sabato 6 agosto 2016

Psicologia dinamica (1/13): 5 conferenze sulla psicoanalisi

Stanley Hall, rettore della Clark University di Worcester nel Massachusetts, invitò Sigmund Freud a tenere delle conferenze di psicoanalisi nella sua università, e Freud, nel 1909, accettò l'invito, e anche Jung e Ferenczi fecero lo stesso.
I 3 arrivarono in America il 4 settembre, e Freud tenne le sue 5 conferenze tra il  5 e il 9 settembre 1909, al termine delle quali, ottenne la laurea honoris causa in psicologia.


Prima conferenza


Nel 1880 il medico viennese, Josef Breuer si occupò di un caso di isteria molto famoso per la storia della psicoanalisi.
La paziente di Breuer era una ragazza di 21 anni, con disturbi nei movimenti oculari, tosse nervosa, incapacità di bere nonostante la sete, paralisi da contrattura degli arti, stati d'assenza, confusione, delirio, alterazione della personalità.
Questi problemi in realtà non erano reali, ma erano frutto dell'isteria della donna, una malattia mentale in grado di simulare tutta una serie di immagini patologiche tipiche di malattie anche gravi, e di fronte all'isteria, il medico classico non sa cosa fare.
I disturbi di questa ragazza comparvero mentre essa curava il padre malato, che poi morì, e la costrinsero ad abbandonare l'assistenza del padre.
Breuer si accorse che durante gli stati d'assenza mentale della donna, essa mormorava delle parole che sembravano provenire da un contesto di pensieri che la tenevano occupata, così il medico usò l'ipnosi per farsi rivelare questi pensieri, che si rivelarono fantasie molto tristi, spesso legate alla storia del padre, e magicamente, dopo l'aver parlato di queste cose, la paziente era come liberata, e non accusava più i sintomi (catarsi), tanto che la stessa ragazza, diede a questo metodo il nome di talking cure.
Quindi, rievocando tramite ipnosi i ricordi che avevano generato i sintomi, questi sparivano.
Ad esempio, non beveva più perchè in passato aveva visto il suo cagnolino bere da un bicchiere, e questo l'aveva disgustata, ma dopo aver rievocato il ricordo, ricominciò a bere senza problemi, il disturbo era scomparso per sempre.
Quasi tutti i sintomi erano sorti come residui di esperienze cariche d'affetto (traumi psichici), e venivano spiegati nella scena traumatica che li avevano causati, erano quindi determinati dalle scene di cui rappresentavano i residui mnemistici.
Il sintomo però, non era sempre il residuo di una singola esperienza, ma di molteplici traumi ripetuti e simili, e quindi bisognava risalire a ritroso con l'ipnosi, dall'ultimo trauma, fino al primo.
Nel caso della ragazza dunque, tutte le impressioni patogene risalivano al periodo in cui aveva assistito il padre.


Anche Freud iniziò ad applicare il metodo di Breuer, ottenendo i medesimi risultati.
Una sua paziente aveva un tic (un suono schioccante) che si presentava ad ogni sua emozione provata, e che derivava da sue esperienze passate dove si era promessa di non fare rumore in occasioni speciali (per non svegliare la figlia malata e per non far imbizzarrire ancora di più i cavalli della sua carrozza spaventati dal temporale), e dove, come una sorta di controvolontà, aveva invece fatto rumore per la prima volta col suo tic.
Secondo Freud, i suoi malati isterici soffrono di reminescenze, ed i loro sintomi sono residui e simboli mnemistici di certe esperienze traumatiche.
Uno dei caratteri più importanti e significativi della nevrosi, è che i pazienti affetti ricordano le esperienze dolorose del remoto passato e sono ancora attaccati ad esse, e quindi, non riuscendo a liberarsi del passato, trascurano presente e futuro.
Freud scoprì che il ricordo della scena alla presenza del medico era inefficace se veniva riprodotto senza lo sviluppo di affetti, quindi il destino di questi affetti era determinante sia per la malattia che per la guarigione.
La malattia era forse dunque insorta perchè gli affetti sviluppati in situazioni patogene non potevano fuoriuscire normalmente, e quindi fuoriuscivano sotto altre forme, di eccitamento o inibizione, che si presentavano come sintomi somatici del caso (conversione isterica).
In uno stesso individuo possono essere presenti diversi raggruppamenti psichici, che possono rimanere abbastanza indipendenti tra di loro, impadronendosi alternativamente della coscienza (double coscience, doppia coscienza).
Freud coniò quindi i termini conscio ed inconscio.
Gli eccitamenti che avvengono negli stati ipnoidi (stati dove il conscio subisce gli ordini dell'inconscio) diventano facilmente patogeni perchè questi stati non offrono le condizioni di un normale deflusso dei processi d'eccitamento.
Quindi da questo processo d'eccitamento nasce un prodotto insolito, il sintomo, che irrompe come un corpo estraneo nello stato normale, al quale viene quindi a mancare la conoscenza della situazione patogena ipnoide.
Quindi, dove esiste un sintomo, esiste anche un'amnesia, una lacuna mnemistica, e colmare questa lacuna significa eliminare le condizioni d'insorgenza del sintomo.


Seconda conferenza


Charcot fece delle ricerche sulle isteriche della Salpetriere di Parigi, e nel 1893, Breuer e Freud pubblicarono la Comunicazione preliminare, ispirati dalle ricerche di Charcot sulle paralisi isteriche.
Successivamente, il discepolo di Charcot, Janet, fece delle ricerche di approfondimento sull'isteria, e secondo questo studioso, l'isteria è una forma di modificazione degenerativa del sistema nervoso, che si manifesta attraverso una debolezza congenita della sintesi psichica.
I malati isterici sarebbero quindi incapaci di tenere raccolti in unità, molteplici processi psichici, e ciò porterebbe alla dissociazione psichica.


Il metodo catartico di Breuer metteva il paziente in condizione di ipnosi perchè solo così egli acquisiva nozione di quelle connessioni patogene che sfuggivano nel suo stato normale, ma siccome Freud non riusciva sempre ad applicare l'ipnosi, rinunciò a quel metodo.
Freud iniziò allora a lavorare con i suoi pazienti, nel loro stato normale, con l'idea di far affiorare alla coscienza del malato qualcosa di cui lui stesso non conosceva l'esistenza, interrogandoli, facendogli ricordare le cose, facendoli parlare, e quando questi arrivavano ad un punto in cui dicevano di non ricordare più nulla, Freud diceva loro che invece sapevano e che dovevano solo continuare a parlare, dicendo loro che quando lui avesse appoggiato la sua mano sulla loro fronte, loro avrebbero ricordato, e grazie a questa suggestione, fu proprio così (metodo delle libere associazioni).
Questo però era un procedimento faticoso, che non poteva essere usato come tecnica definitiva.
Secondo Freud, i ricordi dimenticati non erano perduti, erano pronti a riaffiorare in associazione a ciò che il malato già sapeva, ma una forza oscura impediva loro di divenire coscienti, lasciandoli inconsci.
Questa forza veniva avvertita come una resistenza da parte del malato, così Freud decise di indagare su quali fossero queste forze e quali fossero le condizioni per la loro rimozione.
Nei vari casi, Freud aveva notato l'esistenza di un impulso, di un desiderio, in contrasto con gli altri desideri dell'individuo e con l'etica e l'estetica della personalità, e ciò aveva causato un conflitto che aveva portato alla rimozione del desiderio dalla coscienza.
La rimozione è dunque dovuta all'incompatibilità di una determinata rappresentazione dell'Io del malato, dove le esigenze etiche o di altro tipo dell'individuo erano le forze rimoventi.
Accettare l'impulso di desiderio incompatibile, o continuare il conflitto, provoca un alto grado di dispiacere, così la rimozione dalla coscienza agisce come meccanismo di difesa della personalità psichica.


Un esempio di questa ipotesi è stato dato da Freud nel caso di una giovane donna che aveva provato attrazione per il marito di sua sorella, e quando questa era morta, per un attimo aveva pensato che finalmente poteva stare con il suo uomo, e dato che era un pensiero inaccettabile, perchè lei amava sua sorella, fu colta da gravi sintomi isterici.
Quando la donna si ricordò dell'evento durante la terapia, riprodusse il momento patogeno come emozione violentissima, e guarì.

Secondo Freud, la situazione di conflitto psichico è una situazione frequente, e l'aspirazione dell'Io a difendersi da penosi ricordi si osserva frequentemente, senza che essa porti per forza alla scissione psichica, e quindi occorrono anche altre condizioni perchè questa scissione avvenga.
Per Freud, l'ipnosi cela la resistenza e rende accessibile una certa zona psichica, però come controindicazione, accumula la resistenza ai confini di questa zona, rendendo inaccessibile tutto il resto, inoltre non si capisce come partendo dalla rimozione si possa giungere alla formazione dei sintomi.

Nei malati isterici e nei nevrotici, è fallita la rimozione completa dell'idea a cui è legato il desiderio indesiderato, perchè essa è stata cacciata dalla coscienza e dalla memoria, ma nell'inconscio l'impulso del desiderio rimosso continua ad esistere, aspettando il momento buono per la sua riattivazione, e inviando alla coscienza una sua forma sostitutiva deformata e resa irriconoscibile, alla quale vengono assegnate le stesse sensazioni spiacevoli del ricordo originale.
Questa formazione sostitutiva dell'idea rimossa è il sintomo, il quale è immune da ulteriori attacchi da parte della difesa dell'Io, è immune alla rimozione, e al posto del breve conflitto subentra una forma di sofferenza che non cessa col passare del tempo.
Per la guarigione del paziente occorre quindi che il sintomo venga ricondotto lungo le sue stesse vie d'origine, e che venga tradotto nell'idea conflittuale originale rimossa.


Terza conferenza


Non sempre il metodo della libera associazione procede facilmente, dato che non è vero che la prima idea che viene in mente al paziente è sempre quella corretta.
Nel malato agiscono 2 forze contrarie: da una parte quella che aspira ad attirare nella coscienza il materiale dimenticato presente nel suo inconscio, dall'altra quella della resistenza.
Se la forza della resistenza è pari a zero o minima, l'elemento dimenticato diventa cosciente senza deformazione, altrimenti la deformazione dell'elemento cercato è tanto maggiore tanto più è forte la resistenza, tuttavia il sintomo finale anche se molto deformato dai numerosi passaggi, conserva una certa similitudine con l'idea originale rimossa.
Si può pensare ad il sintomo, come ad un discorso indiretto, dove si parla di una certa cosa in maniera un po' celata, ma che cmq fa un po' intendere di cosa si sta parlando (esempio dei 2 uomini d'affari loschi che si fanno fare un ritratto ed il critico chiede loro dove è il redentore nel loro ritratto, come mai è assente, per sottintendere che sa che sono dei malandrini).
  

Freud si ispira alla scuola zurighese (Bleuler, Jung ed altri) per definire complesso un gruppo di elementi rappresentativi omogenei, affettivamente investiti.
Per cercare in un malato un complesso rimosso, partendo dalle ultime cose che ricorda, si ha probabilità di riuscita, se il malato mette a disposizione di chi lo analizza, un numero sufficiente di libere associazioni, e il disturbo in questo processo sta nel fatto che il malato spesso si inceppa, dice di non ricordare.
Ma in realtà le idee esistono sempre, ed è solo una convinzione del malato quella di non riuscire a recuperarle, perchè è sotto l'influsso delle forze di resistenza, così lo psicoanalista si premura di avvertire il paziente di queste sue resistenze, di queste sue autocritiche, di questi pensieri che non vorrebbe dire, dicendogli di non criticarsi e di dire tutto ciò che gli viene in mente, liberamente.
Questo è il metodo usato nell'esperimento associativo di Jung, un metodo non indispensabile per la terapia dei malati nevrotici, ma indispensabile per la dimostrazione obiettiva e l'esame delle psicosi.
 


Un altro metodo usato in psicoanalisi è l'interpretazione dei sogni, che è considerata la via regia per la conoscenza dell'inconscio, il fondamento più sicuro della psicoanalisi, tanto che Freud afferma che si può diventare psicoanalisti tramite l'interpretazione dei propri sogni.
Bisogna dire che non tutti i sogni sono estranei al sognatore, incomprensibili e confusi, e secondo Freud, il bambino piccolo sogna sempre l'appagamento di desideri che il giorno prima ha destato in lui senza soddisfarli.
I sogni degli adulti invece sembrano essere diversi, incomprensibili, non vi si riconosce l'appagamento di desiderio, perchè come nel caso delle libere associazioni, questi sogni hanno subito una deformazione.
Il contenuto onirico manifesto è ciò che si ricorda a malapena la mattina al risveglio, mentre i pensieri onirici latenti sono quelli presenti nell'inconscio, ed il contenuto onirico manifesto è il sostituto deformato dei pensieri onirici latenti.
La deformazione avviene sempre ad opera delle forze di difesa/resistenza dell'Io, che impediscono del tutto ai desideri rimossi dell'inconscio l'accesso alla coscienza, e queste forze si riducono durante i sogni, mantenendo però una maschera che non li faccia apparire completamente in chiaro.
La tecnica psicoanalitica quindi prende gli elementi del sogno manifesto, raccogliendo le idee che emergono in relazione ad ogni singolo elemento onirico per mezzo di libere associazioni.
Questa tecnica consente quindi di ricondurre i sogni degli adulti a quelli dei bambini, ritrovando quindi nei sogni, esperienze di vita del giorno prima come appagamento dei desideri insoddisfatti.
Il processo che porta alla deformazione dei pensieri onirici inconsci trasformandoli in contenuto onirico manifesto è detto lavoro onirico, e tra i vari processi psichici attuati nell'inconscio, i più famosi sono la condensazione e lo spostamento.
Nella vita onirica, il bambino che è nell'uomo continua a vivere, conservando tutte le caratteristiche e gli impulsi di desiderio originari, anche quelli diventati inutilizzabili col passare del tempo.
Sembra che l'inconscio si serva soprattutto di rappresentazioni di complessi sessuali, di un certo simbolismo che è in parte individualmente variabile e in parte tipicamente fisso.
Una delle reazioni di rifiuto dell'Io di fronte a desideri rimossi fattisi intensi è l'angoscia, che trova quindi spiegazione della sua presenza nei sogni.
L'interpretazione dei sogni porta quindi alla conoscenza dei desideri celati e rimossi e dei complessi che essi alimentano. 


La psicoanalisi studia anche i lapsus (verbali, di lettura, di scrittura), il dimenticare certe cose che si dovrebbero sapere, le sbadataggini, le azioni che si compiono senza rendersene conto (canticchiare, giochicchiare con le mani).
Tutte queste azioni secondo Freud, hanno un peso psichico, non sono gesti insignificanti, ma vanno analizzati, perchè si tratta di atti sensati ed interpretabili con facilità e sicurezza in base alle situazioni in cui si presentano, e anche loro, come i sogni, celano espressione di impulsi ed intenzioni respinte e celate alla coscienza. 


Lo psicoanalista ha quindi una forte fiducia nel determinismo della vita psichica, dove nulla accade per caso, ed è preparato anche ad una motivazione multipla del medesimo effetto psichico.
La psicoanalisi con i suoi metodi non verificabili scientificamente, ha trovato una certa resistenza ed un rifiuto intellettuale, da parte di molti studiosi. 



Quarta conferenza


La psicoanalisi dimostra che gli impulsi di desiderio patogeni sono per natura componenti pulsionali erotiche, e tra gli influssi che portano alla malattia, la massima importanza va data ai disturbi dell'erotismo.
Le diverse analisi sui pazienti han mostrato che l'uomo tende a celare la propria vita sessuale, a non esser sempre sincero e trasparente.
Il lavoro di psicoanalisi non si ferma alla data d'insorgenza della malattia, ma va avanti, fino ad arrivare alla pubertà e alla prima infanzia del malato, periodo nel quale si cela l'origine dei problemi dell'adulto.
Secondo Freud, solo le esperienze infantili spiegano la sensibilità nei confronti di traumi successivi, e solo scoprendo e rendendo coscienti queste tracce mnemistiche, il paziente trova la forza per eliminare i sintomi.


Secondo Freud, il bambino ha le sue pulsioni e le sue attività sessuali sin dall'inizio, anche se la maggior parte della gente si rifiuta di ammetterlo, perchè essi han dimenticato, sotto la pressione dell'educazione alla civile convivenza, la loro attività sessuale infantile e ora non vogliono ricordare ciò che è stato rimosso.
La pulsione sessuale del bambino piccolo è indipendente dalla funzione riproduttiva, al cui servizio si metterà in seguito, e serve quindi solo al raggiungimento di sensazioni piacevoli di vario tipo.
La fonte principale di piacere sessuale infantile consiste nella stimolazione di determinate zone del corpo particolarmente sensibili (dette zone erogene), come i genitali, l'orifizio orale, anale e uterale, la pelle, ecc... (fase dell'autoerotismo).
Un'altra fonte di piacere è la masturbazione dei genitali, una fase che non viene superata completamente da molti individui.
Altri comportamenti sessuali precoci riguardano il piacere sessuale (detto libido) che presuppongono come oggetto una persona estranea, si ha poi il piacere di procurare dolori (sadismo), il piacere di riceverli (masochismo), e il piacere di guardare, sia attivo che passivo, dove il primo da luogo al desiderio di sapere, il secondo alla tendenza verso l'esibizione artistica e scenica.
Un'altra pulsione sessuale del bambino riguarda la scelta oggettuale, in cui è essenziale una persona estranea e che deve la sua importanza a considerazioni derivanti la pulsione di autoconservazione, inoltre, entro una certa età, i bambini non fanno ancora distinzione tra i 2 sessi, quindi si può riconoscere in loro una certa inclinazione omosessuale.
Le singole pulsioni si sottomettono alla zona genitale, così l'intera vita sessuale si mette al servizio della riproduzione e il soddisfacimento delle singole pulsioni conserva ancora importanza solo come preparazione e agevolazione dell'atto sessuale vero e proprio, inoltre, la scelta oggettuale ricaccia indietro l'autoerotismo, in modo che tutte le componenti della pulsione sessuale cercano il soddisfacimento in relazione alla persona amata.
Però non tutte le pulsioni sessuali originarie sono ammesse in questo quadro finale di soddisfazione propria e del partner, alcune sono state rimosse sotto l'influsso dell'educazione, tramite la morale, il pudore, il disgusto.
Un impulso rimosso noto è quello delle pulsioni coprofili (il piacere connesso agli escrementi). 


Può capitare che non tutte le pulsioni parziali si sottomettano al dominio della zona genitale, e queste pulsioni indipendenti possono produrre in seguito le perversioni e l'infantilismo.
Se invece permane l'originaria equivalenza dei sessi anche durante lo sviluppo, può sfociare nel comportamento omosessuale persistente.
  

La predisposizione alla nevrosi può derivare da un'offesa dello sviluppo sessuale, quando ad esempio le perversioni sono state rimosse ma sono rimaste nell'inconscio.
Secondo Freud, una manifestazione troppo intensa di queste pulsioni in periodi molto precoci può portare ad una specie di fissazione parziale, che rappresenta un punto debole nella struttura sessuale dell'individuo, e se nell'età adulta il normale esercizio sessuale incontra degli ostacoli, la rimozione avvenuta durante il periodo dello sviluppo viene infranta proprio nei punti in cui si sono avute le fissazioni infantili. 


La primitiva  scelta oggettuale derivante dal bisogno d'aiuto, inizialmente si rivolge a tutte le persone, poi viene rivolta solo ai genitori.
Il bambino fa di entrambi i genitori, e soprattutto di uno di essi, l'oggetto dei suoi desideri erotici, e di regola il padre predilige la figlia e la madre il figlio, così che il bambino reagisce desiderando di essere al posto del genitore del suo stesso sesso, per poter stare con quello del sesso opposto, arrivando a provare sia sentimenti positivi ed affettuosi, sia sentimenti negativi ed ostili verso il rivale contendente dell'amore del genitore scelto (complesso di Edipo).
Il complesso di Edipo viene rimosso velocemente (barriera contro l'incesto), ma continua a persistere nell'inconscio, tanto che viene anche detto complesso nucleare di ogni nevrosi.
Nel periodo in cui il complesso nucleare non è stato ancora rimosso, il bambino inizia ad indagare nella sfera sessuale, inizia a chiedersi come nascono i bambini e genera una serie di teorie sessuali infantili, pensando ad esempio che maschi e femmine abbiano gli stessi organi genitali, pensando che i bambini nascano da un pasto, e concependo il rapporto sessuale come un atto ostile di sottomissione.
La lacunosità di queste teorie convince i bambini ad abbandonare la ricerca, ma le cose scoperte in quel periodo sono di fondamentale importanza per la formazione del carattere del bambino e per il contenuto di qualsiasi malattia nevrotica futura.
Dopo un certo periodo, il distacco del bambino dai genitori diventa inevitabile ed indispensabile, a meno che non si voglia compromettere la capacità sociale del piccolo.
Il trattamento psicoanalitico cmq, può essere descritto come un'educazione permanente al superamento dei residui infantili. 



Quinta conferenza


Gli uomini si ammalano quando, a causa di cause esterne o di una mancanza interiore di adattamento, viene negato loro il soddisfacimento delle esigenze erotiche nella realtà.
Essi si rifugiano allora nella malattia, per trovare un soddisfacimento sostitutivo di ciò che è stato loro negato.
La resistenza dei malati alla guarigione non è semplice, ma è composta da molti motivi, non solo l'Io del malato fa resistenza nell'abbandonare le rimozioni, ma anche le pulsioni sessuali non vogliono rinunciare al loro soddisfacimento sostitutivo, finchè rimane incerto se la realtà offrirà loro qualcosa di migliore.
 


La fuga dalla realtà si compie tramite involuzione/regressione (verso le fasi precedenti della vita sessuale in cui il suo soddisfacimento era sufficiente), e avviene tramite 2 modi: temporale, in quanto la libido si ancora a fasi dello sviluppo precedenti nel tempo, e formale, in quanto vengono usati per la manifestazione di questo bisogno i mezzi originari e primitivi di espressione psichica, ed entrambi questi tipi riducono all'infanzia e coincidono nel produrre una condizione di vita sessuale infantile.
Se si trova la realtà insoddisfacente, si coltiva una vita fantastica, ed in queste fantasie si esprime gran parte dell'autentica essenza che costituisce la personalità dell'individuo, nonchè gli impulsi che egli ha rimosso in considerazione dei fatti reali.
L'uomo di successo ed energico è colui che riesce tramite il lavoro a mutare i sogni in realtà, e quando ciò non accade, a causa delle resistenze ambientali o della debolezza dell'individuo, subentra il distacco dalla realtà.
Se la persona delusa dalla realtà possiede un talento artistico, essa può tradurre le sue fantasie in creazioni artistiche anziché in sintomi, sfuggendo così alla nevrosi e riconquistando tramite questa indiretta via il rapporto con la realtà.
I malati di nevrosi non hanno un contenuto peculiare, ma essi si ammalano degli stessi complessi con i quali lotta anche chi è sano, e l'insorgenza della patologia dipende dalle proporzioni quantitative, dai rapporti delle forze in lotta tra di loro.
 


In ogni trattamento psicoanalitico si può assistere al fenomeno della traslazione (transfert), dove il paziente rivolge al medico una serie di sentimenti di tenerezza misti ad ostilità, che non sono fondati su alcun rapporto reale e che derivano dai vecchi desideri inconsci del paziente.
La parte di vita emotiva non più richiamabile dalla memoria viene rivissuta dal paziente nel rapporto con il medico ed è solo tramite questa reviviscenza nella traslazione che egli si convince dell'esistenza e della potenza degli impulsi sessuali inconsci.
Nella relazione di transfert il medico funge da fermento catalitico che attrae a se temporaneamente gli affetti che si liberano durante il processo.
Il transfert si instaura spontaneamente in tutte le relazioni umane, quindi la psicoanalisi non crea la traslazione, ma la svela alla coscienza e se ne impossessa per guidare i processi psichici verso la meta desiderata. 


Esistono 2 ostacoli all'accettazione dei ragionamenti psicoanalitici: manca l'abitudine a tener conto del rigoroso determinismo che governa la vita psichica, e vengono ignorate le peculiarità che contraddistinguono i processi psichici inconsci rispetto a quelli consci noti.
Alcuni temono che la psicoanalisi possa fare male al malato, richiamando alla memoria i brutti ricordi passati e le pulsioni sessuali, ma la forza psichica e somatica di un impulso di desiderio, una volta che fallisce la rimozione, è molto più intensa inconscia che conscia e quindi risulta sicuramente indebolita dal fatto di essere resa conscia.
Sul desiderio inconscio non si può influire, mentre il desiderio conscio è inibito da tutto quanto vi si oppone, ed il lavoro psicoanalitico si presenta quindi come il migliore sostituto della rimozione non riuscita.
Il destino dei desideri inconsci messi allo scoperto dalla psicoanalisi può avere 3 esiti: il più frequente è quello che essi vengano annientati dall'attività psichica corretta degli impulsi migliori che a essi si oppongono.
Il secondo esito possibile è le pulsioni portate alla luce possano essere indirizzate verso le giuste mete che avrebbero dovuto raggiungere se il loro sviluppo non fosse stato disturbato.
Si può quindi avere la sublimazione, ovvero il defluirsi delle energie delle pulsioni sessuali verso una meta più lontana e con maggiore valore sessuale, e probabilmente proprio a queste energie acquisite si devono i progressi della civiltà.
Se una rimozione si verifica precocemente, essa esclude la sublimazione della pulsione rimossa, ma una volta eliminata la rimozione, la via della sublimazione è di nuovo libera.
Il terzo possibile esito è che una parte degli impulsi libidici rimossi ha diritto ad un soddisfacimento diretto, che va trovato nella vita. 


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