giovedì 13 aprile 2017

Assessment: che cos'è, a cosa serve, come funziona

Se lavori in un'azienda di una certa dimensione, probabilmente avrai già sentito parlare di questo termine: Assessment.
Ma che cos'è? Che cosa significa? A che cosa serve?
Vediamo di rispondere a tutte queste domande, in modo da fare un po' più di chiarezza sull'argomento.

Che significa Assessment

Assessment è una parola inglese il cui significato è "valutazione".
Questa libera traduzione apre la via a molte interpretazioni da parte di chi la subisce, per lo più allarmistiche, vediamo quindi di chiarire meglio il concetto.

Assessment: che cos'è, a cosa serve, come funziona

Che cos'è l'Assessment

L'assessment è un processo interno all'azienda, che consiste in una serie di colloqui e di test, che servono alla riorganizzazione del lavoro e/o del personale.
In poche parole, ci sono società che svolgono questo genere di servizi (a pagamento), che quando vengono chiamate nelle varie aziende, operano in maniera sistematica e strutturata, per cercare di ottimizzare i vari processi ed ottenere un miglioramento generale della qualità/quantità lavorativa.

Il processo dell'assessment è più o meno il seguente:
  1. Colloqui con il datore di lavoro per comprendere le necessità dell'azienda: punti di forza, punti critici, dove si vorrebbe migliorare, cosa si vorrebbe ottenere
  2. Analisi degli strumenti a disposizione
  3. Colloqui con il personale (a tutti i livelli, dai direttori agli impiegati) e/o test
  4. Restituzione dei risultati
  5. Azioni derivate

A seconda delle esigenze quindi, si decide come strutturare i vari assessment, in modo da poter scegliere gli strumenti di rilevamento dati più idonei al caso, e quali sono gli attori in causa.

Negli assessment di tipo comune, c'è una fase di test scritta, dove tramite degli esercizi di logica/ragionamento da svolgere in un determinato lasso di tempo, si cerca di inquadrare la persona.
Domande a perte, risposte secche a domande chiuse, scelte multiple, tutto poi viene codificato in una griglia di valutazione, che si ispira alle più comuni tecniche della psicologia del lavoro.

Segue poi una fase di colloquio, dove l'intervistato deve rispondere ad una serie di domande già predefinite, anche queste codificate in una griglia che poi servirà per ottenere un punteggio finale.

Una volta che vengono raccolti e codificati i dati, si otterranno uno o più punteggi, e spesso queste scale di valutazione corrisponderanno a vari item predefiniti, come ad esempio:
  • propensione al cambiamento
  • spirito manageriale
  • operatività
  • potenziale
  • risultati
  • ecc...

Una persona quindi, potrebbe avere un grande potenziale ma uno scarso risultato, svolgere una mansione operativa, ma avere un grande spirito manageriale, o viceversa.

Ovviamente, tutto ciò che emerge dall'assessment, va integrato con le informazioni personali / lavorative dei vari soggetti, come ad esempio: l'inquadramento, la mansione, l'anzianità lavorativa, l'anzianità anagrafica, ecc...

Una volta ottenuti i risultati dell'assessment, poi c'è una fase d'analisi dove si possono scegliere eventuali azioni correttive/migliorative.
In base a cosa esce fuori dall'assessment infatti, il dipendente potrebbe essere promosso, cambiato di mansione, spinto al miglioramento, iscritto a qualche corso di formazione, o nella peggiore delle ipotesi, licenziato o prepensionato.

Come viene percepito l'assessment all'interno dell'azienda

Solitamente l'assessment viene percepito dai dipendenti come un momento di ansia e di timore generale.
Sicuramente l'assessment comporta anche dei rischi in caso di esito estremamente negativo, ma è anche un'occasione di miglioramento e di carriera lavorativa.

Se ad esempio emerge che un dipendente è sottostimato, grazie al giudizio imparziale di un occhio esterno e con dati alla mano, questi può avere l'opportunità di crescere professionalmente.
Viceversa però, se risulta che il dipendente sta svolgendo una mansione / ruolo per il quale proprio non è portato, allora potrebbe anche avvenire un ricollocamento.

In generale comunque, anche quando una persona ha un brutto risultato, la strada preferita è quella dell'aiuto tramite corsi di formazione.
Difficilmente infatti viene scelta la strada del licenziamento, salvo rari casi, in cui una persona  proprio non ha nessuna delle qualità richieste per le mansioni disponibili in azienda, e nessun potenziale evolutivo.

La metodologia chiamata "assessment center" viene poi utilizzata anche per i colloqui di lavoro, dato che è in grado di individuare se una persona ha le competenze necessarie per svolgere una determinata mansione, già a monte dell'eventuale assunzione.

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