domenica 15 gennaio 2017

Psicopatologia (3/25): DSM-IV-TR

Il più importante strumento diagnostico per la valutazione categoriale è il DSM-IV della American Psychiatric Association, dove i casi clinici sono definiti in base alla sintomatologia, intesa come raggruppamento di segni e di sintomi, la cui frequente co-occorrenza fa supporre una patogenesi sottostante.

La maggior parte dei disturbi presenti nel DSM hanno un codice diagnostico che compare più volte: di fronte al nome del disturbo nella classificazione, all'inizio del testo di ogni disturbo e con i criteri per ogni disturbo.

Specificazioni della gravità e del decorso
Dopo la diagnosi possono essere fatte alcune specificazioni:

  • Lieve: viene usato quando sono presenti pochi o nessun sintomo oltre a quelli necessari per la diagnosi, ed i sintomi provocano solo una lieve menomazione nel funzionamento sociale o lavorativo
  • Moderato: a metà tra il lieve ed il grave
  • Grave: sono presenti molti sintomi oltre a quelli necessari, oppure i sintomi provocano una menomazione marcata
  • In remissione parziale: i criteri risultavano precedentemente soddisfatti, ma attualmente sono presenti solo alcuni sintomi
  • In remissione completa: non ci sono più segni o sintomi ma è ancora clinicamente giustificato rilevare il disturbo
  • In anamnesi: utile quando si vuole annotare un precedente quadro patologico che ora non è più presente
Ci sono poi anche casi di ricorrenza, quando sembra che ci sia una ricaduta dopo una remissione.

Quando si fa più di una diagnosi è bene scrivere diagnosi principale o motivo della visita affianco al nome del disturbo individuato, in modo da distinguerla dalle altre condizioni cliniche annotate ma meno rilevanti.
Si può inoltre usare la diagnosi provvisoria quando è fortemente prevedibile che verranno soddisfatti i criteri per un disturbo, ma non sono ancora disponibili informazioni sufficienti per porre una diagnosi sicura.

L'uso delle categorie Non Altrimenti Specificate (NAS) può essere applicato quando:
  • la presentazione è conforme alle indicazioni generali per un disturbo mentale nella classe diagnostica, ma il quadro clinico non soddisfa i criteri per nessun disturbo specifico
  • la presentazione è conforme ad un modello sintomatologico che non è stato incluso nella classificazione del DSM, ma causa disagio o menomazione significativi
  • C'è incertezza sull'eziologia
  • Non è possibile completare la raccolta dei dati, oppure le informazioni sono incoerenti o contraddittorie, ma sono sufficienti per l'inclusione in una particolare classe diagnostica 

Valutazione multiassiale


Un sistema multiassiale comporta una valutazione su diversi assi, ognuno dei quali si riferisce ad un diverso campo di informazioni che può aiutare il clinico nel pianificare il trattamento e a prevederne l'esito. I 5 assi del DSM sono:
  1. Disturbi clinici, altre condizioni: qui vengono riportati tutti i disturbi o condizioni della classificazione tranne i disturbi di personalità ed il ritardo mentale
  2. Disturbi di personalità, ritardo mentale: questo asse può anche essere usato per annotare importanti caratteristiche di personalità e meccanismi di difesa maladattivi
  3. Condizioni mediche generali: vengono riportate le condizioni mediche generali potenzialmente rilevanti per la comprensione o il trattamento del disturbo mentale dell'individuo
  4. Problemi psicosociali ed ambientali: si riportano i problemi o le situazioni che possono influenzare la diagnosi, il trattamento e la prognosi dei disturbi mentali (si dividono in problemi: con il gruppo di supporto principale, legati all'ambiente sociale, di istruzione, lavorativi, abitativi, economici, di accesso ai servizi sanitari, legati all'interazione col sistema legale/criminalità, altri problemi)
  5. Valutazione globale del funzionamento: conoscere il funzionamento globale è utile per pianificare il trattamento e misurare il suo impatto e predirne l'esito, si usa la scala per la valutazione del funzionamento globale VGF che va da 0 (informazioni inadeguate) a 100 (funzionamento superiore alla norma) e dove più in basso si scende e più è compromessa la funzione sociale/lavorativa ed aumentano i rischi di danni a se stessi e agli altri

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