martedì 7 giugno 2016

Leggi il post

Come risolvere errore datePublished in Strumenti per Webmaster

Dopo l'incredibile successo del post sulla risoluzione dell'updated come errore di google webmaster tools, vediamo come risolvere anche l'errore del datePublished.

Andando in strumenti per Strumenti per Webmaster infatti, in Aspetto nella ricerca ed in Dati strutturati, tra i vari errori può anche esserci quello riferito alla mancanta valorizzazione del campo datePublished.

Il messaggio che google riporta a video è infatti:
"Devi specificare un valore per il campo datePublished".

Vediamo quindi come far sparire questo errore in modo da rendere il sito più prestante ai fini dell'indicizzazione di google.

Quello che google si aspetta è infatti un attributo html che indichi che nel campo che si sta mostrando c'è la data di pubblicazione dell'articolo.
Nello specifico basta un:
itemprop='datePublished'
dentro un tag html che contiene la data di pubblicazione del post.

Su blogger/blogspot verrebbe una cosa del genere:
<abbr class='published' expr:content='data:post.timestampISO8601' itemprop='datePublished'><span class='updated'><data:post.timestamp/></span></abbr>

Dopo aver salvato il vostro modello (blogger o quello che è), riverificate la pagina da strumenti per webmaster e magicamente l'errore riferito al datePublished sarà sparito.

The Fighter

The Fighter è un film biografico/drammatico del 2010 diretto da David O. Russell, con Mark Wahlberg, Christian Bale, Amy Adams, Melissa Leo, Mickey O'Keefe, Jack McGee, Melissa McMeekin, Bianca Hunter, Erica McDermott.

The Fighter
Trama
La vera storia dei fratelli Ward.
Micky è un promettente pugile che sta cercando con tutte le sue forze di sfondare nel mondo della boxe.
Dicky invece, è un ex pugile, divenuto famoso per aver combattuto contro Sugar Ray, che ora allena suo fratello e sogna un ritorno di gloria nel mondo della boxe, nonostante i suoi problemi di droga.

Recensione
The fighter è un buon film sul mondo della boxe, ma non solo.
Essendo un film biografico, the fighter parla sia della carriera pugilistica di Micky, che dei problemi con il Crack di Dicky.
Un film particolare, ben girato e con due protagonisti d'eccezione.
Per gli amanti della boxe, ma non solo.
Non aspettatevi un film alla Rocky però, perchè rimarrete delusi :)

Link alla scheda del film su wikipedia

lunedì 6 giugno 2016

Cancellare la cronologia di ricerca di firefox

La funzione di cronologia di ricerca di firefox può essere molto utile per aiutarci a effettuare nuovamente delle ricerche fatte magari il giorno prima.

Quante volte magari abbiamo pensato "cavoli ieri avevo trovato un sito molto bello, ma mi sono scordato di metterlo nei preferiti ed ora non so più come ritrovarlo"... ecco, in quei casi ci viene in aiuto la cronologia di ricerca di firefox, che se attivata, ci consente di vedere le ultime frasi cercate semplicemente selezionando il box di ricerca di firefox e cliccando la freccia in giù della tastiera.

cronologia di ricerca di firefox

Ma se invece volessimo sapere come cancellare la cronologia di ricerca di firefox con un click?
Magari dopo aver cercato qualcosa di indicibile... :p

Bene, eliminare la cronologia di ricerca su firefox è molto semplice, basta posizionarsi con il mouse nel box di ricerca e cliccare con il tasto destro.
Nel menù a tendina che apparirà, ci basterà cliccare sulla voce Cancella la cronologia di ricerca.

Cancellare la cronologia di ricerca di firefox

Ed ecco fatto, ora la nostra cronologia di ricerca risulterà vuota e nessuno potrà mai vedere cosa abbiamo cercato su internet usando firefox... anche a sto giro, la nostra privacy è salva :p

Qui sotto una videoguida videotutorial su come svuotare la cronologia di firefox:
https://youtu.be/GzpxNLiAlHs

Buona privacy!

Come creare un form di contatti su wordpress

Oggi vediamo come creare un semplice form di contatti su wordpress tramite il plugin Form Maker.

form contatti wordpress

Installiamo ed attiviamo il plugin Form Maker.
https://web-dorado.com/it/products/wordpress-form.html

Questo componente è gratuito se si utilizzano le funzioni base, mentre diventa a pagamento per poterlo usare al 100% delle sue funzionalità.
Per un semplice form di contatti è comunque più che sufficiente la versione free.

Dopo aver attivato Form Maker, lo troveremo nel menù di sinistra del pannello di amministrazione di wordpress.
Clicchiamo dunque su Form Maker e poi su Manager.

Il plugin mostrerà un po' di form già esistenti, ma noi per fare una prova, creiamone uno nuovo cliccando su Add new.

Come creare un form di contatti su wordpress

Nella pagina che si aprirà, inseriamo il titolo del form (title) e scegliamo il tema (theme) , poi clicchiamo sul bottone Add a new field per aggiungere un nuovo campo al nostro form dei contatti.

add a new field

Si aprirà una finestra dove avremo le seguenti opzioni:
  • Custom HTML
  • Text input
  • Multiple Choice    
  • Single Choice
  • Survey Tools    
  • Time and Date
  • Select Box    
  • File Upload
  • Section Break    
  • Page Break
  • Map    
  • Payment
  • Captcha    
  • Button

Scegliamo un Text input e lasciamo spuntato Simple text, compiliamo il campo Field label mettendoci il nome del campo del form (ad esempio il Nome), spuntiamo la voce Required per rendere obbligatorio il campo, infine clicchiamo su Save.

nuovo campo form

Ripetiamo l'operazione per tutti i campi necessari.
Nel nostro esempio creiamo un campo Nome, un campo Cognome, ed un campo Email.
Per il campo email, che è sempre Text input, selezioniamo come Field type E-mail, in modo da avere un campo di tipo email con tutti i controlli del caso.

Una volta inseriti tutti i campi del nostro form, andiami in Form options.
In general options assicuriamoci che il form sia pubblicato (published), poi se vogliamo, abilitatiamo Save data per salvare nel database i dati inseriti dagli utenti.

Andiamo poi in email options, spuntiamo Send email e nella voce Email to send submissions to mettiamo l'indirizzo email di chi deve ricevere i dati del form contatti wordpress.
Scegliamo un eventuale email from (o lasciamo che il from sia la mail di chi compila il form), mettiamo eventuali CC o BCC, poi compiliamo il titolo della mail (subject) ed eventualmente personalizziamo anche il corpo della mail (Custom Text in Email For Administrator).

personalizza email

Se vogliamo mandare anche una email di conferma all'utente che compila il form, personalizziamo la sezione Email to User, spuntando Send to E-mail e compilando tutti i campi necessari.

La sezione Actions after submission consente invece di personalizzare la pagina di riepilogo dopo l'invio del form, scegliendo tra le seguenti opzioni:
  • Stay on Form: l'utente rimane nel form e riceve un messaggio di conferma a video sopra di esso
  • Post: l'utente finisce in un post
  • Page: l'utente finisce in una pagina
  • Custom Text: l'utente vede un testo di conferma personalizzato
  • URL: l'utente finisce in un url esterno

Vediamo infine la sezione Mysql mapping, che consente di salvare i dati nel form in un database mysql.
Prima di tutto occorre creare preventivamente la tabella sql da phpmyadmin.
Nel mio caso ho creato la tabella nel db di wordpress chiamandola wp_contatti, creando dei campi di tipo varchar: nome, cognome, email, id.
Poi, in Form maker, basta cliccare su Add query e su Connection type scegliere local (se il db è in locale) e poi cliccare su Connect.
Selezionare la tabella (select a table) creata in precedenza su phpmyadmin, poi andare a mappare i singoli campi della tabella mysql con quelli del form.
Infine, cliccare su Generate query e su Save.

salvare dati nel db

Così facendo avremo mappato il nostro form di contatti wordpress alla nostra tabella mysql, ed ogni volta che un utente compilerà il form, i dati inseriti oltre a venire spediti via email, verranno salvati nel nostro database mysql.

Se con il form abbiamo finito, clicchiamo su Save per memorizzare tutte le modifiche.

Vediamo infine come inserire il nostro form contatti dentro una pagina o un post wordpress.
Tornaimo su Form Maker nella sezione Manager per vedere l'elenco dei form esistenti.
Affianco al nome del nostro form (nel mio caso si chiama Contatti) ci sarà lo shortcode da inserire dentro i post o in una pagina wordpress, che nel mio caso è:
[Form id="10"]

Se non sai come usare gli shortcode leggi qui.

Se avrai fatto tutto correttamente, ora sul tuo sito wordpress avrai una bellissima pagina dei contatti :)


La scala del dolore di Schmidt

Lo sapevate che nel 1983 un certo Justin O. Schmidt si è messo a studiare quali fossero gli insetti con le punture più dolorose del mondo?

Dopo un lungo studio infatti, questo entomologo ha tirato fuori la scala del dolore di Schmidt (Schmidt sting pain index) che va da 0 a 4, dove 0 si usa per quelle punture d'insetto che non causano alcun dolore per l'uomo, fino ad arrivare al livello 4, dove il veleno iniettato dall'insetto può causare dolori lancinanti.

Ma andiamo a vedere l'indice del dolore di Schmidt nel dettaglio.


Le 10 punture d'insetto più dolorose al mondo


10) Ape del sudore (Halictidae): Livello del dolore 1.0

Ape del sudore


9) Formica di fuoco o formica guerriera (Solenopsis invicta): Livello del dolore 1.2

Formica di fuoco


8) Pseudomyrmex ferrugineus (formica): Livello del dolore 1.8

Pseudomyrmex ferrugineus


7) Vespa (Vespidae Latreille): Livello del dolore 2.0

Vespa


6) Ape (Apis mellifera Linnaeus): Livello del dolore 2.0

Ape


5) Calabrone bianco (Dolichovespula maculata): Livello del dolore 2.0

Calabrone bianco


4) Pogonomyrmex barbatus (formica): Livello del dolore 3.0

Pogonomyrmex barbatus


3) Vespa cartonaia (Polistes dominulus): Livello del dolore 3.0

Vespa cartonaia


2) Tarantula hawk (Vespa ragno): Livello del dolore 4.0

Tarantula hawk


1) Formica proiettile (Paraponera clavata): Livello del dolore 4.0+

Formica proiettile


Come avrete certamente capito dalla scala del dolore di Schmidt, non conviene per niente farsi mordere dalla formica proiettile :)
Infatti, la formica proiettile è considerato l'insetto con il morso più doloroso del mondo.
Sembra che la formica proiettile sia nota anche come hormiga veinticuatro, ovvero formica 24 (ore), per via del dolore del morso, che dura appunto 24 ore.
Alcune tribù indigene usano il morso della formica proiettile come rito d'iniziazione per l'età adulta... contenti loro :)
Ma non preoccupatevi comunque, questo terribile insetto vive solo in alcune parti del mondo tipo in Perù ed Sud America.

Questa era comunque la classifica dei 10 insetti con il morso più doloroso del mondo, almeno stando alla scala Schmidt.
Chissà se questo studioso le ha provate sulla sua pelle queste cose o se ha usato qualche stagista sottopagato :p

Secondo Schmidt comunque, più un morso fa male e più è feroce ed agguerrita la specie che lo produce.
Inoltre, sembra che alcuni di questi insetti, tipo le formiche, con il loro morso o puntura rilascino oltre al veleno, un feromone che invita le altre compagna ad attaccare... aiutoooooo :)

ps ho scoperto la scala del dolore di Schmidt grazie al film Ant-man.

domenica 5 giugno 2016

Guardiani della Galassia

Guardiani della Galassia è un film di fantascienza del 2014 diretto da James Gunn, con Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista, Lee Pace, Josh Brolin, Michael Rooker, Karen Gillan, Djimon Hounsou, John C. Reilly.

Guardiani della Galassia
Trama
Il piccolo Peter, dopo essere stato rapito dagli alieni, diventa un ladro interstellare.
Entrato in possesso di un raro quanto potentissimo artefatto, Peter fa la conoscenza della bella Gamora, del procione Rocket, dell'uomo albero Groot e di Drax il distruttore.
Insieme ai suoi nuovi amici, Peter dovrà vedersela contro Ronan, un potentissimo alieno disposto a tutto pur di ottenere i poteri dell'oggetto in possesso di Peter e del suo gruppo.

Recensione
Ci sono film demenziali, film comici, e film stupidi.
I guardiani della galassia purtroppo fa parte di quest'ultima categoria.
Le battute e le gag che dovrebbero dare una vena ironica a questo film di fantascienza risultano banali, per non dire stupide.
Tra l'altro le battaglie con le astronavi fanno molto guerre stellari... ma siamo lontani "anni luce" dal capolavoro di George Lucas, purtroppo.
Pellicola adatta per lo più ad appassionati del fumetto (era un fumetto marvel, giusto? :p)... o per bambini... per tutti gli altri... insomma, c'è di molto meglio.
Le simpatiche musichette purtroppo non bastano a fare di questo un buon film... sicuramente evitabile anche per gli amanti del genere supereroi.

Link alla scheda del film su wikipedia

Come disinstallare un programma su Windows 10

Hai installato un programma sul tuo computer ed ora non ti serve più?
Nessun problema, ora ti mostrerò come disinstallare un programma su Windows 10.

Disinstallare un programma su windows 10 è molto semplice, basta andare nel menù avvio (o menù start per gli amici) e cercare 'Programmi e funzionalità'.

Come disinstallare un programma su Windows 10

Apri dunque Programmi e funzionalità e cerca nella lista il nome del programma da disinstallare.

Una volta individuato il programma che vuoi disinstallare dal tuo pc, fai doppio click del mouse.
Si aprirà una finestra di conferma di disinstallazione del programma dal tuo windows 10, clicca su Si.

doppio click per disinstallare un programma win 10

Partirà windows installer o il software usato dallo strumento per l'installazione.
Continua a dare l'OK quando te lo chiede (la procedura varia da programma a programma).
Infine, se necessario, riavvia il computer.

Disinstallare programmi che non usi può essere utile per velocizzare il tuo win 10, soprattutto se questi programmi girano in background.
Quindi ogni tanto ti consiglio di fare una capatina in Programmi e funzionalità per vedere quali programmi sono installati sul tuo pc, dato che a volte quando scarichi software da internet questi installano a tua insaputa (se non stai attento) programmi schifezze :)
Leggi il post

Psicologia generale 2 (4/12): Psicologia e logica

Il problema dell'errore


Per valutare il risultato del processo psicologico è necessario disporre di un criterio o riferimento extrapsicologico, la logica serve da modello o da schema per tutto il pensiero, per il pensiero tout court.
Secondo Mosconi, i principi di Piaget non sono corretti perché quando un processo di pensiero si svolge senza deviazioni e giunge ad una meta corretta, le regole di Piaget sembrano soddisfatte, in caso contrario no, inoltre è errato limitare la ricerca allo studio del pensiero erroneo e deviante, cosa che molti ricercatori hanno fatto e che spesso li ha portati a conclusioni sbagliate (molti errori sono dovuti proprio alla stessa situazione sperimentale).
La logica non può essere assunta come modello generale del pensiero, perchè il discorso logico ha regole sue proprie che non coincidono con quelle del discorso comune, che è lo strumento principale del pensiero.
Ad esempio, in logica è ammesso solo l'uso non esclusivo della parola "o", e con essa si connettono 2 proposizioni: quando c'è tra esse un legame significativo (si in logica, no in pensiero: "2+3=6 o Bologna"), quando si ritiene che una delle 2 proposizioni sia vera, senza però sapere quale (si in logica, no in pensiero: "sono andato a Roma o Milano"), quando si interpretano le parole di un altro (si in logica, no in pensiero: "esco oggi o domani").
In logica quindi c'è una disgiunzione di 2 enunciati qualsiasi come un complesso pienamente significante anche se non esiste nessuna connessione tra di loro, e nel pensiero ciò non ha senso.
La logica usa implicazioni in senso materiale che si oppongono a quelle in senso formale del pensiero, in logica non sono ammessi presupposti inespressi, nel pensiero comune invece si, inoltre ha dei limiti d'ambito d'utilizzo che il pensiero non ha: è stata costruita per porre una base profonda ai fondamenti della matematica.
Nel pensiero, quando si vuole far capire qualcosa a volte si usa drammatizzare le situazioni, mettendo ciò che è dato come ovvio e certo, a paragone con ciò che si vuole dimostrare.
La logica quindi, può essere assunta come modello di riferimento per ricerche con obiettivi delimitati (es studio del comportamento dei soggetti che svolgono compiti logici), ma non in generale per lo studio del pensiero.
La psicologia dello sviluppo intellettuale (genetica) ha analizzato il problema dell'errore, dimostrando la peculiarità del pensiero del bambino, che si diversifica da quello dell'adulto per una sua propria struttura caratterizzata da particolari principi e regole operative.
Lo psicologo genetico analizza quindi il pensiero del bambino mettendolo a confronto con quello dell'adulto, eliminando però il concetto di errore, perchè anche quando il comportamento del bambino appare sbagliato se paragonato a quello dell'adulto, può essere corretto in relazione alla struttura di pensiero propria del bambino.
Ricapitolando: non esiste un pensiero errato per la psicologia del pensiero, l'uso di sistemi extrapsicologici (come la logica) non è mai condizione necessaria per la comprensione del pensiero.


Sillogismo e pensiero comune


Secondo la teoria del sillogismo, in larga misura i soggetti non ragionano in maniera corretta, dato che non è la conclusione valida quella che viene considerata tale da loro.
Approvare il contenuto di una conclusione induce più facilmente a giudicarla corretta anche in contrasto con le regole logiche, mentre la disapprovazione induce a rifiutarla anche se logicamente valida.
Quando i soggetti si trovano davanti a sillogismi non validi (ovvero con coppie di premesse dalle quali non si può far derivare alcuna conclusione necessaria), la maggior parte di loro considera corretta una conclusione non valida.
Secondo Sells, il logico considera esclusivamente la validità del risultato di un ragionamento, lo psicologo studia invece i processi di pensiero che conducono a quel risultato.
Gli studi dei Chapman hanno dimostrato che i soggetti sottoposti a prove di ragionamento sillogistico ragionano piuttosto male o cmq in disaccordo con la logica (lo testimonia il fatto che molti soggetti giungono a conclusioni non valide).
In un sillogismo valido, la conclusione deve discendere necessariamente dalle premesse e qualsiasi altra conclusione è errata, anche se empiricamente vera (regola non percepita dai soggetti usati dai Chapman).
Alcuni vocaboli, come "qualche", possono essere fonte di ambiguità e far percepire i sillogismi come prove di apprendimento piuttosto che di ragionamento, e per questo motivo nei vari studi occorre formulare i sillogismi scegliendo i giusti vocaboli.
Nel loro studio, i Chapman giustificarono così tanti errori anche in base al fatto che i soggetti non si aspettavano un questionario con problemi che non ammettono nessuna soluzione.
L'horror negativi è la tendenza psicologica che si manifesta ad esempio nella positivizzazione di espressioni negative, o nella difficoltà della falsificazione, o nella riluttanza ad usare procedure di carattere negativo.
Nei compiti negativi rappresentati da sillogismi non validi, la soluzione corretta ha cmq un carattere negativo (e ciò giustificherebbe il perchè del fatto che molti non la scelgano).
Diverse ricerche hanno portato dati che non consentono di confermare la relazione tra il funzionamento della logica classica e il pensiero, cmq, il pensiero comune procede non in contrasto con la logica classica.
In generale: quando esigenze logiche e psicologiche coincidono, il pensiero comune e la logica tendono alla concordanza, quando non coincidono invece, il pensiero comune tende ad usare una logica più ampia e permissiva della classica.
La logica discende sempre dalle premesse, è sempre certa, e quando la conclusione logica ha un carattere positivo, esigenze logiche e psicologiche coincidono (massimo della concordanza), mentre se la conclusione logica è corretta ma negativa (nessuna conclusione possibile), questa coincidenza non avviene.
Alcune ipotesi sui sillogismi:

  1. Con i sillogismi validi (concordanza tra esigenze logiche e psicologiche) si prevede una netta prevalenza delle conclusioni corrette dei soggetti.
  2. Con i sillogismi non validi si prevedono meno conclusioni corrette.
  3. Con i sillogismi non validi si prevedono molte conclusioni corrette solo secondo la logica del pensiero comune (errate come logica classica).
  4. Si prevede che la differenza tra la percentuale di risposte corrette con sillogismi validi e quella dei non validi si riduca molto se le conclusioni vengono valutate dal punto di vista della logica del pensiero comune.
E' stato fatto uno studio per verificare queste ipotesi, usano uno stesso numero di sillogismi validi e non validi e analizzando le varie casistiche, dimostrando la validità di queste ipotesi.
Quindi è valida anche l'ipotesi iniziale che afferma che: il pensiero comune procede nel ragionamento deduttivo non in contrasto con la logica classica.
Quindi, dato che a seconda di come vengono presentati i sillogismi si possono ottenere più o meno risposte corrette, è giusto affermare che il piano logico è una delle impostazioni possibili del pensiero.


Sillogismi lineari e psicoretorica


I sillogismi lineari hanno 2 premesse ed una conclusione, e spesso vengono detti problemi seriali a 3 termini.
Studi su questi sillogismi han dimostrato che la gente ha una innata predilezione per gli ordinamenti lineari, ed esistono 2 principi parologici per questi principi: secondo il primo principio si ordina meglio in una direzione che nell'altra, si tende ad ordinare dall'alto verso il basso, dal superiore all'inferiore, mentre il secondo principio (end-anchor ordering) sostiene che si ha facilitazione se il primo elemento dato nella premessa è un elemento estremo nell'ordinamento (es. il migliore o il peggiore) e non il termine medio.
Secondo Huttenlocher, la difficoltà della seconda premessa dipende dallo stato grammaticale del terzo termine, mentre De Soto afferma che è più facile capire una premessa che descrivere un termine estremo come soggetto grammaticale piuttosto che come oggetto.
Secondo Clark invece, la gente spesso è indotta a ragionare erroneamente solo dal modo in cui i problemi sono espressi.
La teoria linguistica di Clark ha 3 principi:

  1. Il principio della prevalenza delle relazioni funzionali: a comprensione avvenuta le relazioni funzionali sottostanti ad una frase (come il soggetto logico, il verbo) sono più accessibili dopo la comprensione di altri tipi meno fondamentali di informazione.
  2. Il principio della marcatura lessicale: i significati di certi aggettivi positivi (es. buono, lungo) sono messi in memoria in una forma meno complessa dei significati dei loro opposti, e quindi potrebbero essere ritrovati ed usati più facilmente degli altri.
  3. Il principio della congruenza: l'informazione può essere recuperata solo quando è congruente con l'informazione richiesta, e questa ricerca non richiede la congruenza dell'informazione superficiale, come parole o frasi, ma delle sottostanti relazioni funzionali.
Questi principi influenzano il processo di soluzione singolarmente o congiuntamente, nella comprensione delle proposizioni, nella comprensione della domanda, nella ricerca dell'informazione richiesta dalla domanda, nella costruzione della risposta.
Quindi nei problemi seriali a 3 termini, la struttura profonda prevale sull'ordine della struttura superficiale.
In generale, è probabile che all'inizio potrebbe prevalere un approccio del tipo spiegato nella teoria dell'immagine di De Soto, mentre successivamente, quando si diventa più esperti, potrebbe prevalere il modo di operare descritto nella teoria linguistica di Clark.

Ipotesi psicoretorica
Secondo Hunter, i vari tipi di enunciato sono variazioni di una stessa formula, come diverse possibilità di fornire la stessa informazione.
Le diverse organizzazioni del discorso che si producono variando l'enunciato del sillogismo lineare comportano cambiamenti rispetto all'oggetto del discorso o all'effettivo referente e al ruolo o funzione delle parti e dei singoli elementi.
La struttura discorsiva dove le singole informazioni sono organizzate costituisce una parte importante dell'informazione trasmessa, perchè non si riceve un elenco di dati o informazioni, ma un discorso.
Ad esempio, inserire la parola ma è incompatibile con una lettura che focalizza gli estremi.
Secondo l'ipotesi psicoretorica, i diversi tipi di enunciati, corrispondenti a diverse strutture discorsive, trasmettono messaggi effettivi diversi (parlano di cose diverse), pur essendo da ciascuno di essi infieribili certe informazioni comuni relative alla relazione tra i termini del sillogismo.
Il principio generale dell'ipotesi psicoretorica afferma che la domanda è appropriata o congruente e il discorso ben ordinato, quando la conclusione naturale dell'enunciato (l'informazione trasmessa) fornisce direttamente la risposta alla domanda, e anzi, corrisponde essa stessa alla risposta.
In certi enunciati (di tipo 1), l'informazione utile per rispondere è parte di un tutto e per essere disponibile deve essere liberata o ricavata tramite inferenza.
Il principio di congruenza di Clark afferma che un'informazione non può essere recuperata da una proposizione se non è congruente nelle sue relazioni funzionali con l'informazione che viene richiesta.
L'ipotesi psicoretorica assume il discorso come unità di analisi, e rispetto alla teoria linguistica di Clark, è capace di previsioni più numerose e più ampie, ma appare più semplice e parsimoniosa.
Secondo il principio di ancoraggio ad un estremo di De Soto, è utile al soggetto se il primo elemento dato nella premessa è un elemento estremo nella serie,  (es. il più forte o il più debole) così che la premessa proceda un estremo verso il centro piuttosto che viceversa.
Secondo alcuni studi cmq, l'ipotesi psicoretorica risulta più accurata del modello di De Soto.
Huttenlocher ha riformulato il principio di ancoramento ad un estremo, affermando che una premessa è più facile da capire se descrive un termine estremo come soggetto grammaticale piuttosto che come oggetto, e diversi studi han dimostrato che seguendo queste premesse si commettono meno errori, anche se a volte nelle ricerche, la difficoltà dipende dalla tecnica adottata, e anche il numero di sillogismi usati può influenzare i soggetti nell'usare un approccio naturale o uno più strategico nel cercare la soluzione.


Nello studio dei sillogismi lineari l'ipotesi psicoretorica comporta l'analisi dell'enunciato in quanto struttura discorsiva, assumendo come unità d'analisi il discorso e non le singole proposizioni.
Questa ipotesi comporta l'analisi dei sillogismi lineari con riguardo alla congruenza tra enunciato e domanda, dove son considerati discorsi ben ordinati quei problemi o sillogismi lineari determinati nei quali la conclusione naturale dell'enunciato (cioè l'informazione trasmessa direttamente dall'enunciato) fornisce la risposta richiesta dalla domanda, mentre i discorsi non ben ordinati sono quei problemi dove l'informazione corrispondente alla risposta non è trasmessa direttamente dall'enunciato, ma deve essere inferita.
L'ipotesi psicoretorica non costituisce una teoria completa sulla comprensione e soluzione dei sillogismi lineari, ma permette alcune previsioni sulla facilità-difficoltà dei diversi problemi.


Codice logico e codice psicoretorico nel compito di selezione


Sono stati fatti diversi studi per verificare come le persone affrontano il compito di verificare un'ipotesi, come il compito di selezione di Wason, dove erano presenti 4 carte e ciascuna aveva un numero da una parte ed una lettera dall'altra (E,K,4,7), ed i soggetti dovevano attenersi alla regola che se una carta ha una vocale da una parte, allora dall'altra ha un numero pari, e dire guardando le carte, se la regola era vera o falsa (compito del tipo se p allora q).
Secondo Wason, il problema di controllare un'ipotesi consiste solo nella verifica di falsità (cioè che non ci siano casi di falsità), quindi la strategia corretta è quella di controllare le combinazioni nelle quali potrebbe esserci un caso di falsificazione della regola.
Nel suo compito Wason ha individuato 2 tipi di errori: errore di commissione (scelta carta sbagliata), e di omissione (non scelta carta giusta), e questi errori di scelta sono interpretati da Wason come la tendenza innata a cercare la verifica di un regola e a evitare la sua falsificazione, i soggetti quindi tenderebbero a non cercare solo i casi che potrebbero falsificare la regola, riconoscendola vera qualora la falsificazione non avvenisse.
Un altro limite del pensiero umano che secondo Wason da problemi in questi compiti è l'irreversibilità, che consiste nel non considerare i lati o le parti delle carte egualmente informative e rilevanti, indipendentemente dal lato o parte visibile.


La teoria del doppio codice afferma che il comportamento dei soggetti è di solito congruente con il messaggio effettivo che essi ricevono, alla cui determinazione concorrono sia la situazione nel complesso, sia le istruzioni e il compito che vengono proposti.
Nel compito di selezione di Wason, gli errori possono essere dovuti alla discrepanza tra il codice logico (quello usato dagli sperimentatori per organizzare l'esperimento) e codice naturale (quello usato dai soggetti per decodificare i messaggi).
Secondo la teoria del doppio codice, l'elemento decisivo dal quale dipende il comportamento dei soggetti è il messaggio effettivo ricevuto da essi (inteso nel suo insieme di informazioni contestuali e situazionali), che può essere diverso da quello che lo sperimentatore crede di aver trasmesso.
Secondo questa visione, solo quando una regola o una ipotesi è confermata da esempi positivi, può nascere l'esigenza psicologica di verificarla, ci sarebbe quindi prima un primo momento di verifica (ricerca casi positivi e plausibilità della regola) ed un secondo di falsificazione (ricerca casi che possono invalidare la regola).
Quindi anche in questo caso, proporre il compito con termini diversi può aiutare o rendere difficile la soluzione, quindi se si parla di "regola" ai soggetti, essi sono indotti a credere che si tratti di una regola vera e garantita, e non di una regola da controllare (dimostrato con l'esempio dei cartoncini, dove a sinistra c'è una lettera e a destra un numero che dipende dalla lettera).
A volte la fase di verifica della regola blocca il successivo compito di falsificazione (mancata scelta di non-q).
Un altro compito famoso con materiale realistico è quello di Johnson-Laird, Legrenzi e Sonino, il compito dove si chiede di immaginare di essere un impiegato delle poste che deve smistare le lettere e verificare se 4 buste rispettano la regola che se una di esse è chiusa, allora ha un francobollo da 50 lire.
Questo compito ha avuto una grossa percentuale di riuscita e ciò è stato attribuito al forte senso di realismo e familiarità col compito.
Nasce così l'ipotesi che la gente in situazioni reali si comporti secondo norme realistiche e che la lettura del comportamento in termini puramente logici può essere arbitraria.
In generale, dato che il codice trasmesso può essere diverso dal codice percepito, lo sperimentatore dovrebbe sempre cercare di capire come il soggetto si rappresenta la prova nella sua mente, e quindi l'analisi del messaggio è una fase indispensabile nello studio dei processi di pensiero.


Presupposti e implicazioni


La sensatezza e l'accettabilità di quello che viene detto dipende da ciò che è presupposto.
Delle idee possono fungere da presupposto anche quando non sono universalmente accettate, ma sposano il caso specifico, e quando si vuole falsificare un discorso si può cercare di far crollare i presupposti.
Il nesso sintattico-formale (es. "dal momento che"), a livello di discorso esplicito, può essere messo al posto dei presupposti o rappresentarli.

In generale, i presupposti:

  1. Fanno parte integrante del discorso, ne costituiscono la parte sommersa, e supportano e/o connettono gli elementi della parte emergente.
  2. Mantengono una certa indeterminatezza e possono corrispondere ad un agglomerato di idee funzionalmente consonanti e corrispondenti in relazione al compito svolto nel discorso.
  3. Normalmente agiscono inavvertitamente e corrispondono ad idee comuni.
Diversi studi mostrano come i presupposti possono essere accettati consciamente ed inconsciamente, o come possono essere rifiutati e criticati, o anche che quando si stacca il contatto esplicito con i presupposti, il discorso esplicito può perdere la sua coerenza e la conclusione può diventare insostenibile, dato che il nesso sintattico-formale "dal momento che" assume un altro significato.
Un'idea comune dominante può essere usata generalmente senza problemi come presupposto, mentre un'idea comune di opposizione può essere si usata come presupposto, ma più nei casi specifici, perchè deve riaffiorare come idea esplicita e deve essere più elaborata (mentre la comune dominante può agire in maniera implicita).
Una stessa proposizione può fungere da antecedente ad una conclusione negativa e ad una positiva di senso contrario, e solo grazie al presupposto possono essere discorsi accettabili e significativi nel pensiero comune, sia "A implica B", sia "A implica non-B".
Quando i presupposti vengono meno, può esserci una denuncia di incoerenza nel testo, può esserci una contraddizione tra la prima e la seconda proposizione, i presupposti possono conferire un diverso significato al nesso sintattico-formale, in diversi discorsi, e l'accettazione o il rifiuto della conclusione dipende dai preesistenti convincimenti, si può smascherare un presupposto, e farlo contestare di proposito dal ricevente del discorso, oppure provare a farglielo accettare, spesso cmq l'azione dei presupposti esercita inavvertita.
Tarski afferma che quando nel linguaggio comune la proposizione antecedente (la prima) e quella conseguente (la seconda) sono vere, viene usata, al posto dell'implicazione, la forma "dal momento che".
Nella logica, l'implicazione viene considerata come una proposizione significativa anche se non esiste nessun genere di connessione tra i suoi membri, e la verità o la falsità di una implicazione dipende solo dalla verità o la falsità dell'antecedente e del conseguente (es. 3x2=6 allora Roma è una brutta città).
Nel discorso comune invece, si esige che tra i membri dell'implicazione vi sia una certa connessione formale, condizione indispensabile della significatività e della verità dell'implicazione.
Grazie all'attivazione di diversi presupposti uno stesso antecedente può essere connesso con conseguenti di senso opposto, e in questo caso l'elemento connettivo è il presupposto.

<< Lezione precedente - Prossima lezione >>


Torna all'elenco delle lezioni

 

sabato 4 giugno 2016

Platoon

Platoon è un film guerra del 1986 diretto da Oliver Stone, con Charlie Sheen, Willem Dafoe, Tom Berenger, Kevin Dillon, John C. McGinley, Keith David, Reggie Johnson, Forest Whitaker, Bob Orwig.

Platoon
Trama
Chris è un giovane volontario che decide di partire di sua iniziativa per il Vietnam.
Pieno di buoni propositi ed ideali, presto Chris si scontrerà con la realtà.
Oltre alla crudezza della guerra, Chris scoprirà a sue spese la cattiveria umana e i loschi giochi che ci sono dietro a questo spietato mondo.

Recensione
Platoon è un film cult degli anni 80.
Diretto da un magistrale Oliver Stone, Platoon è un signor film di guerra.
Sicuramente non vanterà degli effetti speciali che caratterizzano i film di adesso, ma platoon è un film vero, duro e crudo.
Un film dove nessuno rimane innocente, dove i nemici si travestono da amici.
Assolutamente da non perdere per gli amanti dei film di guerra.

Link alla scheda del film su wikipedia
Leggi il post

Sfogliare una tabella mysql con il php

Dopo aver appreso come fare una semplice connessione ad un db mysql, vediamo come sfogliare una tabella mysql con il php.

Con il php infatti, è possibile fare query sql per sfogliare un database mysql, vediamo come fare una semplice select e mostrare i risultati a video in una pagina web.

Innanzitutto apriamo la connessione al db:
$mysqli = new mysqli("localhost", "user", "password", "database");
if ($mysqli->connect_errno) {die("Impossibile collegarsi a MySQL");}

Ora eseguiamo la query vera e propria:
$query="SELECT campo FROM tabella WHERE condizione ORDER BY campo";
$res = $mysqli->query($query) or die('Errore sql: '.$mysqli->error);
$trovati=$res->num_rows;
if($trovati>0)
{
    while ($row = $res->fetch_assoc())
    {
        $campo=trim($row['campo']);
        echo "$campo<br/>\n";
    }
}
else
{
    echo "Nessuna record presente\n";
}


Con queste semplici righe di codice abbiamo scritto la query da eseguire nella variabile $query, poi l'abbiamo eseguita, salvando il risultato in $res.
Abbiamo verificato se c'era qualche risultato tramite la funzione num_rows, ed in caso affermativo abbiamo sfogliato i risultati usando la funzione fetch_assoc dentro un ciclo while, stampando a video ogni singola riga della tabella, o meglio (in questo caso), solo il dato del db che abbiamo salvato nella variabile $campo.

Ovviamente alla fine, ricordiamoci di chiudere la connessione:
mysqli_close($mysqli);

Ma se il risultato da mostrare a video fosse solo uno?
Nei casi in cui il risultato da mostrare a video sia solo uno (tipo quando passiamo un id nella query sql), al posto che sfogliare tutto con un ciclo while, possiamo fare direttamente così:
$row = $res->fetch_assoc();
$campo=trim($row['campo']);

Ovvero salviamo i risultati della query direttamente dentro l'array $row senza creare un ciclo while.
Basta poco, che ce vò (cit.)