fra di essi si produce ostilità.
Il contatto tra membri di gruppi ostili che si ha in attività non competitive, anche piacevoli, non diminuisce l'ostilità.
La semplice cooperazione fra i membri di gruppi già reciprocamente ostili, per raggiungere uno scopo comune, migliora la relazione tra i gruppi.

Nel 1953 Sherif svolse il suo esperimento nel gruppo estivo per ragazzi, scegliendo un campione di ragazzi di circa 12 anni, isolandolo dal mondo e lasciandoli assieme un po' di tempo in modo da fargli fare amicizia.
All'inizio dell'esperimento divise i gruppi in 2, seprando alcuni amici, e iniziò a fargli fare gare competitive con premi, tenendoli però in una situazione un po' frustrante.
Tramite osservazione i diversi sperimentatori registravano i vari comportamenti.
Alla fine i gruppi furono sciolti e furono fatti partecipare a compiti di collaborazione reciproca.
I risultati dimostrarono le tesi di Sherif, facendo nascere ostilità tra i gruppi in competizione, stereotipi negativi, perdita dell'amicizia con gli ex compagni divenuti rivali, e solo alla fine col compito comune ci fu' il riappacificamento.

Secondo sherif lo scopo sovraordinato è uno scopo dell'azione di un certo gruppo sociale che può essere raggiunto solo tramite la cooperazione con un altro gruppo, e solo questo scopo può produrre un miglioramento delle relazioni tra gruppi.

Studio su gruppi informali di adolescenti (1958-1964)
Insieme alla moglie Carolyn, Sherif studiò l'effetto della devianza adolescenziale.
Secondo gli Sherif la devianza non è altro che l'applicazione delle norme vigenti nel gruppo riconosciuto come quello di appartenenza del giovane, il gruppo adolescenziale.
I giovani adolescenti sentono poco la minaccia e la sanzione perchè sono in una fase di transizione dove c'è il passaggio dalla famiglia al gruppo, con le nuove regole ed i nuovi leader e valori.
Lo studio dei gruppi sociali dovrebbe essere focalizzato su:

  1. la struttura gerarchica dei ruoli e dello status sociale dei membri
  2. il contenuto delle norme condivise dai membri
Gli Sherif studiarono giovani tra 13 e 18 anni di età, e rilevarono diversi comportamenti buoni e cattivi, e dimostrarono che nei vari gruppi si formavano diversi ruoli e ranghi (leader, membri influenti, membri meno influenti), e che l'influenza era ovviamente maggiore se esercitata dal leader. Si formavano leggi e si cambiavano, c'erano vere e proprie micro società.

Alcuni studiosi hanno dimostrato che certe caratteristiche pubblicamente devianti dell'adolescente possono essere considerate come la presentazione di se dell'individuo.

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