domenica 30 luglio 2017

Psicodinamica dello sviluppo (11/11): Stili di attaccamento tra giovani adulti

Prendendo spunto dalla teoria di Bowlby vengono ipotizzati 2 tipi di modelli operativi interni: un modello interno di sé e un modello interno degli altri.
Ciascuno dei 2 modelli può essere di tipo positivo o negativo, in questo modo è possibile avere 4 diversi stili di attaccamento.


Attaccamento infantile e modelli interni


La teoria di Bowlby afferma che i bambini, via via che crescono, interiorizzano le esperienze vissute con i genitori in modo che le prime relazioni d'attaccamento diventino un prototipo delle relazioni che verranno stabilite successivamente al di fuori della famiglia.
Vengono individuate 2 caratteristiche principali di queste rappresentazioni / modelli operativi:

  1. dal fatto che la figura d'attaccamento venga giudicata, o no, come il tipo di persona che in genere risponde alle richieste d'aiuto e di protezione
  2. dal fatto che l'Io venga giudicato, o no, come il tipo di persona verso cui gli altri reagiranno facilmente con un atteggiamento d'aiuto 


Attaccamento negli adulti


Uno degli assunti principali è che le relazioni d'attaccamento continuino a rivestire un ruolo rilevante lungo tutto il corso della vita.
Diverse sono gli studi fatti a proposito, la Main con la sua AAI indaga le rappresentazioni che gli adulti hanno delle relazioni di attaccamento infantile, Kobak e Sceery hanno invece usato la AAI per esaminare le rappresentazioni di sé e degli altri in un campione di giovani, Hazan e Shaver hanno invece considerato l'amore di coppia come un processo d'attaccamento e hanno sviluppato una procedura di autovalutazione per classificare gli adulti in 3 categorie che corrispondono ai 3 stili di attaccamento riscontrati nei bambini.



Un modello per descrivere l'attaccamento negli adulti


Secondo Bartholomew e Horowitz, il modello di Sé e il modello dell'altro possono essere combinati assieme per descrivere le forme prototipiche di attaccamento negli adulti.
E' possibile concettualizzare 4 combinazioni: sicuro, preoccupato, timoroso, distaccato/svalutante.
L'evitamento dell'intimità, secondo questo modello, riflette il grado in cui le persone evitano di entrare in stretto contatto con gli altri, come risultato di aspettative negative.
Gli stili timoroso e distaccato/svalutante sono simili dato che manifestano entrambi un'evitamento dell'intimità, ma differiscono però relativamente al bisogno che il soggetto ha di sentirsi accettato dagli altri per poter mantenere un'immagine positiva di se stesso.
I gruppi preoccupato e timoroso si somigliano, entrambi dipendono molto dagli altri per mantenere un'immagine positiva di se stessi, si differenziano invece rispetto alla facilità con cui si lasciano coinvolgere in relazioni intime.



Studio 1


Il primo studio è stato condotto tramite un'intervista semistrutturata in cui si chiedeva di descrivere le relazioni amicali e da queste risposte è stato ricavato un indice del grado di vicinanza a ciascuno dei 4 stili d'attaccamento presentati nel modello di prima.
Sono state misurate le valutazioni di se stessi, la socievolezza ed i problemi interpersonali.
Le 3 ipotesi erano:

  1. ci si aspetta che i risultati riproducano la struttura descritta dal modello dei 4 tipi d'attaccamento
  2. ci si aspetta che le misure del concetto di sé differenzino i gruppi con immagine positiva di sé da quelli con modello negativo di sé, e che le misure di socievolezza  differenzino i gruppi col modello positivo degli altri da quelli con modello negativo degli altri
  3. ci si aspetta che i gruppi si differenzino rispetto alle problematiche interpersonali, che quelli preoccupati e timorosi riferiscano di problemi legati alla passività e non assertività e che i timorosi e distaccati/svalutanti manifestino problemi relativi alla socievolezza e all'intimità 

Metodo
Il campione comprendeva 43 femmine e 37 maschi, dai 18 ai 22 anni.
E' stata fatta un'intervista sull'attaccamento, della autovalutazioni e dei resoconti degli amici.

Risultati
I sicuri hanno ottenuto punteggi di coerenza nell'intervista e del grado di intimità nelle relazioni d'amicizia più alti rispetto agli altri, inoltre hanno riportato punteggi alti sulle misure di cordialità, sulla capacità di esercitare un controllo equilibrato sulle relazioni d'amicizia e sul livello di coinvolgimento nelle relazioni di coppia.
Il gruppo distaccato/svalutante ha riportato punteggi più alti degli altri sulla misura di fiducia in se stessi e punteggi più bassi relativamente alla capacità di esprimere le emozioni, alla frequenza del pianto e alla cordialità.
Il gruppo preoccupato ha ottenuto i punteggi più alti sull'elaborazione, la disponibilità a confidarsi, l'espressività delle emozioni, la frequenza del pianto, la fiducia nell'altro, l'uso degli altri come base sicura, il pianto in presenza di altri, e la capacità di prendersi cura degli altri.
Hanno ottenuto punteggi alti nel coinvolgimento nella relazione di coppia e punteggi bassi di coerenza e di tendenza ad assumere il controllo nelle relazioni d'amicizia.
Il gruppo timoroso ha ottenuto punteggi molto più bassi rispetto al sicuro e preoccupato sulla tendenza a confidarsi, l'intimità, il livello di coinvolgimento nella relazione di coppia, la fiducia negli altri, e l'uso degli altri come base sicura, inoltre riportano punteggi più bassi di tutti per quanto riguarda la fiducia in se stessi e sull'equilibrio nei comportamenti di controllo.
Per quanto riguarda le differenze di genere, le femmine hanno ottenuto punteggi significamente più alti di quelli dei soggetti maschi nel punteggio preoccupato, mentre nel punteggio distaccato/svalutante viceversa.
Analizzando le intensità delle amicizie, i 4 gruppi non si differenziano molto rispetto alla durata dei rapporti d'amicizia.
Valutando invece le intercorrelazioni tra gli stili d'attaccamento, i punteggi sicuro e timoroso risultano correlati negativamente, così come i punteggi preoccupato e distaccato/svalutante.
Nelle misure relative al concetto di sé, i punteggi che esprimono quanto il soggetto somiglia al prototipo sicuro e distaccato/svalutante sono correlati positivamente con le misure del concetto di sé, mentre i punteggi che esprimono la somiglianza al timoroso e preoccupato risultano correlati negativamente con le misure del concetto di sé.
Per quanto riguarda la socievolezza, gli amici tendono ad attribuire punteggi bassi al gruppo distaccato/svalutante e la media di questo gruppo è risultata infatti significativamente più bassa rispetto a quella degli altri gruppi.
Rispetto ai problemi interpersonali, quelli con immagine negativa di sé hanno livelli più alti nella misurazione dei problemi interpersonali, e viceversa.
I sicuri hanno un valore alto di cordialità interpersonale (anche valutando tramite autovalutazione e coi giudizi degli amici), gli amici descrivono i sicuri come disponibili, preoccupati del benessere altrui e correlano negativamente con item come freddo ed introverso.
Il distaccato/svalutante è ostile interpersonalmente, freddo, cosa confermata dagli amici, che collegano però la cosa con l'introversione, inoltre c'è correlazione negativa con le scale per il benessere altrui ed espressività (giudicati dagli amici anche poco assertivi e disponibili).
Il preoccupato appare estremamente espressivo, autoritario e competitivo, anche agli occhi degli amici.
Il gruppo timoroso invece ha mancanza di assertività ed inibizione sociale/introversione (cosa confermata dagli amici), e correlazione negativa con l'autoritarismo, la competitività e l'espressività.

Conclusioni
Questa ricerca dimostra che è possibile usare un'intervista semistrutturata per valutare in che misura i soggetti sono simili a ciascuno dei 4 stili d'attaccamento ipotizzati.
Tutte e 3 le ipotesi di partenza sono state confermate.


Studio 2


Questo studio si propone di replicare le analisi circomplesse dello studio 1, di estendere il modello d'attaccamento proposto alle rappresentazioni delle relazioni con la propria famiglia d'origine, di analizzare le relazioni tra le rappresentazioni d'attaccamento ai pari e le rappresentazioni dell'attaccamento alla famiglia.
I soggetti sono stati dunque intervistati a riguardo le loro relazioni con i pari e con i familiari e ci si aspetta dai risultati che le 2 misurazioni indipendenti riferite ai 2 ambiti d'attaccamento correlino positivamente.
Dato che queste 2 misure d'attaccamento possono contribuire in modo diverso alle difficoltà interpersonali del soggetto, sono stati esaminati anche i problemi interpersonali dei soggetti.


Metodo
I partecipanti erano 33 studenti maschi e 36 femmine, la procedura è stata divisa in 2 sessioni: nella prima c'era un'intervista sull'attaccamento, nella seconda venivano somministrati dei questionari d'autovalutazione.

Risultati
Sono state rilevate differenze nei punteggi del gruppo preoccupato attribuibili al sesso dei partecipanti, invece per quanto riguarda le intercorrelazioni tra i punteggi di attaccamento, per ciascun set di correlazioni, i pattern sono risultati coerenti con il modello proposto.
I punteggi d'attaccamento alla famiglia e ai pari sono risultati significativamente correlati tra loro, come ipotizzato, mentre per quanto riguarda i problemi interpersonali, il livello medio di questi problemi nei gruppi preoccupato e timoroso è risultato più alto di quello degli altri 2 gruppi.

Conclusioni
L'ipotesi di base è stata confermata, i punteggi d'attaccamento alla famiglia d'origine sono risultati moderatamente correlati con i corrispondenti punteggi d'attaccamento ai pari.
I risultati hanno dimostrato che i 2 attaccamenti famiglia/pari, contribuiscono alla previsione delle dimensioni cordialità e dominanza che sono alla base dei problemi interpersonali.
In accordo con il modello circomplesso del comportamento interpersonale, i comportamenti collocati lungo la dimensione affiliazione tendono ad elicitare risposte corrispondenti (ovvero la cordialità stimola la cordialità) e di conseguenza tendono ad autoperpetuarsi.


Discussione generale


I risultati di questa ricerca confermano che la valenza dei modelli di sé e la valenza dei modelli degli altri sono dimensioni importanti e distinte del modo di comportarsi dell'adulto nelle relazioni intime e che le 2 dimensioni possono variare in modo indipendente l'una dall'altra.
La ricerca ha dimostrato la presenza di una relazione positiva tra l'accettazione di sé e quella degli altri.
Per la teoria dell'attaccamento i modelli di sé e degli altri hanno una comune origine nelle relazioni interpersonali precoci e ci si aspetta quindi che i 2 modelli si sviluppino in modo da essere complementari e da confermarsi a vicenda.
Tuttavia esistono pattern interpersonali che presentano una valenza discrepante relativamente all'accettazione di sé e dell'altro (nei preoccupati e nei distaccati/svalutanti), si può dunque concludere che i modelli di sé e degli altri possono completarsi e confermarsi a vicenda pur non essendo congruenti.
E' da segnalare che nessun soggetto che ha partecipato a questa ricerca si è identificato in uno solo dei prototipi di attaccamento, la maggior parte si è riconosciuta in più stili assunti nel corso del tempo, a seconda della relazione o pure nell'ambito stesso del legame.
In questo studio, i punteggi continui non danno maggiori informazioni rispetto alla classificazione di tipo categoriale, i vantaggi però sono che i punteggi continui consentono al ricercatore di misurare più accuratamente le differenze individuali.
Diverse ricerche hanno cmq riportato risultati coerenti con il modello proposto.


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5 commenti

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Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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