sabato 30 aprile 2016

Come cambiare l'immagine di profilo su WhatsApp

Se usi WhatsApp, sicuramente avrai qualche amico che ama cambiare la propria immagine di profilo ogni giorno, per non dire anche più volte al giorno.
Al di là del fatto che alcuni comportamenti possano sembrare quasi patologici :p, sapere come cambiare l'immagine di profilo su WhatsApp può sempre tornare utile :)


Come cambiare l'immagine di profilo su WhatsApp


Per aggiornare la foto del tuo profilo su WhatsApp, apri WhatsApp, poi clicca sul menù Impostazioni (i 3 puntini verticali in alto a destra).

Come cambiare l'immagine di profilo su WhatsApp

In alto a sinistra, accanto al tuo nome, troverai o la tua foto o l'immagine grigia di default che WhatsApp mette a chi non aggiunge alcuna fotografia di profilo.
Clicca sulla tua immagine di profilo (o su quella di default) e finirai in una finestra dove vedrai la tua foto ingrandita, con sopra il simbolo della macchina fotografica.
Ora, clicca sul simbolo della macchina fotografica per aprire un nuovo popup dove dovrai scegliere dove andare a prendere la tua fotografia.

clicca sulla macchina fotografica

Avrai le seguenti opzioni:
  • Galleria (dalle tue foto salvate)
  • Fotocamera (scatta una nuova fotografia) 
  • Rimuovi immagine

opzioni disponibili

Scegli l'opzione che preferisci ed alla fine finirai in una schermata dove ti verrà chiesto come ritagliare la fotografia da usare come foto di profilo di WhatsApp.
Setta le dimensioni che preferisci eliminando le parti della fotografia che non ti interessano, ed infine clicca su OK.

ritagliare la fotografia

Bene, ora anche tu puoi divertirti a cambiare immagine di profilo WhatsApp ogni 5 minuti :)

Come aggiungere sottotitoli ad un video con virtualdub

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Se virtualdub è il tuo editor video preferito, eccoti una guida utile per poter aggiungere i sottotitoli ad un filmato tramite virtualdub ed un plugin di terze parti chiamato VobSub.


Come aggiungere sottotitoli ad un video con virtualdub


Prima di poter aggiungere dei sottotitoli ad un film in lingua originale, bisogna ovviamente creare un file .srt contenente tutti i sottotitoli per il nostro filmato.
Se non sai come creare un file con i sottotitoli leggi qui.

Una volta che hai creato il tuo file con i sottotitoli, quello che ti serve è il plugin per virtualdub di nome vobsub.
Scarica ed installa vobsub da questo sito:
http://www.divx-digest.com/software/vobsub.html

Quando lancerai il setup di vobsub, ricordati di spuntare sotto plugin le voci vobsub for virtualdub e vobsub for virtualdub and avisynth.
Il setup ti chiederà anche di indicare la cartella dove è installato virtualdub.

Come aggiungere sottotitoli ad un video con virtualdub

Terminato il setup, apri virtualdub ed apri il video al quale vuoi aggiungere i sottotitoli.
Poi vai nel menù Video ed entra su Filters, e nella finestra che si aprirà clicca su Add e selezionare Textsub 2.23 (o la versione che hai scaricato).

Textsub 2.23

Clicca dunque su Open e seleziona il file dei sottotitoli .srt (vobsub supporta anche i formati sub, psb, smi, ssa, ass), se vuoi cambia lo stile grafico (style), ed infine clicca su Ok per due volte per chiudere tutte le finestre.

Ora non ti resta che salvare il video in formato avi.
Eventualmente vai nel menù Video e poi su Compression per scegliere con che codec comprimere il video, poi setta il solito Video, Direct Stream copy, e Audio, Direct Stream copy.

Una volta settati i parametri di salvataggio, vai su File e fai Save as AVI.

Ecco il risultato :)
https://youtu.be/VVDoRaL72XE



Altre guide utili su virtualdub
:

Come creare un evento su facebook

Vuoi organizzare una festa? Un raduno? Una gita? Un concerto?
Nessun problema, grazie alla funzione eventi di facebook è possibile creare un evento su facebook a cui invitare tutti i tuoi amici e conoscenti.


Come creare un evento su facebook


Per creare un evento su facebook, clicca sul menù di sinistra nella voce Eventi.
Finirai in questa pagina:
https://www.facebook.com/events/

Clicca sul pulsante Crea in alto a destra per iniziare la creazione del tuo evento.

Come creare un evento su facebook

Si aprirà un popup dove potrai inserire i dati dell'evento:
  • Tipo di evento: pubblico o privato (ovvero se lo vedono tutti o solo gli invitati)
  • Foto dell'evento (facoltativa)
  • Nome dell'evento
  • Luogo dell'evento
  • Data/Ora
  • Descrizione
  • Inviti da parte dei partecipanti (ovvero se chi è iscritto può invitare altra gente)

Una volta compilati tutti i campi necessari (che potrai modificare anche in seguito), clicca su Crea.

crea evento

Complimenti, hai appena creato il tuo primo evento su facebook :)
Ora puoi invitare i partecipanti scegliendoli dalla lista dei tuoi amici, clicca sul bottone Invita.

invita all'evento

Si aprirà la classica finestra di facebook per invitare i propri amici all'evento, scegli chi vuoi poi clicca su Invia inviti.

Ti verrà notificato in seguito chi avrà accettato o declinato l'invito, e nella pagina dell'evento verranno indicati il numero dei partecipanti, chi è in forse, ed il numero degli invitati.

Se vuoi modificare qualche dato dell'evento, tipo la data ed il luogo, entra dentro l'evento facebook, poi clicca su Modifica.

Buon evento :)

Storia della psicologia (7/14): Il movimento cognitivista

La psicologia cognitivista nasce da quella comportamentista, che era la più diffusa intorno agli anni 50, e dalla sua nascita, avrà una grande crescita, fino a diventare la più usata psicologia sperimentale dei nostri giorni.

Nel 1967 esce Psicologia cognitivista di Ulric Neisser, e da allora si incomincerà a parlare di psicologia cognitivista.
Il comportamentismo di Watson si era trasformato in neocomportamentismo con Tolman, Skinner e Hull, e successivamente nel dopogerra, in cenocomportamentismo con D.H. Hebb, con il suo problema delle variabili intervenienti, quei processi che si interpongono tra stimolo e risposta, e la sua convinzione del ruolo del sistema nervoso centrale nei processi di apprendimento.
Con Hebb l'interesse degli studi si rivolge ai processi che si svolgono all'interno dell'individuo, sul piano del modello logico dello svolgimento dei processi mentali.
L'interesse del cognitivista è rivolto ai processi mentali visti con un occhio realistico, e agli inizi del movimento cognitivista, i suoi seguaci inizialmente si facevano ancora chiamare comportamentisti.

La psicologia cognitivista è una psicologia mentalistica, e il passaggio dal comportamentismo è avvenuto per poter spiegare fenomeni e teorie come la forza dell'abitudine, una variabile interveniente introdotta da Hull che aiuta a capire la diversità dell'apprendimento tra individui, dove però il sistema nervoso non viene analizzato adeguatamente.
Il cognitivismo emerge ufficialmente con la seconda liberalizzazione dell'empirismo, col fatto che il comportamentismo bollava come non scientifico tutto ciò che non poteva essere direttamente osservabile.
I cognitivisti vogliono individuare i modelli che sono in grado di spiegare perfettamente un singolo comportamento in ogni minimo dettaglio, senza enunciare grandi principi generali come facevano i comportamentisti e le precedenti scuole.
Il modello del cognitivisto è una rappresentazione della realtà che non pretende di essere una riproduzione fedele del sistema nervoso, ma è un modello realistico delle funzioni che esso svolge.
Il cognitivismo nasce criticando il comportamentismo perchè troppo da laboratorio, ma poi commette i suoi stessi errori, creando modelli sempre più sofisticati ma sempre più lontani da ciò che è l'uomo.

La data della nascita del cognitivismo può essere fatta risalire agli inizi della seconda guerra mondiale, quando Craick iniziò delle ricerche sul comportamento di tracking, che gli fecero concepire l'uomo come servomeccanismo.
Il tracking è un compito in cui c'è un bersaglio mobile che si sposta su uno schermo e il soggetto deve tenere allineato un segnale con il bersaglio.
Craick col suo esperimento ipotizzò che l'uomo poteva essere concepito come un elaboratore di informazioni, un servomeccanismo di tipo cibernetico, e che il meccanismo decisore era unico e non potevano essere eseguite più cose per volta.
Una scuola molto importante per la nascita del cognitivismo è la scuola inglese di Cambridge, dalla quale uscirono Craick, Welford, Mackworth (con studi sulla vigilanza), Broadbent (studi sull'attenzione) e Baddeley (studi sulla memoria a breve termine).
Ci furono poi gli studi dell'americano Miller sul limite costituito dalla quantità di informazioni che si possono elaborare alla volta (max 7 pezzi).
Quindi gli studi principali del cognitivismo furono sull'attenzione, la memoria a breve termine (differente da quella a lungo termine, distinzione nata dagli studi di Brown, a differenza dei comportamentisti che non concepivano queste distinzioni), i tempi di reazione, la vigilanza, l'apprendimento.
Sperling invece dimostrò l'esistenza di una terza memoria dai tempi di immagazzinamento molto brevi (500ms).
Un'opera importante fù piani e struttura del comportamento di Miller, Galanter e Pribram, dove venne sostituito il riflesso usato dai comportamentisti con l'unità privilegiata dal comportamento, il TOTE, test, operate, test and exit, in quest'opera ci fù una grande analogia tra uomo e calcolatore elettronico.
Anche la psicolinguistica di Noam Chomsky, con la sua le strutture della sintassi (1957) diede un forte contributo al movimento cognitivista.

L'analogia fra uomo e calcolatore fù molto forte nei cognitivisti, che iniziarono a far sempre maggiori esperimenti in laboratorio creando complessi modelli, tanto che il fondatore ufficiale del movimento, Neisser (1967), si lamentò di questo fatto.
Neisser crea il concetto di elaborazione delle informazioni dove le informazioni che l'individuo elabora vanno viste nell'ambiente perchè è li che si trovano ed agiscono.
Gibson creò il concetto di stimulus array, la stimolazione come si presenta direttamente al soggetto, dal quale possono essere colte le informazioni.

La scienza cognitiva nasce nel 1977 con la fondazione dell'omonima rivista da parte di Collins, Charniak e Schank, ed è una scienza ecologica che racchiude molte dottrine, scienza che predomina nel panorama contemporaneo della psicologia.
Norman nel 1980 fonda 12 punti di indagine per questa scienza: sistemi di credenze, coscienza, evoluzione, emozione, interazione, linguaggio, apprendimento, memoria, percezione, prestazione, abilità, pensiero.
La scienza cognitiva rifiuta l'analogia tra uomo e calcolatore, e negli anni 80 prevalsero 2 paradigmi principali, il modularismo e il connessionismo.

Il modularismo secondo Fodor prevede un'architettura cognitiva distinta, i moduli che trasformano gli input in rappresentazione che offrono alla parte centrale del sistema cognitivo, sistemi d'analisi con diverse caratteristiche:
  • sono specifici per dominio (strutture altamente specializzate)
  • il loro funzionamento è obbligatorio
  • c'è solo un accesso centrale limitato per le rappresentazioni che computano (i livelli intermedi di analisi dell'input sono relativamente inaccessibili agli stati centrali di coscienza)
  • sono dotati di notevole velocità di funzionamento
  • sono incapsulati informazionalmente (durante il loro funzionamento non possono avere accesso nè in generale alla rappresentazione delle conoscenze dell'individuo, nè ad informazioni provenienti da altre parti del sistema cognitivo dell'individuo
Questo modello ha riscosso un notevole successo soprattutto in neuropsicologia.
I modelli connessionisti si sono affermati in pochi anni e in modo clamoroso, sotto la spinta di due ordini di considerazioni, tecnologiche e neuropsicologiche.
Dal punto di vista neuropsicologico però c'è incongruenza tra l'hardware del sistema nervoso centrale e quello dei calcolatori, la modellistica invece si è avvicinata al connessionismo e son state rispolverate alcune vecchie teorie molto valide, come quella di campo della Gestalt.

Il movimento cognitivista è dunque diviso in psicologia ecologica e scienza cognitiva, la prima ha interesse prevalentemente verso i problemi quotidiani dell'uomo, mentre la seconda ha operato una saldatura tra il mondo dell'intelligenza artificiale e la psicologia dei processi cognitivi.

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Come aggiungere un luogo di Here Maps sulla schermata home

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Se hai salvato un luogo di Here Maps (adesso HERE WeGo) in cui ti rechi spesso, forse ti risulterà un po' scomodo aprire ogni volta here maps sul tuo cellulare Android e cercare quel luogo tra i preferiti.
Se vuoi aggiungere un link ad un luogo preferito di here maps sulla schermata home del tuo telefono, in modo da poterlo visualizzare con un solo click, ora ti spiegherò come fare.


Come aggiungere un luogo di Here Maps sulla schermata home


Il procedimento che andrò a spiegarti è un po' macchinoso, ma funziona :p
Apri here maps e seleziona il tuo luogo preferito.
Ora clicca su Condividi.

Come aggiungere un luogo di Here Maps sulla schermata home

Poi clicca su Condividi utilizzando.

Condividi utilizzando

Ti si aprirà la lista dei programmi con i quali è possibile condividere il tuo luogo preferito.
Quello che in realtà serve a te, è avere il link al preferito di here maps, che è praticamente uno speciale url web che una volta aperto ti porterà al tuo preferito.
Quindi per il nostro scopo è necessario scegliere Copia negli appunti.

Copia negli appunti

Ora chiudiamo pure here maps ed apriamo un programma di gestione file (leggi qui se vuoi sapere come scaricarne uno che ho testato io).

Con il nostro programma di gestione file preferito, posizioniamoci in una cartella a nostro piacimento (io ho creato una cartella apposta per i preferiti chiamata preferiti-here) e creiamo un nuovo file chiamandolo ad esempio nomepreferito.heremaps.

crea nuovo file

Salvato il preferito con estensione .heremaps, apriamolo.
Non essendoci alcun programma associato a quella estensione, ci verrà chiesto di scegliere con quale programma aprire il file .heremaps.
Scegliamo un programma che ci consenta di modificare il testo al suo interno, come ad esempio il Blocco note, ma attenzione, quando ci verrà chiesto, scegliamo la voce Solo una volta, perchè non dobbiamo in alcun modo associare il blocco note a questo tipo di file, che invece ci serve solo in questa fase per editare il file .heremaps.
Se il vostro programma di gestione file vi consente di editare qualsiasi file, potete saltare questo scomodo passaggio ed entrare direttamente in modifica del file .heremaps.

Nel file .heremaps incolliamo quello che abbiamo copiato negli appunti.
Verrà fuori una scritta del genere:
Dai un'occhiata a questo luogo con HERE Maps: nomeluogo indirizzoweb

Cancelliamo tutto lasciando solo l'indirizzo web, che sarà una cosa del genere:
http://her.is/1WYIQSI

url preferito

Salviamo la nota e clicchiamo sul link.
Si aprirà un nuovo popup dove dovremo cliccare su Aggiungi ai segnalibri.

aggiungi ai segnalibri

Nella nuova finestra che si aprirà, inseriamo il nome del segnalibro, l'url invece è già inserito, account lasciamolo com'è, e cambiamo invece la sezione Aggiungi a con Schermata home.
Infine Salviamo.

salvataggio

Avremo ora il nostro bel preferito di here maps sulla schermata home del telefono.
O meglio, abbiamo un file con estensione .heremaps sul nostro desktop del cellulare.

risultato finale

Quello che dobbiamo fare è aprire il nuovo preferito creato scegliendo here maps come programma predefinito, selezionando la voce Sempre, in modo che ogni volta che clicchiamo sull'icona del preferito si aprirà sempre here maps, il quale si posizionerà sul nostro luogo preferito.

luogo

Ripetiamo la scomodissima procedura per creare quanti preferiti vogliamo far apparire sulla schermata home del nostro smarphone android... io dico che dopo 2 segnalibri vi è passata la voglia :p

ps a seconda di come avete configurato android potreste riuscire a creare dei file preferiti che contengono il link dei luoghi maps da lanciare dalla home, con meno passaggi di quelli da me impiegati :)

Kickboxers - Vendetta personale

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Kickboxers - Vendetta personale è un film d'azione del 1986 diretto da Corey Yuen e David Worth, con Jean-Claude Van Damme, Kurt McKinney, J.W. Fails, Tai Chung Kim, Kathie Sileno, Kent Lipham, Ron Pohnel, Dale Jacoby, Peter "Sugarfoot" Cunningham.

Kickboxers - Vendetta personale
Trama
Il giovane Jason si trasferisce con la sua famiglia a Seattle dopo che un gruppo di malviventi ha malmenato suo padre, istruttore di karate, perchè non si è voluto piegare alle regole della criminalità organizzata locale.
A Seattle Jason troverà molti amici, ma anche qualche nemico, ma grazie al provvidenziale intervento dello spirito di Bruce Lee, di cui Jason è un grande fan, riuscirà ad imparare il kung fu e a difendersi contro ogni avversario.

Recensione
Da non confondere con l'altro Kickboxer, sempre con Van Damme, in questo Kickboxers - Vendetta personale, il protagonista cambierà casa e si caccerà nei guai fino a che verrà aiutato da un maestro di arti marziali... mmm dove ho già sentito questa storia? A già, Karate kid ed in altri 2000 film di quel genere :p
Nonostante questo film abbia scopiazzato da diverse pellicole, resta comunque un buon film per gli appassionati di arti marziali, se non altro per i combattimenti finali. Tutto il resto in effetti, a rivederlo ora da un po' più cresciuto... insomma, è un po' infantile :p
Un'ultima nota va fatta al ruolo di Van Damme, che stranamente interpreta il cattivo di turno.
Non eri pronto. E' difficile difenderti da quelle mosse che non ti aspetti (cit.)

Link alla scheda del film su wikipedia

venerdì 29 aprile 2016

Come scaricare un file da emule

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Grazie al programma gratuito emule è possibile scaricare da internet qualsiasi tipo di file.
Da un documento, ad un film, da un programma, ad una canzone mp3... insomma su emule c'è un po' di tutto... basta scaricare solo cose legali però :)


Come scaricare un file da emule


Dopo aver scaricato ed installato emule (leggi qui se non sai come fare), apri emule.

Clicca sul tasto Search in alto nel programma.
Finirai nella finestra di ricerca, inserisci il nome del file da cercare, poi volendo potresti affinare la ricerca selezionando il tipo di file da scaricare ed il server sul quale cercarlo, nella voce Metodo di ricerca.
Una volta settati tutti i parametri che vuoi, clicca su Inizia per avviare la ricerca.

Come scaricare un file da emule

Se sarai fortunato, verranno fuori un po' di risultati.
La griglia dei risultati di ricerca mostrerà i seguenti campi: nome file, dimensione, disponibilità (fonti), fonti complete, tipo, id file.
Dove ovviamente i parametri più interessanti per decidere quale file scaricare da emule sono la disponibilità e le fonti complete.

Una volta scelto quale file scaricare da emule, cliccare due volte con il mouse sul nome file per far partire il download.
O meglio, per mettere il file in coda di download, poi il download partirà da solo in base alla disponibilità del file.

I download in corso o in coda li trovi nella sezione Trasferimenti.
Dove avrai i seguenti campi: nome file, dimensioni, trasferiti, completati, velocità, progresso, fonti, priorità, stato, tempo al termine, ecc..

Trasferimenti

I download completati sono in verde, e li troverai nella cartella che hai settato in fase di installazione.
Un file scaricato (anche parzialmente) può essere aperto da emule con il doppio click del mouse sul suo nome.
Se invece vuoi andare nella cartella dei file completati ma non ti ricordi dove si trova, vai su Opzioni e poi clicca su Cartelle per vedere quale è il percorso dove vengono salvati i File completati.

opzioni

Buon download, e mi raccomando... non scaricare file pirata! :)

Come inserire analytics su blogger

Google analytics è il sistema di statistiche visite più famoso del mondo.
Se vuoi inserire il codice di monitoraggio di analytics sul tuo blog, con blogger/blogspot puoi farlo in maniera molto semplice e veloce.


Come inserire analytics su blogger


Per aggiungere google analytics sul tuo blog sulla piattaforma blogger, prima di tutto copia il codice analytics relativo al tuo sito.
Per far ciò, collegati al seguente indirizzo:
https://www.google.com/analytics/

Entra nella proprietà del sito che vuoi monitorare, poi clicca su Amministrazione e poi su Impostazioni proprietà.
Nella sezione Impostazioni di base troverai il tuo ID monitoraggio.

Come inserire analytics su blogger

Ora, copiati il tuo ID monitoraggio (solo il singolo codice alfanumerico, non tutto l'html chiamato "codice da incorporare" che di solito si include nei siti).

Vai su blogger, entra nella gestione del tuo blog e poi, nel menù di sinistra, vai sulla voce Impostazioni e su Altro.
Troverai come ultima voce Google Analytics, dove potrai incollare il tuo codice nel box ID proprietà web di Google Analytics.

ID proprietà web

Per completare l'operazione clicca infine sul pulsante Salva impostazioni.
Avrai così inserito google analytics sul tuo blog blogger e potrai iniziare a monitorare tutte le visite che vengono fatte al tuo sito web.

ps Per scoprire come creare un account analytics leggi qui.

Che cos'è un placeholder e come si usa

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Hai notato che ormai molti siti web hanno il campo di ricerca con dentro la scritta Cerca? Molto bello vero?
Se vuoi sapere come fare anche tu per fare apparire una scritta all'interno di un campo di un form di ricerca senza usare javascript o css, continua a leggere (cit.)

Che cos'è un placeholder
Un placeholder (segnaposto) è un attributo html5 che serve per visualizzare un breve suggerimento all'interno delle caselle dei form html, nei campi di tipo testo (input text o textarea).

Come funziona un placeholder
Mettendo dunque l'attributo placeholder con rispettivo testo, all'interno del codice html di un campo input, la scritta inserita nel placeholder verrà mostrata a video all'interno del box che serve all'utente per scrivere del testo.
Grazie ai placeholder quindi, si risparmia spazio nella pagina web, in quanto la descrizione di un campo di un form può venir inserita all'interno del campo stesso.
Inoltre, quando la casella viene selezionata dall'utente (ricevendo il focus), il testo del placeholder sparisce, lasciando spazio ai caratteri digitati dall’utente.

Esempio pratico di codice html con placeholder
Per vedere come funziona un placeholder, copia ed incolla questa breve stringa nella tua pagina html:

<input type="Text" title="Cerca" placeholder="Cerca">

Il risultato a video sarà una cosa del genere:

Che cos'è un placeholder e come si usa

Bene, ora anche tu sei un maestro di placeholder :)

Come creare un indice su word

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Se vuoi creare un indice su word, il metodo più semplice è quello di utilizzare gli stili di word.
Un indice, o per meglio dire un sommario, in word, è un elenco di titoli con sopra un collegamento ipertestuale che porta alla rispettiva pagina del documento.
Se quindi hai un documento molto grande, è importante creare una prima pagina con un indice. Per fortuna però, con microsoft word è possibile creare automaticamente un sommario.


Come creare un indice su word


Per creare automaticamente un indice con word, scrivi il tuo documento e crea tanti titoli quante sono le voci dell'indice che vuoi creare.

Per creare un titolo di pagina, seleziona la riga che vuoi rendere titolo, poi nel menù Home, nella sezione Stili, seleziona uno stile intestazione (sono quelli di tipo titolo e sottotitolo) da dare al tuo titolo.

Come creare un indice su word

Una volta creati tutti i titoli di pagina, posizionati nel punto esatto del documento word dove vuoi che appaia il sommario, poi vai nel menù Riferimenti e clicca su Sommario.

Riferimenti

Seleziona il tipo di sommario che preferisci e poi cliccaci sopra per far apparire immediatamente l'indice del tuo documento word.

Tipo di sommario

Avrai creato così con pochi semplici click un sommario completo su word.
Se vuoi aggiornare il sommario quando crei un nuovo capitolo (ovvero quando aggiungi un titolo / stile intestazione), clicca sul sommario e vedrai apparire la voce Aggiorna sommario, cliccaci sopra e si aprirà un menù dove potrai selezionare l'opzione Aggiorna intero sommario, infine clicca su OK.

aggiorna sommario

Gli stagisti

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Gli stagisti è un film commedia del 2013 diretto da Shawn Levy, con Owen Wilson, Vince Vaughn, Rose Byrne, Max Minghella, Jessica Szohr, Josh Brener, Tiya Sircar, Dylan O'Brien, Tobit Raphael.

Gli stagisti
Trama
Nick e Billy sono due non più tanto giovani disoccupati in cerca di lavoro.
Dopo diverse ricerche e colloqui, i due finiranno per fare uno stage a Google.
Più vecchi della maggior parte dei loro compagni e decisamente meno preparati, i due amici riusciranno lo stesso a farsi valere grazie alla loro determinazione ed al loro carisma... non prima di aver combinato un bel po' di guai però.

Recensione
Gli stagisti è un film sul mondo del lavoro di oggi.
Dinamico, senza sicurezze, sottopagato, strano, stressante, e tanto stravagante, il mondo del lavoro, soprattutto a Google, è una sfida continua verso il successo, dove solo in pochi arrivano fino in fondo.
Nonostante questo sia un film banale e forse neanche tanto divertente per essere una commedia, volendo potrebbe anche far riflettere su come siamo diventati competitivi in questo mondo... niente niente "mondo del lavoro lo stai facendo sbagliato"? :p

Link alla scheda del film su wikipedia

giovedì 28 aprile 2016

Come vedere le intestazioni delle email su gmail

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Se usi gmail, forse ti potrebbe interessare sapere come vedere le intestazioni delle email.
Le intestazioni di un messaggio email sono quei dati nascosti all'interno di una mail, che specificano alcuni dati tecnici tipo l'indirizzo ip di chi ha spedito il messaggio (o del server da cui è stato spedito), il client di posta usato, ed altri dettagli utili per i più smanettoni.
Ad esempio sbirciando l'indirizzo ip di una email si potrebbe anche smascherare un fake :p


Come vedere le intestazioni delle email su gmail


Se vuoi scoprire quali sono gli headers completi di una email usando il client web di gmail, apri il messaggio che vuoi analizzare, poi clicca sulla freccia Altro, in alto a destra nel messaggio per aprire un menù a tendina con varie opzioni.
Clicca infine su Mostra originale.

Come vedere le intestazioni delle email su gmail

Si aprirà una nuova finestra con al suo interno tutte le intestazione del messaggio di posta.

Qualcosa del genere per intenderci:

Delivered-To: tuoindirizzo@email.com
Received: by INDIRIZZO-IP with SMTP id CODICE;
        Thu, 28 Apr 2016 01:51:01 -0700 (PDT)
X-Received: by INDIRIZZO-IP with SMTP id CODICE;
        Thu, 28 Apr 2016 01:51:01 -0700 (PDT)
Return-Path: <indirizzo@email.com>
Received: from dominio (dominio [INDIRIZZO-IP])
        by mx.google_com with ESMTPS id CODICE
        for <tuoindirizzo@email.com>
...ecc...
Content-Transfer-Encoding: 7bit
Content-Type: text/html; charset="UTF-8"
To: tuoindirizzo@email.com
Message-ID: <CODICE@momentum1.platform1.us-west-2.aws.cl.messagesystems.com>
Date: Thu, 28 Apr 2016 08:51:01 +0000
MIME-Version: 1.0
Reply-To: mittente@email.it
Subject: TITOLO MAIL
From: NOME-MITTENTE <mittente@email.it>
X-AntiAbuse: This header was added to track abuse, please include it with any abuse report
X-AntiAbuse: SparkPost is an email sending service; we actively process abuse reports
X-AntiAbuse: Our anti-abuse Messaging Policy is here: LINK SITO POLICY ABUSE
X-AntiAbuse: Report abuse here: INDIRIZZO-WEB-ABUSE
List-Unsubscribe: <mailto:mailxcancellarsi@email.it>
List-Id: <CODICE.sparkpost_com>
...ecc...
CORPO DEL MESSAGGIO (con eventuale html) 

Non sto ovviamente a spiegarti il significato di tutti i campi degli headers dell'email, se li vuoli leggere saprai già bene o male cosa vogliono dire :p

Come dividere il contenuto di una cella excel su più celle

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L'altro giorno vi avevo spiegato come unire il contenuto di una cella excel senza perderne il contenuto, oggi invece vi spiegherò il procedimento opposto.
Se il vostro intento è infatti quello di dividere il contenuto di una cella excel su più celle in base ad un separatore presente nella cella da dividere, su excel c'è la funzione che fa al caso vostro :)


Come dividere il contenuto di una cella excel su più celle


Per splittare il contenuto di una cella excel in più celle in base ad un separatore prestabilito, basta selezionare la colonna da dividere, cliccare sul menù Dati, e poi cliccare sulla voce Testo in colonne.

Come dividere il contenuto di una cella excel su più celle

Si aprirà la nuova finestra Conversione guidata testo in colonne.

Facciamo ad esempio il caso in cui abbiamo un'unica cella con dentro il nome ed il cognome (separati quindi dallo spazio). Visto che potrebbero esserci anche casi in cui una persona ha due nomi o due cognomi (o entrambi), facciamo in modo di creare una colonna per ogni spazio che viene trovato.

Quindi, alla voce Tipo dati originali, selezioniamo Con campi separati quali virgole o tabulazioni, poi clicchiamo su Avanti.

Tipo dati originali

Nella nuova schermata, selezioniamo il delimitatore (o i delimitatori), in questo esempio scegliamo lo Spazio, poi per eliminare i doppi spazi flegghiamo la voce Considera delimitatori consecutivi come uno solo.
Sotto nella schermata apparirà subito l'anteprima del risultato.

delimitatore

Clicchiamo Avanti per finire in un'ultima schermata excel dove specificare il Formato dati per colonna e cambiare volendo anche la Destinazione, poi clicchiamo su Termina per ottenere finalmente tante colonne quanti erano i delimitatori per cella.

risultato finale

Bene, ora sapete come dividere una cella excel in più celle con la sola imposizione del mouse :)

Come vedere se una pagina è stata condivisa su facebook

Se vuoi sapere se una pagina web è stata condivisa su facebook e quanti like o commenti ha avuto, c'è un sito che fa per te.
Questa funzionalità di facebook è disponibile per tutti gli utenti registrati, ed è possibile utilizzarla per qualsiasi indirizzo web, quindi potrai vedere sia l'andamento dei tuoi post su facebook, sia quello di qualsiasi altro sito.


Come vedere se una pagina è stata condivisa su facebook


Per scoprire quanti like ha avuto una pagina web, quanti commenti ha ricevuto, o semplicemente se è mai stata condivisa su facebook, collegati a questo indirizzo:
https://developers.facebook.com/tools/debug

Trattasi di facebook per developers (per sviluppatori), ma questa pagina può essere utilizzata anche solo per analizzare le condivisioni di un post, i like, o i commenti.

Una volta aperta la pagina, ci si troverà nella sezione Sharing Debugger.
Inserisci nell'apposito box l'indirizzo internet della pagina che vuoi monitorare e poi clicca su Debug.

Come vedere se una pagina è stata condivisa su facebook

A volte, dopo aver premuto il tasto Debug, potrebbe venire fuori il seguente messaggio anche se in realtà il post è stato condiviso:
This URL hasn't been shared on Facebook before.
In quel caso, clicca sul bottone Fetch new information per ottenere le informazioni sulla condivisione.

Se l'url che hai inserito è stato condiviso su facebook, appariranno una serie di informazioni utili, come: il numero di like (likes), condivisioni (shares), commenti (comments), se c'è un'immagine d'anteprima del post su facebook e se è nel formato giusto, più un'altra serie di informazioni tecniche da smanettoni :)

pagina condivisa

Ogni cosa è illuminata

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Ogni cosa è illuminata è un film biografico/drammatico del 2005 diretto da Liev Schreiber, con Eugene Hütz, Elijah Wood, Boris Leskin.

Ogni cosa è illuminata
Trama
Jonathan Safran Foer è un giovane ebreo che ha l'hobby di collezionare vecchi cimeli di famiglia.
Alla ricerca di un posto chiamato Trochenbrod e di una donna che dovrebbe aver conosciuto suo nonno ai tempi del nazismo, Jonathan si recherà fino in Ucraina, accompagnato dal giovane Alexander Perchov e da suo nonno Alex, pagati per accompagnare il giovane ebreo nella sua ricerca.

Recensione
Un film davvero particolare questo "Ogni cosa è illuminata".
Un viaggio non solo fisico ma anche mentale, dove tutti e tre i protagonisti esplorano futuro, presente, ma soprattutto passato.
Per alcuni il passato è un grande peso, per altri il futuro è ancora tutto aperto, quel che è certo è che questo viaggio cambierà per sempre le vite dei tre.
Un film diverso sul tema persecuzioni sugli ebrei e crimini del nazismo, un film che fa riflettere.

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mercoledì 27 aprile 2016

Metodologia della ricerca in psicologia dello sviluppo (4/4): Ricerca osservativa e ricerca sperimentale

Darwin ha scoperto tramite l'osservazione che il suono del pianto dei bambini piccoli cambia a seconda della causa che l'ha provocato (come confermato nel 1968 tramite l'analisi spettrografica).
Alfred Binet alla fine dell'800 sosteneva che se un problema non poteva essere affrontato con metodi sperimentali, doveva essere abbandonato, perchè il suo studio non garantiva alcuna certezza.
Questo pensiero (che l'unica strada per portare la psicologia allo status di disciplina scientifica fosse la sperimentazione in laboratorio) fù abbracciato da J.B. Watson con l'approccio comportamentista, dagli anni 20 agli anni 50.
Successivamente l'approccio cognitivista fece diventare il disegno sperimentale, il metodo principale per studiare i cambiamenti nelle funzioni cognitive collegate con l'età, ed il filone di ricerche basate sull'osservazione fù accantonato per molto tempo, e questa esclusività delle sole ricerche sperimentali fù molto criticata.


Validità esterna della ricerca sperimentale in laboratorio


Una critica al modello sperimentale del laboratorio è la sua artificialità, ovvero la sua mancanza di validità esterna, la sua possibile mancanza di applicabilità dei risultati della ricerca in un'altra situazione, con soggetti diversi, in luoghi e tempi diversi.
La validità esterna può cmq essere un problema anche per la ricerca di tipo osservativo.
In laboratorio, si richiede al soggetto di esibire un particolare comportamento in una situazione diversa dal normale e questo può far si che il comportamento non sia naturale, sia quindi diverso dal normale.
Ad esempio, vedere uno spezzone televisivo a comando in laboratorio è molto diverso che vederlo a casa, o anche il solo dire a dei bambini di vederlo, può essere percepito come un'approvazione dei contenuti e quindi enfatizzare il comportamento violento dopo la visione.
Quindi l'artificiosità a scopi sperimentali può avere conseguenze gravi se generalizzata a tutti i bambini in tutti i luoghi, anche perchè un altro fattore distorcente può essere l'asimmetria che si può generare se il bambino cerca di compiacere l'adulto (lo sperimentatore), ci può quindi essere un'inibizione dei comportamenti spontanei.
Inoltre l'ambiente con le apparecchiature, può creare ansia in bambini timidi.
Se però lo scopo degli esperimenti in laboratorio non è quello di generalizzare i risultati ottenuti, ma quello di verificare generalizzazioni esistenti (quindi non crearne di nuove), il problema della validità esterna non si pone.
Quindi, il problema della validità esterna si pone quando lo scopo della ricerca è quello di predire il comportamento normale nel mondo reale.
In altri casi, il problema è quello di mettere in evidenza le caratteristiche di un determinato processo, in tal caso, la generalizzazione può riguardare solo la modalità di funzionamento.

La scelta tra ricerca sperimentale e ricerca osservativa può essere fatta solo dopo un'attenta riflessione sul problema da affrontare e sul tipo di risposte che si vogliono ricavare.
La ricerca osservativa può fornire un supporto a quella sperimentale, suggerendo le ipotesi da verificare e suggerendo quali aspetti delle manipolazioni sperimentali andrebbero evitati.

Un disegno sperimentale di solito ha 3 fasi:
  1. viene fatta una misurazione del comportamento oggetto di studio in assenza del trattamento sperimentale (baseline).
  2. viene introdotto il trattamento sperimentale e si osservano le eventuali modificazioni del comportamento.
  3. il trattamento sperimentale viene nuovamente rimosso
In teoria si parte dall'assunto che nel baseline si generi il livello normale di comportamento, ma ad esempio, nel mondo reale i bambini non sono esposti a situazioni dove un adulto li fissa, quindi questa procedura crea un ambiente socialmente anomalo che non può generare un livello normale di risposta.


Limiti di applicabilità delle ricerche sperimentali in ambito di sviluppo


La scelta tra ricerca sperimentale e ricerca osservativa dipende quindi dal tipo di problema affrontato.
Molti problemi cmq non possono essere affrontati dal metodo sperimentale, a causa di alcuni suoi limiti.
Ci sono limiti dovuti all'impossibilità di controllare variabili importanti presenti nello sviluppo, o anche problemi di tipo etico, infatti in alcuni casi sarebbe necessario deprivare l'organismo del fattore che è considerato causa necessaria di quel determinato aspetto dello sviluppo, ma questa è una procedura improponibile.
Per spiegare i risultati ottenuti dalla ricerca, non si può prendere in considerazione solo il trattamento sperimentale, ma anche l'interazione che questo può avere con il normale corso dello sviluppo, non si possono quindi trattare variabili di natura dinamica (come quelle dello sviluppo) come se fossero variabili statiche.
Lo studio del cambiamento nel tempo di alcune competenze o di alcune modalità di funzionamento, comporta alcuni problemi, ad esempio l'età non è una variabile esplicativa, dato che il solo passare del tempo non può essere invocato come causa del cambiamento.
Secondo Appelbaurrr e McCall, le ricerche sperimentali possono studiare solo le differenze di gruppo nella funzione evolutiva,  come conseguenza di una manipolazione sperimentale, mentre la continuità o la discontinuità dei vari aspetti dello sviluppo può essere analizzata solo dal punto di vista delle differenze individuali.
Quindi solo un approccio longitudinale è in grado di rilevare le caratteristiche dello sviluppo di singoli individui.
Il disegno sperimentale e la ricerca longitudinale non sono incompatibili, ma ci sono difficoltà sia di tipo metodologico che pratico.


In conclusione, la ricerca sperimentale e quella osservativa non devono essere considerati 2 approcci antagonisti allo studio dello sviluppo, ma come 2 strategie complementari di acquisizione delle conoscenze.

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Metodologia della ricerca in psicologia dello sviluppo (3/4): Tecniche di osservazione

Osservare significa considerare con sguardo attento, per interesse o curiosità, ad occhio nudo o con strumenti, e rispetto a guardare segnala un atteggiamento più critico e scientifico.

L'osservazione è sinonimo di rilevazione e spesso questo apprendimento non è intenzionale, ma accidentale.
La tendenza ad apprendere per osservazione si fonda probabilmente sulla capacità umana e animale di prestare attenzione ai cambiamenti che si producono nell'ambiente, dato che in passato per noi saper osservare poteva significare la differenza tra la vita e la morte, infatti i nostri antenati avevano questa capacità molto più sviluppata di noi.
Anche se questa abilità si è deteriorata in noi, rimane cmq un aspetto fondamentale per l'acquisizione delle conoscenze, sia nel periodo dello sviluppo che in tutta la vita.


L'osservazione è dunque parte integrante del metodo scientifico, che consiste nel formulare degli enunciati (ipotesi) o dei sistemi di enunciati (teorie) e nel verificarli, confrontando le conoscenze empiriche sulla base di enunciati, con i dati ottenuti tramite l'osservazione della realtà.
L'osservazione come metodo sistematico per raccogliere i dati può essere invocata quando l'osservatore non interviene direttamente sul fenomeno osservato, o provocata tramite manipolazione.

La ricerca osservativa è la registrazione del corso del comportamento in assenza di tentativi di influenzarlo, ovvero la rilevazione del comportamento quando i soggetti sono liberi di variare le loro risposte con parziale o totale assenza di limitazioni poste dal ricercatore.
Alcuni autori differenziano in: ricerca osservativa / ricerca descrittiva e ricerca in ambiente naturale.
Un'altra definizione di ricerca osservativa, è quella che la definisce come il metodo di rilevazione impiegato nella raccolta dei dati, ovvero il giudizio di un osservatore umano piuttosto che la registrazione automatica di dati tramite uno strumento, o l'uso dei test standardizzati o questionari.

La ricerca sperimentale è invece caratterizzata dal tentativo di modificazione delle variabili da parte dello sperimentatore.

E' importante sottolineare che il piano della scelta del metodo di ricerca e quello della scelta del metodo di rilevazione, devono esser considerati indipendenti.

Spesso non è facile capire quando il comportamento cessa di essere spontaneo, quindi è preferibile accettare la presenza di una parziale sovrapposizione tra l'ambito della ricerca osservativa e sperimentale, piuttosto che considerare spontaneo tutto ciò che avviene in condizioni naturali.

L'osservazione sistematica o formale è quella che è caratterizzata dalla presenza di una definizione, precedente all'osservazione, delle varie forme di comportamento da osservare.
Di conseguenza, le tecniche di osservazioni che non usano un sistema di codifica predefinito (come quelle di tipo ecologico ed etologico) sono informali e non sistematiche.

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