domenica 26 febbraio 2017

Psicopatologia (15/25): Il contributo dello psicoterapeuta infantile

Gli psicoterapeuti infantili sono interessati al trattamento dei disturbi emotivi nei bambini e negli adolescenti, anche se lavorano pure come consulenti in vari contesti che riguardano l'individuo adulto.

Lo svantaggio sociale
Sono ampiamente provate le connessioni tra disadattamento, scarsi progressi scolastici e condizioni sociali svantaggiate, inoltre alcuni bambini sembrano essere svantaggiati dalla nascita.
Sembra cmq che l'eliminazione della povertà, del sovraffollamento, dei cattivi alloggi, sarebbero importanti passi avanti.

L'incidenza del disadattamento
Nonostante l'incremento di prosperità dopo la seconda guerra mondiale, non c'è stata una diminuzione correlata del disadattamento, anzi, i tassi di criminalità sono aumentati.
In queste indagini, le valutazioni dei disturbi sono state condotte tramite i resoconti dei genitori e su scale di valutazione di insegnanti, con conseguenti limiti di attendibilità.

Il periodo pre-scolastico
E' un periodo molto importante, dove la più grande influenza ambientale sul bambino è esercitata dai familiari, il padre e la madre fanno da mediatori con il mondo esterno e condizioni sfavorevoli come i cattivi alloggi e sovraffollamento, influenzano il bambino attraverso l'impatto che hanno con i genitori.
Bowlby con le sue ricerche ha dimostrato l'importanza del rapporto madre-bambino per un corretto sviluppo della personalità e dell'intelletto, e la Ainsworth con i suoi studi suggerisce che i bambini che hanno madri che rispondono correttamente ai loro segnali nei primi 3 mesi di vita, ad un anno piangono meno e hanno comportamenti socialmente più adeguati.

Il circolo vizioso
Sembra che le difficoltà tendano a ricorrere nella stessa famiglia, di generazione in generazione, nonostante il mutamento delle circostanze esterne.
Intervengono processi ciclici, ad esempio, i genitori che maltrattano i bambini risultano spesso esser stati maltrattati a loro volta dai genitori (e ciò si verifica in qualsiasi società o ceto sociale).

Fattori interni al bambino
Fattori interni del bambino possono influire sulla capacità della madre di rispondere alle sue richieste, inoltre i bambini differiscono già notevolmente alla nascita.
Questa interazione alterata (magari a causa di qualche disfunzione del piccolo) ha ripercussioni sullo sviluppo, inoltre i bambini possono anche differire su come affrontano le difficoltà ambientali.
Lo sviluppo della personalità sembra dunque procedere come risultante di un'interazione molto complessa tra fattori innati e fattori ambientali, tuttavia le esperienze precoci del bambino sono sempre un fattore cruciale per lo sviluppo.

Il bisogno di sostegno della coppia madre-bambino
Nel tentativo di modificare le circostanze sociali che producono il disadattamento bisogna prestare molta attenzione al periodo pre-scolare, si deve dare, se necessario, un sostegno alla madre e al bambino nel primo anno di vita, ma anche alla famiglia nel suo insieme.
In generale, l'aiuto sociale è fondamentale se dato come sostegno alla coppia madre-bambino.

Il mondo interno del bambino
Una volta che il disturbo si è manifestato, non sembra molto facile fare cambiamenti benefici, alcuni bambini sembrano incapaci di servirsi dell'aiuto loro offerto, non riescono a rispondere al miglioramento dell'ambiente o alle cure perchè sentimenti e atteggiamenti costituiti sulla base dell'esperienza passata continuano ad opporre resistenza al combattimento, così il bambino che è stato deluso troppe volte può continuare a soffrire di complesso d'inferiorità nonostante l'atteggiamento amichevole di chi lo cura.

Il contributo dello psicoterapeuta infantile
Lo psicoterapeuta infantile cerca di raggiungere ed effettuare un cambiamento nel mondo interno del bambino, pur essendo interessato ai fattori esterni nella maniera in cui essi influenzano l'esperienza interna.
Non si è in grado di annullare avvenimenti avvenuti nel passato, ma si tenta di aiutare il paziente a venire a patti con questa esperienza passata.
Ci sono differenze tra i metodi usati dagli psicoterapeuti infantili, ma anche aspetti comuni:

  • metodi dello psicoterapeuta infantile: il gioco è uno dei mezzi più usati dove è importante comprendere cosa il bambino comunica
  • istituire il setting: bisogna istituire un setting adatto ai bambini, cercando di mantenerlo costante in tutte le sedute successive, avendo un atteggiamento neutrale, non direttivo e obiettivo, dove il bambino possa esprimere i suoi sentimenti nei limiti consentiti dal setting
  • osservare, comprendere, contenere: il comportamento del paziente va sempre osservato e vanno comprese le sue comunicazioni (soprattutto le non verbali, azioni e giochi dei bambini), ed in questo setting chiuso, il bambino sperimenta le proprie angosce come contenute, come le conteneva la propria madre
  • interpretazione: interpretare significa esprimere in parole semplici, adeguate al paziente, la comprensione, da parte dell'analista, di ciò che si sta verificando nel rapporto che si evolve tra i 2, lo scopo delle interpretazioni è quello di aiutare il paziente ad acquisire una comprensione intuitiva del proprio comportamento e dei propri sentimenti (anche inconsci), in modo che possa gradualmente essere in grado di contenere da solo le sue angosce, senza che lo facciano altri (terapeuta o genitori)
  • transfert: spiegare al paziente quali motivazioni sono alla base dei suoi sintomi non è sufficiente, le spiegazioni non producono cambiamenti, affinché un cambiamento si verifichi è necessaria un'esperienza a livello emotivo 

Un caso clinico
Un bambino di 5 anni di nome Clive è stato mandato da uno psichiatra perchè era troppo attratto dalle femmine e gli piaceva travestirsi da bambina.
In questo caso è stata usata la tecnica del gioco della Klein, dove il bambino giocava con bambole guardando sotto le loro gonne (e anche sotto quella della psichiatra), provando angoscia in relazione alle differenze tra bambini e bambine, invidia per le cose femminile e voglia di poter avere bambini.
Il bambino sembrava ansioso anche per il fatto di essere dal terapeuta, era sospettoso, anche se apparentemente cordiale e gentile, gesticolava con delle forbici come a volersi difendere, e da ciò si evince che potesse essere spaventato da una ipotetica operazione che potesse trasformarlo in un ragazzo (angoscia di castrazione al contrario).
Questo bambino quindi si sentiva bambina e aveva paura di ciò che il terapeuta potesse fargli (ovvero farlo tornare bambino).

La proiezione
Usare la proiezione significa attribuire i propri sentimenti o altri aspetti di sé, agli altri, e ad esempio, il piccolo può far uso della proiezione nei suoi giochi, facendo si che i giocattoli esprimano parti di se stesso.

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