giovedì 23 giugno 2016

Ip Man 2

Ip Man 2 è un film biografico/azione del 2010 diretto da Wilson Yip, con Donnie Yen, Lynn Hung, Simon Yam, Sammo Hung, Huang Xiaoming, Fan Siu-wong, Kent Cheng, Darren Shahlavi, Calvin Cheng Ka-Sing.

Ip Man 2
Trama
Il maestro di Wing Chun, Ip Man, si trasferisce ad Hong Kong con la sua famiglia per rifarsi una vita.
I guai però lo seguiranno anche in questa nuova terra, dove incontrerà altri temibili maestri di arti marziali e dovrà anche vedersela con la corruzione e la criminalità locale, fino ad arrivare a scoprire anche la pericolosità del mondo della boxe.

Recensione
Ip-Man 2, seguito del primo ipman, è un discreto film di arti marziali.
Continuano le avventure del maestro di Bruce Lee, questa volta alle prese con nuovi stili di lotta.
Nel complesso un buon film di arti marziali, se non fosse che è davvero poco credibile la lotta alla pari con un pugile, che per quanto forte possa essere, nel film sembra corazzato ed immune a dei colpi che ucciderebbero anche un bisonte.
A parte quindi questo strafalcione, ci sono delle buone scene di combattimento e la trama è piuttosto interessante, anche se il primo film resta il migliore.

Link alla scheda del film su wikipedia

Ip Man

Ip Man è un film biografico/azione del 2008 diretto da Wilson Yip, con Donnie Yen, Simon Yam, Siu-Wong Fan, Lam Ka Tung, Yu Xing.

Ip Man
Trama
Negli anni 30, a Foshan in Cina, i principali maestri di arti marziali si sfidano per stabilire chi tra loro è il più forte in assoluto.
Tra questi c'è l'imbattibile Ip Man, maestro dello stile di Kung Fu Wing Chun.
Quando però i giapponesi invadono la Cina, i maestri di Kung Fu si troveranno a dover combattere e ad affrontare per la prima volta i campioni di Karate giapponesi.

Recensione
Ip-Man è un ottimo film di arti marziali, come non se ne vedeva da un tempo.
Il protagonista, Donnie Yen, è davvero una scheggia con il suo kungfu, una vera delizia per gli occhi.
Tra l'altro questo è un film biografico (o presunto tale), in quanto Yip Man è esistito davvero ed inoltre pare proprio che sia stato il maestro del più celebre Bruce Lee.
Se vi piaciono i film di arti marziali quindi, non fatevi sfuggire assolutamente questo ipman.

Link alla scheda del film su wikipedia
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GMAIL: Spiacenti... il sistema ha riscontrato un problema (n.007)

Come risolvere l'errore di google gmail: Spiacenti... il sistema ha riscontrato un problema (n.007). Riprova tra...

Per risolvere questo increscioso errore 007, che impedisce l'apertura e la spedizione delle email di google gmail dai vari browser (a me non funzionava sia su firefox che su chrome), seguire i seguenti passaggi:

  1. Avviare gmail in modalità solo html: http://mail.google.com/mail?ui=html
    Così dovrebbe funzionare, potrete quindi usare questa soluzione tampone per spedire le email fino a che non risolvete
  2. Svuotare la cache e cancellare i file temporanei, poi riavviare il browser.
    Ad alcuni ha risolto il problema così... a me no :p
  3. Disattivare tutti i componenti aggiuntivi di gmail labs: https://mail.google.com/mail/u/0/?labs=0
    Questa soluzione potrebbe non essere praticabile perchè non vi fa aprire la pagina dai browser incriminati, quindi dovreste provare da un altro pc
  4. Provare la navigazione anonima del browser.
    A me non ha risolto, ma navigando senza componenti aggiuntivi, se il problema è quello, potreste risolvere eliminando l'estensione in conflitto con gmail
  5. Provare a disattivare l'antivirus e poi a riaccedere a gmail.
    Era il mio caso, avast dopo l'aggiornamento dava problemi, io ho risolto disattivando la firma in email di avast (Impostazioni, Generali) e riavviando gmail.

Seguendo uno dei seguenti passaggi dovreste dunque riuscire a risolvere il problema dell'errore 007 di gmail... o forse potrebbe anche avere un altro numero nel vostro caso, cmq basta che ci sia la dicitura "Spiacenti... il sistema ha riscontrato un problema".
Una volta risolto questo problema di gmail, potrete tornare a spedire e controllare la posta gmail con il browser del vostro computer.

Steve Jobs

Steve Jobs è un film biografico/drammatico del 2015 diretto da Danny Boyle, con Michael Fassbender, Kate Winslet, Seth Rogen, Jeff Daniels, Katherine Waterston, Michael Stuhlbarg, John Ortiz, Sarah Snook, Perla Haney-Jardine.

Steve Jobs
Trama
Questo film parla della vita di Steve Jobs.
La sua ascesa, la sua caduta, il suo ritorno.
Tutto visto dal backstage delle sue presentazioni più famose, tra problemi personali ed aziendali.

Recensione
Ehm, noiosetto questo film, proprio una brutta sorpresa.
Avevo visto di recente Jobs, sempre sul tema e l'avevo trovato carino, quindi vedendo questo film con il mitico Michael Fassbender e diretto da Danny Boyle mi aspettavo un signor film, invece lo trovato troppo biografico e poco cinematografico.
Interminabili minuti di mologhi cercano di mostrare la psiche di questo emblematico Steve Jobs.
Che dire, a mio avviso esperimento fallito :p
Meno male che non ho fatto in tempo a trovarlo a 9.99 euro (la mia soglia massima di acquisto dei bd), altrimenti a quest'ora avrei un altro bluray disc da vendere :)

Link alla scheda del film su wikipedia

mercoledì 22 giugno 2016

Come rimuovere un'estensione da chrome

Se hai installato un'estensione di google chrome che non ti piace più o che ti rallenta il browser, non ti preoccupare, ora ti spiegherò come rimuovere un'estensione da chrome.

Per eliminare un'estensione di google chrome, vai nel menù Impostazioni.

Come rimuovere un'estensione su google chrome

Nella schermata delle impostazioni, clicca a sinistra su Estensioni, poi cerca l'estensione di chrome da rimuovere tra quelle installate sul tuo pc.

Ora, posizionati sull'estensione da eliminare e potrai fare due cose: disattivare l'estensione o rimuoverla definitivamente.

Per disattivare un componente aggiuntivo di chrome, spunta la voce 'Attiva'.
Facendo così, avrai bloccato il funzionamento dell'estensione, senza però disinstallarla, e quindi potrai riattivarla in qualsiasi momento ricliccando su Attiva.

Se invece vuoi eliminare definitivamente un'estensione di chrome, clicca sull'icona del cestino e quando ti verrà chiesta la conferma, clicca su Rimuovi.

eliminare estensione chrome

Un altro metodo veloce ed efficace per disinstallare un'estensione da chrome, è quella di collegarsi direttamente a questo indirizzo:
chrome://extensions/
e poi seguire le istruzioni come sopra.

Se poi hai cambiato idea e vuoi reinstallare l'estensione leggi qui.

Come installare chromecast sul computer

Breve tutorial che spiega come installare chromecast sul computer di casa, in modo da poter vedere i contenuti proiettati dal proprio pc sulla televisione, senza dover passare da apparecchi esterni.

Innanzitutto, se vuoi una panoramica più dettagliata sull'utilizzo di chromecast, leggi questo post.

Per installare chromecast sul proprio pc, scaricare l'applicativo da questo sito internet:
http://www.google.com/chromecast/setup/

Scarica l'eseguibile chromecastinstaller.exe e lancialo.
Ti apparirà subito una schermata dove ti verrà chiesto di accettare i termini del servizio (solite mentate sulla privacy), clicca su Accetta.

Come installare chromecast sul computer

Ora il programma proverà a cercare l'apparecchio chromecast, se ancora non lo hai fatto, collega chromecast all'hdmi del tuo televisore ed alla presa di corrente, altrimenti il software non lo troverà :)

A fine ricerca verrà rilevato il dispositivo, che probabilmente non avrà ancora un nome e dovrai dargliene uno tu.
Nel mio caso ha trovato quello che avevo già impostato l'altro giorno con l'app per cellulare, quindi in questo caso in teoria sono già collegato a chromecast, altrimenti basta cliccare su Impostazioni per settare i dati della connessione di rete.

impostazioni chromecast

Nella finestra che si aprirà, seleziona la rete wireless alla quale chromecast si deve collegare in wifi, mettendo nome rete e password, poi se vuoi dagli un nome diverso da quello di default, e se vuoi attiva la modalità ospite per fare in modo che anche altri dispositivi si possano collegare a chromecast con queste impostazioni.
Una volta settato tutto correttamente, clicca su Continua.

configura chromecast

Bene, ora in teoria sei già collegato a chromecast con il tuo pc e puoi già trasmettere in streaming al computer i video e tutto ciò che viene mostrato sul browser google chrome (eventualmente, se è la prima volta che installi chromecast, potrebbe chiederti di dare la conferma su un codice che vedi a video sulla tua tv, nulla di complicato comunque).

Il vantaggio di installare l'app di chromecast sul proprio pc è quello di poter trasmettere alla televisione senza dover consumare la batteria del telefono :p

PS se hai problemi a far riconoscere il dispositivo chromecast dal tuo google chrome, prova a leggere questa guida alla risoluzione problemi di chromecast:
https://support.google.com/chromecast/answer/3249268?rd=1

Come aggiungere un'estensione su google chrome

Il browser google chrome consente di installare dei componenti aggiuntivi che permettono di ampliare le funzionalità del browser stesso.
Vediamo dunque come aggiungere un'estensione su google chrome.

Per installare una nuova estensione su chrome, andare nelle Impostazioni del browser cliccando sulle tre linee orizzontali in alto a destra della pagina.

Come aggiungere un'estensione su google chrome

Si finirà così nella pagina delle impostazioni di chrome, clicchiamo dunque a sinistra su Estensioni per entrare nella sezione dedicata ai componenti aggiuntivi, o apriamo dal browser questo indirizzo:
chrome://extensions/

Nella schermata che si aprirà, scrolliamo in basso fino a che non appare la voce Prova altre estensioni, e cliccandoci sopra finiremo qui:
https://chrome.google.com/webstore/category/extensions?hl=it

prova altre estensioni chrome

Nella nuova finestra, cerchiamo l'estensione che vogliamo installare tramite l'apposito box di ricerca o per categoria.

Una volta trovata l'estensione che ci interessa, clicchiamo su Aggiungi e diamo un'ulteriore conferma nel popup che si aprirà cliccando su Aggiungi app.

aggiungi estensione chrome

Attendere il termine del download e dell'installazione dell'estensione, e se richiesto, riavviare chrome.

Bene, ora che sai come installare un'estensione su google chrome chi ti ferma più? :)

...come come? Pentito dell'estensione appena installata? Leggi qui per sapere come eliminarla.

Detenuto in attesa di giudizio

Detenuto in attesa di giudizio è un film drammatico del 1971 diretto da Nanni Loy, con Alberto Sordi, Elga Andersen, Andrea Aureli, Nazzareno Natale, Michele Gammino, Lino Banfi, Luca Sportelli, Tano Cimarosa, Silvio Spaccesi.

Detenuto in attesa di giudizio
Trama
Giuseppe Di Noi è un geometra italiano che vive da molti anni in Svezia, dove ha anche messo su famiglia.
Tornato per le ferie in Italia, Giuseppe viene prelevato alla dogana e portato in carcere senza alcuna spiegazione.
Inizierà così per Giuseppe un lungo calvario fatto di trasferimenti ed attese interminabili, che cambieranno per sempre la vita del geometra.

Recensione
Detenuto in attesa di giudizio è un belissimo film degli anni 70 con l'intramontabile Alberto Sordi, che in questa pellicola ricopre un po' un ruolo a metà tra il drammatico ed il comico/grottesco.
Un film ben realizzato che racconta il calvario del protagonista, sballottato a destra e manca tra varie prigioni italiane senza neanche una spiegazione.
Un film che se vogliamo fa paura, dato che una cosa del genere poteva capitare davvero a chiunque.
Da non perdere per tutti gli amanti dei film sul mondo delle carceri.

Link alla scheda del film su wikipedia
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Tecniche del colloquio (16/16): Diagnosi e test nel rapporto con il paziente

Alcuni assunti base sull'utilizzo dei test sono:
  • l'esame diagnostico segue spesso un modello medico oggettivo che implica l'utilizzo di tecniche standard di test
  • l'utilizzo dei test favorisce un rapporto passivo e può illudere il paziente sul loro magico risultato
  • la restituzione dei risultati dei test spesso è troppo tecnica per i pazienti e può causare ansie
  • spesso c'è una figura specifica che somministra test, e questa deve poi dialogare col clinico, aggiungendo nuovo rapporto difficile da gestire (oltre a quello col paziente)
  • la restituzione dei risultati dei test può essere un problema quando la figura del paziente risulti poco definita 


Proprietà e limiti dei test


Più è complessa la funzione osservata e più ci si allontana dall'attendibilità e la validità del test.
Nel caso di test di intelligenza generale, ciò che misura ogni singolo test è qualcosa di diverso caso per caso in quanto corrisponde a distinte e parziali definizioni operative d'intelligenza, quindi la validità del test è una validità relativa e circoscritta.
L'attendibilità deve essere garantita se no crea problemi in ambito clinico e per far ciò spesso si utilizzano gruppi di popolazioni specifiche, inoltre l'oggettività viene influenzata dalla quota più o meno grande delle prove effettuate e dalla situazione in esame (un clima amichevole può facilitare chi fa il test).
Va inoltre analizzata la validità interna del test, e un'altra fonte d'errore si può avere quando si tenta di tradurre il linguaggio dei test in linguaggio clinico.



Criteri e finalità della comunicazione dei risultati


I criteri e le finalità della comunicazione dei risultati sono da differenziare a seconda di chi è il bersaglio della comunicazione.
Se il destinatario è il paziente la comunicazione va trattata alla pari di un intervento clinico a tutti gli effetti e come tale va attentamente ponderata, e l'osservazione che il clinico può fare su come il paziente reagisce alla propria comunicazione costituisce un ulteriore strumento diagnostico.
Ci sono poi problemi etici e deontologici quando il paziente che deve ricevere i risultati ha capacità di comprensione limitate, o nel caso di minori, quando magari vengono richieste informazioni da parte di terzi (es. genitori), inoltre ci deve essere sempre l'interesse ed il suo esplicito consenso, altrimenti l'informazione non va data.
Il resoconto va fornito in modo non giudicante e deve essere sempre corretto e completo, nonché tradotto nel linguaggio del paziente, dovrà essere qualcosa che corrisponda alle aspettative e alle richieste del paziente (e bisognerà rispondere in modo terapeutico nel caso in cui il paziente reagisca in modo diverso da quello che ci si aspetta, come nel caso di pazienti a rischio depressi o psicotici).
La comunicazione dei risultati può essere omessa in caso di pazienti con grossi problemi, o cmq va data con molta sensibilità e chiarezza.



La restituzione come parte della diagnosi e della terapia


L'esposizione dei risultati costituisce sia un allargamento ed integrazione del momento diagnostico che una propedeusi ed accelerazione del momento terapeutico.
Quando c'è una spiegazione chiara, il paziente diventa parte attiva del processo di diagnosi e ciò fornisce ulteriori indici di comportamento utili al completamento della diagnosi e all'accelerazione del processo di insight.
La discussione dei dati dimostra agli occhi del paziente, che il clinico non si limita a studiarlo, ma che è anche interessato a capirlo e non tiene per sè informazioni e giudizi, consentendo di evitare l'ira o l'irritazione che spesso è legata al senso di mistero nei confronti dei trattamenti psicologici.


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Tecniche del colloquio (15/16): La restituzione della psicodiagnosi

Nella restituzione si può trasformare quanto del paziente si è riusciti a comprendere, da una semplice esperienza conoscitiva in una formulazione che deve essere il più possibile aderente ai suoi vissuti e alle sue possibilità di comprensione, e soprattutto bisognerà tener conto dell'effetto che questa restituzione produrrà su di lui, o di quello che si vuole produrre.
La restituzione in quanto esito di un processo diagnostico corrisponde a una serie di operazioni, anche molto diverse tra loro.
E' necessario scegliere cosa dire al paziente e come dirlo, e gli elementi che strutturano l'alleanza e rendono possibile ed efficace un processo diagnostico e una restituzione sono:
  • una vera alleanza diagnostica da parte del clinico
  • la capacità di considerare la paura che il paziente può suscitare negli altri, così come l'effetto che il clinico può fare sul paziente
  • la rinuncia al tentativo di sedurre o di far ragionare il paziente
  • la scelta di un livello comprensibile di restituzione per il paziente
  • la rinuncia ad avvalersi di categorie diagnostiche solo nosografiche
  • la strutturazione del processo diagnostico con la finalità di cercare indizi utili per il paziente (comprese le interviste ai genitori, se necessarie)
  • la processualità della restituzione, che deve seguire un andamento proprio e contraddistinto da tappe precise e determinato dalle capacità di comprensione e utilizzo del paziente
  • la situazione emotiva creata varia a seconda delle specifiche esigenze del paziente
Se ad esempio ci si trova davanti ad un paziente che ha un delirio di persecuzione, il come e se dire al paziente che delira, è una scelta che richiede molta attenzione.
Nella restituzione, la prima trasformazione che la diagnosi subisce è quella che deriva dalla diagnosi del paziente.
La restituzione, se non fatta correttamente, può essere inutile o addirittura dannosa, come quando si comunicano dati che il paziente non può comprendere o con una modalità di comunicazione non idonea per quel tipo di paziente.
Il paziente può usare la restituzione della diagnosi in tempi e modi diversi, in funzione dei seguenti fattori:
  • le caratteristiche della sua personalità
  • la sua storia di persona e paziente
  • i motivi della consultazione
  • le situazioni interpersonali più significative
  • l'importanza e la prevalenza di relazioni familiari
  • le influenze reciproche di queste con il paziente
  • il modo in cui vive la situazione diagnostica
Quindi è proprio la situazione clinica del paziente che organizza il lavoro della restituzione.


La restituzione del paziente


Può capitare che il paziente arrivi prima del clinico a formularsi una restituzione.
La restituzione più semplice è quella in cui il paziente usa lo spazio riservatogli nella situazione diagnostica, e ciò avviene solitamente in 2 casi:

  • pazienti che hanno un'ottima dotazione intellettiva
  • pazienti gravi che capiscono chiaramente cosa gli sta accadendo
Prima di dare la restituzione al paziente quindi, è meglio lasciargli un po' di spazio per esprimere i suoi dubbi e le sue ipotesi, cercando di capire l'effetto emotivo che la consultazione ha avuto su di lui, ascoltando quello che il paziente ha da restituire.


Tipi di restituzione


Se si percepisce di star impartendo una lezione, può essere che ci sia un disturbo con il contatto con il paziente, e in linea di massima, tutte le vicissitudini del processo diagnostico vanno considerate come una preziosa fonte di informazioni.
A volte far capire al paziente cosa ha è importante per farlo sentire meno solo, per dargli la speranza di guarire, altre volte invece va adottato un clima più severo, per evitare che venga preso sottogamba il problema ("tanto ce l'hanno tutti").
Le tipologie di restituzione sono le seguenti:

  1. Struttura: le restituzioni di tipo ricostruttivo sono più globali perchè tendono a fornire al paziente una lettura integrata delle vicende affettive e relazionali della sua vita e i relativi nessi, le restituzioni mirate, parziali sono centrate su un aspetto specifico che si ritiene opportuno mettere in evidenza, le restituzioni focali derivano dall'individuazione di un elemento significativo e determinante della vita del paziente
  2. Forma
  3. Modalità
  4. Scopi e processualità: ci si può limitare ad una semplice indicazione o controindicazione di trattamento, ci si può fermare alla restituzione senza fornire alcuna indicazione, si può fare una restituzione-intervento che consenta di lavorare subito sul paziente, si può fare una restituzione lunga nel tempo per ottenere modificazioni spontanee 


L'alleanza nella restituzione


L'alleanza diagnostica è molto importante proprio nel momento della restituzione, in quanto la restituzione è il momento in cui l'alleanza del paziente viene messa a dura prova.
Spesso infatti accade che proprio durante la restituzioni riemergano la sfiducia, la diffidenza, da parte di quei pazienti che hanno manifestato tali caratteristiche durante il primo colloquio.
Una tecnica particolare di restituzione è quella che coinvolge terze persone, soprattutto quelle persone particolarmente significative per il paziente, ed in tali casi la restituzione è però resa più difficoltosa a causa del segreto professionale.
Il segreto professionale può essere importante quando c'è l'incapacità del paziente di tutelare il proprio segreto, o quando c'è una richiesta di segreto come complicità manipolatoria rispetto all'ambiente.
La restituzione ai familiari può anche ridurre la loro nocività sul paziente, nei casi in cui sia proprio il loro comportamento l'origine del male.


La restituzione può essere rivolta esclusivamente ad evidenziare il significato funzionale della sintomatologia, quando ci si trova davanti a pazienti che soffrono molto e vogliono spiegazioni specifiche immediate.
Esistono anche casi in cui la restituzione serve per chiarire al paziente che si sta rivolgendo al tecnico sbagliato.
La restituzione può essere identificatoria (il diagnosta compie uno sforzo attivo per comunicare, mettendosi nei panni del paziente) o disidentificatoria (il diagnosta assume una certa distanza dal paziente).
Alcune volte la restituzione deve servire ad allontanare i pazienti che vogliono fare troppo gli psicologi, dalle loro errate convinzioni, ed in altri casi la restituzione può non essere conclusiva, può essere necessario proseguire con la diagnosi.
Alcuni assunti fondamentali sulla restituzione sono:
  • è importante fare una diagnosi precisa per ogni paziente, senza farsi mai intimorire dai vari casi
  • i pregiudizi possono impedire una corretta restituzione
  • l'alleanza diagnostica è in alcuni casi irrinunciabile
  • la restituzione può dare al paziente una visione intera di sè
  • la restituzione può far ridurre il vissuto di impotenza o di condanna
  • la restituzione può far cessare la condotta abnorme e suicida
E' importante sottolineare che, una vera alleanza diagnostica spesso si può consolidare o ottenere solo con la restituzione.
In molti casi quindi, la restituzione costituisce la premessa di una possibile alleanza terapeutica basata su una già avvenuta alleanza diagnostica.

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