sabato 21 maggio 2016

Storia della psicologia (13/14): La prospettiva storico-culturale

Lev Semenovic Vygotskij
Lev Semenovic Vygotskij è nato nel 1896 a Orsa in Russia, si laureò in giurisprudenza a Mosca, tra i suoi più stretti collaboratori in campo psicologico ci furono Leont'ev e Lurija, criticò la teoria egocentrica di Piaget e si occupò dei difetti infantili, morì di tubercolosi nel 1934, anno in cui fù pubblicato il suo capolavoro pensiero e linguaggio.

La teoria di Vygotskij non fù molto apprezzata nei suoi anni (30), ma venne riscoperta negli anni 60 e poi negli anni 80.
La sua teoria è nata grazie ai contributi della linguistica, dell'estetica, della psicologia, della pedagia, della psicopatologia e della neuroscienza.
Il manifesto della scuola storico-culturale fù nel saggio la coscienza come problema della psicologia del comportamento, esposto nella prima conferenza tenuta da Vygotskij nell'istituto di psicologia di Mosca.
La teoria storico-culturale nacque dalla critica allo studio dei soli riflessi che trascurarava lo studio dei processi psichici superiori, caratteristici degli uomini (quelli che li differenziano dagli animali), e Vygotskij propose di studiare la coscienza tramite l'analisi delle risposte verbali dei soggetti (interviste).

Secondo Vygotskij, la coscienza umana ha in più di quella animale: l'esperienza storica, l'esperienza sociale e l'esperienza duplicata (apprendimento attivo del lavoro).
Vygotskij nelle sue ricerche confrontò la psicologia umana con quella animale, la psicologia dell'adulto con quella del bambino, la psicologia dei sani dai malati, la psicologia degli uomini primitivi con quella dei civilizzati, e fù influenzato da Darwin, Buhler, Kofkka e Kohler, ipotizzando che il salto evolutivo avvenuto tra uomo e animale fosse dovuto allo sviluppo dei processi psichici superiori dipendenti dal contesto storico-sociale in cui cresce il bambino.
Vygotskij ammette l'esistenza degli elementi psichici basilari di tipo stimolo-risposta, ma puntualizza che in quelli di tipo superiore in mezzo c'è il priem, lo stimolo-mezzo (che secondo lui questi stimoli guidano quasi sempre il comportamento umano e sono sia di tipo esterno che interno), inoltre sostiene che l'uomo crea nella sua infanzia uno stimolo che usa per instaurare un nuovo rapporto stimolo-risposta e consentire lo svolgimento del comportamento in una direzione diversa.
Il linguaggio verbale stesso è uno stimolo-mezzo se lo si interpreta come una forma di comunicazione, e la differenza tra l'uomo e l'animale, è che il primo è evoluto grazie al fatto che è un essere sociale.
La legge genetica generale culturale afferma che le funzioni psichiche sviluppate nelle relazioni sociali diventano poi interne all'individuo.

Vygotskij si interessò ai problemi della scuola, alla pedagogia, fino a quando nel 1936 il comitato centrale del partito comunista approvò la risoluzione con la quale si condannava la pedagogia di fare uso indiscriminato di test di selezione di alunni e di non tener conto del principio della lotta di classe, così le opere di Vygotskij furono bandite per oltre 20 anni.

Vygotskij sostiene una visione dell'analisi basata sulla scomposizione di un insieme unitario di base in unità componenti (elementi che conservano le proprietà dell'insieme), inoltre, la parola ha un aspetto esterno, il suono, ed uno interno, il significato, e il linguaggio ha una funzione sociale esterna ed una di funzione mentale di pensiero interna.
Il pensiero non nasce da un altro pensiero, ma dalla coscienza, e il senso delle parole usate è conosciuto solo dal parlante, mentre il significato è quello dato dal vocabolario.

Tra il 1924 e il 1936, le principali teorie della psicologia sovietica furono: la reattologia di Kornilov, la teoria di Blonskij, la riflessologia di Bechterev, la teoria storico-culturale di Vygotskij e diverse teorie pedagogiche, inoltre tutti i famosi astronauti sovietici dovevano studiare psicologia per poter affrontare i problemi psicologici che potevano incontrare nello spazio.
Negli anni 80 invece, la psicologia sovietica si è concentrata prevalentemente sulla teoria dell'attività.

Ci fù un importante ricerca condotta da Lurija per verificare se in individui appartenenti ad una cultura primitiva, i processi cognitivi funzionassero diversamente dagli individui occidentali istruiti.
I risultati di questa ricerca dimostrarono la teoria storico-culturale, ma furono criticati perchè affermavano l'inferiorità cognitiva di certe popolazioni.

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