martedì 12 aprile 2016

Che cos'è la comfort zone

Avete mai sentito il termine comfort zone?
Ultimamente è un termine che va molto di moda, soprattutto in ambienti lavorativi.
Ma che cos'è la comfort zone?

Che cos'è la comfort zone

La comfort zone, o zona di conforto in italiano, è un termine coniato nella moderna psicologia comportamentale.
Si tratta di una condizione mentale di sicurezza, nella quale tutto è noto e rassicurante, una zona dove ci si muove più a proprio agio, senza sorprese o imprevisti.

La comfort zone è dunque alla base della resistenza al cambiamento di ogni individuo, in quanto uscire dalla comfort zone comporta una certa dose di stress ed ansia.

Nella comfort zone si ha dunque un livello di prestazioni costante e c'è la sensazione di non percepire alcun rischio o minaccia.

Restare nella comfort zone può essere una cosa positiva per riprendere le energie ed essere sereni, ma c'è chi sostiene che restarci troppo potrebbe essere deleterio e che la comfort zone potrebbe diventare una trappola.
Stando alla moderna psicologia del lavoro infatti, la comfort zone potrebbe bloccarti in una situazione apparentemente positiva, precludendoti però ogni ambizione e progresso nella vita (lavorativa e non).

Rifugiarsi sempre nella comfort zone può comportare il ritardo del conseguimento dei propri obiettivi (o il non raggiungimento) e può bloccare l'apprendimento.
Rinchiudersi nella comfort zone può voler dire anche, in certi casi, fuggire dalla realtà, crearsi un proprio mondo con persone che la pensano come te, ed evitare confronti per paura di scontri e stress.

Ma quindi, la zona di conforto è un male o un bene?
Come per tutte le cose, la verità sta nel mezzo.
Stare troppo nella comfort zone potrebbe anche portare ad una situazione patologica, dove si fugge dalla realtà e si rimane indietro, tagliati fuori dal mondo.
Allo stesso tempo però, stare sempre fuori dalla comfort zone vuol dire si mettersi sempre in gioco, affrontare sfide ed imparare cose nuove, ma anche essere sottoposti ad eccessivo stress.
I vari corsi sullo stress da lavoro correlato insegnano che troppo stress fa male alla salute, quindi anche rifugiarsi ogni tanto nella zona di conforto può essere un'ancora di salvezza per la propria salute.

A mio avviso va valutato caso per caso.
Non si può stabilire a priori quanto una persona debba stare nella comfort zone, e la cosa potrebbe variare anche in base al contesto o alla società in cui si vive.
Purtroppo però (ho visto la cosa di persona al lavoro), diverse società fanno corsi alle aziende con psicologi del lavoro, sia ai dirigenti che hai dipendenti, a persone che però non sempre hanno le basi (o le capacità) per interpretare correttamente il messaggio che viene passato loro dall'esperto di turno.
Quindi certe interpretazioni errate da parte del proprio capo possono portare una ferrari a fare il lavoro di un trattore, solo per mettere il lavoratore fuori dalla propria comfort zone... con risultati disastrosi a livello lavorativo ;)
Insomma, in certi casi, certi corsi di formazione buttati li giusto per far vedere che l'azienda segue i trend formativi del momento, fanno più male che bene, soprattutto se poi non vi è un seguito o un monitoraggio costante da parte di un esperto psicologo del lavoro.

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