domenica 23 agosto 2015

Psicologia generale I (6/27): La selezione naturale

Si definisce selezione artificiale il processo con il quale si modificano piante ed animali con una selezione controllata.

Quando questa selezione avviene spontaneamente in natura, questa viene definita selezione naturale.
Questa selezione è determinata non dai desideri degli individui, ma dagli ostacoli che compaiono in natura.
Secondo questa teoria, il processo di selezione naturale è molto lungo, e consente solo agli individui più adatti all'ambiente in cui vivono, di sopravvivere.

A rafforzare la teoria della selezione naturale che porta all'evoluzione, ci sono i geni, che trasmettono di generazione in generazione le capacità del singolo individuo, mentre, i deficit e gli attributi inadatti alla vita in un determinato habitat, vengono persi un po' alla volta, non sopravvivono alla selezione naturale.

Tuttavia, esiste una variabilità genetica tra una generazione ed un'altra, che è causata da due fattori:

  1. Il mescolamento dei geni che avviene durante la riproduzione sessuale.
  2. Le mutazioni genetiche, che sono una sorta di errore che avviene durante la duplicazione del DNA.
Le mutazioni genetiche solitamente sono dannose, quindi vengono eliminate dalla selezione naturale.
L'evoluzione è caratterizzata dalla casualità del mutamento genetico, ed è stimolata dai cambiamenti ambientali.
Se l'ambiente non cambiasse mai, l'evoluzione si fermerebbe e si arriverebbe al grado massimo di adattamento.
I cambiamenti ambientali, determinano quindi il processo di selezione naturale.

Non tutte le mutazioni sono opera della selezione naturale, difatti, le caratteristiche superflue non dannose, non vengono eliminate dalla selezione naturale, al massimo possono esserlo dal caso.
In questo caso si parla di deriva genetica.

Altre caratteristiche invece, possono essere dannose, ma necessarie, ovvero possono essere degli effetti collaterali necessari per favorire altre caratteristiche più importanti/vitali.

Ovviamente la selezione non segue nessun programma e non ha nessun fine prestabilito, e la natura non è nè buona nè cattiva, e ciò che fa la natura deve essere considerato amorale.
E' sbagliato pensare che una cosa fatta in natura è per forza un bene, o viceversa, perchè ci sono certi comportamenti animali che non possono certo essere replicati dagli uomini.

La corrente psicologica del funzionalismo, prende come concetto di base quello che afferma che il processo di selezione naturale porta alla comparsa di organismi sempre più capaci di compiere azioni che sono necessarie per la sopravvivenza nell'ambiente in cui vivono.
Il funzionalismo cerca di spiegare il comportamento in termini della funzione assolta dall'individuo che lo mette in atto (Es. perchè gli esseri umani hanno la tendenza ad apprendere il linguaggio?).

Il comportamento può avere delle cause ultime e delle cause prossime.
Le cause ultime sono quelle che legano il comportamento alla sopravvivenza, all'evoluzione.
Le cause prossime sono quei fattori che riguardano il comportamento come risposta alle condizioni immediate, sia interne che esterne, ovvero si individuano gli stimoli e i meccanismi fisiologici attraverso i quali si attua il comportamento.

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