giovedì 13 ottobre 2016

L'incidente ambientale della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon

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La Deepwater Horizon era una piattaforma petrolifera di perforazione, semisommergibile.
Fu costruita nel 2001 nel golfo del Messico, al largo della Louisiana, e fu attiva fino al 2010.

Deepwater Horizon

L'incidente sulla Deepwater Horizon avvenne il 20 aprile 2010, quando durante la perforazione del  Pozzo Macondo, avvenne un blowout, un'esplosione improvvisa che provocò un violentissimo incendio, che in breve tempo distrusse l'intera struttura.

11 furono le vittime dell'incendio, gli altri feriti riuscirono ad evacuare la piattaforma bruciante e a mettersi in salvo, anche grazie ai pronti soccorsi.

Inutili furono gli sforzi per cercare di spegnere le fiamme, che però si spensero da sole 2 giorni dopo l'incidente, quando la piattaforma si inabissò a 400 metri di profondità.

L'incidente ambientale della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon

Il disastro ambientale provocato dalla Deepwater Horizon fu il peggiore della storia degli Stati Uniti d'America.
Infatti, le valvole di sicurezza della piattaforma, una volta che questa si è inabissata, non hanno funzionato correttamente, ed il petrolio ha iniziato ad uscire senza il minimo controllo.
La British Petroleum, la società che gestiva la piattaforma, ha quindi provato ad arginare il problema con una cupola di cemento, fallendo.
Fu solo dopo 86 giorni, che la British Petroleum dichiarò di essere finalmente riuscita a tappare la falla, ma nel frattempo erano usciti e si erano dispersi nell'ambiente, tra i 3 ai 5 milioni di barili di petrolio, cioè tra i 506 e gli 868 milioni di litri di combustibile inquinante.

Il disastro petrolifero della Deepwater Horizon è stato perfettamente raccontato nel film Deepwater - Inferno sull'oceano, con Mark Wahlberg.

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