domenica 28 agosto 2016

Psicologia dinamica (8/13): Anna Freud

Anna Freud arriva a Londra nel 1938 ed è già molto popolare, non solo per la fama del padre, ma perchè ha già elaborato originali teorie sulla psicologia infantile, ha già pubblicato un testo metapsicologico molto famoso, ed ha condotto un pionieristico lavoro in un asilo per bambini poveri (la Jackson Kinderkrippe di Vienna).
La Freud rimarrà a Londra per tutta la sua vita, dove morirà nel 1982.
Formata come psicoanalista, nel 1922 inizia a prendere in terapia i bambini, studiando i loro sogni, i giochi, i disegni, le ansie, il loro rapporto con la famiglia.
Nel 1936 pubblica un testo metapsicologico intitolato L'Io e i meccanismi di difesa, che negli anni 40-50 ispira la nascita della scuola psicoanalitica americana detta psicologia dell'Io.
L'aspetto del funzionamento dell'Io esaminato dalla Freud è quello della funzione di elaborare e usare meccanismi di difesa inconsci volti a difendere l'individuo da attacchi reali o immaginari provenienti dal mondo esterno ed interno.
I meccanismi di difesa dell'Io verso le proprie pulsioni sono: rimozione, regressione, formazione reattiva, isolamento, rendere non avvenuto, proiezione, introiezione, volgersi contro la propria persona, inversione nel contrario, sublimazione.
Per proteggersi dal mondo esterno l'Io usa: diniego, restrizione dell'io, identificazione con l'aggressione, resa altruistica (questi ultimi 2 aggiunti dalla Freud).
L'identificazione con l'aggressore è la metamorfosi della propria persona in un oggetto temuto che serve alla trasformazione dell'angoscia in una sicurezza di colorazione piacevole (esempio della bambina che ha paura del buio e allora pensa di essere lei stessa un fantasma).
La resa altruistica assicura invece la buona disposizione dell'individuo verso il soddisfacimento pulsionale del suo prossimo permettendogli così un godimento pulsionale indiretto nonostante il divieto del Super-Io, e contemporaneamente libera l'attività inibita e l'aggressività che dovevano servire a salvaguardare i desideri originali (esempio di Cyrano de Bergerac che si rende conto di essere troppo brutto per avere una donna e allora la fa corteggiare da un altro uomo più bello di lui, sul quale proietta i propri desideri e con cui si identifica).
Quindi il meccanismo di identificazione proiettiva della Klein è stato preceduto in realtà dalla resa altruistica della Freud.
La Freud ritiene che il processo evolutivo normale deve essere il punto di partenza per la comprensione della psicopatologia, e lei è molto più cauta nell'analisi, perchè pensa che se mal condotta può essere anche nociva, soprattutto nei piccoli.
La Freud sostiene che non ci si può servire degli stessi criteri usati per gli adulti nell'analizzare i bambini, quindi pone l'accento nelle differenze tra analisi degli adulti ed analisi dei bambini, dove quest'ultima richiederebbe una fase preparatoria preliminare, in cui instaurare un'alleanza terapeutica col bambino.
All'inizio la Freud insisteva sull'instaurazione di un rapporto tenero col bambino, poi col passare del tempo si concentrò di più sull'importanza del transfert e controtransfert.
La Freud rimane cmq scettica sulla tecnica delle associazioni libere con i bambini, e sostiene che la funzione del transfert è limitata perchè i bambini non lo applicano al passato ma al presente, perchè stanno vivendo in quel momento i rapporti con i genitori (non si può parlare di genitori interiorizzati), e che quindi lo psicanalista svolge una funzione sia sostitutiva che complementare a quella dei genitori.
La Freud da importanza al mondo esterno, alla famiglia e alla scuola, che influiscono sulla formazione dell'Io e del Super-Io, e sostiene inoltre che oltre al bambino vanno analizzati anche i genitori, o che cmq vanno coinvolti attivamente nel processo terapeutico.
La Freud lavorò molto per dare migliori condizioni ambientali ai bambini per facilitarne lo sviluppo psicologico e per questo lavorò alla Hampstead War Nurseries (asili per aiutare a superare i traumi di guerra subiti dai bambini) e alla ricerca sulle condizioni e conseguenze dell'affidamento legale (la Freud era convinta che separare i bambini dalla madre avesse un effetto patogeno).
Per la Freud il complesso edipico è il momento conclusivo di un lungo periodo di dipendenza dalle cure materne e di sviluppo preedipico, che quindi si forma gradualmente e non sulla base di fantasie innate, ma in ragione della progressiva differenziazione del Sé dal mondo esterno e di un'interazione di forze comprendenti i genitori e l'ambiente (la Klein la pensa diversamente).
Altra differenza col pensiero kleiniano sta nel Super-Io, che è un'istanza dipendente da numerosi fattori evolutivi interni e influenze ambientali e si sviluppa in ragione della graduale risoluzione del complesso edipico.
Dopo la morte di Freud (1939), gli scontri con la Klein si intensificarono, così Ernest Jones propose di fare degli incontri scientifici di chiarimento delle parti, dai quali nacque una tregua (il gentlemen's agreement) che prevedeva la convivenza all'interno della stessa società di 3 correnti: i kleiniani, quelli della Freud e gli indipendenti, e dopo questo processo la Freud si allontanò sempre di più dalla società psicoanalitica per chiudersi sempre di più nella sua Hampstead Clinic (il suo centro di ricerca, terapia e formazione per la psicoanalisi infantile).
Alla Freud va il merito di aver portato rigore investigativo e scientifico alla ricerca psicoanalitica, ma anche la critica di aver avuto troppa prudenza nel procedere con le ricerche, quando queste la portavano in conflitto con gli assunti di base della psicoanalisi.
La Freud va cmq ricordata per il grande contributo pionieristico che ha dato (insieme alla Klein) alla psicoanalisi infantile e per aver alleviato la sofferenza a molti bambini dell'epoca.


I meccanismi di difesa


L'Io ha a sua disposizione 10 metodi diversi nelle sue lotte con la rappresentazione pulsionale e l'affetto.
E' compito dell'analisi pratica osservare se si affermano efficacemente nei processi di resistenza dell'Io e di formazione sintomatica in ogni singolo caso.
Diversi studi hanno dimostrato che la rimozione è il metodo più usato e più potente, ma agisce una sola volta, gli altri meccanismi invece vengono usati ogni volta che c'è una nuova spinta pulsionale.
La rimozione è il metodo più efficace ma anche quello più pericoloso perchè crea la scissione dell'Io sottraendo alla coscienza intere zone della vita affettiva e pulsionale, e ciò può anche distruggere definitivamente l'integrità della personalità.
La rimozione diventa quindi la base della formazione di compromesso e della nevrosi.
La rimozione sembra essere più adatta a combattere le pulsioni sessuali, mentre gli altri metodi forse sono più adatti per gli impulsi aggressivi, inoltre, si è cercato di ordinare cronologicamente l'uso dei meccanismi di difesa, ma varie contraddizioni hanno suggerito agli studiosi di lasciar perdere e di concentrarsi piuttosto sulla particolare situazione che mette in moto le difese.



Analisi infantile ed analisi degli adulti


I principi terapeutici nell'analisi degli adulti e dei bambini sono:
  1. non far uso dell'autorità ed eliminare per quanto possibile la suggestione come metodo di trattamento
  2. evitare l'abreazione come strumento terapeutico
  3. ridurre al minimo la manipolazione del paziente
  4. considerare l'analisi della resistenza, del transfert e l'interpretazione del materiale inconscio come strumenti legittimi della terapia 

Le tendenze curative
L'analisi dei bambini è quindi uguale a quella degli adulti per quanto riguarda gli assunti di base, ma differisce per altri.
Alcune differenze sono: il nevrotico adulto aspira alla normalità mentre il bambino può vedere la guarigione come spiacevole e preferire lo stato di appagamento in cui si trova, la tendenza a ripetere nell'adulto è importante per la formazione del transfert e nel bambino ciò è reso più difficile dalla sua voglia di cose nuove, nel bambino l'assimilazione e l'integrazione sono controbilanciate dal diniego e dalla scissione dell'Io, la spinta al soddisfacimento pulsionale è indispensabile per ottenere materiale d'analisi e nei bambini questa spinta è così forte da poter essere un ostacolo, si può avere agevolazione per l'analisi infantile a causa della spinta verso il completamento dello sviluppo.

La tecnica
I bambini non sono in grado di vedere e comprendere la propria anormalità e quindi non hanno lo stesso desiderio di guarire come gli adulti, e anzi spesso si schierano dalla parte delle resistenze, rendendo difficile l'alleanza terapeutica.
Inoltre non sono loro a decidere di iniziare la terapia, ma ci sono stati mandati e il trattamento può anche comprendere la presenza dei genitori.
Si ha l'incapacità o l'opposizione del bambino a produrre libere associazioni (per mancanza di fiducia nella forza del proprio Io per sospendere la censura o per mancanza di fiducia negli adulti).
Nel corso degli anni non si è trovato rimedio a questa lacuna, quindi sono state introdotte tecniche alternative come: giochi, disegno, pittura, drammatizzazione dei giochi della fantasia, azioni nel transfert, ma queste tecniche hanno lo svantaggio di produrre materiale simbolico (quindi con più dubbio ed incertezza nell'interpretazione) e lo svantaggio che sotto la pressione dell'inconscio, il bambino agisce al posto che parlare, e questo non può farlo liberamente (l'adulto può dare libero sfogo alla fantasia, il bambino invece non può dare libero sfogo alle azioni, perchè spesso sono violente, e quindi quando viene fermato si perde la fiducia).
Il transfert del bambino è quindi spesso ricco d'aggressività verso l'analista, e ciò può anche essere male interpretato.
Le specifiche difficoltà incontrate nell'analisi dei bambini sono:
  1. dato che non si presenta di sua spontanea volontà, il bambino non si sente vincolato dalle regole analitiche, nè stipula un patto d'alleanza con l'analista da subito
  2. poiché il bambino non capisce i risultati a lungo termine, l'ansia provata dalla terapia è più importante da eliminare e quindi tende a non collaborare
  3. il bambino preferisce agire che pensare e questo può essere un problema per l'analisi
  4. L'Io del bambino è più instabile perchè non maturo, quindi egli si appoggia di più ai meccanismi difensivi rispetto all'adulto
  5. visto che nell'infanzia operano sia le difese primitive sia quelle mature, ci sono più difese che nell'adulto
  6. Siccome l'Io si schiera dalla parte delle difese, i bambini se potessero abbandonerebbero l'analisi ogni volta che c'è maggior materiale inconscio
  7. le resistenze a rifiutare o superare il passato variano a seconda dello sviluppo
  8. visto che i bambini tendono ad estrinsecare i loro conflitti interni sotto forma di lotte con l'ambiente, essi preferiscono cercare soluzioni esterne nell'ambiente piuttosto che cambiamenti interni
La Freud non è convinta del fatto che la nevrosi di transfert nei bambini sia del tutto uguale a quella degli adulti, inoltre, nuove ricerche affermano che il transfert si manifesta fino dall'inizio dell'analisi e quindi va subito interpretato.
La concezione di transfert si fonda su 3 assunti:
  1. tutto quello che accade nella struttura della personalità del paziente può essere analizzato in termini della sua relazione oggettuale con l'analista
  2. tutti i livelli di relazione oggettuale sono ugualmente aperti all'interpretazione e ne sono modificati nella stessa misura
  3. l'unica funzione dell'ambiente è quella di essere oggetto di investimento libidico e aggressivo
Uno sviluppo nevrotico può far avere anche nei bambini la tendenza alla ripetizione, dove se l'analista accetta la posizione di nuovo oggetto datagli dal bambino, ostacola il transfert, mentre se ignora questo aspetto, delude le aspettative del piccolo.
Il bisogno di amore e la paura di perdere l'oggetto vengono di solito trasferiti sotto forma di facile suggestionabilità e di compiacenza verso l'analista, inoltre bisogna sempre interpretare gli elementi preedipici del transfert prima di quelli edipici.

L'analista aiuta il bambino nella verbalizzazione diventando il suo Io ausiliario, il suo Super-Io esterno, a cui si aggrappa in cerca di protezione.
Il bambino quindi rimette in scena i suoi conflitti interni come battaglie esterne verso l'analista e questo processo fornisce materiale utile per l'analisi.
La paura di perdere l'oggetto amato che crea la compiacenza educativa, la compiacenza sociale e la dipendenza, può portare alla nevrosi, quindi bisogna sempre capire se lo stato di dipendenza o indipendenza del bambino sono conformi alla sua età cronologica.
L'analista deve andar cauto prima di dichiarare che i genitori possono essere la causa della malattia del bambino, e di solito il giusto metodo d'indagine è l'analisi simultanea di genitori e figli.
L'analista degli adulti cura più le cause interne al male, quello dei bambini deve curare molto di più le cause ambientali, dato che i fattori patogeni operano sia dall'interno che dall'esterno.


Sviluppo e psicopatologia


Il primo oggetto dello studio psicoanalitico furono le nevrosi, poi si passò allo studio delle psicosi, dallo studio delle inibizioni sessuali alle perversioni, dalle turbe del carattere alle delinquenze, dalla psicopatologia dell'adulto all'adolescenza, dall'adolescenza all'infanzia.
La ricostruzione che si fa nell'analisi dell'adulto è sbilanciata verso la patologia, e trascura gli accadimenti evolutivi normali.
Gli analisti degli adulti sono dunque esperti nel rintracciare le radici della psicopatologia nell'infanzia, mentre gli analisti infantili sono esperti nella descrizione del corso seguito dallo sviluppo infantile normale.
Ad ogni passo avanti nello sviluppo, l'analisi trova elementi di disturbo specifici di quella fase, ma esistono anche caratteristiche dello sviluppo normale che servono da modelli per la patologia posteriore.
Il processo evolutivo dipende da 3 fattori: la dotazione naturale, l'ambiente e il grado di strutturazione e maturazione all'interno della personalità.
Se tutti e 3 questi fattori rientrano nella norma prevista, il bambino arriverà ad ogni fase evolutiva cruciale con il giusto equipaggiamento interno e incontrerà la giusta risposta dall'ambiente e avrà quindi una possibilità di crescita normale.
Se invece anche uno solo dei 3 fattori devia troppo dalla media, il risultato evolutivo sarà distorto in una direzione o in un'altra.



Strumenti di ricerca della Hampstead Clinic


Il progetto Hampstead Index fu ideato da Dorothy Burlingham con lo scopo di organizzare l'enorme quantità di materiale prodotto dall'analisi e l'osservazione alla Hampstead Clinic.
La Freud definì questo archivio una memoria analitica collettiva, ovvero un magazzino di materiale analitico che da a disposizione di ogni ricercatore una grande abbondanza di fatti raccolti da molti.
Nel 1962 il gruppo di ricerca della Freud elaborò il profilo metapsicologico del bambino, una cornice teorica in cui organizzare le idee sul materiale del paziente alla luce dell'esperienza clinica, per aiutare l'analista a valutare se un determinato comportamento è adeguato all'età e alla fase evolutiva di un bambino che presenta una particolare combinazione di elementi costituzionali e di esperienze di vita.
Nel 1963 nasce un nuovo strumento, le linee evolutive, che sono formulazioni degli stadi evolutivi in diversi settori del comportamento infantile quotidiano, con lo scopo di mostrare quali aspetti dello sviluppo e del funzionamento psicologico sottendano il conseguimento di stadi successivi lungo ogni linea.
La differenza tra i 2 strumenti è che il profilo offre un panorama orizzontale di ciò che esiste in quel momento specifico, mentre le linee evolutive (o longitudinali) mostrano quanto era avvenuto precedentemente e aiutano a prevedere ciò che potrà verificarsi successivamente.
Il profilo e le linee guida sono da considerarsi come strumenti terapeutici e non solo diagnostici.



L'indice psicoanalitico Hampstead


I manuali dell'indice psicoanalitico Hampstead sono strutturati secondo i seguenti argomenti:
  1. materiale generale del caso
  2. Io/caratteri generali
  3. Io/angoscia
  4. Io/difese
  5. materiale pulsionale
  6. relazioni oggettuali
  7. fantasie
  8. Super-Io
  9. sintomi
  10. situazione e tecnica di trattamento
L'indicizzazione di casi trattati è molto importante per poter integrare il materiale clinico con la teoria psicoanalitica.

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