sabato 30 maggio 2015

Genitorialità e figli adolescenti (4/5): La prospettiva dei docenti

Gli insegnanti delle scuole medie han trovato gli alunni cambiati rispetto al passato.
I ragazzi non sono più violenti ed aggressivi, piuttosto sembrano voler esser sempre al centro dell'attenzione, e sembrano non saper nulla delle regole di comportamento che uno studente deve seguire.
Non si tratta di bugiardi o ribelli, come un tempo, ma di ragazzi sregolati.

Morfologia dei comportamenti sregolati
I ragazzi di oggi han difficoltà a mantenere il silenzio, a rimanere attenti in classe, ad ascoltare i compagni e a rispettare le esigenze, sono insomma poco inclini ad ascoltare il prossimo.
Il bisogno di emergere e di esser sempre al centro dell'attenzione può portare ad un clima di ostilità in classe.
Nel rapporto con i docenti invece, si ha una certa mancanza di riconoscimento delle distanze e dell'asimmetria dei ruoli, i ragazzi faticano a dare del lei, sono viziati, sembrano non mostrare timore verso le autorità, a dare troppe confidenze.
Manca inoltre la cultura per gli oggetti comuni, si arriva al vandalismo, c'è troppa leggerezza, superficialità.
Sembra quindi che il concetto di norma non sia stato interiorizzato dai ragazzi, e ciò spiegherebbe il fatto che i ragazzi non si accorgano da soli quando trasgrediscono, inoltre i ragazzi abituati a contrattare le regole a casa, pensano di poterlo fare anche a scuola.
Il comportamento degli alunni, inoltre, varia a seconda degli insegnanti, e ciò dimostra che il rispetto delle norme è fondato sul tipo di intesa stabilito con la singola persona, piuttosto che su un universo di valori.
Sembra quindi che le regole possano essere accettate anche qui, per trovare un accordo ed un quieto vivere, e gli insegnanti vedono questa cosa come negativa.

Le cause della sregolatezza
I docenti attribuiscono i comportamenti sregolati a 4 di fattori: la diffusione del nuovo modello educativo, l'organizzazione della scuola, la particolare età dei ragazzi, e il gruppo di pari.
I docenti denunciano la poca collaborazione dei genitori che tendono a scaricare alla scuola il compito di dare le regole ai figli, e sembra che ai docenti non vada bene il metodo educativo dei genitori, sia quello della contrattazione, sia quello delle regole troppo rigide che non vengono discusse e ragionate.
I docenti denunciano il fatto che l'adulto abbia perso l'autorevolezza di un tempo, e che invece l'abbia assunta il coetaneo e il gruppo di pari, ed inoltre lamentano la tendenza dei genitori ad educare il figlio per se stesso, e non per l'estraneo, in modo che non gli diano troppo fastidio.
Mancano le regole morali e prevalgono quelle pragmatiche, si parla quindi di andare presto a letto, apparecchiare la tavola, e non di ideali come la sincerità, il senso del dovere, l'onestà, ecc... e non si parla di studiare, ma di andare bene a scuola.
I genitori a volte tendono anche a giustificare i figli e criticare duramente i professori, in quanto si rispecchiano troppo nelle loro creaturine, sottolineando la presenza di un forte investimento narcisistico, e vedendo l'errore del figlio come una proiezione del loro errore, tendendo quindi a negare l'errore del figlio.
I docenti lamentano anche il fatto che i ragazzi vivano in una famiglia piccola e ristretta, non come una volta con tanti fratelli, zii e parenti.
I docenti si lamentano anche del fatto che la scuola non fornisce loro gli strumenti adatti per risolvere la situazione, inoltre sembra esserci una mancanza di coesione e organizzazione tra insegnanti, che magari valutano diversamente il comportamento degli alunni.
I docenti riconoscono anche che i ragazzi sono in un'età particolare, un po' turbolenta e di cambiamento, dove prevalgono gli impulsi e si è troppo concentrati su se stessi piuttosto che su gli altri, e si ha la tendenza a voler mostrare la propria superiorità.
I docenti segnalano anche l'importante ruolo svolto dal gruppo di pari, dove basta un leader negativo per influenzare tutta la classe, o anche il fatto che un contesto socio/culturale svantaggiato (quartieri a rischio dove vivono i ragazzi) può risultare penalizzante.
C'è anche una denuncia per quanto riguarda l'informazione, sembra che i ragazzi di oggi apprendano di più dalla televisione e dal computer.

I docenti sembrano cmq capire che punire e basta non serve e si sentono quindi impotenti perchè non hanno i mezzi per intervenire, ma il loro scopo cmq resta quello di rendere i ragazzi più autonomi nelle decisioni, più decisi, più responsabili e coscienti verso le regole fondamentali della convivenza civile.

<< Lezione precedente - Prossima lezione >>

 

Torna all'elenco delle lezioni

Piaciuto l'articolo? Lascia un commento!

EmoticonEmoticon