sabato 20 febbraio 2016

Psicologia sociale (27/28): Bib Latané e John Darley

Bib Latané e John Darley fecero diversi esperimenti per cercare di capire come e quando le persone sono portate ad aiutare o non aiutare gli altri in caso di bisogno.

Per verificare l'influenza delle altre persone sulla percezione di pericolo nell'ambiente da parte dei singoli individui, questi studiosi chiesero ai singoli soggetti di compilare dei questionari in una camera, dove dopo poco tempo veniva fatto entrare del fumo.
I soggetti che erano in stanza da soli si accorgevano subito del fumo e nella maggior parte dei casi lo segnalavano uscendo dalla stanza.
I soggetti che erano in presenza di altri individui, si accorgevano più tardi del fumo e ci mettevano più tempo per segnalarlo, o in alcuni casi non lo segnalavano affato.

L'influenza sociale è un altro fattore importante.

Si parla di ignoranza pluralistica quando i soggetti sospendono le loro analisi in attesa di vedere cosa decidono gli altri.

L'esperimento dimostra che le persone in gruppo, prima di esporsi in atteggiamenti inconsueti cercano di capire se sono solo loro a percepire il pericolo o se lo vedono anche gli altri.

Una volta finito il questionario ai soggetti fù chiesto se avessero avuto problemi nella compilazione e allora alcuni accennarono al fumo.
I soggetti che non avevano dato l'allarme si giustificavano dicendo che non erano sicuri che era veramente fumo.

Per verificare la disponibilità delle persone ad offrire aiuti, gli sperimentatori misero in una stanza il soggetto, dicendogli che nell'altra stanza erano presenti dei bambini.
Dopo un po' di tempo i bambini inizavano a litigare, fino ad arrivare alla violenza.
Solo una persona su 12 andò a vedere cosa stesse succedento, gli altri si giustificarono dicendo che non credevano che quelli erano bambini veri.
Per ovviare a questa scusante gli sperimentatori modificarono l'esperimento dicendo a nuovi soggetti che nella stanza oltre ai bambini c'era un adulto.
In questa situazione i soggetti che non erano intervenuti avevano riferito la presenza dei bambini nella stanza, ma non erano intervenuti perchè tanto c'era già un adulto.

La diffusione di responsabilità si ha quando un individuo che da solo sarebbe costretto ad intervenire in situazione di pericolo, in compagnia di altri individui non interviene perchè si chiede il motivo per il quale debba essere proprio lui ad agire.

Gli sperimentatori fecero un esperimento dove un soggeto era in un cubilo chiuso e sentiva le voci di diverse persone con le quali interagiva per un'intervista.
Dopo un po' di tempo che uno di loro parlava, iniziava a simulare un attacco epilettico, fino a far finta di svenire.
Fù dimostrato che più persone si credeva di avere vicino e meno erano gli interventi d'aiuto.
Se il soggetto invece era solo con l'altra persona, questi interveniva nella maggioranza dei casi.
I soggetti che a fine esperimento non erano intervenuti, erano molto agitati e preoccupati.

Conclundendo:

  • La presenza di altre persone tende ad inibire la percezione del pericolo (influenza sociale)
  • La presenza di altre persone riduce la probabilità che il singolo individuo intervenga (diffusione di responsabilità)
  • La presenza di altre persone può bloccare l'intervento (figuracce)
Il singolo individuo invece è portato a prestare aiuto se è da solo, perchè non c'è nessun altro che può farlo, e non rischia di fare figuracce.
Tuttavia anche in questo caso bisogna sempre tener conto anche dei rischi personali che una persona corre, e quindi se sono troppo alti, l'aiuto può venire meno.
Un buon metodo per far percepire il pericolo o la richiesta d'aiuto, è quello di urlare.

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