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domenica 11 giugno 2017

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Psicologia della personalità (7/10): Contributi della genetica

La genetica del comportamento


I genetisti del comportamento si sono dedicati soprattutto alla stima del grado in cui i fattori genetici e quelli ambientali, e la loro interazione, rendono conto della variabilità delle caratteristiche fenotipiche nella popolazione.
Le stime di ereditabilità indicano la proporzione di varianza osservata nei punteggi relativi alle differenze individuali che può essere attribuita ai fattori genetici nella particolare popolazione che viene studiata.

Il metodo dello studio dei gemelli
La varianza di una caratteristica nella popolazione ascrivibile all'ereditabilità è ritenuta uguale al doppio della differenza tra le correlazioni MZ e DZ:
[H2(ereditabilità)=2(rMZ - rDZ)]

La varianza ambientale può essere a sua volta ripartita in due componenti:
  • Gli effetti ambientali condivisi rendono i gemelli più simili di quanto ci si possa aspettare sulla base della sola genetica
  • Gli effetti non condivisi sono quelli che rendono differenti gli uni dagli altri anche gemelli cresciuti nella stessa casa
La varianza fenotipica può essere vista come una somma lineare di molteplici elementi:
s2 fenotipo = s2 varianza genetica totale (s2 componente additiva + s2 componente non additiva) + varianza totale dell'ambiente (s2 ambiente condiviso + s2 ambiente non condiviso) + s2 (genetica X ambiente) + s2 errore.
Bisogna cmq ricordare che i coefficienti di ereditabilità sono relativi a popolazioni e questo non esclude che le varie caratteristiche possano essere determinate principalmente da fattori genetici per alcuni individui e da fattori ambientali per altri individui.

Per quanto riguarda l'intelligenza, le influenze genetiche aumentano col tempo, mentre per quanto riguarda la personalità, le influenze genetiche diminuiscono col tempo.
In generale cmq, gli effetti ambientali non condivisi sembrano essere molto più potenti di quelli condivisi.

Plomin, de Fries e Loehlin individuano tre tipi di correlazione genotipo-ambiente:
  • passiva
  • reattiva (le esperienze dell'individuo sono determinate dalle reazioni dell'ambiente alle sue propensioni genetiche)
  • attiva (l'individuo crea o seleziona situazioni ambientali correlate alle sue propensioni genetiche) 

La genetica molecolare


C'è l'attenzione allo studio dei meccanismi genetici in sé, dove un singolo gene difficilmente può controllare da solo un fenotipo della personalità.
Piuttosto molteplici geni possono contribuire a una tendenza globale a livello affettivo o comportamentale.

Si individua il locus quantitativo del tratto, un segmento di DNA che può contenere un gene in grado di influenzare una caratteristica di personalità.
Essendo gli effetti per lo più additivi, gli effetti di un ampio numero di QTL possono sommarsi per spiegare insieme la varianza genetica di un tratto.

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sabato 10 giugno 2017

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Psicologia della personalità (6/10): Studio delle situazioni

Le dimensioni ambientali si dividono in:
  • fisico-ecologiche (clima, geografia, architettura)
  • socio-demografiche(caratteristiche degli abitanti, densità e stratificazione della popolazione)
  • istituzionali-normative (valori, diritti, doveri, sanzioni)
  • relazionali (interazioni, obbligazioni reciproche, legami affettivi)
  • comportamentali (attività e attese reciproche) 

Le origini della psicologia ambientale comprendono:
  • L'interazionismo simbolico di Mead: le persone costruiscono attivamente la definizione delle situazioni in cui si trovano e gli effetti delle situazioni sono mediati dall'attiva elaborazione simbolica degli individui
  • La psicologia ecologica di Barker: analisi dei setting comportamentali, sistemi sociali in miniatura propri di una comunità e costituiti da caratteristiche fisiche e configurazioni di azioni 

La tassonomia delle situazioni di Van Heck
Questo modello usa l'approccio lessicale, che afferma che le più importanti caratteristiche delle situazioni sono codificate nel linguaggio naturale.
La tassonomia comprende:
  • conflitto interpersonale
  • lavoro con altri
  • intimità e relazioni interpersonali
  • sport
  • svago
  • viaggio
  • rituale
  • eccesso
  • servizio
  • commercio 

Secondo la teoria funzionale delle situazioni di Argyle, le situazioni esistono nella forma in cui si presentano in virtù delle funzioni che esse svolgono per una determinata società e sono caratterizzate da: obiettivi, regole, ruoli.

Nelle rappresentazioni mentali degli episodi sociali:
  • Gli elementi più rilevanti per la valutazione delle situazioni sono le dimensioni con un significato psicologico per la persona
  • Sottogruppi differenti di persone all'interno di uno stesso contesto forniscono rappresentazioni diverse della stessa situazione (differenze di ruolo)
  • Anche all'interno dello stesso gruppo persone diverse hanno rappresentazioni differenti delle situazioni (differenze individuali) 

Secondo l'interazionismo meccanicistico, per ciascuna condotta è possibile stabilire: il grado in cui essa dipende da variabili personali, il grado in cui essa dipende dalla loro interazione, il grado in cui essa dipende da variabili.
Inoltre, le ricerche evidenziano che l'interazione è in grado di spiegare la maggior parte della variabilità in molte circostanze.

Secondo l'ipotesi frustrazione–aggressione:
  • ogni impedimento al raggiungimento di una meta innesca una tendenza ad aggredire
  • la forza dell'istigazione ad aggredire varia in ragione della frustrazione
  • la sorgente della frustrazione è il principale destinatario dell'aggressione 

Le variabili individuali connesse all'aggressione sono: irritabilità, ruminazione-Dissipazione.
Esistono inoltre differenti tipi di frustrazioni sono: fallimento in un compito cognitivo (giudizio negativo rispetto ad un compito di memoria), minaccia all'autostima (valutazione negativa da parte di un'altra persona).
Le diverse reazioni aggressive comprendono invece, lo shock elettrico, la privazione di ricompense e la svalutazione, mentre le diverse variabili intervenienti sono: sesso, stimoli aggressivi, intervallo di tempo tra la frustrazione e la possibilità di mettere in atto la reazione aggressiva.

Secondo l'interazionismo dinamico di Magnunsson e Endler (1976):
  • Il comportamento è funzione di un'interazione multidirezionale tra individuo e situazione
  • In questo processo l'individuo è un agente attivo intenzionale
  • I fattori cognitivi sono i determinanti essenziali del comportamento, sebbene quelli emotivi abbiano un ruolo
  • Il significato psicologico della situazione per l'individuo è un importante fattore determinante 

Il modello dell'adattamento tra sistemi aperti di Hettema, il funzionamento della personalità si realizza a tre livelli:
  • Cognitivo-simbolico: consente di rappresentare mentalmente le situazioni, gli obiettivi e le strategie per il loro raggiungimento
  • Sensorio-motorio-operazionale: regola i tentativi degli individui di raggiungere i propri scopi modificando l'ambiente
  • Di controllo: altera e regola il funzionamento degli altri due 

Nell'approccio orientato alla persona di Magnusson:
  • Esiste un sistema organismo-ambiente che funziona come una totalità.
  • Lo sviluppo e il funzionamento della personalità è regolato da interazioni continue e reciproche tra fattori psicologici, biologici e sociali.
  • La persona è concepita come una totalità integrata più che come una somma di variabili.
  • Gli individui differiscono nei modi in cui vari fattori si organizzano e funzionano all'interno di sottosistemi, e tali fattori vanno a costituire delle specifiche configurazioni (pattern) il cui funzionamento varia da una persona all'altra.
  • L'organizzazione in termini di pattern è caratteristica di tutti i livelli e di tutti gli aspetti dell'individuo 

La ricerca deve essere: multidimensionale (considera diversi indicatori biologici, psicologici e sociali), ampia (coinvolge una popolazione sufficientemente ampia da poter individuare al suo interno sottogruppi di persone caratterizzate da configurazioni tipiche di caratteristiche personalie sociali), longitudinale (segue lo sviluppo individuale nel corso del tempo).

Nell'approccio alla variabile:
  • L'obiettivo principale è quello di individuare il livello, i cambiamenti di singole variabili, l'interazione tra più variabili, l'influenza di una o più variabili su altre variabili
  • Gli individui differiscono principalmente nei livelli delle variabili considerate 

Nell'approccio alla persona l'obiettivo della ricerca è quello di identificare:
  • Le configurazioni distintive di fattori che, a differenti livelli all'interno del sistema gerarchico generale, caratterizzano i processi psicologici individuali
  • I modi in cui queste configurazioni cambiano nel corso del tempo nell'ambito dei processi di sviluppo individuali
  • I meccanismi che guidano i processi di cambiamento e stabilità dei sistemi
  • La generalizzabilità dei risultati ottenuti ad altre persone che condividono le stesse configurazioni di fattori di quelle indagate 

Secondo il biologismo forte, le spiegazioni forti legano direttamente la caratteristica manifesta a uno specifico sistema biologico sottostante strutturalmente o funzionalmente localizzato.
Secondo il biologismo debole invece, le spiegazioni deboli si limitano ad asserire che deve esistere un qualche sistema biologico, da qualche parte nel corpo, che contribuisce alla caratteristica manifesta.

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domenica 4 giugno 2017

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Psicologia della personalità (5/10): Stabilità, continuità e cambiamento della personalità

Esistono diversi tipi di stabilità:
  • La stabilità assoluta si riferisce al mantenimento di una certa quantità di un attributo nel corso del tempo.
  • La stabilità relativa si riferisce al mantenimento da parte di un individuo della medesima posizione in relazione a quella di altri.
  • La stabilità strutturale si riferisce alla persistenza di medesime configurazioni di correlazioni tra variabili in una popolazione.
  • La stabilità ipsativa si riferisce alla persistenza di medesime configurazioni di correlazioni tra variabili nei singoli individui. 

La continuità si riferisce alla corrispondenza tra tendenze psicologiche osservate in diversi periodi della vita.
Esistono 2 approcci allo studio della continuità:
  • approccio alla variabile: l'esame delle relazioni tra una tendenza individuale al tempo 1 e la medesima, o un'altra concettualmente legata, al tempo 2
  • Esame delle relazioni tra gruppi di caratteristiche individuali con particolari esiti di vita successivi 


Temperamento


Il temperamento si riferisce agli aspetti formali del comportamento: reattività, attività, resistenza, rapidità, ecc...

Pavlov
ha avviato un'indagine sistematica sulle relazioni tra funzionamento del sistema nervoso e comportamento.
Pavlov ha individuato tre caratteristiche del sistema nervoso: forza, equilibrio, mobilità.

La Teoria Regolativa del temperamento di Strelau afferma che il temperamento corrisponde a un insieme di caratteristiche stabili, determinate da meccanismi neurologici ed endocrini che sono presenti fin dalla nascita e sono soggetti a lenti cambiamenti.
Questo autore propone un'integrazione tra la teoria pavloviana e le teorizzazioni più recenti sul concetto di livello ottimale di attivazione (Hebb e Gray).
Le differenze individuali del temperamento sono identificabili: nel livello di energia del comportamento (attività e reattività) e nelle caratteristiche temporali delle reazioni (come velocità, mobilità, durata, ritmicità).
Strelau studia il temperamento in età adulta anche grazie all'uso di questionari (STI-Strelau Temperament Inventory).

Buss e Plomin hanno indagato le basi ereditarie del temperamento, nell'ambito di studi longitudinali (condotti soprattutto su coppie di gemelli) ed hanno affermato che il temperamento è un insieme di tratti della personalità relativamente stabili, ereditati e manifesti fin dall'infanzia.
Secondo questi autori: l'emozionalità: tendenza a entrare facilmente in agitazione e sperimentare emozioni stressanti, l'attività riflette i livelli di stimolazione ottimali dell'individuo e si manifesta nella forza e velocità dei movimenti, la socievolezza concerne le tendenze affiliative, come la preferenza a stare con gli altri e a ricercare gratificazioni sociali.
Questi tratti sembrano essere le dimensioni più ereditarie della personalità, come confermato da vari studi longitudinali con il metodo gemellare, inoltre le evidenze empiriche suggeriscono che gli effetti genetici sono poligenici e probabilistici.

Secondo Thomas e Chess, il temperamento concerne lo stile (il come) del comportamento e svolge un'attività di mediazione nel rapporto dell'individuo con l'ambiente.
Le dimensioni dell temperamento sono: livello di attività, ritmicità, avvicinamento-allontanamento di fronte a nuovi stimoli, adattabilità, soglia di responsività agli stimoli lievi, intensità, umore positivo o negativo, grado di durata dell'attenzione, distraibilità.
Inoltre si distinguono in diversi tipi di bambini: facili, difficili, lenti.
Inoltre la bontà di adattamento consiste nella consonanza tra le caratteristiche temperamentali del bambino e le aspettative, le richieste e le opportunità provenienti dall'ambiente.

Secondo Kagan, il temperamento consiste in un numero potenzialmente ampio di caratteristiche contesto-specifiche, possedute da sottogruppi distinti della popolazione.
Secondo questo studioso, le caratteristiche temperamentali sono soggette a cambiamento sulla base dell'esperienza, ed il profilo temperamentale si mantiene nel corso del tempo, ma si esprime in modi diversi nelle diverse età.


Intelligenza


L'intelligenza è l'applicazione di abilità cognitive e conoscenze volte ad apprendere, risolvere problemi e raggiungere scopi, si traduce in operazioni molteplici, rispecchia varie componenti ed è funzionale all'adattamento.
Alfred Binet e Thedore Simon hanno introdotto il concetto di età mentale, mentre Lewis Terman ha introdotto la nozione di Quoziente Intellettivo: Q.I.=(età mentale/età cronologica)*100
Secondo Charles Spearman, le varie espressioni dell'intelligenza risultano dal concorso di un fattore G e di una varietà di fattori specifici ai diversi compiti.

Thurstone
ha individuato 7 abilità mentali primarie:
  1. comprensione verbale
  2. abilità numerica
  3. memoria
  4. velocità percettiva
  5. visualizzazione spaziale
  6. fluidità verbale
  7. ragionamento induttivo 

Cattell distingue in:
  • Intelligenza fluida: abilità, indipendente dall'apprendimento e dalla cultura, di individuare soluzioni complesse e nuovi modi di pensare
  • Intelligenza cristallizzata: abilità, conoscenze, modi di pensare acquisiti
Secondo Hunt, gli individui si differenziano sulla base di come: si rappresentano mentalmente i problemi, manipolano le rappresentazioni mentali, eseguono i vari passaggi di elaborazione dell'informazione.
Secondo Sternberg, l'intelligenza non è una qualità statica che risiede nella mente di ognuno, ma è una capacità adattiva, con cui si trasformano e si risolvono i problemi della vita quotidiana.
Sternberg parla di: metacomponenti (stabiliscono quali problemi affrontare e monitorizzano le strategie da impiegare), componenti esecutive (classificano, confrontano, combinano e sorreggono l'azione), componenti acquisitive (provvedono all'apprendimento delle conoscenze per la soluzione dei problemi).

Distinguiamo inoltre in 3 tipi di intelligenze:
  • Analitica: implicata nel ragionamento astratto e nella valutazione delle idee
  • Pratico-contestuale: implicata nella soluzione dei problemi quotidiani
  • Creativo-sintetica: implicata nello sviluppo di soluzioni nuove e creative 

Gardner individua 7 tipi di intelligenza:
  • logico-matematica
  • linguistica
  • musicale
  • spaziale
  • corporea
  • Inter-personale
  • Intra-personale 

L'intelligenza sociale secondo Cantor e Kihlstrom corrisponde alla competenza con cui le persone affrontano i problemi della vita quotidiana, e si riflette nella capacità di interagire efficacemente con gli altri, adattando il comportamento alle circostanze.
L'intelligenza emotiva secondo Mayer e Salovey corrisponde alla capacità di comprendere le emozioni e i sentimenti propri e altrui, di discriminare tra essi e di usare tali informazioni per guidare il pensiero e le azioni.
Goleman ha individuato 7 aspetti del comportamento emotivamente intelligente: autocoscienza, automotivazione, persistenza di fronte alle avversità, controllo degli impulsi, regolazione dell'umore, empatia e ottimismo.

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sabato 3 giugno 2017

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Psicologia della personalità (4/10): Big Five

I 5 grandi fattori della personalità sono:
  1. Energia (dinamismo, dominanza)
  2. Amicalità (cooperatività, coordialità)
  3. Coscienziosità (scrupolosità, perseveranza)
  4. Stabilità emotiva (controllo delle emozioni, controllo degli impulsi)
  5. Apertura mentale (apertura alla cultura, apertura all'esperienza)
I 5 fattori rappresentano il punto di incontro della tradizione psicolessicale e di quella fattorialista.


Strumenti di valutazione dei Cinque Fattori di personalità

Gli strumenti per la misura dei Cinque Fattori valutano diverse sottodimensioni o sfaccettature di ciascuna dimensione.

Il NEO-PI-R di Costa e McCrae valuta:
  • Nevroticismo: ansia, ostilità collerica, depressione, timidezza sociale, impulsività, vulnerabilità
  • Estroversione: cordialità, gregarietà, assertività, attività, ricerca di sensazioni, emozioni positive
  • Apertura all'esperienza: apertura alle fantasie, all'estetica, ai sentimenti, alle azioni, ai valori
  • Gradevolezza: fiducia, onestà, altruismo, condiscendenza, modestia, sensibilità
  • Coscienziosità: competenza, ordine, senso del dovere, ricerca del successo, autodisciplina, decisione
Questo strumento ha dimostrato buone relazioni con altre misure di personalità, elevata concordanza tra autovalutazione e eterovalutazione.

In Italia sono stati sviluppati:
  • big five Questionnaire (BFQ): formato da 132 item (risp. da 1 a 5), misura i 5 fattori con le loro sottodimensioni ed ha una scala lie che misura la tendenza a fornire un profilo di se falsamente positivo.
    Può essere somministrato sia individualmente che in gruppo.
  • big five Questionnaire-Children (BFQ-C): formato da 65 item (da 1 a 3), per bambini da 8 a 14 anni, non ha sottodimensioni, il 4 fattore è diventato "instabilità emotiva", non ci sono termini in forma negativa e non ha la scala lie.
  • big five Adjectives (BFA): formato da 175 aggettivi unipolari (da 1 a 7), fornisce la misura dei 5 fattori con sottodimensioni.
  • big five Observer (BFO): composto da 40 coppie di aggettivi (es. energico/fiacco su scala a 7 posizioni), consente di rilevare i 5 fattori dal punto di vista di un osservatore.
Si distinguono poi i tipi di personalità che corrispondono a particolari combinazioni di tratti ricorrenti in una popolazione.

Per cercare di generalizzare il modello dei 5 fattori sono stati fatti:
  • Studi etici: Importano questionari di personalità o termini lessicali riferiti alla personalità da una cultura all'altra e, quindi, da una lingua all'altra (hanno generalmente replicato la struttura dei 5 fattori)
  • Studi emici: Iniziano la ricerca direttamente in una particolare cultura e si affidano a fonti indigene come le interviste, le descrizioni spontanee della personalità, le liste di termini estratte dal dizionario, ecc. (è stata riscontrata una minore conferma della struttura a 5 fattori: in alcune culture non sono stati rilevati i 5 Fattori, spesso i 5 Fattori rilevati differiscono in maniera sostanziale dalla soluzione standard) 

Pregi
Il modello Big Five rappresenta una cornice di riferimento condivisa per la descrizione della personalità, tramite la quale interpretare e catalogare le differenze individuali relative alla personalità.
Questo modello è caratterizzato da elevata comprensività, economicità e accessibilità, consente di esaminare e valutare la personalità con i termini che le persone usano abitualmente per comunicare, descrivere e giudicare se stesse e gli altri.
Inoltre, consente di esaminare e di fare previsioni rispetto ad importanti criteri esterni connessi all'adattamento psicosociale, come il successo scolastico e lavorativo e il benessere psicologico.

Ambiti d'utilizzo
  • psicologia delle organizzazioni
  • psicologia dell'educazione
  • psicologia clinica e della salute
  • psicologia economica
  • psicologia della politica

Limiti
I 5 Fattori non sono stati riscontrati in tutte le culture, soprattutto negli studi di tipo emico.
Fattori estratti a livello di popolazione solo in parte trovano riscontro a livello di individui.
I 5 Fattori non esauriscono la varietà delle caratteristiche che descrivono la personalità, né permettono una descrizione accurata delle singole individualità.
Abitualmente le persone usano un numero più limitato di fattori per descrivere se stesse e gli altri.
I 5 Fattori assumono una diversa rilevanza quando valutiamo la nostra personalità e quella degli altri.

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domenica 28 maggio 2017

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Psicologia della personalità (3/10): Teorie e metodologie

Una teoria della personalità deve: organizzare le conoscenze possedute e aprire la strada a nuove conoscenze, e fornire una spiegazione scientifica dei fenomeni che fanno parte del suo ambito di indagine.
I criteri di valutazione delle teorie sono:
  • Chiarezza
  • Semplicità-parsimonia
  • Generalizzabilità
  • Comprensività
  • Verificabilità
  • Rilevanza conoscitiva
  • Rilevanza pratica
Secondo Karl Popper (1902), lo scopo dell'attività scientifica è quello di trovare spiegazioni soddisfacenti in grado di migliorare lo stato delle conoscenze acquisite, la spiegazione scientifica è un processo suscettibile di essere costantemente modificato e migliorato, Il criterio di falsificabilità stabilisce la demarcazione tra teorie empiriche e teorie non empiriche (una teoria empirica deve poter essere confutata o falsificata), la teoria migliore è quella che è stata sottoposta a un numero maggiore di controlli (attraverso osservazioni e esperimenti).
Secondo Thomas Khun (1922), il progresso scientifico è sempre di tipo rivoluzionario: il mutamento di paradigma deriva dalla crisi della consolidata scienza normale in connessione ad una serie di anomalie e all'affermazione di un nuovo paradigma che presenta una maggiore pervasività e validità empirica.
Secondo Imre Lakatos (1922), la qualità di un programma di ricerca è stabilita attraverso un processo di verificazione (conferma delle previsioni che sono state stabilite nell'ordine logico del programma).

I diversi approcci teorici si possono distinguere in:
  • Strategie di ricerca: idiografiche (il singolo individuo come unità di indagine) vs nomotetiche (la popolazione come unità di indagine)
  • Metodi: clinici (lo studioso seleziona e pone in relazione tra loro una varietà di osservazioni e di informazioni che raccoglie attraverso l'esame della biografia, della condotta, della sua relazione con la persona studiata, al fine di ricostruire un itinerario esistenziale rispetto al quale cogliere le dimensioni uniche della personalità individuale), correlazionali (valutazioni di caratteristiche e comportamenti degli individui per estrarre dei profili e delle correlazioni, dove i profili descrivono gli individui mentre le correlazioni rilevano concordanze e discordanze nella variazione di certe caratteristiche o comportamenti, al fine di verificare delle previsioni e fornire spiegazioni, nel quadro di ipotesi teoriche prestabilite) o sperimentali (mira alla ricerca di regolarità generali rispetto ai nessi che legano certi effetti alle cause che li producono, generalizzabili al contesto al di fuori del laboratorio, tramite il controllo sulle variabili, le situazioni, i trattamenti ed i soggetti)
  • Fenomeni studiati: differenze individuali, strutture e processi di autoregolazione, ecc...
I metodi sono procedimenti pianificati di raccolta e trattamento delle informazioni e l'impiego di un metodo non esclude gli altri (pluralismo metodologico).
L'uso di strategie di ricerca presuppone che le diverse caratteristiche della personalità possano essere individuate e misurate.
Le misure/indicatori maggiormente usati sono: auto o etero valutazioni (es. questionari), osservazioni (es. check-list di comportamenti), rilevazioni di indici biologici/neurologici.



Le differenze individuali nella sfera della personalità


Si distingue in:
  • Carattere: dimensioni morali della condotta (bugiardo, avaro, adulatore)
  • Temperamento: aspetti formali della condotta (energico, sensibile, calmo)
  • Personalità: aspetti sociali della condotta (loquace, diligente, generoso)
Il termine tratto è sinonimo di disposizione inclinazione, propensione e si impiega per indicare insiemi di tendenze a pensare, sentire e agire in modi relativamente stabili nelle diverse circostanze.
C'è poi l'organizzazione gerarchica dove, il livello più elevato della gerarchia (che comprende le tendenze comportamentali più generali) costituisce la struttura di base della personalità.
Questa organizzazione viene considerata universale e lo scopo della ricerca è quello di identificare l'insieme universale dei costrutti sovraordinati.
I tipi di personalità corrispondono a particolari combinazioni di tratti ricorrenti in una popolazione, e si possono distinguere in: resilienti ( equilibrati, diligenti, gradevoli), supercontrollati (socialmente inibiti, emotivamente instabili) e ipocontrollati (negligenti, ostili).

Nella tradizione psicolessicale c'è l'ipotesi della sedimentazione linguistica di Cattell afferma che i descrittori che servono maggiormente a riconoscersi e distinguersi si possono rintracciare nella lingua che le persone parlano, perché costitutivi del loro modo di pensare a sé e agli altri e di interagire con loro.
Sono stati inoltre individuati dei marker (aggettivi tipici di ciascun tratto).

Nella tradizione fattorialistica si usa l'analisi fattoriale e si raccolgono i dati con i questionari, e c'è una organizzazione gerarchica delle dimensioni di personalità.
In questi studi si prendono inoltre in considerazione il numero di fattori (ampio vs ristretto), le relazioni tra i fattori (correlati vs indipendenti), l'uso dell'analisi fattoriale (verifica vs scoperta).
Si distingue inoltre in analisi fattoriale di primo ordine (dove i fattori latenti influenzano direttamente le variabili osservate) e di secondo ordine (dove i fattori latenti si possono influenzare tra di loro).

Secondo Cattell, i tratti sono strutture mentali che descrivono la personalità, sono inferiti dal comportamento e consentono di prevederlo.
Si distinguono in: comuni vs unici, originari vs superficiali, temperamentali (relativi agli aspetti formali del comportamento), dinamici (relativi alle componenti motivazionali), di abilità (connessi all'efficienza del comportamento).
I tratti si individuano tramite: la valutazione della vita reale (eventi della vita reale, osservazioni di esperti o compagni), le autovalutazioni (biografiche, questionari), test obiettivi, e Cattell individua 16 tratti primari.

Eysenck distingue in:
  • Supertratti: estroversione, nevroticismo, psicoticismo
  • Tratti
  • Abitudini comportamentali
  • Azioni specifiche
Secondo Guilford, la personalità di un individuo è un insieme unico di tratti, ed i tratti (ne individua 10) sono dimensioni che nella sfera del funzionamento fisico, mentale e comportamentale distinguono in modo relativamente durevole una persona dall'altra.
Comrey invece approfondisce l'analisi fattoriale e afferma che tratti sottordinati definiscono delle dimensioni di item omogenei fattorializzati (individua 8 tratti).
C'è stato poi un dibattito sulla stabilità vs differenziazione dei tratti di personalità nei diversi contesti, su fenotipi vs genotipi, su descrizione vs spiegazione.

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sabato 27 maggio 2017

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Psicologia della personalità (2/10): Fondazione della Psicologia della Personalità

Nel 1832 si ha lo strutturalismo di Wundt dove c'è lo studio degli elementi di base della mente, dove si cerca di capire quali sono gli elementi stabili della personalità.
Wundt ricerca degli elementi di base e rielabora i quattro temperamenti, melanconico, collerico, sanguigno, flemmatico, in base a due assi principali: forza delle emozioni e modificabilità delle emozioni.
Wundt insieme a Galton, Heymans e Wiersma si interessa inoltre alle differenze individuali.
Heymans e Wiersma individuano una struttura di personalità costituita da un ampio numero di tratti, successivamente ridotti a tre dimensioni temperamentali: attività (capacità di agire con facilità), emotività (intensità) e risonanza (responsività agli eventi esterni: primaria o immediata, secondaria o dilazionata), da cui derivano otto tipi psicologici.
Gli 8 tipi psicologici di Heymans e Wiersma sono: nervoso, sentimentale, collerico, passionale, amorfo, apatico, sanguigno, flemmatico.
Delle dinamiche interne della personalità se ne occupano invece Janet e Freud.

C'è poi (1842) il funzionalismo di James con lo studio dei processi d'adattamento all'ambiente, dove ci si chiede a cosa serve la personalità e che cosa fa la personalità.
James fa una analisi delle relazioni funzionali dinamiche tra attivazione fisiologica e esperienza fenomenica.


I primi contributi in Europa


C'è la psicologia dinamica di Janet (1859), dove si studia la perdita di coesione della personalità, che si realizza quando le funzioni psicologiche diventano automatiche e di dissociano dalla persona nella sua interezza.
Inoltre, ogni forma di condotta è il risultato della combinazione di forza (energia psichica che sostiene le diverse attività) e tensione (loro grado di organizzazione e sintesi), e l'organizzazione di tensioni dinamiche che determina il comportamento dipende ampiamente da fattori interpersonali e sociali.

La personalistica di Stern (1871), dove la persona è caratterizzata da unità, indivisibilità e intenzionalità, è una totalità, mai interamente determinata né dalle caratteristiche personali né dall'ambiente.

La prospettiva storico-culturale di Vigotskij (1896), dove l'essenza degli individui deriva dalle loro relazioni sociali, le funzioni psichiche risultano dalla interiorizzazione delle relazioni sociali, e lo sviluppo del linguaggio è la chiave dell'intero sviluppo delle funzioni psicologiche (ha prima una funzione di comunicazione interpersonale e poi di autoregolazione intrapsichica).

La teoria del campo di Lewin (1890), dove la persona deve essere esaminata nella situazione concreta, per capire le ragioni del suo comportamento dalla totalità degli elementi relativi alla percezione di sé (abilità, bisogni, ecc.) e dell'ambiente (opportunità, ostacoli, ecc.) che sono psicologicamente rilevanti e che costituiscono il suo campo psicologico.
Nel campo si distinguono tre aree fondamentali:
  • Lo spazio di vita, che comprende la persona e l'ambiente psicologico così come viene percepito
  • I fenomeni presenti nel mondo fisico e sociale e che non influenzano lo spazio di vita in un certo momento
  • La zona di confine dello spazio di vita
Lo sviluppo coincide con un estensione e una maggiore differenziazione del campo psicologico.


Gli sviluppo negli Stati Uniti


Allport (1897) definisce i tratti della personalità come strutture neuropsichiche con la capacità di rendere molti stimoli funzionalmente equivalenti, e capaci di iniziare e guidare forme coerenti di comportamento adattivo ed espressivo.
Allport distingue i tratti della personalità in universali vs individuali (presenti solo in alcuni individui), cardinali (che influenzano quasi tutte le azioni della persona), centrali (che contraddistinguono la persona), secondari (caratterizzati da un focus più ristretto o meno distintivi dell'individuo).

Murray (1893) parla di bisogni come forze interne che organizzano l'esperienza dando all'organismo una determinata tendenza direzionale, e li distingue in viscerogeni e psicogeni.
Parla di pressioni come forze ambientali che interagiscono con i bisogni della persona (distinte in beta e alpha) e di temi (unità globali derivanti dall'interazione tra bisogni e pressioni).


Dalle Macro alle Micro-teorie (anni 30-50)


Maslow fa una tassonomia dei bisogni:
  • Bisogni di realizzazione
  • Bisogni di stima
  • Bisogni di appartenenza
  • Bisogni di sicurezza
  • Bisogni fisiologici
Rogers (1902) vede la pratica clinica come sede primaria per lo studio della personalità e afferma che la tendenza attualizzante imprime una direzione costruttiva allo sviluppo e alla piena realizzazione degli aspetti sani e creativi.
Inoltre parla di accettazione incondizionata come base dello sviluppo e come condizione del cambiamento terapeutico.

Esistono poi le teorie dell'apprendimento sociale:
  • Dollard e Miller: la riduzione della stimolazione pulsionale, derivante dai bisogni, è l'elemento di rinforzo che regola il rapporto dell'organismo con l'ambiente
  • Sears: l'importanza delle relazioni interpersonali e delle interazioni sociali nella formazione delle strutture di personalità
  • Rotter: il concetto di aspettative di rinforzo e il locus of control
  • Bandura: l'importanza del modellamento (processi attentivi, ritenzione mnemonica, produzione)
La teoria dei costrutti personali di Kelly (1905) afferma che l'individuo come lo scienziato mira a prevedere e controllare il corso degli eventi nel quale è coinvolto ed i costrutti personali rappresentano schemi o lenti che l'individuo impiega per conoscere la realtà e ordinare gli eventi.

Mischel critica le teorie disposizionali e psicodinamiche, propone nuove unità di analisi come strategie, piani, scopi che regolano la condotta e rendono conto delle differenze individuali nelle diverse situazioni, apre un dibattito persona-situazione che caratterizzerà tutti gli anni 70 e inizi 80.

Attualmente la psicologia della personalità è dominata da 2 grandi indirizzi:
  • La psicologia dei tratti
  • L'approccio sociale cognitivo

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domenica 21 maggio 2017

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Psicologia della personalità (1/10): Origini della psicologia della personalità

La personalità dal punto di vista dell'Individuo è l'insieme delle qualità ed inclinazioni che danno il senso della propria identità, integrità, unicità, mentre dal punto di vista di un altro osservatore è l'insieme della caratteristiche che distinguono gli individui l'uno dall'altro.
La personalità è la complessità dei sistemi psicologici che contribuiscono all'unità e la continuità della condotta e dell'esperienza del singolo individuo in interazione con il mondo esterno, nel corso del tempo.

La psicologia della personalità ha come oggetto di studio l'intera persona e mira a fornire una visione integrata del suo funzionamento psicologico, si interessa ai fattori biologici, interpersonali e socioculturali che contribuiscono allo sviluppo e al funzionamento dei vari sistemi cognitivi e affettivi, offrendo l'ambito in cui integrare le conoscenze sul funzionamento psicologico dell'individuo.


Le origini della psicologia della personalità


Il termine Personalità probabilmente deriva dalla parola latina persona: maschere indossate dagli attori nelle opere teatrali.
L'essenzialismo greco vede la personalità come insieme di caratteristiche intrinseche e stabili.
Teofrasto fornisce la definizione di carattere, come tratto dominante, ovvero forza direttiva e dinamica in cui risaltano componenti morali negative (es. avaro, bugiardo, adulatore).

Ippocrate ha una concezione unitaria dell'organismo e del corpo, per cui la malattia non è soltanto l'alterazione di una o più parti ma sempre l'alterazione complessiva dell'equilibrio generale, inoltre l'organismo è sempre in connessione con l'ambiente che in larga parte ne promuove e ne condiziona lo sviluppo.
Ippocrate ipotizza 4 umori che determinano 4 temperamenti principali:

  • La bile nera prodotta dalla milza genera umidità e malinconia
  • La bile gialla elaborata dal fegato crea secchezza e collera
  • Il flemma originato dal cervello cagiona freddo e apatia
  • Il sangue che sgorga dal cuore provoca caldo ed emotività
Degli studiosi Romani troviamo Cicerone e Seneca che parlano di conflitto tra ragione e passione e di ruolo dell'esperienza, dell'ambiente e dell'educazione nel disciplinare le passioni e nella costruzione delle abitudini e delle differenze individuali.
Durante l'illuminismo, Kant distingue in temperamento (l'insieme di caratteristiche fisiologiche) e carattere morale (ciò che l'uomo è capace di fare di se stesso).

Nascono poi nell'800 le scienze sociali (Comte, Durkheim, Tarde, Weber, Mill, Spencer, Marx) che affermano che lo sviluppo e il funzionamento della persona non possono essere disgiunti da quelli dell'organizzazione sociale.
La frenologia invece ha come massimi esponenti Gall che afferma che il carattere è un'espressione della fisiologia cerebrale ed il cervello è la sede da cui ha origine il temperamento e il comportamento dell'individuo, mentre Spurzheim invece opera una localizzazione cerebrale di 23 facoltà o poteri affettivi.

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