Lo stato di alta attivazione è quello stato in cui sono
in atto alcune serie di reazioni fisiologiche che sono la conseguenza
di uno o più eventi che sono in grado di turbarci psicologicamente.
La risposta di attivazione è una risposta comprensiva
dei vari cambiamenti fisiologici misurabili che serve al corpo per
prepararsi alla 'lotta o alla fuga'.
Questa risposta di solito comprende i seguenti elementi: i muscoli
scheletrici si contraggono e il sangue vi fluisce preparandoli per
l'azione, il battito cardiaco e il respiro aumentano, il sangue si
coagula più facilmente, si attivano meccanismi per alleviare il dolore,
si ha uno stato massimo di allerta di tutti i sensi e ci si focalizza
verso l'evento che ha scatenato l'attivazione.
Ci sono dei casi in cui bisogna stare calmi e l'attivazione risulta controproducente.
La legge di Yerkes-Dodson è la relazione che lega
l'attivazione fisiologica ottimale al compito da eseguire, il livello
ottimale di attivazione è più basso per i compiti che richiedono uno
sforzo intellettuale rispetto quelli che richiedono resistenza fisica.
Un eccessivo prolungamento della risposta di attivazione può anche
essere nociva per l'organismo, provocando ulcere e rendendo l'organismo
più vulnerabile alle malattie infettive.
L'emozione è il sentimento evocato da oggetti o eventi, reali o immaginari, altamente significativi per l'individuo.
Le emozioni tendono a sorgere in modo rapido ed automatico e spesso sono difficili da controllare.
Anche la capacità di provare emozioni è probabile che si sia sviluppata
attraverso il processo della selezione naturale, in quanto può ad
esempio, aiutare l'individuo a riconoscere il pericolo (paura-tensione).
Le emozioni sono quindi sentimenti associati a tendenze di comportamento per fini particolari.
Il nostro modo di pensare e classificare emozioni, dipende anche molto dalla culcura in cui viviamo.
I cambiamenti periferici sono tutti quei cambiamenti che
avvengono al di fuori del sistema nervoso centrale, come ad esempio
l'aumento del battito cardiaco.
La teoria del senso comune dice che lo stimolo viene seguito dalla percezione/interpretazione, poi dall'emozione ed infine dall'attivazione fisiologica.
La teoria del feedback periferico di James dice che
l'attivazione fisiologica è la causa dell'emozione, è la risposta
immediata alla percezione di certi eventi ambientali, e che le emozioni
sono la sensazione soggettiva dell'attivazione.
James afferma quindi che ad esempio, la paura è la conseguenza
dell'aumento del battito cardiaco, ovvero che l'emozione come senso
conscio, sopraggiunge più tardi ed è richiamata dallo stato di
eccitazione del corpo.
La teoria di Schachter afferma che l'emozione che
l'individuo prova, non dipende solo dal feedback sensoriale
dell'attivazione, ma anche dalle percezioni e i pensieri del soggetto
verso l'elemento che ha evocato la risposta.
Ovvero, se vediamo un animale pericoloso, è la nostra percezione di esso
come pericolo a determinare la natura dell'emozione da provare, mentre
la percezione dello stato di attivazione (es cuore che batte) determina
quanta emozione dobbiamo provare.
Schachter ha anche detto che lo stato di un individuo nel momento in cui
arrivano questi stimoli, influenza la risposta prodotta da questi
stimoli.
Ovvero, se siamo già agitati, è probabile che lo stato di paura al pericolo sia maggiore.
Inoltre è stato provato che se siamo informati sul fatto che un
medicinale provoca agitazione, proviamo più agitazione quando accade
qualcosa che può farci agitare, di quando non sappiamo cosa faccia il
medicinale assunto.
La teoria del feedback facciale di Paul Ekman sostiene
che le espressioni facciali sono prodotte in modo rapido ed automatico e
che il feedback sensoriale prodotto dalle espressioni apporti un suo
contributo all'emozione.
Ovvero, se facciamo il sorriso, in teoria ci sentiamo più felici.
Questa teoria è stata verificata prendendo in esame la rabbia, provata e
mimata, e notando che in entrambi i casi si è verificata un
innalzamento della temperatura cutanea.
L'amigdala e i lobi frontali sembrano essere due strutture
fondamentali per il controllo delle emozioni, l'amigdala sembra servire
per attribuire il significato emotivo agli stimoli ambientali, mentre i
lobi frontali servono per far provare l'emozione.
A seguito di esperimenti, è stato provato che danneggiando l'amigdala,
l'individuo perde la percezione di alcune emozioni, come la paura, la
collera...
Per quanto riguarda il lobo frontale, la parte destra sembra essere
coinvolta nella percezione delle emozioni negative, mentre quella
sinistra in quelle positive.
domenica 6 settembre 2015
Psicologia generale I (15/27): Le emozioni
Pubblicato da Oggi è un altro post
domenica 6 settembre 2015 - 09:30
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