venerdì 22 aprile 2016

Linguistica generale (5/7): Il paradosso dei Code Talkers

Durante la seconda guerra mondiale, gli americani usarono degli indiani navajo per trasmettere dei messaggi in codice che non potessero essere decifrati dai giapponesi.
La lingua navajo sembra essere sia diversa che simile alla lingua inglese.

Ai giorni nostri sono stati creati diversi programmi che cercano di fare traduzioni simultanee o di imitare il linguaggio umano, ma per ora con scarsi risultati.
Invece sono stati creati molti programmi di scacchi complessi, in grado di battere anche giocatori esperti, e questo vuol dire che lo studio del linguaggio è qualcosa di molto più complesso.
La cosa incredibile è quindi come gli uomini sanno padroneggiare fin dalla tenera età, un qualcosa di così complesso, mentre sofisticati computer non ci riescono.
Le diverse lingue hanno proprietà che possono renderle molto diverse le une dalle altre, proprietà che rendono le varie lingue molto complesse.

La difficoltà della lingua navajo sta nel fatto che i navajo hanno una parola diversa per ogni cosa, ed hanno ad esempio almeno 10 verbi diversi per modi diversi di trasportare, che dipendono dalla forma e dalle proprietà fisiche dell'oggetto da trasportare.
Per questo motivo, trovare le parole giuste da usare nella traduzione del navajo implica molto più che sostituire una stringa di lettere con un'altra.
Inoltre ci sono importanti differenze nei suoni che compongono le parole navajo, essa è infatti costituita attorno ad un insieme di suoni di base diversi da quelli dell'italiano.
Inoltre, le parole navajo cambiano forma a seconda del contesto in vari modi, ed in navajo esistono tra i 100 e i 200 prefissi che si uniscono alla radice del verbo.
I verbi semplici devono prendere almeno 3 prefissi, in media un verbo ha 5 o 6 prefissi, e può arrivare a prenderne anche 10, quindi il numero totale delle forme che un verbo può assumere in questa lingua è impressionante.
Cercare sul vocabolario una parola navajo significa, prima identificare i prefissi, ricostruire i cambiamenti sonori che causano ed eliminarli, e solo a questo punto si può cercare la radice fondamentale della parola e calcolare i cambiamenti di significato causati dai prefissi.
Quando si scrivono delle frasi in lingua originale, i linguisti solitamente usano un asterisco all'inizio della frase per indicare che la combinazione di parole in questione è impossibile nella lingua.
In navajo, la struttura della frase e la struttura della parola sono interdipendenti e sono entrambe influenzate dalla tipologia che i navajo attribuiscono alle creature (es. ponendo i falchi sotto le linci ma allo stesso livello delle volpi).

Ciononostante, il navajo, l'inglese e l'italiano sono molto simili.
Imparare una nuova lingua da adulto è una cosa difficile, ma i bambini ci riescono con naturalezza, come dimostra il fatto che molti studiosi giapponesi non erano riusciti a decifrare il navajo, mentre un americano era riuscito a decifrare il loro linguaggio, perchè da piccolo aveva vissuto con loro.
Sembra quindi che i bambini siano equipaggiati per l'apprendimento della lingua geneticamente, che abbiano un vantaggio innato nel suo apprendimento, che abbiano una grammatica universale (Steven Pinker), ovvero una predisposizione innata ad apprendere la grammatica della propria lingua.
Inizialmente si pensava che i bambini avessero nei geni la capacità di apprendere le 10000 lingue, quindi che avessero immagazzinato dei dati di ciascuna di esse, ma ciò sarebbe impossibile, quindi, per giustificare che si può imparare qualsiasi lingua, a seconda di dove si cresce, si ipotizza che le lingue non siano poi così diverse, le lingue devono avere qualcosa in comune.

Il paradosso delle lingue è che si può affermare che il navajo è molto diverso dall'inglese, ma che allo stesso tempo queste lingue sono simili, e quindi la linguistica comparativa deve riuscire a spiegare sia le diversità che le somiglianze.

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