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domenica 2 luglio 2017

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Psicodinamica dello sviluppo (3/11): Relazioni di attaccamento all'interno di un sistema familiare

Si pensa che l'insicurezza all'interno di una relazione possa influenzare le aspettative e le interazioni inerenti altre relazioni.

Livelli di analisi
Esistono diversi livelli di analisi:
  1. Sistema famiglia delimitato dal mondo esterno tramite confini propri di natura dinamica, il ciclo di vita, gli script familiari che includono chi fa cosa, dove, quando e come.
  2. Sottosistemi interni al sistema famiglia che possiedono una propria integrità definita dai confini che delimitano ciascuno di essi, e le interazioni tra i sottosistemi sono regolate da ruoli e pattern impliciti.
  3. Relazioni diadiche, possono persistere anche in assenza di interazioni e coinvolgere aspetti soggettivi, come la memoria di interazioni passate e le aspettative sulle interazioni future.
  4. Interazioni, sono direttamente osservabili e dipendono dal contesto e dal tempo. 

Gli script possono far parte di ciascun livello (non solo del primo) e potrebbero essere inferiti sia a partire da interazioni direttamente osservate, sia sulla base di metodi rappresentazionali.

Pattern di attaccamento al momento del ricongiungimento
Per attaccamento si intende qualsiasi comportamento volto a ricercare, ottenere e mantenere la vicinanza, o a comunicare con alcuni individui privilegiati.
Questo comportamento si manifesta solo quando ce ne è la necessità, ovvero in condizioni di stress, ed in generale, un attaccamento non rimanda alla relazione madre-bambino nel suo complesso, ma solo ad un suo possibile aspetto.
Le varie tipologie di attaccamento vengono valutate e classificate tramite la strange situation, dove una figura di attaccamento lascia il bambino in una stanza mai vista prima, per poi farvi ritorno.
Sono stati individuati i seguenti tipi di attaccamento:
  • Sicuro: al ritorno del genitore si ha uno stato di calma quasi immediato, interazioni intime e ravvicinate con sguardi intensi ed uno stato emozionale positivo.
  • Evitante: comportamento del bambino interpretabile come un tentativo di mantenere una certa distanza emozionale (evitamento sia fisico che verbale) ed importare la relazione su un piano di neutralità.
  • Ambivalente: c'è un'enfatizzazione della dipendenza, c'è un comportamento infantilizzato dove si rivendica la vicinanza del genitore, ma al tempo stesso si può riscontrare resistenza, rabbia e risentimento.
  • Controllante: il bambino adotta diversi stili per gestire e controllare la situazione (accudente, punitivo e generale).
  • Disorganizzato: il bambino appare disorientato, non sa bene cosa aspettarsi e possono verificarsi comportamenti incompleti, mal direzionati e quasi stereotipati (confusione ed apprensione, stupore e stato d'animo depresso). 

I pattern di attaccamento insicuro potrebbero essere considerati l'esito di interazioni con una figura di attaccamento che non dimostra di possedere i requisiti di sensibilità e responsività, l'evitamento invece potrebbe riflettere un tentativo di raggiungere l'indipendenza da un genitore respingente, mentre l'ambivalente potrebbe riflettere la ricerca di vicinanza ed il bisogno di dipendenza nei confronti però di un genitore poco o per nulla prevedibile, infine, il controllante potrebbe rappresentare un tentativo di diminuire l'incertezza che connota la relazione con un genitore scarsamente disponibile sul piano emotivo, per problemi personali, come stati depressivi o mancata elaborazione di un lutto.

Conseguenze dell'insicurezza all'interno della famiglia
L'insicurezza nelle relazioni di attaccamento può influenzare le interazioni instaurate all'interno di un altro genere di relazione.
A questo proposito vengono spiegati 4 punti, i primi 2 riferiti agli effetti delle relazioni attuali, gli ultimi 2 a quelli delle passate:
  1. Conquistare una figura di attaccamento: quando i bisogni di attaccamento non sono soddisfatti, questi potrebbe ricercare la vicinanza di un membro specifico della famiglia, escludendo tutti gli altri.
  2. Rivolgersi a una figura di attaccamento inadeguata: nei casi non sia disponibile una figura di attaccamento o nei casi in cui questa figura non si dimostri responsiva, l'individuo potrebbe tentare di rivolgersi ad un altro membro della famiglia che tuttavia è inadeguato per lo svolgimento di questo compito.
  3. Rispondere in modo inappropriato al comportamento di attaccamento: si potrebbe ipotizzare che un genitore adotti degli script (appresi dalla propria famiglia d'origine) che influenzano chi fa che cosa, quando, dove e come, entro la famiglia attuale.
  4. Anticipazione delle perdite sulla base delle perdite subite in passato: traumi irrisolti nel passato dei genitori potrebbero indurre questi ultimi ad organizzare la vita familiare in modo tale da evitare dolorose conseguenze di una ripetizione anticipata o a comportarsi in modo da condurre ad una ripetizione del trauma stesso. 


Presentazione della famiglia


Una famiglia composta da mamma, papà e da una piccola di 2 anni e 9 mesi di nome Ann e di una di 7 mesi di nome Sue, va in terapia perchè la piccola Ann ha disturbi d'umore, si sta attaccando troppo al padre rifiutando la madre (la quale respingeva anche lei la figlia).
I matrimoni di entrambi i genitori di Ann erano finiti con un divorzio e per questo motivo, per paura di far la stessa fine dei genitori, la coppia non si era sposata, inoltre la madre di Ann aveva subito a 2 anni un processo di parentificazione (accade quando ad un bambino vengono assegnati dei ruoli di natura genitoriale per i quali il bambino non ha né l'età né i requisiti).


Le sedute della terapia
Nella prima seduta era emerso che Ann traeva conforto a dormire a turno con ciascun genitore come se volesse controllare che fossero sempre presenti insieme.
Venne fuori che la madre di Ann minacciava spesso di andarsene di casa, anche se notando che questo comportamento aveva infastidito la piccola, aveva ridotto il numero di volte in cui lo diceva.
Nella seconda seduta, la sorellina si era ammalata ed aveva attirato tutta l'attenzione dei genitori di Ann, che si era infastidita, ed era emerso che la madre stava sempre con la piccola, relegando Ann al padre, questo perchè il padre non si occupava molto della piccola.
Quando si fanno i primi tentativi per modificare una modalità comportamentale ormai consolidata in famiglia, ci sono sforzi per evitare il cambiamento, come nel caso di Ann che quando il padre voleva occuparsi della piccola e lasciarla alla madre, si opponeva con forza.
Nella terza seduta, venne fuori che la madre di Ann era stata molto in collera con la propria madre, dalla quale si era sentita respinta e rifiutata.
Sembra in generale che i genitori tendenzialmente ricordano le cure elargite e i sacrifici fatti per i figli e raramente ammettono di aver ricercato a loro volta sostegno ed aiuto dal bambino.
La nonna di Ann, mentre ricordava i sacrifici da lei sostenuti per la famiglia, reagiva come se fosse una bambina, la bambina di sua figlia.
Nella quarta seduta, qualche volta Ann rifiutava di nutrirsi, costringendo la madre ad imboccarla e a trattarla come una bambina, e spesso cmq Ann veniva trattata come se fosse più grande dell'età che aveva.
Nelle sedute successive, la nonna si rilevò una persona molto forte seppur fragile ed Ann continuava ad essere trattata come se fosse lei la mamma della sua stessa madre.
L'attenzione nella terapia fu focalizzata su madre/bambina/nonna, ma anche nella famiglia nel suo complesso e sul matrimonio.
Il padre era esasperato dalle pressioni della moglie che voleva abbandonare il tetto genitoriale e voleva che fosse lui a farla andare via di casa, ma quando lo fece lo accusò di averla separata dai genitori, facendo dispiacere a sua madre e decidendo di tornare indietro (relegava a suo marito il lato negativo di un'ambivalenza che era solo sua).
In una successiva seduta ancora, furono mostrati frammenti di videoregistrazioni delle precedenti sedute, in modo che si rendessero conto quanto le cose andassero male in passato e come fossero migliorate adesso.

Conseguenze dell'insicurezza
Sono state individuate 4 conseguenze dell'insicurezza in terapia:
  1. Diminuire il bisogno di coinvolgere l'altro e di essere coinvolti: quando i bisogni del padre hanno trovato risposta, questo non ha più avuto bisogno di coinvolgere Ann catturandone completamente l'attenzione, ciò è avvenuto inizialmente grazie alla relazione instaurata col terapeuta, poi a partire dalla migliorata relazione con la moglie (cosa che ha fatto diminuire anche il bisogno di Ann di catturare l'attenzione).
  2. Rivolgersi ad una adeguata figura di attaccamento: all'inizio della terapia nessuno di loro si sentiva sicuro e fu il terapeuta a fornire una prima e temporanea base sicura.
  3. Incoraggiare risposte adeguate al comportamento di attaccamento: Ann non doveva più apparire come un agente di disturbo, né costituire una minaccia per la madre, il turbamento doveva venir ricondotto alla fonte originaria, la nonna materna e non alla figlia.
    Inoltre la diminuzione delle minacce di abbandono della moglie ha consentito al marito di rispondere più adeguatamente all'ansia della moglie.
  4. Indagare sull'attualizzazione delle perdite passate: tramite l'analisi dell'albero genealogico, si discute anche dei timori sui divorzi, e del fatto che la nonna materna si aspettava che il genero se ne andasse, così da poter rimanere con la propria figlia. 


Pattern di comportamento nella prospettiva del bambino con problemi


L'intervento che coinvolge un bambino costituisce un elemento di stress che conduce a delle interazioni particolari con ciascun genitore, e quindi può essere in parte considerato analogo alla strange situation.
L'esaminare i pattern di comportamento all'interno di questo contesto ha delle implicazioni che riguardano le origini e il mantenimento di tali pattern all'interno del sistema familiare.


Interpretazioni nel quadro della seduta di terapia familiare
Nella prima sequenza, Ann strilla e fa i capricci perchè il padre si occupa della sorellina, e la madre invece di abbracciare Ann è lei a chiedere un abbraccio (sostenuta dal padre), ma la bambina si lamenta e la madre si protrae.
Nella seconda sequenza, Ann raggiunge il padre e chiede di essere presa in braccio, questi però invita la bambina ad abbracciare la madre, ma questi si rifiuta di farlo e la madre sembra sconsolata ed in cerca di aiuto.
Nella terza sequenza, la madre si fa da parte, il padre tiene Ann che diventa irrequieta quando il padre permette il contatto visivo di lei con la madre.

Applicazioni della struttura alle interazioni considerate
L'intervento del terapeuta è riuscito a mettere in luce le ripercussioni dovute all'insicurezza del legame d'attaccamento.
In generale, quando Ann è turbata, la madre non sembra in grado di occuparsi di lei, così il padre finisce per occuparsi di entrambe le figlie.
Ann sembra usare un pattern controllante per la madre ed un pattern ambivalente per il padre.
L'insicurezza può essere determinata da esperienze vissute all'interno della famiglia di origine di ciascuno dei genitori e può essere reinterata nelle interazioni attuali interne alla famiglia.
I pattern comportamentali della bambina sono:
  • Origini all'interno della relazione madre-padre: anticipazione della perdita sulla base delle perdite del passato, madre e padre non sono in grado di rappresentare una base sicura l'uno per l'altro.
  • Ann e madre, controllante: rivolgersi ad una figura di attaccamento inadeguata alla ricerca di conforto, la madre cerca conforto in Ann, mettendola in condizione di poter esercitare il controllo.
  • Rispondere in modo inadeguato all'angoscia: la madre fraintende l'ansia di Ann e si fa da parte.
  • Ann e padre, ambivalenza: conquistare una figura di attaccamento, Ann cattura il padre escludendo attivamente la madre e la sorellina. 

L'insicurezza nelle relazioni di attaccamento può quindi promuovere le interazioni che coinvolgono: la cattura di una figura di attaccamento, il rivolgersi ad una figura di attaccamento inadeguata, il rispondere in modo inappropriato al comportamento di attaccamento, e/o anticipare la perdita sulla base delle perdite passate.
La terapia ha mirato a ridurre il bisogno di catturare la figura di attaccamento, ed il terapeuta ha agito in modo da fornire una base sicura per ogni membro della famiglia, esplorando ed indagando anche le possibili riedizioni di perdite del passato.
L'obiettivo della terapia è stato quello di fare in modo che i genitori potessero diventare l'uno per l'altro e per i propri figli, una base sicura.

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sabato 1 luglio 2017

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Psicodinamica dello sviluppo (2/11): La cornice sistemico-familiare

Dopo il 1970, i lavori di Bowlby e tutte le ricerche che ne sono seguite, sono stati influenzati dalla teoria generale dei sistemi o dalle sue sotto teorie come la teoria della comunicazione, la cibernetica, la teoria dei sistemi di controllo.


La teoria generale dei sistemi


Ha origine per mano di von Bertalanffy (1968), il quale sostiene che per comprendere scientificamente un fenomeno è necessario studiare non solo gli elementi che lo costituiscono presi separatamente, ma anche e soprattutto le loro interrelazioni.
Egli parla di un sistema dotato di scopi, capace di autoregolazione, che si sviluppa naturalmente in condizioni di complessità (entropia negativa).
La struttura sistemico-generale serve anche a sostenere che la teoria dell'attaccamento e la teoria sistemico-familiare possono integrarsi con vantaggi reciproci.
Esistono una serie di principi sistemici generali all'interno di questa teoria:
  • Totalità e ordine: l'idea è che la totalità sia qualcosa di più della somma delle sue parti, in base all'osservazione che la totalità include la proprietà delle relazioni tra le parti, quindi nessun individuo può essere compreso al di fuori del contesto in cui vive.
    I ricercatori sistemici quindi studiano i pattern nelle strutture più ampie che costituiscono l'individuo o il sistema di cui l'individuo rappresenta una parte, ed un lavoro a riguardo è quello della Ainsworth sulle interrelazioni tra i sistemi di attaccamento, di paura-allarme e di esplorazione.
  • Relazioni causali circolari: si considera che gli effetti spesso hanno retroazione diventando quindi essi stessi cause, in questa cornice le relazioni causali vengono considerate come complesse, spesso con spirali di feedback circolari, inoltre è difficile ipotizzare che l'effetto di un singolo elemento sia la causa dell'intera struttura o del funzionamento degli altri.
  • Mantenimento di relazioni invarianti: questo principio afferma che per la sopravvivenza è necessario un ordine, un limite, all'interno di un sistema e della sua relazione con l'ambiente.
    In un sistema complesso non è necessario che tutte le relazioni con l'ambiente siano costanti, ma che la variabilità di tali relazioni sia mantenuta entro certi limiti.
    Ashby sostiene che solo la variabilità può distruggere o controllare la variabilità, se 2 sistemi sono connessi, solo quello con la variabilità più elevata può controllare la quota della variabilità della loro relazione (es. bambino-caregiver dove la madre contrasta la variabilità dell'ambiente per rendere stabile la loro relazione e non far turbare il bambino).
  • Autoregolazione adattiva: è la stabilità cibernetica che autoregola un sistema in modo da compensare i cambiamenti nelle condizioni ambientali attraverso variazioni coordinate di valori interni del sistema (Sameroff).
    Il sistema mantiene costanti le variabili fondamentali tramite feedback negativi attraverso i quali l'organismo agisce in modo da ridurre gli effetti dovuti alla deviazione rispetto ad uno standard (es. del bambino che si autoregola cambiando comportamento quando la madre va via e finché non torna, e questi processi sono solitamente adattivi).
  • Auto-organizzazione adattiva: riorganizzazione che modifica i parametri interni del sistema nel momento in cui viene esposto all'effetto di una nuova costante nell'ambiente interno o esterno.
    Questa differisce dalla autoregolazione adattiva in quanto quest'ultima consente al sistema di far fronte a problemi temporanei e di tornare poi al precedente stato di equilibrio senza che ci siano cambiamenti permanenti.
  • Sottoinsiemi e confini: ogni sistema costituisce un sottosistema di un sistema ancora più ampio o più inclusivo ed è a sua volta composto da sottosistemi differenziati l'uno dall'altro da regole diverse che ne consentono l'autoregolazione.
    Le differenze delle regole rappresentano quindi i confini dei sottosistemi, inoltre un individuo può appartenere a più sottosistemi (es. sistema coniugale, sistema genitoriale, sistema fraterno, sistema genitore-figlio).
    Le regole che definiscono i confini e l'appartenenza vengono stabilite dai pattern di interazione ricorrenti tra tutti i membri della famiglia. 


Il pensiero sistemico della teoria dell'attaccamento


La teoria dell'attaccamento di Bowlby afferma che gli esseri umani sviluppino un certo numero di sistemi comportamentali e che ogni sistema sia costituito da un insieme di comportamenti strutturalmente differenti, ma funzionalmente equivalenti, cioè che tendono tutti a produrre lo stesso risultato.
Il sistema comportamentale può essere studiato isolatamente, ma deve cmq essere rappresentato concettualmente all'interno di un sistema più ampio.
Il fenomeno della base sicura si ha quando il bambino piccolo usa l'accessibilità della madre come una base sicura da cui partire per esplorare l'ambiente e presumibilmente aumentare il proprio livello di competenza.
In ogni modo, sia la madre ed il bambino considerati come sistemi, possono essere compresi solo se vengono studiati nel contesto della diade madre-bambino intesa come sistema.
Il comportamento di attaccamento del bambino è attivato automaticamente da certe condizioni come la fatica, la fame, il dolore ed i cambiamenti improvvisi nelle condizioni-stimolo, ed in queste situazioni la madre attribuisce ansia e disagio al bambino ed aumenta il contatto fisico e la prossimità con esso, in modo da eliminare la fonte della difficoltà del figlio.
Se analizziamo solo il sistema bambino, siamo davanti ad un paradosso perchè il suo comportamento di attaccamento è attivato e concluso in modo prevedibile ed è al servizio della sopravvivenza, ma in sé non è organizzato secondo uno scopo, e questo paradosso viene spiegato solo dall'analisi del comportamento madre-bambino.
Anderson ha analizzato il comportamento dei bambini quando si allontanano al parco, scoprendo che questi tendono a rimanere ad una certa distanza di sicurezza dalla madre e che quando questa viene superata è la madre ad avvicinarsi al piccolo, quindi si ha una autoregolazione della distanza dei membri della diade operata da uno dei 2 membri (non è importante chi).
Secondo Bowlby, la famiglia è l'unità sociale di base per lo studio dell'attaccamento.



Un approccio sistemico-familiare all'attaccamento


Si ipotizza totalità ed ordine, nel senso che tutte le relazioni di attaccamento e di cura si sviluppino all'interno di una rete di relazioni ordinate e che possano essere pienamente comprese al di fuori di questo contesto.
Secondo alcuni studi, gli elementi significativi nella relazione tra i coniugi contribuiscono ampiamente allo stato d'animo della moglie, al suo senso di competenza come madre e quindi alla sicurezza dell'attaccamento del bambino nei suoi confronti.
I cambiamenti possono assumere forme diverse e possono anche presentarsi come forma di interruzione di un'interazione in corso nel sottosistema coniugale, come nel caso dell'attivazione del comportamento di attaccamento da parte di un bambino piccolo che spesso interrompe l'interazione tra la madre e i fratelli più grandi.
Si parla poi di piani condivisi o di modelli operativi, uno degli strumenti principali attraverso cui viene mantenuta la coesione familiare, che consistono nel modo in cui la famiglia regola la prossimità e il contatto fisico, inoltre, ogni membro della famiglia ha un modello operativo del proprio e dell'altrui contributo ai pattern di interazione ed il contributo di ciascun membro non è identico.
Parlando di relazioni causali circolari, si distingue in cause immediate del comportamento e l'effetto o la funzione di quel comportamento.
Bisogna non solo osservare le semplici relazioni specifiche di causa/effetto ma anche considerare le molteplici cause sistemiche e i molteplici effetti sistemici d'interazione, ad esempio si è scoperto che la quantità di interazioni tra 2 soggetti diminuisce considerevolmente quando entra una terza persona nel contesto interattivo.
Queste relazioni possono essere adattive o non adattive, come nel caso di una relazione troppo stretta tra madre e bambino (soglia d'attivazione d'attaccamento troppo bassa).
Gli psicologi evolutivi tradizionali probabilmente andrebbero a cercare la causa di questo attaccamento analizzando il comportamento della madre e le eventuali figure sue di attaccamento, mentre lo psicologo sistemico-familiare amplierebbe questo approccio attraverso l'osservazione e la descrizione anche dei pattern di interazione tra tutti i membri della famiglia (ad esempio è possibile che le interazioni tra i sottosistemi familiari contribuiscano a mantenere il problema, o che la relazione avviluppata tra madre e bambino contribuisca a mantenere equilibrato il sistema famiglia).
Parlando di mantenimento di relazioni invarianti, il bambino viene protetto sia tramite il proprio attaccamento, sia partecipando ad altri sistemi (es. sottosistema padre-bambino, fraterno, bambino-insegnante).
Sembra che le interazioni di attaccamento e di cura si verifichino ogni volta che il bambino è ferito o spaventato, inoltre sembra che tutti i membri della famiglia tendano a comportarsi in modo che venga mantenuta costante la prossimità tra bambino ed almeno una figura di attaccamento, cosa che spesso però interferisce con i cambiamenti evolutivi (es. resistenza al trattamento terapeutico).
Parlando di autoregolazione, la famiglia come sistema usa il feedback negativo fornito dai singoli individui per fare in modo che l'interazione in atto sia in accordo con i modelli familiari prefissati.
Il raggiungimento degli obiettivi può essere ottenuto tramite ruoli prefissati dei membri della famiglia, oppure con più ruoli occupati dai vari familiari, o tramite ruoli intercambiabili dove i membri possono agire assieme consentendo alla figura primaria d'attaccamento di partecipare ad altri sottosistemi.
Stewart nella strange situation ha scoperto che i padri interagiscono poco con i bambini quando nella stanza c'è la propria madre, ma che aumentano l'interazione quando questa va via, per poi ridiminuirla al suo ritorno (anche il sottosistema fraterno agisce così).
Nel caso dell'auto-organizzazione, esempi di cambiamenti duraturi sono la nascita del primogenito, l'ingresso a scuola, la morte, il divorzio, e per ciascuna di queste condizioni che comportano cambiamenti la famiglia deve adattarsi e stabilire un nuovo insieme di pattern stabili di interazione e di processi autoregolatori.
Ad esempio quando nasce un secondo figlio il primogenito tende a richiedere apposta più attenzioni e si ha una diminuzione dell'attenzione materna anche quando la madre non è occupata col nuovo nato (tuttavia i padri compensano).
La famiglia si stabilizza quando i pattern d'interazione familiare nuovi diventano sicuri ed usuali, così essa potrà tornare a realizzare aggiustamenti tramite autoregolazione, finchè non si dovrà nuovamente riorganizzare a seguito di una nuova crisi.
Parlando di sistemi e sottosistemi, esiste il sottosistema padre-figlio, quello fraterno, quello dei pari, ed i pattern di configurazione che stabiliscono i confini tra questi sottosistemi consentono al bambino di sviluppare le abilità di gioco, di apprendimento, di collaborazione e di risoluzione dei conflitti (abilità non acquisibili nel sistema madre-bambino).
C'è la tendenza all'interno della famiglia di mantenere confini chiari e di escludere membri inadeguati (es. figlio che insiste per dormire con i genitori che viene cacciato dall'alleanza padre-madre), e nel caso dell'attaccamento insicuro resistente c'è sia la loro relazione troppo stretta che nega al bambino di partecipare agli altri sottosistemi, sia la tendenza di questi ad escludere il bambino fornendogli feedback negativi che consolidano questo eccessivo attaccamento alla madre.



Differenze individuali: attaccamento non adattivo


Minuchin identifica i sottosistemi familiari come: adattivi (sensibili uno verso l'altro, apertamente comunicative, supportive), disimpegnati (evitanti o poco coinvolti, arrabbiati e insensibili) o avviluppati (eccessivamente coinvolti, intrusive, ambivalenti e non rispettose della giusta autonomia e dei confini).
Un bambino può non avere lo stesso tipo di attaccamento per la madre e per il padre ed anche i diversi figli della stessa famiglia possono sviluppare tipi di attaccamento diversi verso le stesse famiglie, e queste relazioni diversificate sono un problema per la teoria classica dell'attaccamento, mentre possono essere spiegate dalla teoria sistemico-familiare.
La teoria sistemico-familiare punta l'attenzione sui confini, sui ruoli, sui sottosistemi, sulle relazioni gerarchiche, sulla comunicazione, sulla risoluzione dei conflitti, sull'omeostasi e sul cambiamento.
Bisogna inoltre distinguere tra struttura familiare non adattiva e crisi di transizione, dove il non adattamento implica una struttura o un pattern inappropriato rispetto agli obiettivi della famiglia, distruttivo ed estremamente resistente al cambiamento (i membri della famiglia agiscono in modo da contrastare il cambiamento), mentre la crisi comporta disturbi di equilibrio familiare che accompagnano un cambiamento evolutivo o situazionale al quale la famiglia cerca di adattarsi attraverso il processo di auto-organizzazione, crisi che vengono solitamente superate grazie a modificazioni nella struttura e nei pattern di interazione della famiglia stessa (il periodo di crisi è spesso caratterizzato da disagio e da pattern interattivi diversi e non familiari).
Nelle famiglie normali questi periodi di crisi sono normali e alla fine di essi si tornerà all'attaccamento sicuro.
Il comportamento avviluppato si ha quando c'è troppa dipendenza ed unione tra madre e bambino, quando c'è ansia da separazione eccessiva ed isolamento dagli altri (comportamenti riscontrati negli insicuri resistenti e negli insicuri controllanti).
Questo super attaccamento potrebbe essere dovuto al fatto che la coppia coniugale non funziona e quindi la madre si rifugia nel figlio mentre il padre si concentra nel lavoro e viene allontanato sempre di più dalla coppia madre bambino, quindi l'esistenza di tutti questi ruoli inappropriati favorisce il risentimento e l'ambivalenza in tutte le relazioni familiari (si può cmq creare l'omeostasi con questo comportamento).
L'attaccamento insicuro sembra servire per deviare l'attenzione dal conflitto e dal risentimento coniugale o comunque dall'interazione tra coniugi ed il suo ruolo nel mantenere l'integrità della famiglia stabilizzando il sistema intorno alla diade madre-bambino.
I terapeuti cmq non cercano i motivi individuali alla base del comportamento, ma cercano il ruolo autoregolatorio che il sintomo svolge per il sistema familiare, ruolo che spesso diventa chiaro osservando l'effetto che il sintomo ha sugli altri membri della famiglia (spesso lo scopo è quello di mobilitare il comportamento di cura degli altri membri della famiglia, e spesso ancora queste famiglie sono caratterizzate da molti conflitti irrisolti, dove alcune di queste evitano i conflitti, altri invece si impegnano in molte liti).
La deviazione è dunque spesso una forma estrema di comportamento di attaccamento (sintomo) da parte del bambino, in quanto si attiva successivamente il sistema di cura dei genitori.
Il sintomo è quindi tanto resistente al cambiamento proprio perchè queste interazioni di attaccamento e cura stabilizzano la famiglia e diminuiscono la probabilità di perdita di un loro membro.


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domenica 25 giugno 2017

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Psicodinamica dello sviluppo (1/11): Teorie di base

Secondo la Ainsworth e Bowlby, l'attaccamento è un processo attivo di adattamento basato sulla messa a punto di strategie di soddisfazione di bisogni di sicurezza, formulate in relazione alle caratteristiche dell'ambiente e alle accresciute capacità d'elaborazione del pensiero e di organizzazione del comportamento.

Per studiare l'attaccamento si fanno disegni longitudinali, si studiano fattori di discontinuità, le determinanti individuali, familiari e socioculturali del cambiamento, che si attivano nell'arco di vita del singolo e tra generazioni.
Esiste il modello sistemico che assume la famiglia come unità d'analisi di base, inglobando i legami di un membro con un altro entro una entità più complessa, diversa dalla somma delle singole parti.
Esiste il modello multidiadico, che vede il legame tra 2 individui dentro la rete delle relazioni familiari ma mantiene la diade come unità d'analisi di base.

Quindi si è passati nella ricerca di oggi, all'estensione della dimensione temporale (studi longitudinali), alla centratura dei fattori di cambiamento, al passaggio dalla prospettiva diadica a una familiare/contestuale (proiezione delle caratteristiche del legame di attaccamento diadico all'interno di un quadro socioculturale).
Si pensa dunque che i cambiamenti che si verificano nei rapporti diadici nel corso del tempo vengono a interessare anche la rete di relazioni familiari e sociali, che si modificano insieme all'individuo stesso, inoltre, la dimensione temporale e del cambiamento non sono più soltanto considerati come attributi dello sviluppo del singolo, ma anche come proprietà dell'ambiente con cui l'individuo interagisce.


Linee di sviluppo nel modello evolutivo dell'attaccamento


Per ampliare la teoria dell'attaccamento di Bowlby si sono usate 2 linee d'analisi:
  • Life span developmental psychology: visualizza i legami d'attaccamento lungo l'arco di vita dell'individuo. L'aspetto cognitivo è studiato dal modello dinamico-maturativo di Crittenden, che descrive la progressiva riorganizzazione degli stili di attaccamento precoci in nuove e più complesse tipologie di attaccamento, dove ogni tipo di configurazione (sicura, o insicura) risulta più o meno adattiva nella misura in cui arriva a massimizzare le potenzialità evolutive dell'individuo, in relazione ai limiti imposti (predisposizione genetica per l'integrazione dei dati cognitivo-affettiva) o alle opportunità offerte dal contesto in cui vive.
    Ci sono poi ricerche sulla dimensione relazionale che descrivono la progressiva riorganizzazione e trasformazione del legame alle figure di riferimento infantili nell'arco di vita e in particolare nel corso della costruzione del legame di coppia.
    Il ciclo evolutivo dell'attaccamento può essere riassunto come una serie di relazioni diadiche asimmetriche (bambino che riceve e non fornisce cure) che diventano quasi simmetriche con l'età giovanile-adulta (il rapporto con il partner favorisce la simmetria e la reciprocità) per poi tornare ad essere asimmetriche (figlio che si prende cura dei genitori).
  • Family development: mette in relazione lo sviluppo del legame di attaccamento con quelli della rete familiare. In questo modello del ciclo di vita familiare elaborato nell'ambito della psicologia sociale della famiglia, questa è vista come un sistema emozionale trigenerazionale inserito in una sequenza di fasi dove il passaggio da una all'altra è innescato da crisi dello sviluppo (contrazione, espansione e riassetto del sistema di relazioni con entrata o uscita di membri della famiglia).
    In questo modello ciascun soggetto offre il contesto per il comportamento dell'altro in un'ottica plurigenerazionale, ed il superamento di ogni evento (crisi per la separazione da qualcuno o per una nuova entrata) costituisce un compito evolutivo congiunto. 


Ciclo evolutivo dell'attaccamento e ciclo di vita della famiglia in un modello integrato


Nel caso di un giovane adulto che sta lasciando la famiglia per farsene una sua, se c'è un legame sicuro, il giovane riesce più facilmente a calarsi nella realtà sociale e si crea una relazione più simmetrica con i propri genitori, mentre in caso di familiari insicuri, non sufficientemente supportivi verso la separazione, rendono questa fase più sofferta e possono costringere il giovane a separarsi bruscamente pur di non rinunciare alla propria individualità (rottura del rapporto) o a non far proprio avvenire la separazione, cmq sia, questo legame irrisolto si ripercuote poi sulle scelte future.
Pensando ad un attaccamento multiplo non è da sottovalutare l'apporto di altre figure di riferimento (es. fratelli maggiori), che possono rendere più flessibile il processo di separazione.
Nel caso della coppia appena sposata, questa deve affermare la propria identità di coppia, mantenendo un certo equilibrio tra lealtà alla famiglia d'origine e partner.
Quando c'è un legame d'attaccamento sicuro col partner si riesce a far accettare la separazione alla propria famiglia d'origine e si ha la base per l'inserimento di un terzo elemento nella coppia (il figlio).
Nel caso della famiglia con figli piccoli, si devono ridefinire i confini di coppia ed il sistema comportamentale di cura è considerato una matura trasformazione del sistema d'attaccamento dell'adulto al proprio genitore, dove la rappresentazione dell'attaccamento infantile dei genitori (primo stadio) influisce sullo sviluppo del comportamento nella cura dei bambini (secondo stadio) che costituisce il fattore determinante la qualità dell'attaccamento del bambino al genitore (terzo stadio), questo modello lineare è però messo in discussione perchè possono entrare in gioco anche altre variabili.
La triade comunque costituisce la garanzia che ognuno abbia un posto nelle diadi e nella cerchia familiare e che nessuno minacci le relazioni degli altri (condizione non raggiunta da tutte le coppie che possono limitarsi ad una interazione diadica con un terzo, e cmq quando i bisogni di sicurezza restano in primo piano è difficile dedicarsi ai bisogni di un terzo).
Nel caso della famiglia con adolescenti, ci sono i tentativi del figlio di differenziarsi dai genitori, i quali devono rinunciare gradualmente alla relazione asimmetrica e riconoscere l'emergente sessualità del figlio.
Possibili ostacoli per questo percorso sono un attaccamento insicuro, il doversi occupare dei genitori anziani ed il conflitto col proprio partner, mentre anche se c'è un attaccamento insicuro del ragazzo questo può superarlo grazie al gruppo di pari o alla relazione amorosa simmetrica.
Nel caso della famiglia nell'età di mezzo, c'è una progressiva uscita dei figli ed un'entrata di nuovi membri (nuore, nipoti, ecc...) resa possibile dall'esperienza triadica vissuta dalla diade genitoriale che trasmette senso di sicurezza al cambiamento, mentre attaccamenti insicuri possono far rimanere il figlio in casa troppo a lungo.
Infine, nel caso della famiglia nell'età anziana, ci sono diversi eventi critici, come il pensionamento, la morte del partner, la malattia, si torna all'asimmetria però inversa (per accudire i genitori che però possono cmq non perdere mai il loro status parentale) e se c'è un attaccamento insicuro la cura data ai genitori può ripercuotersi sulla propria coppia creando instabilità o nel caso di lutti non superati può esserci una distorsione della realtà.



La prospettiva di rete familiare


L'approccio dinamico-maturativo segue il percorso di progressivo adattamento del singolo modello lungo l'arco di vita in funzione di un contesto diadico implicitamente assunto come invariato nel tempo.
La life span evidenzia i cambiamenti strutturali del legame riferiti ad oscillazioni tra modalità relazionali asimmetriche e simmetriche rispondenti alle diverse necessità e richieste che provengono dai 2 membri della diade nel corso del tempo.
Invece il modello contestuale si focalizza sulle molteplici occasioni di revisione delle configurazioni di attaccamento, in corrispondenza delle varie crisi evolutive familiari offerte dalla compresenza di vari legami, che il soggetto costruisce a partire dagli attaccamenti multipli dell'infanzia.
Quindi i cambiamenti delle configurazioni di attaccamento tendono a definirsi all'incrocio di più esperienze relazionali di natura diversa, che nel contempo definiscono anche gli elementi costitutivi del nuovo modello.


Si pensa che il sistema di attaccamento adulto ricalchi in parte quello infantile, rivestendone le stesse funzioni.
Tuttavia, l'attaccamento adulto integra (a differenza dell'infantile) sistemi comportamentali sessuali e di cura.
I 3 sistemi comportamentali (di cura, sessuale e di attaccamento) contribuiscono a determinare nel loro insieme quelle caratteristiche di simmetria e reciprocità caratteristiche dell'attaccamento adulto, prevedendo una più articolata compresenza di legami multipli diversi e complementari tra loro.

Per questi studi si usano metodologie statistiche di natura multivariata in grado di rilevare la complessità della rete relazionale ed il peso dei fattori che moderano l'effetto studiato (tecniche di meta-analisi e path analysis).
La meta-analisi consente di sintetizzare i risultati di diversi studi sullo stesso argomento e di verificarne la stabilità in condizioni diverse, serve non solo ad individuare i fattori cui attribuire le discordanze, ma soprattutto a verificare l'esistenza di variabili che possono spiegare le differenze nell'entità dell'effetto.
La path analysis o analisi casuale rappresenta uno sviluppo delle tecniche di regressione multipla e consente di approfondire la natura di dipendenza, dove ipotizzando un modello di dipendenza è possibile distinguere gli effetti causali da quelli non causali e gli effetti diretti dagli indiretti, consente quindi di controllare il peso che certe variabili hanno sul fenomeno considerato e anche di scomporre i coefficienti di correlazione per individuare quali fattori determinano il loro valore.

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sabato 24 giugno 2017

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Psicologia della personalità (10/10): Approccio social-cognitivo

Secondo l'interazionismo, la personalità è la risultante delle interazioni continue e reciproche tra l'organismo e l'ambiente.
Le espressioni della personalità sono sempre socialmente situate, cioè funzionali ad una vita di relazione con altri.
La personalità è una proprietà distintiva della specie umana, la capacità di agire trasformativamente sull'ambiente in accordo a scopi e standard personali.
Questi 3 punti sono condivisi da tutti gli autori delle teorie social-cognitive.

Secondo Mischel, la personalità è un sistema cognitivo-affettivo nel quale assumono particolare rilievo molteplici unità cognitivo-affettive in relazione tra loro, che ne mediano il rapporto con l'ambiente, come:
  • Categorie e costrutti
  • Affetti
  • Scopi, Valori
  • Competenze e Strategie di autoregolazione 


La teoria social-cognitiva di Albert Bandura


La persona è sia una costruzione che un sistema attivo che risulta dall'intreccio di:
  • Fattori biologici: stabiliscono le potenzialità e i vincoli dello sviluppo e del funzionamento
  • Proprietà psicologiche: permettono di svolgere un ruolo attivo nell'indirizzare il corso della propria vita
Il rappresenta all'interno della personalità il sistema psichico che: risulta dall'integrazione delle diverse funzioni cognitive e affettive, supervisiona i processi di autoregolazione, rende conto dell'identità e della continuità dell'esperienza personale.

Si ha un Reciproco Determinismo Triadico:
Ambiente <-> Sistema del Sé <-> Comportamento <-> Ambiente

Si parla inoltre di agenticità umana intesa come la capacità di far accadere gli eventi a seguito delle proprie azioni e come capacità di esercitare controllo sulla natura e sulla qualità della propria vita.
Le proprietà dell'agenticità umana sono:
  • Simbolizzazione: capacità di rappresentare simbolicamente la conoscenza
  • Apprendimento vicario: capacità di acquisire conoscenze, abilità e tendenze tramite l'osservazione e il modellamento
  • Previsione: capacità di anticipare gli eventi futuri e le loro probabili conseguenze
  • Autoriflessione: capacità di riflettere in modo cosciente su se stessi
  • Autoregolazione: capacità di stabilire obiettivi e valutare le proprie azioni in base a standard interni di prestazione
L'autoefficacia percettiva di Bandura afferma l’importanza di sapere di saper fare.
Le convinzioni d'efficacia riflettono l’effettiva capacità dell’individuo di autoregolarsi e operare con successo in particolari ambiti di attività.
Queste convinzioni di autoefficacia influenzano:
  • Processi cognitivi
  • Processi affettivi
  • Processi di selezione
  • Processi motivazionali
Le convinzioni di efficacia personale influenzano la motivazione determinando:
  • gli obiettivi perseguiti
  • gli sforzi profusi
  • la perseveranza di fronte alle difficoltà
  • le reazioni ai fallimenti
Le persone con alta autoefficacia percepita:
  • tendono a scegliere attività e compiti impegnativi come occasioni di crescita personale
  • hanno livelli di aspirazione ambiziosi e realistici
  • si impegnano a fondo e perseguono gli obiettivi con determinazione
  • reagiscono positivamente ai fallimenti
  • di fronte alle difficoltà impreviste non si fanno sopraffare dall’ansia
  • nelle avversità non cedono allo sconforto
Le persone con bassa autoefficacia percepita:
  • Tendono a rifuggire da compiti impegnativi
  • Hanno bassi livelli di aspirazione
  • Mostrano scarso impegno nelle difficoltà e tendono alla rinuncia precocemente
  • Sono vulnerabili alle frustrazioni e allo stress
L'autoefficacia si sviluppa per: persuasione, imitazione, pratica diretta, regolazione delle emozioni e delle reazioni corporee.

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domenica 18 giugno 2017

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Psicologia della personalità (9/10): Sesso e genere

Le differenze più frequenti tra i 2 sessi sono:
  • Superiorità dei maschi nelle abilità matematiche, spaziali
  • Superiorità delle femmine nelle abilità verbali
  • Maggiore inclinazione all'aggressività dei maschi
  • Più elevati livelli di empatia prosocialità e amicalità nelle femmine
  • Più elevati livelli di stabilità emotiva nei maschi
  • Maggiore frequenza di condotte delinquenziali nei maschi
  • Maggiore frequenza di sindromi depressive nelle femmine 

La psicologia evoluzionistica
Secondo questo approccio, il funzionamento umano è regolato da meccanismi psicologici che si sono evoluti come risultato del loro successo nel risolvere problemi adattivi ricorrenti nel corso della storia delle specie.
Inoltre, per massimizzare il successo riproduttivo, ovvero con la riproduzione dei propri geni attraverso le generazioni successive, le donne si sono abituate a conquistare uomini con buoni geni, ampie risorse economiche e adeguate abilità genitoriali, mentre gli uomini si sono abituati ad accoppiarsi con molte donne e a competere con altri uomini, esercitando uno stretto controllo sulla madre dei propri figli.

La rivoluzione cognitivista riporta al centro dell'indagine scientifica la mente e le sue operazioni.
Sotto questa visione, la personalità si configura come un sistema che:
  • elabora informazioni
  • attribuisce significati
  • persegue scopi in conformità di criteri personali di valore 

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sabato 17 giugno 2017

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Psicologia della personalità (8/10): Sistemi cerebrali e personalità

Eysenck vede l'estroversione/introversione come eccitabilità corticale dovuta all'attività del sistema di Attivazione Reticolare Ascendente.
Si parla di livello ottimale di eccitazione/stimolazione in quanto gli organismi mirano a realizzare livelli di eccitazione per loro ideali (cioè né troppo alti, né troppo bassi), ai quali corrispondono livelli ottimali di stimolazione ambientale.
Il nevroticismo è invece una eccitazione autonomica dovuta all'attivazione dell'attività del Sistema Limbico.

Sistemi cerebrali e differenze individuali nella teoria di Gray
Gray ha proposto una teoria della personalità centrata su due dimensioni primarie:
  • ansia
  • impulsività
Tali dimensioni possano essere concepite come una rotazione delle dimensioni eysenckiane di estroversione e nevroticismo.

Il sistema di inibizione:
  • regola la paura e l'ansia
  • impedisce il comportamento
  • è sensibile ai segnali di punizione e di assenza di premio
Inoltre questo sistema è connesso all'attività del sistema setto-ippocampale.

Il sistema di avvicinamento:
  • regola l'impulsività
  • attiva il comportamento
  • è sensibile ai segnali di premio e di assenza di punizione 

Il sistema di attacco-fuga:
  • regola l'aggressività o la fuga
  • è sensibile agli stimoli negativi incondizionati 

Sistemi cerebrali e differenze individuali nella teoria di Zuckerman
Secondo Zuckerman la ricerca di sensazioni esprime il bisogno di sensazioni ed esperienze varie, nuove e complesse, tramite enzimi neuroregolatori e neurotrasmettitori.

Sistemi cerebrali e differenze individuali nella teoria di Cloninger
Cloninger individua quattro dimensioni relative al temperamento (ricerca di novità, evitamento del pericolo/danno, dipendenza dal premio, persistenza) che rispecchiano le influenze genetiche e tre dimensioni relative al carattere (autodirezione, cooperatività, autotrascendenza) che principalmente rispecchiano le influenze sociali.

La regolazione del temperamento coinvolge tre sistemi cerebrali:
  • il sistema di attivazione comportamentale – dopamina (regolazione della ricerca di novità)
  • il sistema di inibizione comportamentale – serotonina (regolazione dell'evitamento del dolore)
  • il sistema di mantenimento comportamentale – noradrenalina (regolazione della dipendenza dal premio) 

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domenica 11 giugno 2017

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Psicologia della personalità (7/10): Contributi della genetica

La genetica del comportamento


I genetisti del comportamento si sono dedicati soprattutto alla stima del grado in cui i fattori genetici e quelli ambientali, e la loro interazione, rendono conto della variabilità delle caratteristiche fenotipiche nella popolazione.
Le stime di ereditabilità indicano la proporzione di varianza osservata nei punteggi relativi alle differenze individuali che può essere attribuita ai fattori genetici nella particolare popolazione che viene studiata.

Il metodo dello studio dei gemelli
La varianza di una caratteristica nella popolazione ascrivibile all'ereditabilità è ritenuta uguale al doppio della differenza tra le correlazioni MZ e DZ:
[H2(ereditabilità)=2(rMZ - rDZ)]

La varianza ambientale può essere a sua volta ripartita in due componenti:
  • Gli effetti ambientali condivisi rendono i gemelli più simili di quanto ci si possa aspettare sulla base della sola genetica
  • Gli effetti non condivisi sono quelli che rendono differenti gli uni dagli altri anche gemelli cresciuti nella stessa casa
La varianza fenotipica può essere vista come una somma lineare di molteplici elementi:
s2 fenotipo = s2 varianza genetica totale (s2 componente additiva + s2 componente non additiva) + varianza totale dell'ambiente (s2 ambiente condiviso + s2 ambiente non condiviso) + s2 (genetica X ambiente) + s2 errore.
Bisogna cmq ricordare che i coefficienti di ereditabilità sono relativi a popolazioni e questo non esclude che le varie caratteristiche possano essere determinate principalmente da fattori genetici per alcuni individui e da fattori ambientali per altri individui.

Per quanto riguarda l'intelligenza, le influenze genetiche aumentano col tempo, mentre per quanto riguarda la personalità, le influenze genetiche diminuiscono col tempo.
In generale cmq, gli effetti ambientali non condivisi sembrano essere molto più potenti di quelli condivisi.

Plomin, de Fries e Loehlin individuano tre tipi di correlazione genotipo-ambiente:
  • passiva
  • reattiva (le esperienze dell'individuo sono determinate dalle reazioni dell'ambiente alle sue propensioni genetiche)
  • attiva (l'individuo crea o seleziona situazioni ambientali correlate alle sue propensioni genetiche) 

La genetica molecolare


C'è l'attenzione allo studio dei meccanismi genetici in sé, dove un singolo gene difficilmente può controllare da solo un fenotipo della personalità.
Piuttosto molteplici geni possono contribuire a una tendenza globale a livello affettivo o comportamentale.

Si individua il locus quantitativo del tratto, un segmento di DNA che può contenere un gene in grado di influenzare una caratteristica di personalità.
Essendo gli effetti per lo più additivi, gli effetti di un ampio numero di QTL possono sommarsi per spiegare insieme la varianza genetica di un tratto.

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sabato 10 giugno 2017

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Psicologia della personalità (6/10): Studio delle situazioni

Le dimensioni ambientali si dividono in:
  • fisico-ecologiche (clima, geografia, architettura)
  • socio-demografiche(caratteristiche degli abitanti, densità e stratificazione della popolazione)
  • istituzionali-normative (valori, diritti, doveri, sanzioni)
  • relazionali (interazioni, obbligazioni reciproche, legami affettivi)
  • comportamentali (attività e attese reciproche) 

Le origini della psicologia ambientale comprendono:
  • L'interazionismo simbolico di Mead: le persone costruiscono attivamente la definizione delle situazioni in cui si trovano e gli effetti delle situazioni sono mediati dall'attiva elaborazione simbolica degli individui
  • La psicologia ecologica di Barker: analisi dei setting comportamentali, sistemi sociali in miniatura propri di una comunità e costituiti da caratteristiche fisiche e configurazioni di azioni 

La tassonomia delle situazioni di Van Heck
Questo modello usa l'approccio lessicale, che afferma che le più importanti caratteristiche delle situazioni sono codificate nel linguaggio naturale.
La tassonomia comprende:
  • conflitto interpersonale
  • lavoro con altri
  • intimità e relazioni interpersonali
  • sport
  • svago
  • viaggio
  • rituale
  • eccesso
  • servizio
  • commercio 

Secondo la teoria funzionale delle situazioni di Argyle, le situazioni esistono nella forma in cui si presentano in virtù delle funzioni che esse svolgono per una determinata società e sono caratterizzate da: obiettivi, regole, ruoli.

Nelle rappresentazioni mentali degli episodi sociali:
  • Gli elementi più rilevanti per la valutazione delle situazioni sono le dimensioni con un significato psicologico per la persona
  • Sottogruppi differenti di persone all'interno di uno stesso contesto forniscono rappresentazioni diverse della stessa situazione (differenze di ruolo)
  • Anche all'interno dello stesso gruppo persone diverse hanno rappresentazioni differenti delle situazioni (differenze individuali) 

Secondo l'interazionismo meccanicistico, per ciascuna condotta è possibile stabilire: il grado in cui essa dipende da variabili personali, il grado in cui essa dipende dalla loro interazione, il grado in cui essa dipende da variabili.
Inoltre, le ricerche evidenziano che l'interazione è in grado di spiegare la maggior parte della variabilità in molte circostanze.

Secondo l'ipotesi frustrazione–aggressione:
  • ogni impedimento al raggiungimento di una meta innesca una tendenza ad aggredire
  • la forza dell'istigazione ad aggredire varia in ragione della frustrazione
  • la sorgente della frustrazione è il principale destinatario dell'aggressione 

Le variabili individuali connesse all'aggressione sono: irritabilità, ruminazione-Dissipazione.
Esistono inoltre differenti tipi di frustrazioni sono: fallimento in un compito cognitivo (giudizio negativo rispetto ad un compito di memoria), minaccia all'autostima (valutazione negativa da parte di un'altra persona).
Le diverse reazioni aggressive comprendono invece, lo shock elettrico, la privazione di ricompense e la svalutazione, mentre le diverse variabili intervenienti sono: sesso, stimoli aggressivi, intervallo di tempo tra la frustrazione e la possibilità di mettere in atto la reazione aggressiva.

Secondo l'interazionismo dinamico di Magnunsson e Endler (1976):
  • Il comportamento è funzione di un'interazione multidirezionale tra individuo e situazione
  • In questo processo l'individuo è un agente attivo intenzionale
  • I fattori cognitivi sono i determinanti essenziali del comportamento, sebbene quelli emotivi abbiano un ruolo
  • Il significato psicologico della situazione per l'individuo è un importante fattore determinante 

Il modello dell'adattamento tra sistemi aperti di Hettema, il funzionamento della personalità si realizza a tre livelli:
  • Cognitivo-simbolico: consente di rappresentare mentalmente le situazioni, gli obiettivi e le strategie per il loro raggiungimento
  • Sensorio-motorio-operazionale: regola i tentativi degli individui di raggiungere i propri scopi modificando l'ambiente
  • Di controllo: altera e regola il funzionamento degli altri due 

Nell'approccio orientato alla persona di Magnusson:
  • Esiste un sistema organismo-ambiente che funziona come una totalità.
  • Lo sviluppo e il funzionamento della personalità è regolato da interazioni continue e reciproche tra fattori psicologici, biologici e sociali.
  • La persona è concepita come una totalità integrata più che come una somma di variabili.
  • Gli individui differiscono nei modi in cui vari fattori si organizzano e funzionano all'interno di sottosistemi, e tali fattori vanno a costituire delle specifiche configurazioni (pattern) il cui funzionamento varia da una persona all'altra.
  • L'organizzazione in termini di pattern è caratteristica di tutti i livelli e di tutti gli aspetti dell'individuo 

La ricerca deve essere: multidimensionale (considera diversi indicatori biologici, psicologici e sociali), ampia (coinvolge una popolazione sufficientemente ampia da poter individuare al suo interno sottogruppi di persone caratterizzate da configurazioni tipiche di caratteristiche personalie sociali), longitudinale (segue lo sviluppo individuale nel corso del tempo).

Nell'approccio alla variabile:
  • L'obiettivo principale è quello di individuare il livello, i cambiamenti di singole variabili, l'interazione tra più variabili, l'influenza di una o più variabili su altre variabili
  • Gli individui differiscono principalmente nei livelli delle variabili considerate 

Nell'approccio alla persona l'obiettivo della ricerca è quello di identificare:
  • Le configurazioni distintive di fattori che, a differenti livelli all'interno del sistema gerarchico generale, caratterizzano i processi psicologici individuali
  • I modi in cui queste configurazioni cambiano nel corso del tempo nell'ambito dei processi di sviluppo individuali
  • I meccanismi che guidano i processi di cambiamento e stabilità dei sistemi
  • La generalizzabilità dei risultati ottenuti ad altre persone che condividono le stesse configurazioni di fattori di quelle indagate 

Secondo il biologismo forte, le spiegazioni forti legano direttamente la caratteristica manifesta a uno specifico sistema biologico sottostante strutturalmente o funzionalmente localizzato.
Secondo il biologismo debole invece, le spiegazioni deboli si limitano ad asserire che deve esistere un qualche sistema biologico, da qualche parte nel corpo, che contribuisce alla caratteristica manifesta.

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domenica 4 giugno 2017

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Psicologia della personalità (5/10): Stabilità, continuità e cambiamento della personalità

Esistono diversi tipi di stabilità:
  • La stabilità assoluta si riferisce al mantenimento di una certa quantità di un attributo nel corso del tempo.
  • La stabilità relativa si riferisce al mantenimento da parte di un individuo della medesima posizione in relazione a quella di altri.
  • La stabilità strutturale si riferisce alla persistenza di medesime configurazioni di correlazioni tra variabili in una popolazione.
  • La stabilità ipsativa si riferisce alla persistenza di medesime configurazioni di correlazioni tra variabili nei singoli individui. 

La continuità si riferisce alla corrispondenza tra tendenze psicologiche osservate in diversi periodi della vita.
Esistono 2 approcci allo studio della continuità:
  • approccio alla variabile: l'esame delle relazioni tra una tendenza individuale al tempo 1 e la medesima, o un'altra concettualmente legata, al tempo 2
  • Esame delle relazioni tra gruppi di caratteristiche individuali con particolari esiti di vita successivi 


Temperamento


Il temperamento si riferisce agli aspetti formali del comportamento: reattività, attività, resistenza, rapidità, ecc...

Pavlov
ha avviato un'indagine sistematica sulle relazioni tra funzionamento del sistema nervoso e comportamento.
Pavlov ha individuato tre caratteristiche del sistema nervoso: forza, equilibrio, mobilità.

La Teoria Regolativa del temperamento di Strelau afferma che il temperamento corrisponde a un insieme di caratteristiche stabili, determinate da meccanismi neurologici ed endocrini che sono presenti fin dalla nascita e sono soggetti a lenti cambiamenti.
Questo autore propone un'integrazione tra la teoria pavloviana e le teorizzazioni più recenti sul concetto di livello ottimale di attivazione (Hebb e Gray).
Le differenze individuali del temperamento sono identificabili: nel livello di energia del comportamento (attività e reattività) e nelle caratteristiche temporali delle reazioni (come velocità, mobilità, durata, ritmicità).
Strelau studia il temperamento in età adulta anche grazie all'uso di questionari (STI-Strelau Temperament Inventory).

Buss e Plomin hanno indagato le basi ereditarie del temperamento, nell'ambito di studi longitudinali (condotti soprattutto su coppie di gemelli) ed hanno affermato che il temperamento è un insieme di tratti della personalità relativamente stabili, ereditati e manifesti fin dall'infanzia.
Secondo questi autori: l'emozionalità: tendenza a entrare facilmente in agitazione e sperimentare emozioni stressanti, l'attività riflette i livelli di stimolazione ottimali dell'individuo e si manifesta nella forza e velocità dei movimenti, la socievolezza concerne le tendenze affiliative, come la preferenza a stare con gli altri e a ricercare gratificazioni sociali.
Questi tratti sembrano essere le dimensioni più ereditarie della personalità, come confermato da vari studi longitudinali con il metodo gemellare, inoltre le evidenze empiriche suggeriscono che gli effetti genetici sono poligenici e probabilistici.

Secondo Thomas e Chess, il temperamento concerne lo stile (il come) del comportamento e svolge un'attività di mediazione nel rapporto dell'individuo con l'ambiente.
Le dimensioni dell temperamento sono: livello di attività, ritmicità, avvicinamento-allontanamento di fronte a nuovi stimoli, adattabilità, soglia di responsività agli stimoli lievi, intensità, umore positivo o negativo, grado di durata dell'attenzione, distraibilità.
Inoltre si distinguono in diversi tipi di bambini: facili, difficili, lenti.
Inoltre la bontà di adattamento consiste nella consonanza tra le caratteristiche temperamentali del bambino e le aspettative, le richieste e le opportunità provenienti dall'ambiente.

Secondo Kagan, il temperamento consiste in un numero potenzialmente ampio di caratteristiche contesto-specifiche, possedute da sottogruppi distinti della popolazione.
Secondo questo studioso, le caratteristiche temperamentali sono soggette a cambiamento sulla base dell'esperienza, ed il profilo temperamentale si mantiene nel corso del tempo, ma si esprime in modi diversi nelle diverse età.


Intelligenza


L'intelligenza è l'applicazione di abilità cognitive e conoscenze volte ad apprendere, risolvere problemi e raggiungere scopi, si traduce in operazioni molteplici, rispecchia varie componenti ed è funzionale all'adattamento.
Alfred Binet e Thedore Simon hanno introdotto il concetto di età mentale, mentre Lewis Terman ha introdotto la nozione di Quoziente Intellettivo: Q.I.=(età mentale/età cronologica)*100
Secondo Charles Spearman, le varie espressioni dell'intelligenza risultano dal concorso di un fattore G e di una varietà di fattori specifici ai diversi compiti.

Thurstone
ha individuato 7 abilità mentali primarie:
  1. comprensione verbale
  2. abilità numerica
  3. memoria
  4. velocità percettiva
  5. visualizzazione spaziale
  6. fluidità verbale
  7. ragionamento induttivo 

Cattell distingue in:
  • Intelligenza fluida: abilità, indipendente dall'apprendimento e dalla cultura, di individuare soluzioni complesse e nuovi modi di pensare
  • Intelligenza cristallizzata: abilità, conoscenze, modi di pensare acquisiti
Secondo Hunt, gli individui si differenziano sulla base di come: si rappresentano mentalmente i problemi, manipolano le rappresentazioni mentali, eseguono i vari passaggi di elaborazione dell'informazione.
Secondo Sternberg, l'intelligenza non è una qualità statica che risiede nella mente di ognuno, ma è una capacità adattiva, con cui si trasformano e si risolvono i problemi della vita quotidiana.
Sternberg parla di: metacomponenti (stabiliscono quali problemi affrontare e monitorizzano le strategie da impiegare), componenti esecutive (classificano, confrontano, combinano e sorreggono l'azione), componenti acquisitive (provvedono all'apprendimento delle conoscenze per la soluzione dei problemi).

Distinguiamo inoltre in 3 tipi di intelligenze:
  • Analitica: implicata nel ragionamento astratto e nella valutazione delle idee
  • Pratico-contestuale: implicata nella soluzione dei problemi quotidiani
  • Creativo-sintetica: implicata nello sviluppo di soluzioni nuove e creative 

Gardner individua 7 tipi di intelligenza:
  • logico-matematica
  • linguistica
  • musicale
  • spaziale
  • corporea
  • Inter-personale
  • Intra-personale 

L'intelligenza sociale secondo Cantor e Kihlstrom corrisponde alla competenza con cui le persone affrontano i problemi della vita quotidiana, e si riflette nella capacità di interagire efficacemente con gli altri, adattando il comportamento alle circostanze.
L'intelligenza emotiva secondo Mayer e Salovey corrisponde alla capacità di comprendere le emozioni e i sentimenti propri e altrui, di discriminare tra essi e di usare tali informazioni per guidare il pensiero e le azioni.
Goleman ha individuato 7 aspetti del comportamento emotivamente intelligente: autocoscienza, automotivazione, persistenza di fronte alle avversità, controllo degli impulsi, regolazione dell'umore, empatia e ottimismo.

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sabato 3 giugno 2017

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Psicologia della personalità (4/10): Big Five

I 5 grandi fattori della personalità sono:
  1. Energia (dinamismo, dominanza)
  2. Amicalità (cooperatività, coordialità)
  3. Coscienziosità (scrupolosità, perseveranza)
  4. Stabilità emotiva (controllo delle emozioni, controllo degli impulsi)
  5. Apertura mentale (apertura alla cultura, apertura all'esperienza)
I 5 fattori rappresentano il punto di incontro della tradizione psicolessicale e di quella fattorialista.


Strumenti di valutazione dei Cinque Fattori di personalità

Gli strumenti per la misura dei Cinque Fattori valutano diverse sottodimensioni o sfaccettature di ciascuna dimensione.

Il NEO-PI-R di Costa e McCrae valuta:
  • Nevroticismo: ansia, ostilità collerica, depressione, timidezza sociale, impulsività, vulnerabilità
  • Estroversione: cordialità, gregarietà, assertività, attività, ricerca di sensazioni, emozioni positive
  • Apertura all'esperienza: apertura alle fantasie, all'estetica, ai sentimenti, alle azioni, ai valori
  • Gradevolezza: fiducia, onestà, altruismo, condiscendenza, modestia, sensibilità
  • Coscienziosità: competenza, ordine, senso del dovere, ricerca del successo, autodisciplina, decisione
Questo strumento ha dimostrato buone relazioni con altre misure di personalità, elevata concordanza tra autovalutazione e eterovalutazione.

In Italia sono stati sviluppati:
  • big five Questionnaire (BFQ): formato da 132 item (risp. da 1 a 5), misura i 5 fattori con le loro sottodimensioni ed ha una scala lie che misura la tendenza a fornire un profilo di se falsamente positivo.
    Può essere somministrato sia individualmente che in gruppo.
  • big five Questionnaire-Children (BFQ-C): formato da 65 item (da 1 a 3), per bambini da 8 a 14 anni, non ha sottodimensioni, il 4 fattore è diventato "instabilità emotiva", non ci sono termini in forma negativa e non ha la scala lie.
  • big five Adjectives (BFA): formato da 175 aggettivi unipolari (da 1 a 7), fornisce la misura dei 5 fattori con sottodimensioni.
  • big five Observer (BFO): composto da 40 coppie di aggettivi (es. energico/fiacco su scala a 7 posizioni), consente di rilevare i 5 fattori dal punto di vista di un osservatore.
Si distinguono poi i tipi di personalità che corrispondono a particolari combinazioni di tratti ricorrenti in una popolazione.

Per cercare di generalizzare il modello dei 5 fattori sono stati fatti:
  • Studi etici: Importano questionari di personalità o termini lessicali riferiti alla personalità da una cultura all'altra e, quindi, da una lingua all'altra (hanno generalmente replicato la struttura dei 5 fattori)
  • Studi emici: Iniziano la ricerca direttamente in una particolare cultura e si affidano a fonti indigene come le interviste, le descrizioni spontanee della personalità, le liste di termini estratte dal dizionario, ecc. (è stata riscontrata una minore conferma della struttura a 5 fattori: in alcune culture non sono stati rilevati i 5 Fattori, spesso i 5 Fattori rilevati differiscono in maniera sostanziale dalla soluzione standard) 

Pregi
Il modello Big Five rappresenta una cornice di riferimento condivisa per la descrizione della personalità, tramite la quale interpretare e catalogare le differenze individuali relative alla personalità.
Questo modello è caratterizzato da elevata comprensività, economicità e accessibilità, consente di esaminare e valutare la personalità con i termini che le persone usano abitualmente per comunicare, descrivere e giudicare se stesse e gli altri.
Inoltre, consente di esaminare e di fare previsioni rispetto ad importanti criteri esterni connessi all'adattamento psicosociale, come il successo scolastico e lavorativo e il benessere psicologico.

Ambiti d'utilizzo
  • psicologia delle organizzazioni
  • psicologia dell'educazione
  • psicologia clinica e della salute
  • psicologia economica
  • psicologia della politica

Limiti
I 5 Fattori non sono stati riscontrati in tutte le culture, soprattutto negli studi di tipo emico.
Fattori estratti a livello di popolazione solo in parte trovano riscontro a livello di individui.
I 5 Fattori non esauriscono la varietà delle caratteristiche che descrivono la personalità, né permettono una descrizione accurata delle singole individualità.
Abitualmente le persone usano un numero più limitato di fattori per descrivere se stesse e gli altri.
I 5 Fattori assumono una diversa rilevanza quando valutiamo la nostra personalità e quella degli altri.

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domenica 28 maggio 2017

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Psicologia della personalità (3/10): Teorie e metodologie

Una teoria della personalità deve: organizzare le conoscenze possedute e aprire la strada a nuove conoscenze, e fornire una spiegazione scientifica dei fenomeni che fanno parte del suo ambito di indagine.
I criteri di valutazione delle teorie sono:
  • Chiarezza
  • Semplicità-parsimonia
  • Generalizzabilità
  • Comprensività
  • Verificabilità
  • Rilevanza conoscitiva
  • Rilevanza pratica
Secondo Karl Popper (1902), lo scopo dell'attività scientifica è quello di trovare spiegazioni soddisfacenti in grado di migliorare lo stato delle conoscenze acquisite, la spiegazione scientifica è un processo suscettibile di essere costantemente modificato e migliorato, Il criterio di falsificabilità stabilisce la demarcazione tra teorie empiriche e teorie non empiriche (una teoria empirica deve poter essere confutata o falsificata), la teoria migliore è quella che è stata sottoposta a un numero maggiore di controlli (attraverso osservazioni e esperimenti).
Secondo Thomas Khun (1922), il progresso scientifico è sempre di tipo rivoluzionario: il mutamento di paradigma deriva dalla crisi della consolidata scienza normale in connessione ad una serie di anomalie e all'affermazione di un nuovo paradigma che presenta una maggiore pervasività e validità empirica.
Secondo Imre Lakatos (1922), la qualità di un programma di ricerca è stabilita attraverso un processo di verificazione (conferma delle previsioni che sono state stabilite nell'ordine logico del programma).

I diversi approcci teorici si possono distinguere in:
  • Strategie di ricerca: idiografiche (il singolo individuo come unità di indagine) vs nomotetiche (la popolazione come unità di indagine)
  • Metodi: clinici (lo studioso seleziona e pone in relazione tra loro una varietà di osservazioni e di informazioni che raccoglie attraverso l'esame della biografia, della condotta, della sua relazione con la persona studiata, al fine di ricostruire un itinerario esistenziale rispetto al quale cogliere le dimensioni uniche della personalità individuale), correlazionali (valutazioni di caratteristiche e comportamenti degli individui per estrarre dei profili e delle correlazioni, dove i profili descrivono gli individui mentre le correlazioni rilevano concordanze e discordanze nella variazione di certe caratteristiche o comportamenti, al fine di verificare delle previsioni e fornire spiegazioni, nel quadro di ipotesi teoriche prestabilite) o sperimentali (mira alla ricerca di regolarità generali rispetto ai nessi che legano certi effetti alle cause che li producono, generalizzabili al contesto al di fuori del laboratorio, tramite il controllo sulle variabili, le situazioni, i trattamenti ed i soggetti)
  • Fenomeni studiati: differenze individuali, strutture e processi di autoregolazione, ecc...
I metodi sono procedimenti pianificati di raccolta e trattamento delle informazioni e l'impiego di un metodo non esclude gli altri (pluralismo metodologico).
L'uso di strategie di ricerca presuppone che le diverse caratteristiche della personalità possano essere individuate e misurate.
Le misure/indicatori maggiormente usati sono: auto o etero valutazioni (es. questionari), osservazioni (es. check-list di comportamenti), rilevazioni di indici biologici/neurologici.



Le differenze individuali nella sfera della personalità


Si distingue in:
  • Carattere: dimensioni morali della condotta (bugiardo, avaro, adulatore)
  • Temperamento: aspetti formali della condotta (energico, sensibile, calmo)
  • Personalità: aspetti sociali della condotta (loquace, diligente, generoso)
Il termine tratto è sinonimo di disposizione inclinazione, propensione e si impiega per indicare insiemi di tendenze a pensare, sentire e agire in modi relativamente stabili nelle diverse circostanze.
C'è poi l'organizzazione gerarchica dove, il livello più elevato della gerarchia (che comprende le tendenze comportamentali più generali) costituisce la struttura di base della personalità.
Questa organizzazione viene considerata universale e lo scopo della ricerca è quello di identificare l'insieme universale dei costrutti sovraordinati.
I tipi di personalità corrispondono a particolari combinazioni di tratti ricorrenti in una popolazione, e si possono distinguere in: resilienti ( equilibrati, diligenti, gradevoli), supercontrollati (socialmente inibiti, emotivamente instabili) e ipocontrollati (negligenti, ostili).

Nella tradizione psicolessicale c'è l'ipotesi della sedimentazione linguistica di Cattell afferma che i descrittori che servono maggiormente a riconoscersi e distinguersi si possono rintracciare nella lingua che le persone parlano, perché costitutivi del loro modo di pensare a sé e agli altri e di interagire con loro.
Sono stati inoltre individuati dei marker (aggettivi tipici di ciascun tratto).

Nella tradizione fattorialistica si usa l'analisi fattoriale e si raccolgono i dati con i questionari, e c'è una organizzazione gerarchica delle dimensioni di personalità.
In questi studi si prendono inoltre in considerazione il numero di fattori (ampio vs ristretto), le relazioni tra i fattori (correlati vs indipendenti), l'uso dell'analisi fattoriale (verifica vs scoperta).
Si distingue inoltre in analisi fattoriale di primo ordine (dove i fattori latenti influenzano direttamente le variabili osservate) e di secondo ordine (dove i fattori latenti si possono influenzare tra di loro).

Secondo Cattell, i tratti sono strutture mentali che descrivono la personalità, sono inferiti dal comportamento e consentono di prevederlo.
Si distinguono in: comuni vs unici, originari vs superficiali, temperamentali (relativi agli aspetti formali del comportamento), dinamici (relativi alle componenti motivazionali), di abilità (connessi all'efficienza del comportamento).
I tratti si individuano tramite: la valutazione della vita reale (eventi della vita reale, osservazioni di esperti o compagni), le autovalutazioni (biografiche, questionari), test obiettivi, e Cattell individua 16 tratti primari.

Eysenck distingue in:
  • Supertratti: estroversione, nevroticismo, psicoticismo
  • Tratti
  • Abitudini comportamentali
  • Azioni specifiche
Secondo Guilford, la personalità di un individuo è un insieme unico di tratti, ed i tratti (ne individua 10) sono dimensioni che nella sfera del funzionamento fisico, mentale e comportamentale distinguono in modo relativamente durevole una persona dall'altra.
Comrey invece approfondisce l'analisi fattoriale e afferma che tratti sottordinati definiscono delle dimensioni di item omogenei fattorializzati (individua 8 tratti).
C'è stato poi un dibattito sulla stabilità vs differenziazione dei tratti di personalità nei diversi contesti, su fenotipi vs genotipi, su descrizione vs spiegazione.

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sabato 27 maggio 2017

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Psicologia della personalità (2/10): Fondazione della Psicologia della Personalità

Nel 1832 si ha lo strutturalismo di Wundt dove c'è lo studio degli elementi di base della mente, dove si cerca di capire quali sono gli elementi stabili della personalità.
Wundt ricerca degli elementi di base e rielabora i quattro temperamenti, melanconico, collerico, sanguigno, flemmatico, in base a due assi principali: forza delle emozioni e modificabilità delle emozioni.
Wundt insieme a Galton, Heymans e Wiersma si interessa inoltre alle differenze individuali.
Heymans e Wiersma individuano una struttura di personalità costituita da un ampio numero di tratti, successivamente ridotti a tre dimensioni temperamentali: attività (capacità di agire con facilità), emotività (intensità) e risonanza (responsività agli eventi esterni: primaria o immediata, secondaria o dilazionata), da cui derivano otto tipi psicologici.
Gli 8 tipi psicologici di Heymans e Wiersma sono: nervoso, sentimentale, collerico, passionale, amorfo, apatico, sanguigno, flemmatico.
Delle dinamiche interne della personalità se ne occupano invece Janet e Freud.

C'è poi (1842) il funzionalismo di James con lo studio dei processi d'adattamento all'ambiente, dove ci si chiede a cosa serve la personalità e che cosa fa la personalità.
James fa una analisi delle relazioni funzionali dinamiche tra attivazione fisiologica e esperienza fenomenica.


I primi contributi in Europa


C'è la psicologia dinamica di Janet (1859), dove si studia la perdita di coesione della personalità, che si realizza quando le funzioni psicologiche diventano automatiche e di dissociano dalla persona nella sua interezza.
Inoltre, ogni forma di condotta è il risultato della combinazione di forza (energia psichica che sostiene le diverse attività) e tensione (loro grado di organizzazione e sintesi), e l'organizzazione di tensioni dinamiche che determina il comportamento dipende ampiamente da fattori interpersonali e sociali.

La personalistica di Stern (1871), dove la persona è caratterizzata da unità, indivisibilità e intenzionalità, è una totalità, mai interamente determinata né dalle caratteristiche personali né dall'ambiente.

La prospettiva storico-culturale di Vigotskij (1896), dove l'essenza degli individui deriva dalle loro relazioni sociali, le funzioni psichiche risultano dalla interiorizzazione delle relazioni sociali, e lo sviluppo del linguaggio è la chiave dell'intero sviluppo delle funzioni psicologiche (ha prima una funzione di comunicazione interpersonale e poi di autoregolazione intrapsichica).

La teoria del campo di Lewin (1890), dove la persona deve essere esaminata nella situazione concreta, per capire le ragioni del suo comportamento dalla totalità degli elementi relativi alla percezione di sé (abilità, bisogni, ecc.) e dell'ambiente (opportunità, ostacoli, ecc.) che sono psicologicamente rilevanti e che costituiscono il suo campo psicologico.
Nel campo si distinguono tre aree fondamentali:
  • Lo spazio di vita, che comprende la persona e l'ambiente psicologico così come viene percepito
  • I fenomeni presenti nel mondo fisico e sociale e che non influenzano lo spazio di vita in un certo momento
  • La zona di confine dello spazio di vita
Lo sviluppo coincide con un estensione e una maggiore differenziazione del campo psicologico.


Gli sviluppo negli Stati Uniti


Allport (1897) definisce i tratti della personalità come strutture neuropsichiche con la capacità di rendere molti stimoli funzionalmente equivalenti, e capaci di iniziare e guidare forme coerenti di comportamento adattivo ed espressivo.
Allport distingue i tratti della personalità in universali vs individuali (presenti solo in alcuni individui), cardinali (che influenzano quasi tutte le azioni della persona), centrali (che contraddistinguono la persona), secondari (caratterizzati da un focus più ristretto o meno distintivi dell'individuo).

Murray (1893) parla di bisogni come forze interne che organizzano l'esperienza dando all'organismo una determinata tendenza direzionale, e li distingue in viscerogeni e psicogeni.
Parla di pressioni come forze ambientali che interagiscono con i bisogni della persona (distinte in beta e alpha) e di temi (unità globali derivanti dall'interazione tra bisogni e pressioni).


Dalle Macro alle Micro-teorie (anni 30-50)


Maslow fa una tassonomia dei bisogni:
  • Bisogni di realizzazione
  • Bisogni di stima
  • Bisogni di appartenenza
  • Bisogni di sicurezza
  • Bisogni fisiologici
Rogers (1902) vede la pratica clinica come sede primaria per lo studio della personalità e afferma che la tendenza attualizzante imprime una direzione costruttiva allo sviluppo e alla piena realizzazione degli aspetti sani e creativi.
Inoltre parla di accettazione incondizionata come base dello sviluppo e come condizione del cambiamento terapeutico.

Esistono poi le teorie dell'apprendimento sociale:
  • Dollard e Miller: la riduzione della stimolazione pulsionale, derivante dai bisogni, è l'elemento di rinforzo che regola il rapporto dell'organismo con l'ambiente
  • Sears: l'importanza delle relazioni interpersonali e delle interazioni sociali nella formazione delle strutture di personalità
  • Rotter: il concetto di aspettative di rinforzo e il locus of control
  • Bandura: l'importanza del modellamento (processi attentivi, ritenzione mnemonica, produzione)
La teoria dei costrutti personali di Kelly (1905) afferma che l'individuo come lo scienziato mira a prevedere e controllare il corso degli eventi nel quale è coinvolto ed i costrutti personali rappresentano schemi o lenti che l'individuo impiega per conoscere la realtà e ordinare gli eventi.

Mischel critica le teorie disposizionali e psicodinamiche, propone nuove unità di analisi come strategie, piani, scopi che regolano la condotta e rendono conto delle differenze individuali nelle diverse situazioni, apre un dibattito persona-situazione che caratterizzerà tutti gli anni 70 e inizi 80.

Attualmente la psicologia della personalità è dominata da 2 grandi indirizzi:
  • La psicologia dei tratti
  • L'approccio sociale cognitivo

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domenica 21 maggio 2017

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Psicologia della personalità (1/10): Origini della psicologia della personalità

La personalità dal punto di vista dell'Individuo è l'insieme delle qualità ed inclinazioni che danno il senso della propria identità, integrità, unicità, mentre dal punto di vista di un altro osservatore è l'insieme della caratteristiche che distinguono gli individui l'uno dall'altro.
La personalità è la complessità dei sistemi psicologici che contribuiscono all'unità e la continuità della condotta e dell'esperienza del singolo individuo in interazione con il mondo esterno, nel corso del tempo.

La psicologia della personalità ha come oggetto di studio l'intera persona e mira a fornire una visione integrata del suo funzionamento psicologico, si interessa ai fattori biologici, interpersonali e socioculturali che contribuiscono allo sviluppo e al funzionamento dei vari sistemi cognitivi e affettivi, offrendo l'ambito in cui integrare le conoscenze sul funzionamento psicologico dell'individuo.


Le origini della psicologia della personalità


Il termine Personalità probabilmente deriva dalla parola latina persona: maschere indossate dagli attori nelle opere teatrali.
L'essenzialismo greco vede la personalità come insieme di caratteristiche intrinseche e stabili.
Teofrasto fornisce la definizione di carattere, come tratto dominante, ovvero forza direttiva e dinamica in cui risaltano componenti morali negative (es. avaro, bugiardo, adulatore).

Ippocrate ha una concezione unitaria dell'organismo e del corpo, per cui la malattia non è soltanto l'alterazione di una o più parti ma sempre l'alterazione complessiva dell'equilibrio generale, inoltre l'organismo è sempre in connessione con l'ambiente che in larga parte ne promuove e ne condiziona lo sviluppo.
Ippocrate ipotizza 4 umori che determinano 4 temperamenti principali:

  • La bile nera prodotta dalla milza genera umidità e malinconia
  • La bile gialla elaborata dal fegato crea secchezza e collera
  • Il flemma originato dal cervello cagiona freddo e apatia
  • Il sangue che sgorga dal cuore provoca caldo ed emotività
Degli studiosi Romani troviamo Cicerone e Seneca che parlano di conflitto tra ragione e passione e di ruolo dell'esperienza, dell'ambiente e dell'educazione nel disciplinare le passioni e nella costruzione delle abitudini e delle differenze individuali.
Durante l'illuminismo, Kant distingue in temperamento (l'insieme di caratteristiche fisiologiche) e carattere morale (ciò che l'uomo è capace di fare di se stesso).

Nascono poi nell'800 le scienze sociali (Comte, Durkheim, Tarde, Weber, Mill, Spencer, Marx) che affermano che lo sviluppo e il funzionamento della persona non possono essere disgiunti da quelli dell'organizzazione sociale.
La frenologia invece ha come massimi esponenti Gall che afferma che il carattere è un'espressione della fisiologia cerebrale ed il cervello è la sede da cui ha origine il temperamento e il comportamento dell'individuo, mentre Spurzheim invece opera una localizzazione cerebrale di 23 facoltà o poteri affettivi.

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sabato 20 maggio 2017

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Strumenti di valutazione della personalità (13/13): La relazione di coppia

L'attaccamento romantico


Il bambino durante lo sviluppo interiorizza regole di funzionamento interattivo e strategie nel trattare le emozioni.
Quello che si cerca di scoprire con le nuove ricerche è quanto la teoria dell'attaccamento può essere applicata alle relazioni romantiche, quanto e come i modelli relazionali messi a punto dalla famiglia d'origine tendono ad essere estesi alle relazioni adulte.
Secondo Berman e Sperling, l'attaccamento adulto è una tendenza stabile di un individuo nel produrre sforzi per ottenere e mantenere la prossimità ed il contatto con una o più persone che assicurano un potenziamento sul piano soggettivo per la salvezza e la sicurezza.
Questa tendenza stabile è regolata da modelli operativi interni, che sono schemi cognitivo-affettivi-emozionali costituiti a partire dall'esperienza individuale nel modo delle reazioni interpersonali di lui o di lei.
L'attaccamento negli adulti non offre la sicurezza di per sé, ma il potenziale, ovvero, adulti con relazioni instabili possono rimanere uniti perchè un partner ha il potenziale per offrire il senso di sicurezza.
L'attaccamento si manifesta in un limitato set di caratteristiche che sorge quando l'accessibilità o la distanza delle figure d'attaccamento superano una certa soglia, un certo limite individuale, mentre il modello operativo interno (MOI) è una rappresentazione nella mente che include aspetti del self, della figura d'attaccamento, situazioni invarianti per relazioni d'attaccamento e gli affetti che connettono le 2 figure.
L'attaccamento attuale differisce dall'attaccamento agli oggetti primari, per diversi punti:

  • reciprocità: rapporto simmetrico adulto vs rapporto asimmetrico coi caregiver
  • relazione sessuale
  • sistema d'esplorazione: da adulti si svolgono lo stesso le attività di base anche se viene meno il sostegno della base sicura
  • storia passata
Entrambi questi tipi di rapporti implicano periodi di contatto grembo-grembo, l'uso frequente di linguaggio infantile e lo scambio d'affettuosità, c'è inoltre in entrambi il concetto di base sicura, i sistemi di disponibilità e sensibilità.
Inoltre, i criteri per reputare una figura d'attaccamento come sicura, variano a seconda della fase della vita che si affronta.
Studiando le reazioni alla separazione, si è visto che anche negli adulti si possono avere comportamenti di: protesta, disperazione e distacco (che non si manifestano quando viene invece meno un amico).
Queste esigenze biologiche potrebbero essere legate alla necessità di trasmettere le proprie caratteristiche alle generazioni future, e quando c'è una separazione si può avere malessere fisico e mentale.

Formazione del legame d'attaccamento nelle relazioni romantiche
L'attaccamento di coppia può manifestarsi solo quando i legami coi genitori iniziano a non essere più centrali ed univoci e le funzioni di base sicura possono essere così spostate su altri individui.
Alcuni autori hanno analizzato il percorso svolto dalle relazioni sentimentali, confrontandolo con quello svolto con le figure d'attaccamento, individuando alcune fasi:
  • fase di pre-attaccamento/attrazione e flirting: fin da piccolo c'è la propensione innata a socializzare, caratteristica riscontrata anche nei flirt degli adulti
  • fase della formazione dell'attaccamento/innamoramento: crescendo il bambino diventa più selettivo, così come le reazioni di chi si innamora (es. attivazione arousal) sono simili
  • fase dell'attaccamento ben delineato/amore: dai 7 mesi ad 1 anno la figura d'attaccamento del bambino è netta come la figura d'amore nell'adulto
  • fase della partnership regolata da scopi/fase post romantica: grazie alla base sicura il bambino esplora, così negli adulti c'è meno contatto fisico e più attività extra-coppia. 

Due linee di ricerca nell'attaccamento romantico
Esistono 2 linee di ricerca spesso in contrasto tra di loro:
  • quella degli psicologi dello sviluppo e dei clinici, usano tecniche osservazionali ed interviste per studiare lo stato della mente dei genitori  rispetto all'attaccamento (AAI), approccio poi esteso allo studio delle relazioni di coppia
  • quella degli psicologi della personalità e degli psicologi sociali, iniziata con gli studi di Hazan e Shaver, che usano misure di self-report e fanno riferimento al modello bidimensionale della Ainsworth (ansietà/evitamento)
Alcuni ricercatori hanno ipotizzato che esistano modelli multipli d'attaccamento (Bartholomew, Shaver), ed alcuni pensano che esista un modello d'attaccamento generale al vertice di una gerarchia, seguito poi da specifici modelli di relazione subordinati.
Una seconda ipotesi dice che i modelli operativi interni potrebbero essere visti in modo multidimensionale con gli individui che possono essere sicuri, ma anche in parti distanzianti e/o preoccupati.
Secondo una terza ipotesi, l'amore di coppia potrebbe essere considerato il risultato dell'integrazione di diversi sistemi motivazionali indipendenti, quali l'attaccamento, la sessualità e l'accudimento, dove l'attaccamento è il modello più importante che influenza gli altri due durante lo sviluppo (perchè è il primo ad attivarsi).
Col termine modelli d'attaccamento si fa riferimento allo studio del sistema d'attaccamento e delle strategie sottese allo stato della mente rappresentative dell'organizzazione dei MOI di un individuo, mentre col termine stili d'attaccamento (misurati con self-report) si intendono i resoconti relativi ai sentimenti concernenti le relazioni o relativi alle relazioni attuali.

L'ipotesi del prototipo
Questa prospettiva evolutiva presuppone che le rappresentazioni delle esperienze con le figure primarie dell'infanzia, possano avere un'influenza sulla formazione delle relazioni negli anni successivi.
Gli individui costruiscono rappresentazioni delle loro esperienze di base sicura arrivando a generalizzare gli schemi delle relazioni con gli altri e ciò assume un ruolo centrale nell'orientare l'ingaggio e la scelta del partner.
Secondo questo modello: relazioni della prima infanzia -> successo matrimoniale
I MOI agiscono dunque da filtro per l'elaborazione delle informazioni che provengono dall'esterno, attivando inconsciamente processi selettivi di percezione, attenzione e memoria, e quindi è probabile che venga considerato solo ciò che è coerente con le proprie aspettative (elaborazione pregiudiziale che rafforza i modelli esistenti).
Hazan e Shaver per analizzare le caratteristiche del legame di coppia hanno messo a punto uno strumento di self-report, l'Adult attachment styles (AAS), riscontrando che i soggetti sicuri parlano della loro storia più importante come felice, amichevole e basata sulla fiducia reciproca e sulla capacità d'accettare e sostenere il partner, gli evitanti mostrano paura di intimità ed instabilità emotiva, mentre gli ansiosi/ambivalenti vivono l'amore come un'esperienza che implica ossessione, desiderio di fusionalità e sentimenti di gelosia.

Discontinuità e natura diadica della relazione
Il cambiamento potrebbe avvenire a causa di nuove relazioni che offrirebbero all'individuo la possibilità di riprocessare le esperienze passate e presenti e di attribuirvi nuovi significati.
Hazan e Hutt hanno osservato che il coinvolgimento in una relazione sentimentale stabile e soddisfacente e la presenza e un rapporto positivo con un partner in grado di disconfermare le aspettative negative possedute, può indurre una persona insicura a modificare i propri MOI (può accadere anche il contrario).
I cambiamenti dei MOI avverrebbero quando ripetutamente delle esperienze relazionali nuove disattendessero le aspettative, cmq alcuni studi longitudinali mettono in rilievo che la teoria del prototipo è efficace solo in condizioni stabilmente ottimali nel corso del tempo e mostrano che la discontinuità dell'attaccamento può essere condizionata da eventi come divorzi, perdite, abusi, malattie del genitore.
In generale, si ipotizza che: i singoli partner possono vedere la relazione in modo differente pur avendo concordanza coi propri MOI e la relazione, è poi possibile che il MOI di coppia sia sostenuto da un partner che determina un effetto sulla soddisfazione di coppia, o è anche possibile che la qualità della relazione di coppia sia un mix dei MOI di entrambi i partner.
Quindi il modello o lo stile d'attaccamento appare come una variabile mediatore che incide sulla qualità della relazione di coppia.

Sistemi di classificazione
Esistono 3 principali sistemi di classificazione dell'attaccamento romantico:
  • categorie: i gruppi di soggetti vengono assegnati a categorie sulla base di differenze qualitative (c'è variabilità tra gruppi e non all'interno del gruppo).
    Il pregio di questo sistema è di mettere subito in evidenza le differenze individuali.
  • dimensioni: nasce per considerare le differenze tra membri classificati nello stesso gruppo col metodo categoriale, si collocano i soggetti lungo una o più dimensioni continue ed indipendenti l'una dall'altra e si differenziano i soggetti solo da un punto di vista quantitativo.
  • prototipi: Bartholomew colloca le categorie dell'attaccamento all'interno di uno spazio a 2 dimensioni comprendente i modelli dell'immagine di sé (positiva e negativa) e i modelli dell'immagine degli altri (positiva e negativa).
    Questo metodo mette in evidenza non solo gli aspetti che differenziano i modelli, ma anche quelli che li accomunano. 


Adult Attachment Interview (AAI)


L'AAI è stata sviluppata per permettere di valutare la rappresentazione mentale dell'attaccamento negli adulti, che risulta essere altamente predittiva del comportamento di attaccamento del bambino ad un anno con un elevato grado di specificità nella previsione della concordanza tra le classificazioni dell'attaccamento nei genitori e nei loro figli.
Questa intervista consente di individuare 3 categorie d'attaccamento: sicuro, distanziante, preoccupato, predittive dei 3 principali pattern d'attaccamento infantile e successivamente vennero proposte 2 ulteriori classificazioni, irrisolto ed inclassificabile (corrispondenti nei bambini rispettivamente al disorganizzato/disorientato ed inclassificabile).

Lo strumento
L'AAI è un'intervista semi strutturata ideata per valutare lo stato della mente rispetto alle esperienze d'attaccamento del partecipante, definito operativamente nei termini di indicatori formali dell'organizzazione del discorso.
L'AAI è uno strumento narratologico in grado di valutare e classificare i MOI dell'attaccamento degli adulti (che includono elementi cognitivi, affettivi e comportamentali, interiorizzati a partire dalle prime esperienze relazionali significative).
L'intervista sottopone il soggetto ai compiti di: rievocare e riflettere su ricordi relativi a relazioni precoci e a potenziali esperienze traumatiche, mantenere il discorso coerente con l'intervistatore.
Le domande sono poste con un ordine prefissato, per approfondire progressivamente la relazione dell'intervistato con i caregiver, inoltre l'intervista dovrebbe essere fatta in modo da instaurare una relazione col soggetto, comprendendo il significato della sua narrazione e ponendosi in maniera empatica.
Le prime domande sono sulla visione generale del proprio rapporto con le figure di riferimento, poi viene chiesto di fornire degli aggettivi che descrivano la relazione durante l'infanzia coi caregiver, e poi si invita a raccontare degli episodi specifici che sostengano la scelta fatta, infine ci sono poi domande su eventi quotidiani che possono attivare il sistema d'attaccamento (traumi, malattie, separazioni, ecc...) e ci sono anche domande relative alla perdita di persone significative.
Si indaga poi su come l'intervistato pensi che l'attaccamento passato possa aver influenzato lo sviluppo della sua personalità, si chiede poi il rapporto attuale coi genitori (per verificare la coerenza della propria storia affettiva), e si cerca infine di capire se il soggetto pensa che l'attaccamento coi genitori abbia influenzato il successivo attaccamento coi suoi figli.
L'AAI dura da 45 minuti ad 1 ora e mezzo circa, viene audioregistrata e trascritta integralmente, viene poi codificata su scale ordinali con punteggio da 1 a 9 e viene fatta anche una classificazione generale basata su indicatori presenti nel trascritto.


Il costrutto di coerenza
Il criterio principale per la classificazione con l'AAI è il punteggio ottenuto nella scala della coerenza del trascritto.
Viene presa in esame la forma nella quale la storia viene presentata e discussa, spostando l'attenzione da ciò che viene detto al contesto in cui viene detto.
L'individuo dovrebbe dunque seguire il principio di cooperazione, che segue le 4 massime di Grice:
  • qualità: narrazione credibile e sostenuta da prove, priva di contraddizioni o conclusioni illogiche
  • quantità: l'informazione è esauriente, ma non eccessiva o troppo succinta
  • pertinenza o rilevanza: le risposte sono rilevanti rispetto alle domande
  • stile o modo espressivo: utilizzo di un linguaggio chiaro e ordinato, privo di parole senza senso
Il trascritto risulta coerente quando il soggetto è capace di recuperare i ricordi e fornire valutazioni sulle esperienze familiari positive e negative vissute, riconoscendone l'influenza sul presente.
La coerenza è quindi la massima discriminante tra i sicuri e gli insicuri, gli insicuri distanziati tendono a violare la massima di qualità e di quantità, gli insicuri preoccupati violano la massima di modo, di rilevanza e di quantità, gli irrisolti/disorganizzati violano il modo, la quantità e la qualità, mentre gli inclassificabili hanno schemi linguistici contraddittori ed incompatibili.

Sistema classificatorio dell'AAI
La classificazione avviene attraverso 2 processi diversi:
  • procedura bottom-up: focalizzata sulla forma e sui contenuti dei testi, valutati con scale ordinali
  • procedura top-down: considera la veste complessiva dell'intervista, al fine di definire a quale categoria possa essere ascritta la rappresentazione mentale dell'attaccamento interiorizzata dal soggetto
La procedura bottom-up usa scale ordinali a 9 punti, articolate in 2 gruppi:
  • scale relative alla probabile esperienza del passato
  • scale relative allo stato attuale della mente rispetto all'attaccamento
La procedura top-down può portare a classificazioni generali sulla base dello stato attuale della mente:
  • sicura/autonoma: coerenza del trascritto, coerenza della mente, monitoraggio metacognitivo
  • distanziante: idealizzazione, mancanza di ricordi, svalutazione
  • preoccupata: rabbia, passività o vaghezza del discorso
  • irrisolta/disorganizzata: lutto irrisolto, abuso irrisolto
  • inclassificabile: profilo delle scale non integrato
La categoria irrisolta può portare a 3 comportamenti tipici: lapsus del monitoraggio del ragionamento, lapsus del monitoraggio del discorso, reazioni comportamentali estreme.

Caratteristiche psicometriche
L'AAI ha una buona attendibilità inter-siglatori, una buona attendibilità test-retest, una buona validità discriminante ed una buona validità predittiva.
La validità convergente (data dall'accordo tra diversi metodi di valutazione nel misurare lo stesso costrutto) invece è difficilmente misurabile a causa della mancanza di strumenti simili alla AAI.

AAI e relazioni di coppia
Fischer e Crandell hanno proposto il concetto di attaccamento complesso, in cui ciascun partner agisce come figura d'attaccamento per l'altro.
Questi 2 autori hanno descritto i vari possibili accoppiamenti delle diverse tipologie:
  • attaccamento di coppia sicuro
  • attaccamento di coppia insicuro: preoccupato/preoccupato o distanziante/preoccupato
  • attaccamento di coppia sicuro/insicuro
Alcuni studi hanno analizzato i MOI dell'attaccamento e i diversi aspetti del rapporto di coppia:
  • scelta del partner: esiste la tendenza alla stabilizzazione della sicurezza o dell'insicurezza nella scelta del partner
  • interazioni di coppia: i sicuri sanno usare meglio il partner come base sicura e sanno anche esserlo a loro volta
  • matching di coppia rispetto al genere: i cambiamenti maggiori da insicuro a sicuro sono più frequenti nelle donne
  • qualità del legame matrimoniale: rilevata scarsa correlazione tipologie d'attaccamento e soddisfazione coniugale
  • interazioni genitoriali: relazioni bambino-genitori risultano più compromesse quando entrambi i genitori sono insicuri 


Current Relationship Interview (CRI)


Secondo Treboux, l'organizzazione cognitiva del sistema d'attaccamento nelle relazioni adulte è caratterizzata dalla compresenza di 2 componenti essenziali:
  • la rappresentazione generalizzata (generalized) dell'attaccamento, che si sviluppa in tanti anni tramite le esperienze con le figure d'attaccamento d'infanzia
  • la rappresentazione specifica (specific) dell'attaccamento, che si costituisce nell'ambito delle relazioni d'attaccamento con un partner romantico
Crowell e Treboux hanno individuato 4 ambiti di studio:
  • l'attaccamento sicuro come un tratto, dove una rappresentazione generalizzata d'attaccamento sicura dovrebbe essere associata ad altri aspetti positivi della relazione
  • il ruolo della rappresentazione specifica, dove si pensa che la rappresentazione attuale sia quella che organizza l'attaccamento e che col tempo l'influenza dell'attaccamento primario diminuisce
  • consenso diadico e compatibilità, si prende in considerazione la corrispondenza tra la rappresentazione generalizzata dei 2 partner
  • configurazione delle rappresentazioni generalizzate e specifiche, ci si focalizza sulla correlazione della coerenza tra i 2 tipi di modelli nei singoli partner 

Stony Brook Adult Relationship Project
Con questo studio si vuole esaminare l'ipotesi del prototipo e studiare l'evolversi delle relazioni di coppia rispetto a costrutti d'attaccamento generalizzato e specifico.
La ricerca longitudinale ha seguito molte coppie durante la transizione verso il matrimonio e la transizione verso la genitorialità (258 coppie esaminate 3 mesi prima del matrimonio, 18 mesi dopo il matrimonio, 6 anni dopo).
Per questo studio, gli autori hanno sviluppato la CRI, un'intervista finalizzata alla valutazione della rappresentazione di attaccamento relazione-specifica, cioè lo stato della mente rispetto alla relazione attuale con il partner.
Nella ricerca la CRI è stata affiancata dalla AAI e dalla SBSS (secure base scoring system), uno strumento di tipo osservazionale usato per valutare le funzioni di uso della base sicura e di supporto della base sicura attraverso l'uso di videoregistrazione.
I risultati dello studio mostrarono che lo spostamento verso il ruolo genitoriale degli uomini può portarli a cambiare da insicuri a sicuri.
Un'altra ipotesi confermata è quella che sostiene che l'insicurezza nella rappresentazione specifica sembra essere più frequente nelle coppie che son destinate al divorzio (rispetto all'insicurezza generale).
Inoltre, la rappresentazione dell'attaccamento all'interno del rapporto di coppia adulto, non sembra essere totalmente spiegabile sulla base delle relazioni d'infanzia.
Sono state quindi individuate 4 configurazioni basate sulla coerenza o sulla discrepanza tra rappresentazioni generalized e specific:
  1. concordanza tra rappresentazioni sicure (specifiche e generalizzate) porta al funzionamento positivo della relazione
  2. concordanza tra rappresentazioni insicure è associata alla vulnerabilità dei soggetti e alle difficoltà della relazione
  3. discordanza tra rappresentazioni generalizzate insicure e specifiche sicure, buona relazione e poco conflitto, ma si tratta di un equilibrio debole che funziona bene prima del matrimonio ma che poi dopo è vulnerabile allo stress
  4. discordanza tra generalized sicure e specific insicure, individui con buon comportamento ma con alto disagio, pochi sentimenti positivi e forte tendenza alla separazione rapida 

Current Relationship Interview (CRI)
La CRI è un'intervista semi-strutturata di 15 domande che hanno lo scopo di valutare la rappresentazione dell'attaccamento specific nei legami sentimentali adulti.
Le 6 aree d'indagine sono:
  1. background sentimentale
  2. relazione romantica attuale
  3. rifugio sicuro
  4. base sicura
  5. passato (matrimonio dei genitori)
  6. futuro 

Sistema di classificazione della CRI
Per discriminare i sicuri dagli insicuri la CRI usa la dimensione della coerenza (massime di qualità, quantità, rilevanza e modo).
Al soggetto è assegnata una categoria a seconda del profilo che emerge da punteggi assegnati (da 1 a 9) su 18 scale di valutazione, usate per definire: il comportamento ed i pensieri nei confronti di argomenti correlati con l'attaccamento, il comportamento del partner, lo stile narrativo del soggetto.
Le classificazioni sono uguali a quelle dell'AAI: sicuro, distanziante, preoccupato e irrisolto.
Le scale sono divise in 3 gruppi:
  1. storia del soggetto: intensità delle relazioni precedenti, qualità del matrimonio dei genitori, soddisfazione del soggetto rispetto alla relazione
  2. comportamento del soggetto e del partner: amore, rifiuto, coinvolgimento, controllo, dipendenza, careseeking, caregiving
  3. stato della mente/stile del discorso del soggetto: valutazione dell'intimità, valutazione dell'indipendenza, rabbia, svalutazione, idealizzazione, passività del linguaggio, paura della perdita, non risoluzione/disorganizzazione rispetto ad una perdita o a un trauma nelle relazioni precedenti, coerenza generale del trascritto
L'assegnazione delle categorie è basata sui punteggi ottenuti in ciascuna scala e sulla valutazione complessiva dell'intervista.

Caratteristiche psicometriche
Le ricerche relative alla validità e all'affidabilità della CRI non sono completamente esaustive, tuttavia lo strumento sembra avere una buona validità discriminante, una buona validità convergente, una minore attendibilità test-retest rispetto all'AAI.

Recenti ricerche
La sicurezza dell'attaccamento infantile, se unita alla sicurezza osservata nella coppia adulta a livello comportamentale, sembra risultare altamente predittiva di un modello sicuro nella CRI, sottolineando che la rappresentazione specific dell'attaccamento è basata in parte sui MOI costruiti a partire dalle esperienze dell'infanzia, in parte dalle esperienze attuali col partner.
Inoltre, alcuni studi mostrano che alcuni insicuri con l'AAI sembrano diventare sicuri con la CRI, e questo vorrebbe dire che il modello della relazione romantica non è del tutto spiegabile dalla storia delle relazioni infantili.


Relazione di coppia e funzione riflessiva


Secondo la Main, le differenze nell'organizzazione dell'attaccamento infantile sono fortemente collegate alla qualità della capacità metacognitiva del genitore.
La capacità di leggere lo stato mentale del piccolo e di rispondere prontamente favorisce il nascere nel bambino della capacità di rappresentare simbolicamente il proprio stato interiore, determinando così una migliore relazione affettiva (al contrario il bambino diventa insicuro).
Secondo Fonagy e Target, ad un certo punto dello sviluppo il bambino diventa capace di leggere la mente delle persone, ovvero di attribuire agli altri stati mentali, e attraverso la capacità di mentalizzare del caregiver il bambino può percepire un'immagine di se stesso come essere dotato di desideri e credenze.
La capacità di mentalizzare è un'acquisizione transgenerazionale, ovvero pensiamo agli altri in termini di desideri e credenze in virtù del fatto e nella misura in cui noi stessi siamo stati pensati come essere intenzionali dai nostri caregiver.
Secondo Gergely e Watson, la propensione specie-specifica degli esseri umani a riflettere con la voce o con gli atteggiamenti del volto le manifestazioni del bambino che sono espressive di emozioni, svolge un ruolo cruciale nel processo di sviluppo.
Il neonato interiorizza l'atteggiamento empatico della madre, sviluppando una rappresentazione secondaria del proprio stato emotivo in cui il significante è offerto dall'espressione empatica del volto della madre e il significato dal suo stesso stato d'attivazione.
La capacità di mentalizzare si sviluppa soprattutto col gioco offerto dal caregiver al bambino, il quale offre una realtà alternativa al piccolo, una realtà al di fuori della sua mente che gli fa capire che non è una cosa unica con l'ambiente, che è una persona separata, che esistono altre persone oltre a lui, che queste persone pensano, come anche lui.


Affettività mentalizzata, fallimento dell'integrazione, esternalizzazione
Per Fonagy, l'affettività mentalizzata è un tipo sofisticato di regolazione affettiva che denota l'esperienza degli affetti attraverso le lenti dell'autoriflessibilità.
I 3 requisiti fondamentali di una compiuta mentalizzazione sono: capacità d'identificare, di modulare, di esprimere i propri affetti.
Nel bambino, il fallimento del processo di sintonizzazione affettiva, di reciprocità e di rispecchiamento nella relazione caregiver/bambino, può portare alla compromissione della capacità di riflettere sulle esperienze mentali e di differenziare le emozioni, con la conseguenza di una ridotta consapevolezza delle emozioni stesse e degli stati mentali affettivi interni.
Nell'adulto la mentalizzazione può cessare per 3 motivi: la necessità di difese psicologiche, la modificazione fisiologica negli individui traumatizzati, l'iperattivazione del sistema d'attaccamento che sopprime la funzione riflessiva per via dell'eccessiva ricerca di prossimità.
La capacità di mentalizzare rende il comportamento prevedibile, facilita la distinzione apparenza-realtà, potenzia la comunicazione, facilita la creazione di connessioni di significato tra mondi interni ed esterni.

Dalla diade bambino-caregiver alla coppia adulta
Le coppie sono sempre impegnate in processi d'allineamento e risonanza, in una scansione dello stato mentale propria e del partner (conscia ed inconscia).
I meccanismi interpretativi interpersonali hanno 3 funzioni di base: la regolazione dello stress, l'attenzione focalizzata ed il funzionamento riflessivo.
La mentalizzazione, o funzione riflessiva, ha un ruolo preminente nella capacità di avere un'indipendenza rappresentazionale ed un'idea sufficientemente complessa della relazionalità del rapporto.

Misurazione operativa della funzione riflessiva
Per misurare la funzione riflessiva è stata creato creato un manuale da Fonagy il Reflective Functioning manual, version 5.0, for application to adult attachment interviews.
Fonagy e Target analizzano il grado di funzione riflessiva tramite l'analisi di trascritti della AAI, e le domande dell'intervista vengono divise in 2 gruppi: le demand questions che costringono il soggetto ad usare le competenze di funzione riflessiva, e le permit questions, che danno solo l'occasione di usare le stesse competenze.
Le domande aggiuntive all'AAI hanno lo scopo di approfondire le qualità riflessive del soggetto e possono essere formulate come corollario sia delle demand che delle permit questions.
Una persona con buona funzione riflessiva esibisce capacità mentalizzanti in riferimento ad alcuni parametri o markers.
Una buona capacità di mentalizzazione si rivela anche attraverso la consapevolezza della natura degli stati mentali, il soggetto deve mostrare di comprendere che gli stati mentali possono essere fraintesi.
Una persona con una buona capacità di mentalizzazione deve anche mostrare di essere in grado di comprendere che un suo stesso comportamento può essere interpretato in modo diverso da interlocutori diversi.
L'individuo deve aver sviluppato una sua personale teoria sulle dinamiche presenti nel contesto affettivo di riferimento, e su come queste abbiano influenzato il proprio modo di essere e relazionarsi, inoltre, si indaga sulla consapevolezza circa i propri stati mentali in relazione all'intervistatore.
La capacità di mentalizzazione viene misurata su 6 livelli:
  1. funzione riflessiva di tipo negativo, respinta
  2. funzione riflessiva assente, ma non respinta
  3. funzione riflessiva incerta o bassa
  4. funzione riflessiva definita o ordinaria
  5. funzione riflessiva marcata
  6. funzione riflessiva piena o eccezionale 

Codifica della RF a partire dalla CRI
Le aree della CRI omologhe al modello di Fonagy sono:
  1. capacità di comprensione degli stati mentali che sottendono i comportamenti
  2. influenza della relazioni sulla personalità e sullo sviluppo della persona
  3. ostacoli alla crescita personale
  4. esperienza dei rifiuti
  5. lutti
  6. cambiamenti nella relazione 

L'intersoggettività
Secondo la posizione intersoggettiva forte: i bambini nascono con meccanismi innati per identificare e attribuire stati mentali alla mente dell'altro durante le interazioni sociali precoci, fin dall'inizio della vita c'è un ricco insieme di stati mentali differenziati del sé (emozioni, intenzioni, motivi, scopi) che sono accessibili introspettivamente al bambino, tali stati mentali possono essere riconosciuti come simili agli stati mentali dell'altro e in quanto tali vengono sperimentati come condivisi.
La posizione intersoggettiva debole ritiene invece che l'esistenza delle interazioni imitative ed affettive precoci rifletta un adattamento biologico dell'uomo ad identificarsi con le altre persone nei termini del come me, ovvero il bambino arriverebbe a comprendere gli stati soggettivi dell'altro solo esperendo internamente propri stati mentali soggettivi perchè sono analoghi a quelli dell'altro da sé.
Fonagy propone la posizione intersoggettiva senza stato iniziale, proponendo che il sistema percettivo abbia una preferenza biologicamente determinata a prestare attenzione al mondo esterno e ad esplorarlo.


Questionari per la valutazione dell'attaccamento romantico


Gli stili d'attaccamento sono un insieme di pattern sistematici di aspettative, credenze, bisogni, emozioni, strategie di regolazione delle emozioni e comportamenti sociali che risultano dall'interazione tra un sistema innato d'attaccamento e una particolare storia di esperienze con le figure d'accudimento.
Le dimensioni sono poli affettivi soggiacenti le manifestazioni comportamentali dell'attaccamento che si esplicano essenzialmente in 2 componenti: l'espressione dell'ansia all'interno di una relazione di coppia concerne le preoccupazioni sull'affidabilità della figura di attaccamento, e l'evitamento, che ha a che fare con sentimenti di timore dell'intimità e con l'incapacità di dipendere dagli altri.
I prototipi sono profili ideali a cui una persona può assomigliare in grado minore o maggiore. Si ha un sistema di classificazione che prevede una variabilità interna alla categoria, dove i membri del gruppo differiscono in relazione al grado di corrispondenza al modello.


Valutazione categoriale dell'attaccamento romantico
Hazan e Shaver hanno creato l'Adult attachment styles per cogliere le caratteristiche del legame di attaccamento al partner, individuando 3 stili d'attaccamento: sicuro, evitante, ansioso/ambivalente.
Le critiche a questo strumento sono che la richiesta di una scelta forzata di categorizzazione (il soggetto deve scegliere a quale stile appartiene) presume che le variazioni tra le persone siano inesistenti, inoltre lo strumento non misura quanto una persona è sicura o insicura.

Valutazione dimensionale
La valutazione dimensionale si ha attribuendo dei punteggi su scala Likert a 2 scale, evitamento e sicurezza, dove inizialmente le categorie erano mutamente escludentesi, mentre poi ci si è spostati ad una classificazione dimensionale dove si tiene in considerazione il tipo di differenze entro i soggetti.
A questo proposito Collins e Read hanno creato l'Adult attachment scale, che presenta 2 aspetti innovativi: le convinzioni circa la disponibilità e la sensibilità della figura d'attaccamento in caso di bisogno e la reazione alla separazione da essa.
Costruendo questo questionario, gli autori identificarono 3 dimensioni soggiacenti gli stili d'attaccamento:
  • depend: l'idea che il partner sia più o meno disponibile e pronto a rispondere nei momenti del bisogno
  • close: coglie il sentirsi a proprio agio nelle situazioni che implicano il contatto e l'intimità
  • anxiety: fa riferimento alla paura di essere abbandonati o di non essere amati
La scala comprende 21 item (7 per ogni stile) e siccome le prime 2 dimensioni risultavano molto correlate tra di loro, gli autori decisero di ricavarne solo 2: depend e close separa i soggetti evitanti da quelli sicuri e ansioso/ambivalenti, e la anxiety differenzia gli ansioso/ambivalenti dai sicuri e dagli evitanti.
Questo strumento però non permetteva di superare completamente i limiti del tipo di misurazione.

Valutazione per prototipi
Bartholomew propose di collocare le categorie d'attaccamento all'interno di uno spazio a 2 dimensioni, comprendente i modelli dell'immagine di sé (positiva e negativa) e i modelli dell'immagine degli altri (positiva e negativa).
Da questa nuova articolazione (combinando i vari modelli) deriva l'individuazione di 4 stili d'attaccamento: sicuro, preoccupato, distaccato/svalutante, timoroso.
Questo sistema prevede una variabilità interna alla categoria, consentendo una descrizione delle differenze individuali, dato che ogni individuo può presentare vari gradi di dipendenza e d'evitamento all'interno di ogni specifico stile d'attaccamento.
Lo strumento creato da Bartholomew e Horowitz che si basa su questo modello è il Relationship questionnaire (RQ), un questionario self report dove su scala Likert (da 1 a 7) si chiede all'intervistato quanto assomiglia a ciascuno dei 4 stili.
Griffin e Bartholomew hanno poi creato il Relationship styles questionnaire (RSQ) che offre una classificazione per ogni stile e per ciascuna delle 2 dimensioni.

Nuove prospettive
Si è pensato di riprendere il modello di Hazan e Shaver (tramite il modello integrativo dell'attivazione e delle dinamiche del sistema d'attaccamento nell'adulto), prendendo in considerazione:
  • il monitoraggio e la valutazione degli eventi minacciosi ed elicitanti il disagio
  • il monitoraggio e la valutazione della disponibilità della figura d'attaccamento
  • il monitoraggio e la valutazione dei comportamenti di ricerca-vicinanza
Le misure di self-report, se combinate con altri strumenti (es. le interviste), consentono di rilevare vari aspetti dei processi dinamici che difficilmente verrebbero rilevati solo con l'uso di un'unica modalità di valutazione.
Oggi giorno si riconosce che gli schemi costruiti nell'infanzia possono plasmare le risposte cognitive, emozionali e comportamentali nei confronti degli altri, tanto che gli individui sicuri tendono a ricordare i genitori come caldi ed affettuosi, gli evitanti parlano della propria madre come fredda e rifiutante, e gli ambivalenti tendono a ricordare il padre come ingiusto.
Le ricerche recenti cmq pongono maggiore enfasi al ruolo delle esperienze relazionali attuali sui MOI, dove ad esempio un partner sicuro alla lunga può far diventare sicuro il partner insicuro (e viceversa).
Altri autori hanno invece categorizzato le coppie, piuttosto che i singoli individui.

Experiences in close relationships (ECR-R)
Questo self-report prende in considerazione l'evitamento e l'ansia, tramite 36 item su scala likert (da 1 a 7), nella quale si segna il grado di accordo/disaccordo con le affermazioni sui propri sentimenti e comportamenti correlati all'attaccamento.
I punteggi alla scala evitamento della vicinanza e alla scala ansia rispetto all'abbandono possono essere combinati per ricavare i 4 stili d'attaccamento: sicuro, preoccupato, timoroso, distaccato/svalutante, classificazione però sconsigliata dagli autori, che preferiscono effettuare le loro analisi sulla base dei punteggi d'ansia e d'evitamento.
Questo strumento ha buone caratteristiche di attendibilità e validità.


Qualità della relazione di coppia


Diversi studi hanno mostrato una maggiore presenza di disagi psicologici e fisici in soggetti insoddisfatti delle loro relazioni sentimentali rispetto ai soggetti soddisfatti.
Lo studio della vita di coppia è ricco di difficoltà, tra cui: l'assenza di precisi riferimenti teorici, l'uso di strumenti di misura inadeguati, bias concettuale in relazione all'oggetto d'indagine (individuo vs relazione), bias metodologico in relazione alla sovrapposizione delle dimensioni d'indagine.
Cmq i risultati delle ricerche hanno mostrato come una buona qualità di coppia, un buon adattamento, un'adeguata comunicazione tra i partner, un buon livello di felicità ed un buon grado di soddisfazione, risultano positivamente correlati tra di loro.
Nel funzionamento ottimale di coppia c'è un processo diadico e reciproco, dove gli aspetti rappresentazionali hanno facoltà di influenzare il comportamento e l'adattamento della relazione ed allo stesso tempo devono adattarsi al comportamento del partner ed al funzionamento della relazione stessa.
La teoria dell'attaccamento da molta importanza alle diverse modalità di accomodamento, ai cambiamenti delle circostanze ambientali ed alla misura in cui i modelli rappresentazionali dei partner si incastrano tra loro.
Nello studio di Kobak e Hazan, la sicurezza dell'attaccamento dei coniugi è risultata correlata positivamente all'adattamento relazionale e ad una migliore qualità del legame.
Cmq l'essere sicuri non sembra definire una maggiore stabilità della relazione, ma una migliore qualità della stessa.
Numerosi studi mostrano che i soggetti sicuri tendono a scegliere partner sicuri, probabilmente per avere una conferma del loro modo di percepire se stessi, mentre gli insicuri scelgono gli insicuri, ma con uno stile d'attaccamento diverso dal proprio per una sorta di autoregolazione, l'evitante sembra stare con l'ambivalente per confermare le proprie percezioni ed aspettative negative riguardanti le relazioni e la necessità di mantenere una distanza psicologica dal partner, l'ambivalente invece sceglie l'evitante per giustificare i propri timori e le proprie aspettative negative (cmq anche le relazioni tra insicuri possono durare nel tempo, dove il più duraturo sembra l'accoppiamento uomo evitante, donna ansiosa, e non viceversa).


Definizione del costrutto di adattamento diadico
Spanier ha definito l'adattamento di coppia come l'equilibrio di una struttura che, in risposta ai cambiamenti della vita, deve essere stabile e allo stesso tempo flessibile e che ha come caratteristiche relazionali la chiarezza e la coerenza, la flessibilità e la tolleranza.
Tramite il self-report Dynamic Adjustment Scale (DAS), Spanier ha creato un indice generale di adattamento di coppia, nonché una scala di valutazione delle 4 dimensioni sottostanti.
L'adattamento diadico può quindi essere inteso sia come un processo determinabile nel corso del tempo, sia come una valutazione qualitativa di uno stato.
La DAS è uno strumento multidimensionale per valutare il grado d'adattamento e la qualità della relazione in coppie conviventi, coniugate o meno, in base alla rappresentazione che ciascun membro ha della propria relazione.
Secondo Spanier, l'adattamento di coppia deve essere inteso come una stima soggettiva della relazione di coppia.

Dynamic adjustment scale (DAS)
Questo strumento è composto da 4 subscale la cui somma fornisce un punteggio complessivo che esprime il grado d'adattamento totale.
Le 4 subscale sono:
  • consenso diadico (accordo e disaccordo su vari temi)
  • soddisfazione diadica (valutazione felicità ed infelicità)
  • coesione diadica (quantità di tempo condiviso)
  • espressione affettiva (in che modo vengono espressi i sentimenti)
Dall'analisi fattoriale emerge un fattore principale, che può essere definito come soddisfazione di coppia, e dei fattori secondari che valutano la coesione, il consenso e l'espressione affettiva nella coppia.
Questo strumento ha una buona validità di contenuto, una buona validità concorrente ed una buona validità di costrutto.
I limiti sono che lo strumento non consente una rilevazione delle relazioni causali di quanto viene evidenziato, dato che non risulta sufficientemente sensibile per individuare le dinamiche sottostanti ai problemi, inoltre non riesce a coprire tutte le sfaccettature che caratterizzano la relazione di coppia ed ha il problema della desiderabilità sociale.
Questa scala è dunque utile per dare informazioni complessive su come la coppia, nel suo insieme, è considerata da ciascun partner, inoltre, la sovrapposizione dei profili dei 2 partner fornisce un'immagine chiara ed immediata delle aree di difficoltà presenti nella relazione, segnalando graficamente gli scostamenti esistenti tra i membri della coppia.
La DAS è cmq lo strumento più usato per la valutazione della qualità della relazione.


Couple life space (FLS)


Il FLS ideato alla fine degli anni 70 da Mostwin, nasce come strumento proiettivo (di tipo cognitivo) in ambito terapeutico per dare preziose informazioni sulla storia familiare nel suo complesso.
La famiglia può essere intesa come uno spazio multidimensionale, che dovrebbe essere esplorato in maniera complessa (Mostwin usa il concetto di spazio vitale ispirandosi alla teoria di campo di Lewin).
Lo spazio vitale è composto dalla persona e dall'ambiente psicologico, mentre al suo esterno si trova il mondo circostante.
La famiglia risponde agli stressor ambientali introducendo dei cambiamenti al suo interno o al suo esterno, inoltre è importante considerare l'ambiente così come viene percepito, piuttosto che nella sua realtà oggettiva.
La famiglia è un sistema che segue il principio di totalità, secondo il quale, se muta un elemento del sistema muta l'intero sistema.
Inoltre, in questa teoria, lo spazio di vita è legato al tempo.


Cosa misura il CLS
Il CLS consente, partendo dalla metafora spaziale, di cogliere il tipo e la qualità del rapporto che la coppia ha con le famiglie d'origine ed il contesto sociale.
Consente di cogliere le interazioni tra i membri della coppia, e viene usato con la doppia somministrazione, ovvero chiedendo ai membri della coppia di rappresentarsi nel qui ed ora e nel futuro.
Il CLS è particolarmente in grado di cogliere un evento o una situazione critica o problematica, individua inoltre la capacità di vedersi nel futuro, di immaginarsi nelle trasformazioni relazionali.
Alla coppia viene presentato un foglio bianco con un cerchio disegnato nel centro, che è la metafora spaziale di coppia, e ad ogni singolo membro viene chiesto di collocarsi in rapporto ad esso, secondo la categoria dentro-fuori, di collocare altre persone ritenute importanti e gli eventi significativi.
Il cerchio è una figura chiusa ed avvolgente, è il simbolo della protezione, è uno spazio ben delimitato da confini.
Questo strumento consente di:
  • raccogliere molte informazioni sulla qualità e la quantità dei legami intra ed extra familiari, in un tempo piuttosto breve
  • rappresentare la struttura di coppia, come sistema, in termini di confini, gerarchie ed alleanze
  • cogliere il rapporto tra coppia e contesto esterno
  • individuare la presenza o meno di uno spazio trasformativo
  • promuovere nella coppia un processo di auto-osservazione e uno scambio comunicativo reciproco, in grado di portare dei cambiamenti nelle dinamiche di coppia
Ai soggetti viene chiesto di rappresentare se stessi, gli altri, gli eventi, le organizzazioni, e poi la qualità delle relazioni.

Analisi del CLS
L'analisi del CLS può essere condotta usando 2 livelli: il primo riguarda l'aspetto grafico-simbolico del lavoro congiunto dei 2 membri della coppia, il secondo riguarda la comunicazione verbale e non verbale che accompagna la produzione grafica.
Nell'analisi del piano grafico-simbolica si deve considerare:
  • gli elementi, ovvero i punti, i nodi, le figure
  • la presenza/assenza di linee-legami e la loro forma
  • il centro della rappresentazione grafica
  • i rapporti tra gli elementi, ovvero gli intrecci/configurazioni ed il confine
  • le trasformazioni, in termini di presenza/assenza 

Forme di governo dello spazio
L'analisi metrica consente di inventariare e tenere presenti contemporaneamente un gran numero di informazioni, ed il fine ultimo di questa analisi è quello di pervenire alla sistematizzazione dei dati e alla corrispondenza tra un determinato insieme di indicatori ed una classificazione della rappresentazione grafica.
L'interpretazione degli elementi raccolti dovrebbe individuare una specifica forma di governo dello spazio.
La successiva codifica consente d'individuare 5 forme di governo dello spazio, ovvero 5 differenti modalità di organizzare le relazioni familiari.
Le forme di governo dello spazio si distinguono in:
  • fallimentari: riempimento e frammentazione
  • ambigue: raccoglimento-restringimento e misurazione
  • efficace: equilibrio dinamico
La frammentazione è una forma di fallimento del governo dello spazio ed è caratterizzata dalla completa divisione delle produzioni grafico-simboliche dei diversi partecipanti.
La frammentazione davanti ad un evento critico mette in luce i sentimenti di estraneità e di assenza di legame che caratterizzano le relazioni di coppia.
Il riempimento ha la funzione di confondere e di negare l'esistenza del problema, perchè eccessivo e troppo doloroso o inatteso e sconcertante.
Nella misurazione, i membri della coppia si confrontano, si misurano con l'evento critico e con il contributo apportato da ogni individuo appartenente al sistema.
Il raccoglimento-restringimento da un lato presenta la necessità da parte della coppia di raccogliersi per affrontare cambiamenti e difficoltà, dall'altro lato potrebbe esprimere la necessità di chiudersi in modo difensivo.
Nell'equilibrio dinamico, i membri della coppia sono in grado di rappresentarsi in modo distinto e connesso, riconoscendo sia gli aspetti di legame, sia quelli di separazione ed individuazione.

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