lunedì 30 maggio 2016

Psicologia sociale di comunità (2/5): Reti sociali, sostegno sociale, lavoro di rete

Rete sociale
La rete sociale è come il tessuto sociale, ovvero un insieme di sistemi di complessità crescente tra loro interagenti ed interdipendenti.
Le capitali sociali sono forme diverse, per natura ed origine, di supporto sociale che prendono forma all’interno delle reti sociali.
Le reti primarie sono i rapporti che legano l’individuo ai familiari, agli amici, ai vicini, che rappresentano forma di
sostegno informale, mentre le reti tematiche si costituiscono attorno ad uno specifico bisogno dell’individuo, o col fine di attivare progetti di intervento complessi.

Secondo Marsella e Snyder, le reti sociali sono caratterizzate da:

  1. Struttura (variabili morfologiche).
  2. Interazione (tipo e caratteristiche).
  3. Qualità (qualità affettiva dei legami).
  4. Funzione (specifica svolta dai membri della rete).
Secondo Granovetter, i tipi di legami sono: forti (tendono a concentrare le interazioni all’interno dei gruppi di appartenenza), deboli (facilitano l’integrazione di membri di gruppi diversi).

Il sostegno sociale
Il sostegno sociale comprende: supporto emotivo, informativo, interpersonale e materiale che è possibile ricevere e scambiare nelle reti sociali.
Esistono 2 tipi di sistema supportivo: sistema informale (legami con persone con cui si ha un buon grado di conoscenza o di amicizia, o con cui si condividono alcune idee e concezioni di vita, come ad esempio i gruppi primari e le aggregazioni spontanee), sistema formale (strutture istituzionali e professionisti che operano in contesti di cura, riabilitazione e prevenzione psicosociale).
Reti adeguate e ricche di fonti di supporto promuovono benessere psicologico e salute fisica, e queste influenze vengono studiate attraverso 2 diverse prospettive:
  1. Effetto primario: una connessione lineare e diretta sul benessere del sostegno, che agisce direttamente sulla vita quotidiana, dove una continuità dell'azione del sostegno favorisce lo sviluppo personale, l'acquisizione di appropriate modalità di difesa, e il mantenimento della salute psicofisica.
  2. Effetto tampone: il sostegno funziona da tampone o cuscinetto protettivo e da moderatore delle conseguenze dello stress.
Secondo Cohen e Willis i modi in cui può intervenire il sostegno sociale sono:
  • riducendo la quantità e la qualità negativa degli stimoli stressanti.
  • attenuando e ridefinendo la percezione degli stimoli.
  • alleviando l'impatto emotivo degli stimoli.
  • favorendo risposte attive e adattative.
Le situazioni di crisi o di stress spesso modificano la rete sociale di un individuo, essendo la condizione oggettiva della rete in rapporto dialettico con la condizione soggettiva della stessa.
Nel modello tridimensionale si ha: rete sociale <--> capacità individuali <--> sostegno sociale (che si riallaccia alla rete sociale)
Esistono diverse forme di sostegno sociale:
  • Sostegno emozionale: comportamenti di ascolto che esprimono interesse e comprensione.
  • Sostegno informativo: definire, comprendere ed affrontare gli eventi problematici.
  • Sostegno affiliativo: deriva dall'appartenenza a gruppi formali o informali, o dalla possibilità di avere contatti sociali soddisfacenti.
  • Sostegno finanziario: offerta di servizi, aiuto finanziario, svolgimento di compiti (riduzione dello stress risolvendo il problema o riducendo l'onere fisico e psicologico dell'individuo).
Interventi terapeutici
Consistono nella promozione della competenza e l'ottimizzazione delle potenzialità supportive, dopo la manifestazione di una condizione di disagio o di difficoltà di alcuni individui o gruppi.
Si divide in 4 tipi:
  1. Interventi centrati sui singoli individui: danno consapevolezza sui conflitti interni, aumentano le capacità di interazione della rete sociale e di accesso alle fonti di sostegno.
  2. Approccio di comunità: attenzione al livello sistemico, per accrescere le capacità terapeutiche delle reti e dei sistemi di sostegno.
  3. Intervento individuale di rete: analisi preliminare della struttura delle connessioni sociali del soggetto, che potrebbe comportare un intervento unicamente individuale, la creazione di una nuova rete personale, oppure la sua ristrutturazione.
  4. Network therapy (terapia di rete): tecnica utile per potenziare le risorse supportive della rete di legami di una persona, dove si vuole evitare l'etichettamento, attraverso un ciclo di sedute o incontri di gruppo nei quali si vuole individuare condotte positive e strategie sportive attuabili concretamente.
Interventi preventivi
Hanno le seguenti caratteristiche:
  1. Interventi di prevenzione primaria coerenti con l'ipotesi dell'effetto primario, che hanno lo scopo di migliorare la qualità dello scambio sociale.
  2. Protezione del benessere attraverso il miglioramento delle competenze individuali e collettive, come preparazione a crisi prevedibili.
  3. Secondo Miller bisogna diffondere la psicologia attraverso l'accrescimento della capacità di gestire problematiche psicologiche nei non-professionisti (paraprofessionals) e tramite la socializzazione delle competenze ed esperienze psicologiche.
  4. Collegamento e coordinamento intersistemico di sistemi formali e informali, consiste nel sviluppare le opportunità di utilizzare le risorse provenienti da entrambe le tipologie di sistemi.
Lavoro di rete
La rete comprende: sistemi di circolazione, comunicazione, connessione di natura diversa, rapporti che intercorrono tra organizzazioni e sistemi sociali presenti sul territorio.
Secondo il disegno organizzativo a rete, i principi guida più significativi delle riforme di politica sociale hanno comportato desegregazione e deistituzionalizzazione, mentre in precedenza le risposte al disagio sociale erano rigide, organizzate e predefinite.
Le riforme vengono attuate secondo 2 direttrici: Specializzazione e differenziazione delle prestazioni e umanizzazione e personalizzazione.
Inoltre, i nuovi bisogni non potevano essere soddisfatti da un'unica figura professionale, ma c'era sempre più la necessità di integrazione e coordinamento dei diversi apporti professionali specifici, ed era emersa la necessità di risposte flessibili che tenessero conto della interdipendenza dei sistemi dei servizi.
Il lavoro di rete in modo empirico si attua:
  • Creando reti informali o naturali.
  • Individuando un centro di responsabilità che svolga funzioni di coordinamento collettivamente riconosciute.
  • Investendo tempo ed energie per il possibile cambio radicale delle strutture organizzative dovuto a l’organizzazione a rete.
Si hanno cambiamento a più livelli:
  • livello individuale: cambiamento dell’identità professionale.
  • livello sistemico: cambiamento della rappresentazione del servizio e della sua collocazione nel territorio.
  • livello funzionale: funzioni e ruoli dei singoli servizi.
  • livello strutturale: innovazioni legislative che facilitino il processo di cambiamento.
  • livello psicosociale: ruoli, rapporti tra operatori, distribuzione del potere, stili di leadership e modalità comunicative.
I vari tipi di rapporti tra i diversi nodi della rete si differenziano in base a:
  • ampiezza (numero di nodi)
  • direzionalità (unidirezionali o reciproci)
  • frequenza (numero di contatti)
  • intensità (grado di coesione trai i nodi)
  • forza (quantità di tempo e di coinvolgimento emotivo)
Non esiste un tipo di legame adeguato a priori, perché la sua adeguatezza va valutata in base alla funzionalità con il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Inoltre, all'interno della stessa rete è possibile sviluppare rapporti diversi con nodi diversi.
L'efficacia della rete è dovuta alla capacità di creare legami funzionali agli obiettivi che ci si pone.
Lo psicologo di comunità viene coinvolto in:
  • elaborazione del progetto.
  • eliminazione di resistenze e contrapposizioni.
  • utilizzo di una logica plurale.
  • costruzione di una cultura comune.
  • produzione di regole condivise.
Lo psicologo di comunità svolge attività di:
  • incoraggiamento di interpretazioni pluralistiche.
  • integrazione di conoscenze e competenze diverse.
  • attribuzione di valore a narrative minoritarie.
  • produzione di nuove metafore e narrative.

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